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La TRAVIATA 2009 - Il giornale dei Grandi Eventi

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8 <strong>La</strong> Traviata <strong>Il</strong><br />

vendita elegante<br />

mobilio intarsiato e «In<br />

scolpito, tappezzerie,<br />

gioielli, argenterie, diamanti…».Così<br />

recita il<br />

manifestino dell'asta cui<br />

furono messi gli averi di<br />

Alphonsine Plessis, alias<br />

Marie du Plessis, colei<br />

che venne trasfigurata da<br />

Alexandre Dumas figlio<br />

in Marguerite Gautier ed,<br />

infine, fasciata nel costume<br />

di Violetta Valery da<br />

Giuseppe Verdi.<br />

Era il 27 febbraio1847. Si<br />

era appena spenta in solitudine<br />

ad appena 23 anni,<br />

la cortigiana più ammirata<br />

dell'opulenta Parigi di<br />

Luigi Filippo. Fu uccisa<br />

da una forma particolarmente<br />

grave di tubercolosi,<br />

un terribile flagello che<br />

all'epoca mieteva circa<br />

sette vittime ogni dieci<br />

persone malate.<br />

L'asta ebbe luogo nello<br />

stesso appartamento dove<br />

Alphonsine morì, al<br />

numero 15 del boulevard<br />

de la Madeleine, palazzo<br />

che oggi non esiste più a<br />

Parigi, snaturato da successive<br />

costruzioni.<br />

In quella «splendida fogna<br />

purificata dalla morte» come<br />

ebbe a definirlo Dumas<br />

ne <strong>La</strong> dame aux came-<br />

lias, si aggirarono le signore<br />

della buona società,<br />

scegliendo qui un<br />

trumeau, là una tappezzeria<br />

o un cofanetto d'argento,<br />

magari contrassegnato<br />

dal monogramma<br />

di qualche antico amante<br />

di Alphonsine.<br />

Alla schiera di questi<br />

amanti appartenne lo<br />

stesso Dumas che, nel<br />

1844, grazie all'amico Eugene<br />

Dejazet, conobbe la<br />

femme fatale ad una festa.<br />

Ritiratasi dal salone per<br />

un accesso di tosse,<br />

Alphonsine ricevette l'appassionata<br />

dichiarazione<br />

di Alexandre; nacque una<br />

relazione che durò circa<br />

un anno, finché il giovane<br />

scrittore, che per lei aveva<br />

speso una fortuna, non fu<br />

più disposto a tollerare<br />

che lei mantenesse relazioni<br />

con i suoi ricchi<br />

amanti Stackelberg e<br />

Perrigaux. «Io non sono<br />

né così ricco per amarvi come<br />

vorrei - le scrisse nella<br />

lettera d'addio - né così<br />

povero per essere amato come<br />

voi vorreste».<br />

Dumas apprese della sua<br />

morte pochi giorni dopo<br />

e scrisse di getto il romanzo<br />

che poi, una volta trasposto<br />

in versione teatrale,<br />

diede il via alla sua<br />

brillante carriera di drammaturgo.<br />

Un'infanzia infelice<br />

Al di là delle rarefatte<br />

idealizzazioni romantiche,<br />

quello che sappiamo<br />

sulle origini di Alphonsine<br />

ci conduce a una vicenda<br />

di desolante squal-<br />

lore. L'umile nascita nel<br />

borgo di Nonnant, in<br />

Normandia, la madre<br />

fuggita di casa, il padre,<br />

Marin, un alcolizzato che<br />

la picchiava, poi il lavoro<br />

di lavandaia, il concubinaggio<br />

- favorito dal padre-<br />

con un vecchio libertino,<br />

che destò un tale<br />

scandalo da costringerla a<br />

rifugiarsi nell'anonimato<br />

di Parigi, dove trovò l'impiego<br />

di commessa in un<br />

negozio d'abbigliamento.<br />

Era indubbiamente una<br />

splendida ragazza: un ritratto<br />

