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N. 4 - <strong>Aprile</strong> 2010<br />
Rassegna mensile di informazione<br />
ilVoltodiCarate<br />
Parrocchie di Carate Brianza
2<br />
Orari da ricordare<br />
ORARI DELLE SANTE MESSE<br />
FESTIVE<br />
Chiesa Prepositurale<br />
ore 8.30 - 9.30 - 18.00<br />
ore 11 S. Messa con le famiglie<br />
Chiesa di Cristo Re<br />
ore 8.00 - 10.30<br />
Basilica di Agliate<br />
ore 8.00 - 10.30<br />
FESTIVE DELLA VIGILIA<br />
Chiesa Prepositurale ore 18.30<br />
Chiesa di Realdino ore 20.30<br />
Basilica di Agliate ore 18.30<br />
FERIALI<br />
Chiesa Prepositurale:<br />
ore 8.30 - 18.30<br />
Chiesa di Cristo Re:<br />
dal lunedì a venerdì ore 7.00<br />
San Bernardo: sabato ore 7.00<br />
Basilica di Agliate: ore 8.30<br />
TELEFONI UTILI<br />
Sig. PREVOSTO<br />
via Caprotti, 1 Tel. 0362.900.164<br />
Don SANDRO<br />
via Cavour, 40 Tel. 0362.903.419<br />
Don MARCO<br />
via Volta, 3 Tel. 0362.903.562<br />
Don MASSIMO<br />
via A. Colombo, 2 Cell. 339.7479771<br />
CHIESA DI CRISTO RE<br />
p.za Mons. Colombo Tel. 0362.901.430<br />
CASA DELLE SUORE<br />
via Manzoni Tel. 0362.900.186<br />
il Volto di Carate Telefoni utili<br />
CENTRO DI ASCOLTO CARITAS<br />
mercoledì dalle 9.00 alle 11.00<br />
giovedì dalle 17.00 alle 19.00<br />
Oratorio femminile - tel. 0362.900.384<br />
LA LIBRERIA CATTOLICA<br />
lunedì dalle 9.00 alle 11,30<br />
giovedì - venerdì - sabato<br />
dalle 16.00 alle 19.00<br />
LA BUONA STAMPA<br />
è aperta: sabato dalle 17.00 alle 18.30<br />
domenica dalle 7.30 alle 11.30<br />
Il Volto di Carate<br />
Registrato al Tribunale di Monza il 15/5/1967<br />
al numero 135 del registro dei periodici<br />
Direzione, Redazione, Amministrazione<br />
via Caprotti 1 - 20048 Carate Brianza<br />
telefono e fax 0362.900164<br />
Direttore responsabile Don Sandro Bianchi<br />
Progetto grafico Valerio Bovati<br />
Stampa Edizioni GR srl, Besana Brianza<br />
Dall’enciclica di Benedetto XVI<br />
CARITAS IN VERITATE<br />
L’essere umano è fatto<br />
per il dono<br />
La carità nella verità pone l’uomo davanti alla<br />
stupefacente esperienza del dono. La gratuità è<br />
presente nella sua vita in molteplici forme, spesso<br />
non riconosciute a causa di una visione solo<br />
produttivistica e utilitaristica dell’esistenza. L’essere<br />
umano è fatto per il dono, che ne esprime<br />
ed attua la dimensione di trascendenza. Talvolta<br />
l’uomo moderno è erroneamente convinto di<br />
essere il solo autore di se stesso, della sua vita e<br />
della società. È questa una presunzione, conseguente<br />
alla chiusura egoistica in se stessi, che<br />
discende — per dirla in termini di fede — dal<br />
peccato delle origini. La sapienza della Chiesa ha<br />
sempre proposto di tenere presente il peccato<br />
originale anche nell’interpretazione dei fatti sociali<br />
e nella costruzione della società: «Ignorare<br />
che l’uomo ha una natura ferita, incline al male,<br />
è causa di gravi errori nel campo dell’educazione,<br />
della politica, dell’azione sociale e dei costumi».<br />
(Centesimus annus n. 25)<br />
All’elenco dei campi in cui si manifestano gli<br />
effetti perniciosi del peccato, si è aggiunto ormai<br />
da molto tempo anche quello dell’economia.<br />
Ne abbiamo una prova evidente anche in<br />
questi periodi. La convinzione di essere autosufficiente<br />
e di riuscire a eliminare il male presente<br />
nella storia solo con la propria azione ha<br />
indotto l’uomo a far coincidere la felicità e la<br />
salvezza con forme immanenti di benessere<br />
materiale e di azione sociale. La convinzione<br />
poi dell’esigenza di autonomia dell’economia,<br />
che non deve accettare “influenze” di carattere<br />
morale, ha spinto l’uomo ad abusare dello<br />
strumento economico in modo persino distruttivo.<br />
A lungo andare, queste convinzioni<br />
hanno portato a sistemi economici, sociali e<br />
politici che hanno conculcato la libertà della<br />
persona e dei corpi sociali e che, proprio per<br />
questo, non sono stati in grado di assicurare la<br />
giustizia che promettevano. Come ho affermato<br />
nella mia Enciclica Spe salvi, in questo modo<br />
si toglie dalla storia la speranza cristiana,<br />
che è invece una potente risorsa sociale a servizio<br />
dello sviluppo umano integrale, cercato<br />
nella libertà e nella giustizia. La speranza incoraggia<br />
la ragione e le dà la forza di orientare la<br />
volontà (34)
Chiesa dalla Pasqua<br />
Carissimi,<br />
stiamo muovendo i primi passi per la costituzione<br />
