La TRAVIATA 2009 - Il giornale dei Grandi Eventi
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14 <strong>La</strong> Traviata <strong>Il</strong><br />
Non poche malattie<br />
hanno improntato<br />
diverse epoche<br />
della storia dell’umanità.<br />
Così, se nel Medioevo<br />
aleggiava lo spettro angoscioso<br />
della peste, la tubercolosi<br />
percorre e suggestiona<br />
l’epoca del Romanticismo.<br />
Nell’800, anche<br />
a seguito dell’identificazione<br />
nel 1882 da parte<br />
di Koch del bacillo responsabile<br />
della malattia,<br />
l’interesse per la stessa<br />
crebbe consensualmente<br />
alla sua diffusione. Essa,<br />
che Leopardi in “A Silvia”<br />
chiama «…chiuso morbo…»,<br />
visse nello stretto<br />
ambito di persone o<br />
gruppi, magari nuclei familiari,<br />
ma mai diede luogo<br />
a manifestazioni generalizzate<br />
(cosa che, invece,<br />
non può dirsi, ad<br />
esempio, né della peste,<br />
del colera o tifo). <strong>Il</strong> fatto,<br />
quindi, che la tubercolosi<br />
fosse nello stesso tempo<br />
malattia sociale, senza<br />
avere i crismi dell’epidemia,<br />
la rese quasi “diversa”<br />
agli occhi <strong>dei</strong> contemporanei<br />
che si sono susseguiti<br />
nel considerarla come<br />
“fenomeno”. Non a<br />
caso, come si comprese in<br />
seguito, essa allignava nei<br />
soggetti che, per la vita<br />
grama e stentata che conducevano,<br />
disponevano<br />
di difese immunitarie<br />
spesso non idonee. Pur se<br />
il quadro clinico aveva<br />
possibilità di svilupparsi<br />
nell’arco di anni, era altresì<br />
innegabile che colui<br />
che ne fosse affetto veniva<br />
ben presto a sapere del<br />
contagio a seguito della<br />
semplice osservazione<br />
della presenza di sangue<br />
nell’espettorato (emottisi).<br />
Ciò senza che vi fosse<br />
possibilità alcuna di qualche<br />
pietosa bugia, verso<br />
una malattia dall’esito<br />
mortale procrastinabile,<br />
ma sicuro (i casi di positiva<br />
risoluzione erano rarissimi).<br />
Da qui poteva risultare<br />
non eccessivamente<br />
arduo l’accostamento<br />
di chi solitario affrontava<br />
questa battaglia,<br />
al prototipo dell’ “Eroe<br />
romantico”. Una malattia<br />
che dopo le massicce<br />
campagne sociali di prevenzione<br />
e cura durante il<br />
Ventennio era stata di fatto<br />
sconfitta, ma che ora<br />
complice anche l’HIV e la<br />
sua caduta di difese immunitarie<br />
ed i massicci<br />
flussi migratori, si sta ridiffondendo<br />
nei Paesi occidentali<br />
dove<br />
la scomparsa<br />
del problema<br />
ha determinato<br />
negli ultimi<br />
anni un rilassamento<br />
delle<br />
misure sanitarie<br />
di controllo.<br />
Un rilassamento<br />
anche<br />
dell’opinione<br />
pubblica se si<br />
pensa che – secondol’Osservatorio<br />
di Pavia<br />
- le principali<br />
edizioni<br />
<strong>dei</strong> TG italiani<br />
hanno dedicato<br />
alla malattia<br />
solo tre notizie<br />
in tutto il 2006.<br />
In Italia, invece,<br />
la comune<br />
tubercolosi<br />
colpisce 7 italiani<br />
e 100-150<br />
stranieri ogni<br />
100 mila abitanti<br />
e sono già 8 i casi nel<br />
nostro Pese di Super-<br />
TBC, ceppi multiresistenti<br />
genotipizzati.<br />
<strong>La</strong> malattia<br />
<strong>Il</strong> termine “tubercolosi”(TB)<br />
descrive una malattia<br />
infettiva che sembra<br />
aver tormentato l’uomo<br />
fin dall’era neolitica. Soltanto<br />
nel 1865, però, Villemin<br />
ne riconobbe la trasmissibilità,<br />
mentre nel<br />
1882 Koch ne individuava<br />
l’agente causale in un<br />
bacillo. Nello stesso anno<br />
il nostro Forlanini ne<br />
propose con lo pneumotorace<br />
terapeutico – che<br />
di fatto metteva “a riposo”<br />
il polmone colpito - il<br />
primo rimedio efficace<br />
per le forme polmonari,<br />
rimedio che venne supe-<br />
rato solo nel 1946 dall’introduzione<br />
della streptomicina<br />
e poi dell’isoniazide<br />
nel 1952. <strong>La</strong> malattia è<br />
dovuta ad almeno tre<br />
specie di Mycobacterium:<br />
il M..tuberculosis (il vecchio<br />
bacillo di Koch), il M.<br />
bovis ed il M. africanum. <strong>Il</strong><br />
M. tubercolosis è un bacillo,<br />
aerobio obbligato, a<br />
lenta crescita, con un tempo<br />
di generazione dalle<br />
12 alle 18 ore.<br />
<strong>La</strong> TB uccide ancora milioni<br />
di persone e l’Organizzazione<br />
Mondiale della<br />
Sanità afferma, secondo<br />
sue stime, che circa 9 milioni<br />
di nuovi casi insorgono<br />
ogni anno, con 2 milioni<br />
di decessi, in gran parte<br />
(90 %) nei paesi in via di<br />
sviluppo, anche se attualmente<br />
se ne osserva una<br />
recrudescenza anche nelle<br />