di Vienot, conservato<br />

nel castello di<br />

Champflour, ci tramanda<br />

un ovale perfetto, capelli<br />

neri come il carbone, pettinati<br />

a tirebouchon, lineamenti<br />

di rara finezza sotto<br />

due sopracciglia ad arco<br />

quasi geometriche. Dal<br />

suo passaporto sappiamo<br />

che era alta circa un metro<br />

e sessantacinque, ma<br />

era considerata un po'<br />

troppo alta e sottile per i<br />

canoni dell'epoca.<br />

Dissimulava questa<br />

figurina slanciata con<br />

ampi vestiti di colore<br />

chiaro.<br />

A causa del suo scarso<br />

rendimento sul lavoro<br />

fu licenziata, ma<br />

ormai Alphonsine<br />

aveva imparato a<br />

confidare nella propria<br />

bellezza.<br />

Si vestì con ricercatezza<br />

e si mise ad aspettare<br />

la grande occasione<br />

della sua vita.<br />

Fu così che conobbe il<br />

giovane e facoltoso conte<br />

Antoine de Guiche. Si trasferì<br />

in una villa in rue<br />

Mont-Thabor dove, quasi<br />

come in My Fair <strong>La</strong>dy, il<br />

suo Pigmalione le pose al<br />

servizio modiste, insegnanti<br />

di galateo, ballo,<br />

portamento e dizione, che<br />

le scrostarono quanto di<br />

plebeo ancora le rimaneva<br />

indosso, per farne una<br />

squisita mattatrice <strong>dei</strong> salotti<br />

più alla moda.<br />

Un nuovo status<br />

Alphonsine raccolse gli<br />

insegnamenti ricevuti al<br />

punto che, alla fine,<br />

ovunque apparisse, all'Opera,<br />

al Café de Paris, al<br />

Giornale <strong>dei</strong> <strong>Grandi</strong> <strong>Eventi</strong><br />

<strong>La</strong> storia di Alphonsine Plessis,<br />

Dall'infanzia infelice alla morte solitaria: la<br />

Ritratto di Alphonsine Plessis<br />

Théâtre des Italiens o al<br />

Jockey Club, non aveva<br />

rivali per bellezza, eleganza,<br />

vivacità e spirito.<br />

Raggiunto quindi un<br />

nuovo status sociale, decise,<br />

probabilmente su<br />

suggerimento del suo<br />

aristocratico amante, di<br />

cambiare il nome di battesimo<br />

con il più casto<br />

«Marie» e di fare del cognome<br />

Plessis un predicato<br />

aristocratico con<br />

l'aggiunta del «du». Forse<br />

non fu una scelta a caso,<br />

poiché la famiglia du<br />

Plessis, era una delle<br />

più antiche e nobili di<br />

Francia e fu la stessa<br />

che diede i natali al<br />

Cardinale di Richelieu,<br />

al secolo, appunto, Armand<br />

Jean du Plessis de<br />

Richelieu.<br />

Non sappiamo quanto<br />

questo nome d'arte fosse<br />

preso sul serio dagli<br />

araldisti da salotto, tuttavia,<br />

come presentazione,<br />

sortiva certamen-<br />

Alexandre Dumas figlio<br />

te un buon effetto.<br />

Come si evince dall'elenco<br />

<strong>dei</strong> libri di sua<br />

proprietà messi all'asta,<br />

in pochissimo tempo<br />

Alphonsine si era creata<br />

una discreta cultura e<br />

vasti interessi: leggeva<br />

<strong>La</strong>martine, Hugo,<br />

Goethe e de Musset (del<br />

resto suo ammiratore) e<br />

sapeva anche arrangiarsi<br />

al pianoforte. Prese<br />

alcune lezioni di piano<br />

persino da Franz Liszt,<br />

che nel 1846 divenne<br />

per un breve periodo<br />

suo amante. <strong>Il</strong> grande<br />

virtuoso lasciò un commovente<br />

ricordo di<br />

Alphonsine, come di<br />

una donna di grande

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