della <strong>Comunità</strong> Pastorale delle<br />
nostre quattro Parrocchie di Carate<br />
Brianza e Albiate.<br />
Presto saremo chiamati a sceglierne il nome<br />
e a disporre gli strumenti di partecipazione<br />
corresponsabile, come il Direttivo,<br />
l’Equipe di pastorale giovanile e il Consiglio<br />
pastorale... Cominceremo anche a impostare<br />
un calendario comune per la nostra<br />
vita ecclesiale.<br />
Questi sono, potremmo dire, gli aspetti<br />
del “fare”... Ma la <strong>Comunità</strong> pastorale ci<br />
offre la splendida occasione di rinnovare<br />
in tutti noi la consapevolezza del “Chi<br />
siamo?<br />
E come dobbiamo “essere”?”.<br />
Proprio questi santi e solenni giorni della<br />
Pasqua ci offrono in modo luminoso la risposta<br />
a questa esigenza.<br />
Dalla sua croce Gesù “disse alla Madre:<br />
«Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo:<br />
«Ecco tua madre»...” (Gv 19, 26-27).<br />
Fraternamente<br />
Ci è fatto dono di essere, insieme con Maria,<br />
Chiesa come “famiglia di Gesù”. Famiglia,<br />
che conosce la grazia della Redenzione<br />
dell’umanità e riceve la forza del suo<br />
<strong>Spirito</strong>. <strong>Comunità</strong>, convocata e alimentata<br />
dal dono del suo amore e della sua fedeltà<br />
nell’Eucaristia.<br />
Chiesa, che nuovamente nel cenacolo incontra<br />
e riconosce con stupore e gioia la<br />
fedeltà di Dio nel “Crocifisso-Risorto”, che<br />
ci invita a non disperderci. “Mentre si trovava<br />
a tavola con essi, ordinò loro di non<br />
allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere<br />
l’adempimento della promessa...”<br />
(At 1, 4).<br />
Il nostro nuovo cammino di Chiesa ci consenta<br />
di rinnovare la consapevolezza<br />
gioiosa e la stupenda sorpresa di sentirci –<br />
proprio noi! – Chiesa dalla sua Pasqua.<br />
“Una Pasqua divina è stata oggi rivelata...<br />
Pasqua che santifica tutti i fedeli” (Liturgia<br />
bizantina).<br />
Beati noi invitati a fare pasqua con il Signore.<br />
Buona Pasqua!<br />
don Gianpiero<br />
il Volto di Carate<br />
3
4<br />
La spiritualità della Pasqua<br />
Dieci suggerimenti per capirla meglio<br />
Abbiamo vissuto la Quaresima con un po’<br />
più di preghiera, qualche riflessione sulla<br />
parola di Dio, anche qualche rinuncia, ed<br />
è un po’ un tempo che ha una nota di pesantzza.<br />
Abbiamo messo una certa serietà<br />
nel vivere la Settimana Santa: la cena<br />
del Signore, la Passione. Abbiamo partecipato<br />
con intensità alla Veglia Pasquale<br />
assaporando la gioia della risurrezione.<br />
Poi finalmente la Pasqua: gli auguri, il<br />
pranzo, l’agnello, la colomba. Lunedì dell’Angelo<br />
quasi per non creare forti strappi.<br />
Poi… torniamo alla vita d’ogni giorno<br />
con tutti i problemi in cui ci si trova.<br />
Pasqua tornerà ancora l’anno prossimo,<br />
ma la quaresima comincia già adesso.<br />
Non la pensa proprio così la Chiesa che<br />
nella liturgia prolunga la festa della Pasqua<br />
nelle sei settimane che seguono. Le<br />
prossime domeniche saranno indicate<br />
come Domeniche di Pasqua.<br />
Ma sarebbe ancora tutto solo una formalità<br />
se non riusciamo a far rivivere la<br />
Pasqua nella nostra vita. Il Signore è risorto<br />
allora, ma è vivo ancora adesso ed<br />
è qui con noi. È qui con me.<br />
Don Romano Martinelli, padre spirituale<br />
in Seminario e guida del nostro don Marco<br />
Usuelli, ci suggerisce dieci riflessioni<br />
per aiutarci a ricordarci sempre che siamo<br />
cristiani perché nati dalla Pasqua.<br />
Vivo la spiritualità della Pasqua, se sono<br />
un cristiano, cioè se ...<br />
1 Parlo, confido i miei problemi in colloquio<br />
con il Risorto: cammino sulla<br />
strada di Emmaus mentre spiega le<br />
Scritture.<br />
2 Vivo l’Eucaristia accogliendo la sua<br />
ospitalità: sono suo ospite a mensa.<br />
Lo riconosco allo spezzare del Pane.<br />
3 Credo e contemplo nell’Amore Crocifisso<br />
il fianco aperto dall’odio: dalla<br />
ferita sgorga e si effonde lo <strong>Spirito</strong> (la<br />
Pentecoste).”<br />
4 Vivo l’esistenza nella gioia del dare,<br />
non nella pretesa del ricevere, pur sapendo<br />
che esisto ricevendo da tutti.<br />
5 Testimonio la bellezza della fede come<br />
pienezza e ricchezza della mia stessa<br />
umanità oltre che di quella degli altri.<br />
6 Persevero con fedeltà nel credere, pur<br />
sapendo che, mentre mi espongo all’Amore,<br />
nel dono di me stesso, la risposta<br />
possibile da altri è l’indifferenza,<br />
l’odio.<br />
7 Frequento la comunità - l’assemblea -<br />