comunità più progredite a<br />
causa della diffusione delle<br />
malattie da immunodeficienza<br />
(HIV) e dell’immigrazione<br />
di popolazioni<br />
prive di difese immunologiche<br />
specifiche. Si reputa,<br />
inoltre, che il 20–40% della<br />
popolazione mondiale sia<br />
affetta da M. tuberculosis e<br />
che tale organismo sia re-<br />
sponsabile di oltre il 7%<br />
<strong>dei</strong> decessi annui.<br />
<strong>La</strong> diffusione<br />
Oggigiorno quasi tutti i casi<br />
di TB sono acquisiti per<br />
contatto inter–umano (da<br />
persona a persona) attraverso<br />
i “nuclei di goccioline”<br />
diffusi per via aerea. Micro<br />
goccioline di saliva<br />
e/o di muco, contenenti<br />
bacilli acidoresistenti<br />
che il malato<br />
polmonare<br />
diffonde nell’ambiente<br />
con la tosse,<br />
lo starnuto o la semplice<br />
parola. Quando<br />
tali goccioline di<br />
saliva si asciugano/essiccano<br />
o sono<br />
di dimensioni<br />
appropriate, possono<br />
essere sospese<br />
dalle correnti d’aria.<br />
Quando di diametro<br />
compreso tra<br />
1 e 5 micron, tali<br />
particelle possono<br />
contenere 2 o 3 bacilli<br />
tubercolari.<br />
Particelle più voluminose<br />
impattano<br />
sulla mucosa delle<br />
vie aeree e vengono<br />
rimosse dal sistema<br />
muco-ciliare prima<br />
di poter causare infezione.<br />
Particelle<br />
più piccole sono, invece, in<br />
grado di raggiungere gli<br />
alveoli ed avviare l’infezione.<br />
Tale processo prevede<br />
l’ingestione del bacillo tubercolare<br />
da parte <strong>dei</strong> macrofagi.<br />
L’equilibrio virulenza<br />
<strong>dei</strong> bacilli–attività<br />
battericida del macrofago<br />
determina la sopravvivenza<br />
o meno dell’agente patogeno<br />
e, quindi, l’eventuale<br />
infezione. <strong>Il</strong> bacillo<br />
cresce lentamente all’interno<br />
del macrofago, pertanto<br />
nessuna reazione immediata<br />
dell’ospite è riconoscibile;<br />
è necessario, infatti,<br />
che cariche batteriche ingenti<br />
(circa 10 3 –10 4 organismi)<br />
si sviluppino prima di<br />
indurre una risposta cellulare.<br />
L’ingente moltiplicazione<br />
batterica determina<br />
lisi macrofagica, con conseguente<br />
immissione di ba-<br />
Giornale <strong>dei</strong> <strong>Grandi</strong> <strong>Eventi</strong><br />
L’affezione fatale a Violetta, reintrodotta dai flussi migratori<br />
Tubercolosi, malattia romantica<br />
ora in pericolosa recrudescenza<br />
Polmone colpito da tubercolosi<br />
cilli liberi nei vasi linfatici e<br />
da qui nel torrente circolatorio<br />
(diffusione ematogena).<br />
<strong>La</strong> via ematica consente al<br />
bacillo di raggiungere aree<br />
ad elevata pressione parziale<br />
di ossigeno, quali gli<br />
apici polmonari, i reni,<br />
l’encefalo e l’osso, ove si<br />
esplica ulteriore moltiplicazione<br />
del patogeno.<br />
L’organismo può reagire<br />
efficacemente ed allora il<br />
focolaio infettivo polmonare<br />
viene circoscritto e va incontro<br />
a fibrosi (tubercoloma)<br />
ed a calcificazione; se<br />
invece l’organismo è indebolito<br />
da denutrizione, disagiate<br />
condizioni di vita o<br />
insufficienza immunitaria,<br />
la lesione procede localmente<br />
distruggendo il polmone.<br />
A volte la diffusione<br />
del bacillo è così rapida e<br />
generalizzata che arriva a<br />
coinvolgere più organi e a<br />
produrre il quadro della<br />
cosiddetta TB miliare. Soprattutto<br />
individui immuno–compromessi<br />
(anziani,<br />
pazienti neoplastici, pazienti<br />
affetti da HIV), si<br />
presentano con febbre, debolezza,<br />
anoressia e perdita<br />
di peso, quadro ad esordio<br />
insidioso. <strong>La</strong> tosse e la<br />
dispnea sono relativamente<br />
poco frequenti, ma la<br />
mortalità è elevata. Meno<br />
frequenti sono le localizzazioni<br />
extrapolmonari: i<br />
linfonodi (la vecchia<br />
“scrofola” se interessati i<br />
linfonodi del collo), le meningi,<br />
le ossa, l’apparato<br />
urogenitale e quello gastrointestinale.<br />
Ai fini diagnostici della TB<br />
sono tipicamente utili le seguenti<br />
indagini: la radiografia<br />
del torace, il PPD test,<br />
i test sull’espettorato per<br />
il riconoscimento del bacillo.<br />
<strong>La</strong> terapia standard, sia<br />
negli adulti che nei bambini,<br />
prevede un regime di sei<br />
mesi: i primi due (initiation<br />
phase) con isoniazide, rifampicina<br />
o rifabutina, pirazinamide<br />
ed etambutolo,<br />
seguiti da 18 settimane di<br />
isoniazide e rifampicina.<br />
Salvatore Valente<br />
Direttore Scuola Specializzazione<br />
Malattie dell'Apparato Respiratorio<br />
Università Cattolica - Roma