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“C’è un’aria strana, sembra la stessa del ‘92”<br />
Ciancimino: scenario sim<strong>il</strong>e a quello che precedette le stragi<br />
di Luca Mattiucci<br />
Tra i numerosi libri sulla mafia grande scalpore<br />
ha suscitato quello recentemente pubblicato<br />
da Massimo Ciancimino, figlio minore<br />
dell’ex Sindaco di Palermo Vito. Il titolo è emblematico:<br />
“Don Vito”; un libro come tanti<br />
ma che come pochi è stato acquisito in ben<br />
dodici copie dalle procure di Caltanissetta e<br />
Palermo. La storia è quella del padre, scritta<br />
da Massimo a quattro mani con <strong>il</strong> giornalista<br />
Francesco La Licata. Si va dal “sacco di Palermo”<br />
alla presunta trattativa tra Stato e<br />
Mafia degli anni ’90. Quella trattativa che<br />
sembra avere portato alla fine delle stragi di<br />
mafia, o forse solo ad una tregua che dura<br />
ormai da vent’anni. Ciò che oggi Ciancimino<br />
racconta potrebbe ben presto riscrivere la<br />
storia di numerosi, tanti, forse troppi accadimenti<br />
che hanno sconvolto in questo ventennio<br />
<strong>il</strong> nostro paese.<br />
Oggi la racconta lui che “la mafia l’ho respirata<br />
a casa mia quando di mafia non si sapeva<br />
ancora <strong>il</strong> volto. Con Buscetta che la prima<br />
volta nel ‘90 rompe questo muro del s<strong>il</strong>enzio.<br />
Nell’80 io sapevo già cos’era mafia quando di<br />
mafia ancora non si parlava”.<br />
Massimo, accento palermitano a parte, della<br />
connotazione mafiosa non ha praticamente<br />
nulla. Anzi, ad un orecchio più attento, <strong>il</strong> suo<br />
modus di porsi è decisamente più sim<strong>il</strong>e a<br />
quello di una ristretta cerchia di uomini che<br />
hanno deciso di servire lo stato sino in fondo.<br />
E’ una voce chiara, esplosiva, decisa che sa<br />
conservare un velo di paura. Quella paura che<br />
devi avere per forza quando scegli, quando<br />
decidi di oltrepassare la linea d’ombra tra<br />
stato ed antistato. Non c’è più ritorno e Massimo<br />
questo lo sa.<br />
Gli sistemiamo <strong>il</strong> microfono e notiamo una<br />
certa dimestichezza: “tra quelli che mi hanno<br />
messo senza che lo sapessi e quelli che sto indossando<br />
di recente ho acquisito una certa<br />
fam<strong>il</strong>iarità”.<br />
Dott. Ciancimino, i microfoni, le intercettazioni<br />
che ne pensa della legge che dovrebbe<br />
essere varata a breve?, un po’ come tagliare<br />
le gambe agli inquirenti…<br />
A me la natura già me le ha tagliate le gambe<br />
16<br />
Lo speciale<br />
Massimo Ciancimino<br />
– ironizza sulla sua statura, poi torna sull’argomento<br />
– la politica dei giorni nostri dice di<br />
combattere, di fare , ma sicuramente questi<br />
provvedimenti, comprenda non voglio fare <strong>il</strong><br />
mafiologo o l’opinionista, ma sicuramente,<br />
anche in riferimento all’inchiesta che mi ha<br />
visto protagonista, credo che le intercettazioni<br />
siano alla base di un’indagine.<br />
Ne sa qualcosa Gioacchino Genchi..”<br />
Passa un treno, un gran rumore.<br />
Ciancimino è decisamente in vena:<br />
“Quando si parla di Genchi si sa sempre come<br />
disturbare la conversazione” - poi risponde -<br />
“Si Genchi è una persona che ha lavorato su<br />
questo; ho avuto modo di conoscerlo di recente.<br />
Una persona di grande professionalità.<br />
Direi che è uno di quei personaggi che <strong>il</strong> ‘sistema’<br />
ha usato, e più che lui rivoltarsi al sistema<br />
mi sembra sia stato <strong>il</strong> sistema a<br />
rivoltarglisi contro. Da quel poco che ho visto<br />
credo abbia un carattere che diffic<strong>il</strong>mente si<br />
fa comandare o far dire di rimanere in s<strong>il</strong>enzio,<br />
una persona che ha fatto un giuramento