ove Lui ama passeggiare tra noi, come<br />
nel giardino dell’Eden. In questa Chiesa<br />
ho ricevuto tutto: essa voglio servire<br />
nella missione che mi è stata affidata,<br />
costruendo con il mio dono la<br />
Chiesa di Cristo.<br />
8 Non contrappongo la creazione alla<br />
redenzione. Vivo la logica della benedizione,<br />
come forza e senso che custodisce<br />
e trasfigura la creazione.<br />
9 Aspetto il futuro della storia, posta<br />
sotto il suo Giudizio, quando tutte le<br />
genti guarderanno a Colui che hanno<br />
trafitto.<br />
10 Aggiungi una dimensione della tua<br />
fede nella Pasqua di Gesù che ami<br />
sottolineare<br />
don Romano Martinelli<br />
il Volto di Carate Per vivere la Pasqua nella vita di ogni giorno
Battezzati in Cristo risorto<br />
La veglia pasquale è la festa delle feste,<br />
origine di tutti i sacramenti. In questa<br />
notte veramente santa la tradizione dei<br />
nostri padri nella fede prevedeva il culmine<br />
del cammino catecumenale, che sfociava<br />
nella celebrazione dei grandi misteri,<br />
o sacramenti per dirla alla latina.<br />
Il neofita veniva immerso nel fonte battesimale<br />
e risorto con Cristo riceveva il<br />
dono dello <strong>Spirito</strong> <strong>Santo</strong> con l’imposizione<br />
delle mani e la Crismazione, ovvero<br />
l’unzione con l’olio del crisma ed infine<br />
era ammesso alla cena del Signore crocifisso<br />
e risorto, e poteva cibarsi del corpo<br />
di Cristo eucaristia.<br />
I tre sacramenti dell’iniziazione alla vera<br />
vita in Cristo. Ho usato i verbi al passato<br />
per richiamare la tradizione antica che è<br />
stata ripresa negli ultimi decenni in seguito<br />
alla riforma liturgica voluta dal<br />
Concilio Vaticano II, ed anche oggi in<br />
molte comunità cristiane, durante la veglia<br />
pasquale, vengono battezzate, cresimate<br />
ed ammesse all’eucaristia persone<br />
in età adulta.<br />
Dovrebbe essere l’obiettivo di ogni comunità<br />
cristiana poter essere così feconda<br />
ed evangelizzatrice da presentare ogni<br />
anno una o più persone adulte che hanno<br />
incontrato Cristo, e credendo in lui<br />
chiedono i sacramenti.<br />
La configurazione sociale odierna dove<br />
molte persone adulte non hanno ricevuto<br />
il battesimo perché cresciuti in famiglie<br />
di non credenti oppure perché provenienti<br />
da altri paesi ed appartenenti ad<br />
altre esperienze religiose.<br />
Questa realtà non è il futuro che verrà,<br />
ma il presente che c’è già e ci interpella<br />
con urgenza. Va ricordato che durante la<br />
veglia pasquale dell’anno 386 d.C. fu battezzato<br />
all’età di trent’anni per mano del<br />
Catechesi battesimale<br />
Vescovo di Milano Ambrogio, un tale<br />
Agostino proveniente dall’Africa, che fu<br />
destinato a divenire a sua volta Vescovo<br />
ad Ippona, nell’attuale Tunisia, nonché<br />
uno dei più grandi padri della Chiesa<br />
d’Occidente e pilastro della cultura e del<br />
pensiero umano.<br />
Leggendo la biografia del nostro patrono<br />
Ambrogio, scritta dal suo segretario Paolino,<br />
apprendiamo due cose interessanti:<br />
che Ambrogio morì poco prima della veglia<br />
pasquale, e che durante quella notte<br />
i bambini neobattezzati videro il Vescovo<br />
vivo sedere sulla sua cattedra episcopale.<br />
A prescindere dalla veridicità delle visioni,<br />
un dato storico certo e di indubbio rilievo<br />
è che la pratica del battesimo dei bambini<br />
era già prevista e praticata nella chiesa<br />
dei nostri padri.<br />
Dai nostri padri abbiamo ottenuto quel<br />
gioiello dell’arte romanico-longobarda<br />
che è il battistero in Agliate, ho molto apprezzato<br />
durante il battesimo di nostra<br />
figlia che è stata effettuata la scelta di ripristinare<br />
questo luogo al suo vero scopo<br />
originario: essere fonte battesimale.<br />
I battezzandi con i loro genitori sono stati<br />
accolti all’ingresso della Chiesa ed in<br />
processione accompagnati dalla comunità<br />
cristiana giunti al battistero, immersi<br />
nel fonte ed infine accompagnati davanti<br />
all’altare della Chiesa.<br />
Abbiamo parlato di Ambrogio morente,<br />
presso il suo capezzale i diaconi che allora<br />
avevano molta voce in capitolo nell’amministrazione<br />
della Chiesa e nell’elezione<br />
del Vescovo parlottavano per decidere<br />
circa il successore e fecero il nome di<br />
Simpliciano, maestro di teologia ad Ambrogio<br />
il quale con sorpresa dei presenti<br />
disse per tre volte: ”vecchio, ma buono”.<br />
Francesco Cecchetti<br />
il Volto di Carate<br />
5
6<br />
Gli inni pasquali<br />
Dall’inno di S. Ambrogio a quelli dei giorni nostri, è tutto un tripudio di gioia<br />
Dall’antico inno latino di S. Ambrogio a<br />
quelli usati attualmente nella liturgia<br />
delle ore è tutto un tripudio di gioia e di<br />
canto per celebrare il giorno più importante<br />
dell’anno della Chiesa: la Pasqua.<br />
Hic est dies verus Dei<br />
(Questo è il giorno vero di Dio): così comincia<br />
l’antico inno del giorno di Pasqua<br />
composto da S. Ambrogio stesso. Giorno<br />
vero che dà senso a tutte le altre domeniche<br />
dell’anno liturgico.<br />
Monsignor Luciano Migliavacca in una<br />
sua pubblicazione sugli Inni ambrosiani<br />
così si esprime: «In un abbagliante splendore<br />
di cielo sventola festoso un vessillo.<br />
Una scritta fiammeggia nitida nel suo<br />
drappo: «Questo è il vero giorno di Dio, in<br />
cui la morte cede alla risurrezione e alla<br />
il Volto di Carate Nella gioia di Cristo risorto<br />
vita, è la Pasqua.» Quasi a commento sonoro<br />
tre gridi trascorrono fra cielo e terra,<br />
si articolano e si compongono in un<br />
inno di vittoria: morte, risurrezione, vita.<br />
In questo giorno il Salvatore soggiace alla<br />
morte fisica alla quale succede la risurrezione.<br />
Vi è una seconda morte, la morte spirituale<br />
del peccato; ad essa succede la luce<br />
per l’anima, la fede per gli increduli, il<br />
perdono per i peccatori, la grazia per la<br />
colpa. La terza è la morte mistica: a chi,<br />
come il ladro pentito, “aderisce” a Cristo<br />
viene donata la beatitudine eterna. Infine<br />
vi è la “morte metafisica”, la morte della<br />
morte.<br />
Questa, che credeva di aver tutti sterminato,<br />
si impiglia nel suo stesso laccio, si<br />
pesca col suo stesso amo, si annienta col<br />
suo stesso colpo; vinta dalla Vita, si trova<br />
vinta dal rivivere di tutti quanti le erano<br />
soggiaciuti».<br />
Anche le nuove versioni dell’Inno di Pasqua,<br />
per i quali sono state composte melodie<br />
proprie, sottolineano gli stessi temi:<br />
la luce che avvolge ogni cosa, il canto che<br />
risuona ovunque, la gioia che inonda la<br />
terra e i cuori:<br />
È un giorno di luce splendente<br />
il cielo risuona di canti.<br />
Esulta di gioia la terra:/<br />
è vinta la morte per sempre.<br />
Ed anche:<br />
L’aurora risplende di luce,<br />
il cielo si veste di canti<br />
la terra inneggia gioiosa<br />
a Cristo risorto dai morti.<br />
Se l’inno di S. Ambrogio poneva l’accento<br />
soprattutto sulla vittoria di Cristo sulla<br />
morte, vittoria che ha dato anche a noi la
vita, nei nuovi inni c’è una ripresa degli avvenimenti<br />
che seguono la risurrezione di<br />
Cristo, in particolare l’incontro con la<br />
Maddalena e con i discepoli di Emmaus:<br />
l’inno diventa invocazione perché anche a<br />
noi, nuovi discepoli, possa capitare la stessa<br />
“avventura” capitata a questi personaggi<br />
del Vangelo, essere “chiamati per nome”<br />
e incontrare Cristo sulla nostra strada:<br />
A noi, come già a Maddalena,<br />
il Cristo risorto si sveli;<br />
ci incontri e ci chiami per nome<br />
Colui che era morto ed è vivo.<br />
Ritorni sul nostro cammino,<br />
la sua parola c’infiammi,<br />
di nuovo nel pane spezzato,<br />
vedremo il suo volto risorto”.<br />
Ogni domenica la celebrazione eucaristica<br />
ripresenta in mezzo alla comunità cristiana<br />
l’avvenimento della Pasqua.<br />
Uno degli inni si augura che questo incontro<br />
settimanale col Cristo risorto faccia<br />
riaccadere quanto è capitato ai discepoli<br />
paurosi, in particolare a Tommaso,<br />
radunati dopo la morte di Gesù e ancora<br />
increduli di fronte alle parole delle donne<br />
che parlavano di risurrezione:<br />
Al nostro raduno concorde<br />
un ospite nuovo si aggiunga,<br />
confermi la debole fede,<br />
mostrando le piaghe gloriose.<br />
Un’ultima sottolineatura l’ho trovata in<br />
Nella gioia di Cristo risorto<br />
un commento all’immagine dell’ospite<br />
nuovo: “L’Ospite che di nuovo e sempre<br />
siamo chiamati ad ospitare è Colui di cui<br />
il cuore è affamato e assetato originalmente<br />
e sempre, Colui che solo ci fa una<br />
cosa sola, come un unico corpo.<br />
Diversamente non saremmo altro che un<br />
ulteriore e specifico raduno di uomini e di<br />
donne.<br />
Ora, non è che l’Ospite non sia presente o<br />
debba essere convinto ad entrare. Il richiamo<br />
è certamente a ciascuno di noi<br />
perché lasci emergere il proprio cuore lasciando<br />
entrare Colui che già c’è, che<br />
anela ad essere ospitato da ciascuno e<br />
che solo corrisponde al cuore. Il cuore, se<br />
lo lasciamo emergere e lo seguiamo nel<br />
suo battito originale ed esistenziale, lo<br />
sentiamo solo e tutto fatto di questa tensione,<br />
di questa attesa, di questo desiderio<br />
infinito. E Colui che il cuore domanda<br />
e attende, l’Ospite sempre atteso, è già<br />
presente, è sempre presente.<br />
È la presenza di Cristo che solo corrisponde<br />
sempre. Che ciascuno di noi possa riconoscere<br />
e aderire a questo raduno come<br />
raduno concorde cioè tutto teso a<br />
Cristo e alla sua Presenza. E lo faccia entrare,<br />
lo lasci entrare ora e in ogni ora del<br />
tempo della vita.<br />
Perché Cristo risorto da morte, il senso e<br />
la salvezza della vita di ogni uomo, tutta<br />
la consistenza della realtà, possa continuare<br />
ad incontrarci, a rivelarsi, a chiamarci<br />
per nome per assumerci e definirci<br />
compiutamente e portarci con Lui dentro<br />
la vita e al Destino”. a cura di Primo Viganò<br />
il Volto di Carate<br />
7
8<br />
I bisogni dei tempi sono volontà di Dio<br />
Si fa strada l’idea di una congregazione di suore a servizio del popolo<br />
«La volontà di Dio – diceva Padre Teodosio<br />
– si esprime con dei segni, attraverso<br />
i quali Dio chiama alla collaborazione dei<br />
suoi disegni.»<br />
Fin dagli anni trascorsi a Baden, egli intuisce<br />
che la lotta per la nuova società diventa<br />
sempre più lotta contro la fede cristiana.<br />
Il modo con cui i liberali diffamavano<br />
al Chiesa, lo feriva nell’intimo del<br />
suo animo. Come Francesco a suo tempo<br />
chiamato a “riparare la Chiesa”, anch’egli<br />
sentì un forte desiderio di difenderla..<br />
Così si esprimeva: «A Baden e a Coira osservai<br />
come corruzione e immoralità si<br />
diffondevano, e ritenni che queste potessero<br />
essere vinte solo con gli stessi mezzi<br />
con i quali erano state propagate: scuole,<br />
assistenza ai poveri e ai malati.»<br />
Egli, come Paolo di Tarso, aveva l’ansia<br />
per la buona battaglia, la fede in Cristo ed<br />
il cuore infuocato per il Vangelo, niente<br />
lo poteva fermare...<br />
il Volto di Carate “Nelle tue mani la mia vita”<br />
“La scuola deve essere cristiana” sarà il<br />
suo grido di battaglia, e ancora, “la scienza<br />
senza religione si perde nel nulla”. Padre<br />
Teodosio così spiega quale fosse il suo<br />
ideale: «Come i monaci di San Benedetto<br />
vennero nelle nostre terre, e con i loro<br />
metodi di vita e di lavoro diedero alla società<br />
agricola una particolare impronta<br />
cristiana, così gli Ordini religiosi devono<br />
dare a quest’epoca dell’industrializzazione<br />
una svolta cristiana.» In una lettera a<br />
Mons. Bovari, l’incaricato d’affari pontificio<br />
a Lucerna troviamo scritto: «Nella mia<br />
vita ho sempre confessato e onorato la<br />
Chiesa cattolica come l’unica vera Chiesa<br />
portatrice di salvezza, madre ed educatrice,<br />
perciò sono pronto a combattere in<br />
sua difesa fino al mio ultimo respiro.<br />
La piaga del nostro tempo sono le scuole<br />
scadenti. La formazione degli insegnanti<br />
inadeguata. Pertanto la loro opera educativa<br />
non tiene conto del vero bene degli<br />
alunni. A questa situazione si può rimediare<br />
soltanto con scuole e insegnati<br />
che competano con gli altri sotto il profilo<br />
scientifico, ma li superino quanto a religiosità<br />
e moralità».<br />
Da questi principi scaturiscono le idee del<br />
suo programma di riforme della scuola.<br />
«Una riforma – egli scrive – deve innanzi<br />
tutto trasformare l’interno delle persona<br />
e poi manifestarsi all’esterno. Con l’aiuto<br />
di Dio, l’intelletto deve giungere alla conoscenza<br />
della verità, il cuore all’amore<br />
del bene, la volontà alla realizzazione.»<br />
Una delle sue risposte fu: «la nostra epoca<br />
non tollera più che i religiosi stiano fra<br />
le mura dei conventi, essi devono essere<br />
nel mondo» Fedele al suo principio e sorretto<br />
da una incrollabile fede in Dio decise<br />
di fondare la Congregazione delle suore<br />
insegnati di Santa Croce<br />
Suor Elisa
Seguendo la stella<br />
Testimonianza sulla sua vocazione di Madre Anna Viganò<br />
Carissimi tutti, mi sento spinta a condividere<br />
con voi ciò che mi ha aiutato a rispondere<br />
alla chiamata missionaria.<br />
La chiamata è un dono di Dio che ha bisogno<br />
di situazioni e circostanze favorevoli<br />
per essere recepita, accolta e fatta<br />
crescere e Dio, nella sua Provvidenza, ha<br />
disposto le cose e gli avvenimenti in modo<br />
che il giorno dell’Epifania del 1964 io<br />
abbia potuto “seguire la stella” come<br />
hanno fatto i “tre Re” e arrivare dove lui<br />
voleva.<br />
Non potrò dimenticare come dopo tanti<br />
indugi, il giorno precedente che era domenica,<br />
incontrando all’oratorio Madre<br />
Enrica Gianotti, che mi stava aiutando a<br />
scoprire la mia vocazione, mi disse: «Anna,<br />
domani è la festa dell’Epifania.<br />
Coraggio. Segui la “Stella”!»<br />
Queste parole toccarono il mio cuore e la<br />
mattina seguente andai alla prima messa<br />
delle 5.30 per andare a confessarmi dal<br />
mio Direttore Spirituale, don Marino.<br />
Dopo la confessione gli dissi che ero decisa<br />
a presentarmi a Vimercate dove c’era<br />
il Noviziato Canossiano Missionario.<br />
Ma non sapevo che cosa dovevo dire e<br />
come fare.<br />
Don Marino mi disse di non preoccuparmi.<br />
Avrebbe scritto una lettera da consegnare<br />
ai superiori di Vimercate.<br />
Nel primo pomeriggio, dopo aver ottenuta<br />
la lettera, andai a Monza per poi proseguire<br />
per Vimercate.<br />
Arrivata al convento, fui ricevuta con<br />
tanta gioia perché al mattino erano entrate<br />
due nuove vocazioni, ma... i Re Magi<br />
erano tre. Io completavo il numero.<br />
La Mamma del Mondo, dipinta sulla parete<br />
del parlatorio con le indicazioni dei luoghi<br />
dove lavoravano le canossiane, mi fece<br />
sentire che per me la “Stella” si era fermata<br />
lì e lì avrei incontrato e servito Lui.<br />
“Nelle tue mani la mia vita”<br />
Tutto però era stato preceduto da altre<br />
benedizioni: la vita di famiglia, la Parrocchia,<br />
le Madri Canossiane all’Oratorio,<br />
nell’Azione Cattolica, nell’Unitalsi…<br />
Sono sempre stata attirata dalle cose spirituali,<br />
dalla vita di preghiera, dalle Missioni...<br />
ho dovuto pregare molto, ho letto<br />
molto, mi sono fatta aiutare a capire…<br />
Così il primo contatto di risposta avvenne<br />
all’Epifania e poi continuò, e fatta conoscere<br />
la decisione alla mamma, (e mi fu<br />
una cosa molto difficile) la condussi a Vimercate<br />
per decidere con lei la data dell’entrata<br />
in convento che avvenne il 15<br />
settembre 1964.<br />
Ogni anno la festa dell’Epifania rinnova<br />
in me il desiderio di continuare a seguire<br />
la “Stella” con sempre maggiore fedeltà<br />
ed entusiasmo, superando tutte le difficoltà<br />
con la preghiera e la vita comunitaria,<br />
seguendo lo spirito di Santa Maddalena<br />
di Canossa, chiedendole il suo<br />
stesso zelo.<br />
Ella era pronta ad essere ridotta in polvere<br />
per poter raggiungere ogni luogo per<br />
far conoscere ed amare Gesù, a gloria di<br />
Dio e a salvezza di tante anime.<br />
Madre Anna Viganò<br />
il Volto di Carate<br />
9
10<br />
La prossima visita pastorale<br />
L’Arcivescovo sarà fra noi in giugno…. ma prima<br />
L’esortazione pastorale Pastores gregis<br />
del 2003 di Giovanni Paolo II sui vescovi<br />
definisce la Visita Pastorale «un segno<br />
della presenza del Signore che visita il<br />
suo popolo nella pace».<br />
Con questo segno il Vescovo esercita il<br />
suo ministero di essere immagine viva di<br />
Gesù Buon Pastore che cura il gregge che<br />
gli è stato affidato con l’insegnamento, la<br />
santificazione e il governo, animato da<br />
vera carità pastorale al fine di perpetuare<br />
l’opera di Cristo, Pastore eterno.<br />
In modo particolare in passato, quando le<br />
comunicazioni erano estremamente lente<br />
e spesso mancanti, la Visita Pastorale era<br />
«una delle forme, collaudate dall’esperienza<br />
dei secoli, con cui il Vescovo poteva<br />
mantenere contatti personali con il<br />
clero e con gli altri membri del Popolo di<br />
Dio, occasione per ravvivare le energie<br />
degli operai evangelici, lodarli, incoraggiarli<br />
e consolarli, è anche l’occasione per<br />
richiamare tutti i fedeli al rinnovamento<br />
il Volto di Carate Vita della <strong>Comunità</strong><br />
della propria vita cristiana e ad un’azione<br />
apostolica più intensa»<br />
La Visita Pastorale non deve essere pensata<br />
come un semplice adempimento burocratico<br />
del Vescovo o uno strumento di<br />
controllo sulle parrocchie. Essa è piuttosto<br />
un’occasione preziosa per una conoscenza<br />
reciproca tra Pastore e porzione<br />
del popolo di Dio a lui affidata: «un autentico<br />
tempo di grazia e momento speciale,<br />
anzi unico, in ordine all’incontro e<br />
al dialogo del Vescovo con i fedeli»<br />
La prospettiva più peculiare della Visita<br />
Pastorale è proprio quella dell’incontro<br />
con le persone: il primo posto spetta<br />
quindi alle persone, sia individualmente<br />
che a livello di gruppi e istituzioni, specialmente<br />
a coloro che prendono parte<br />
attiva a vario titolo all’azione pastorale.<br />
Il Vescovo delega alcuni Convisitatori col<br />
compito di esaminare le questioni di carattere<br />
più amministrativo, riservando a<br />
sé l’incontro con le persone.<br />
Nel corso della Visita Pastorale il vescovo<br />
incontrava le istituzioni cattoliche, visitava<br />
i luoghi sacri presenti nel territorio<br />
della parrocchia, gli oratori, le scuole cattoliche<br />
e le altre opere ecclesiastiche affidate<br />
ai religiosi. Le diverse categorie dei<br />
fedeli potevano essere incontrate in alcuni<br />
ambiti emblematici della vita sociale<br />
(mondo del lavoro, della scuola, della sanità,<br />
del tempo libero).<br />
Anche se la Visita Pastorale non prevede<br />
di per sé speciali incontri con le Autorità<br />
civili, con i Consigli comunali erano sempre<br />
accolti tali inviti che consentivano<br />
una migliore conoscenza del territorio e<br />
uno scambio di idee.<br />
La Visita Pastorale assume tutte le caratteristiche<br />
di un evento profondamente<br />
relazionale e comunionale: il suo stile<br />
pertanto è quello dell’ascolto, del dialogo
e della comunione. Il primo ascolto è<br />
quello della Parola di Dio e del Cristo<br />
stesso, vivo ed operante nella Chiesa e<br />
nella storia, attraverso il dono dello <strong>Spirito</strong><br />
<strong>Santo</strong>. E’ a lui anzitutto che occorre<br />
prestare il nostro orecchio affinché lo riconosciamo<br />
sempre presente mentre ci<br />
avverte: “Ecco, sto alla porta e busso” (Ap<br />
3,20).<br />
Oggi i contatti col vescovo sono molto<br />
più frequenti, sia diretti che attraverso i<br />
media. Non c’è nessuno che non abbia almeno<br />
visto una volta il Vescovo, quindi<br />
alla Visita pastorale si può dare anche un<br />
taglio un po’ diverso. Un tempo il vescovo<br />
veniva e risiedeva per qualche giorno<br />
nella parrocchia, curando magari personalmente<br />
tutte le formalità, oggi le formalità<br />
burocratiche sono completamente<br />
affidate ai convisitatori e la presenza del<br />
vescovo è tutta per l’incontro con le persone.<br />
Questa è stata, se ricordiamo, la<br />
modalità dell’ultima visita del Card. Martini<br />
nel 2001.<br />
All’attuale Vista Pastorale l’Arcivescovo<br />
ha voluto dare una finalità particolare in<br />
vista alla costituzione delle <strong>Comunità</strong> pastorali.<br />
Non è fatta direttamente alle parrocchie,<br />
ma ai decanati per mettere l’accento<br />
sulla pastorale d’insieme e constatare<br />
come già la si cerca di vivere, quindi<br />
i vari incontri e celebrazioni saranno tut-<br />
Il card. Martini in visita Pastorale nel 1989<br />
Vita della <strong>Comunità</strong><br />
te a livello decanale e al decano sono demandati<br />
i vari incontri significativi della<br />
visita pastorale nelle parrocchie perché a<br />
lui spetta di illustrare all’Arcivescovo la<br />
situazione del decanato.<br />
I momenti della Visita pastorale saranno<br />
quindi così scanditi:<br />
Mercoledì 14 aprile<br />
Il decano incontra i Consigli Pastorali<br />
Parrocchiali e le commissioni degli Affari<br />
Economici delle parrocchie di Carate<br />
e di Agliate.<br />
Domenica 18 aprile<br />
Il decano celebrerà l’Eucaristia in Santi<br />
Ambrogio e Simpliciano alle ore 11.00<br />
Martedì 1 giugno<br />
L’Arcivescovo incontrerà al mattino<br />
tutto il clero del Decanato e alla sera<br />
tutti i consigli pastorali Parrocchiali<br />
delle parrocchie del decanato ed il<br />
Consiglio Pastorale Decanale<br />
Domenica 6 giugno alle ore 16.00<br />
L’Arcivescovo celebrerà, per tutta la comunità<br />
decanale, l’Eucaristia sul piazzale<br />
della basilica di Besana.<br />
In questa giornata sono sospese tutte<br />
le messe vespertine nel decanato.<br />
il Volto di Carate<br />
11
12<br />
Il dono della fedeltà<br />
Domenica 2 Maggio Festa degli Anniversari di Matrimonio<br />
La nostra comunità cristiana ricorda<br />
con gratitudine tutti gli anniversari di<br />
Matrimonio e in particolare le coppie<br />
che si sono sposate con il sacramento<br />
del Matrimonio nel 2000 (10° anno),<br />
nel 1990 (20° anno), nel 1985 (25° anno),<br />
nel 1970 (40° anno), nel 1965 (45°<br />
anno), nel 1960 (50° anno), nel 1955<br />
(55° anno) e nel 1950 (60° anno).<br />
Carissimi sposi,<br />
certamente emozionati - nel giorno delle<br />
nozze - avete vicendevolmente dichiarato:<br />
“Ti accolgo come sposo / sposa e con<br />
la grazia di Cristo prometto di esserti fedele<br />
sempre...”<br />
Sono queste le parole con le quali Dio vi<br />
ha consacrati nel Matrimonio cristiano.<br />
È bello per tutti noi sostare a ricordare<br />
con gratitudine e gioia gli inizi del vostro<br />
cammino, insieme con i vostri figli e<br />
nipoti.<br />
Quel giorno avete ricevuto da amici e parenti<br />
tanti auguri e carissimi regali...<br />
Ma vogliamo qui ricordare che il regalo più<br />
prezioso ve lo siete consegnato fra voi: il<br />
dono della vostra reciproca fedeltà. Un impegno<br />
di fedeltà che è nato da un cuore<br />
sincero, ma che nel Sacramento ha trovato<br />
la “grazia” di Cristo e continuamente<br />
conta sul suo dono.<br />
Ecco in questa lieta ricorrenza desideriamo<br />
con voi riconoscere che quella della<br />
fedeltà non è una pretesa o una presunzione:<br />
è Grazia.<br />
È, innanzitutto, dono fra voi, che Dio alimenta<br />
con la forza dello <strong>Spirito</strong> santo e<br />
che di giorno in giorno domanda di essere<br />
accolto e donato, lasciando spazio all’amore<br />
di Dio e al suo stile.<br />
Ma è anche dono per tutta la comunità<br />
cristiana. Per la Chiesa intera, che vede<br />
il Volto di Carate Anniversari di Matrimonio<br />
nella vostra reciproca fedeltà e nel mutuo<br />
sostegno una vera propria “Grazia”.<br />
Diventa segno tangibile di come Dio agisce<br />
e trasfigura la nostra storia umana,<br />
per quanto segnata da contraddizioni e<br />
debolezze.<br />
Desideriamo per questo raccoglierci<br />
con voi nell’Eucaristia di ringraziamento,<br />
che celebreremo in modo solenne<br />
nella chiesa<br />
Santi Ambrogio e Simpliciano<br />
domenica 2 Maggio alle ore 9.30<br />
Alcune coppie, che stanno preparando il<br />
loro Matrimonio, pensando a voi hanno<br />
scelto come augurio l’immagine di un<br />
fiume che scorre a lungo, bagnando territori<br />
e arricchendosi di acque...<br />
Come il fiume è alimentato in modo non<br />
appariscente ma continuativo dalla sorgente,<br />
così la vostra fedeltà sia alimentata<br />
dai gesti semplici della quotidianità vissuta<br />
nella reciproca comprensione, nel rispetto<br />
e nella collaborazione generosa.<br />
Le acque scorrono, bagnando vari territori<br />
e rendendoli fertili. La vostra fedeltà si<br />
manifesti nello scorrere degli anni, rendendo<br />
bella e feconda di umanità e di fede<br />
la vita delle vostre famiglie e quella<br />
della nostra comunità.<br />
Con questi pensieri ci raccogliamo attor-
no a voi, per esprimere con voi il ringraziamento<br />
davanti a Dio Padre, Figlio e<br />
<strong>Spirito</strong> santo e per implorare su di voi la<br />
rinnovata benedizione della fedeltà del<br />
Anniversari di Matrimonio<br />
PROGRAMMA<br />
Creatore<br />
A nome dei sacerdoti e di tutta la comunità<br />
delle nostre Parrocchie don Gianpiero<br />
Gli esecutori del concerto del 30 aprile Davide Monti e Maria Cristina Cleary<br />
Venerdì 30 <strong>Aprile</strong> - in chiesa prepositurale<br />
ore 16.30 Confessioni fino alle 18.30<br />
ore 21.00 MUSICA E PREGHIERA Una coppia di sposi presenta<br />
le Sonate sui Misteri del Rosario di Heinrich Ignaz Franz Biber<br />
(1644-1704) per Arpa e Violino “scordato”<br />
Esegue ARPARLA su strumenti originali:<br />
Davide Monti Violino barocco<br />
Maria Christina Cleary Arpa doppia<br />
Domenica 2 Maggio - in chiesa prepositurale<br />
ore 9.30 S. MESSA di ringraziamento al termine Gruppo fotografico<br />
ore 13.00 Trasferimento in pullman per il CONVIVIO AUGURALE<br />
al Ristorante “Bruxelles” di Endine Gaiano<br />
Importante per garantire una buona organizzazione le coppie interessate sono<br />
pregate segnalarsi anche solo per la partecipazione alla S. Messa.<br />
È necessario iscriversi per il pranzo, versando la quota.<br />
Rivolgersi alla Segreteria in casa parrocchiale<br />
da lunedì a venerdì, dalle 9.30 alle 11.30.<br />
il Volto di Carate<br />
13
14<br />
Chiesa inviata tra la gente<br />
Prepariamo nella preghiera con Maria<br />
l’Ordinazione sacerdotale di don Marco Usuelli<br />
il Volto di Carate Mese di maggio 2010<br />
Ogni anno il mese di Maggio ci vede riuniti<br />
in preghiera attorno a Maria, Madre<br />
di Gesù e Madre della Chiesa. In questo<br />
anno abbiamo un grande motivo che<br />
rende ancor più fervido il nostro incontro<br />
con la preghiera del S. Rosario. Siamo, ormai,<br />
alla penultima tappa che ci accompagna<br />
a vivere come comunità ecclesiale<br />
e cittadina l’inizio del ministero di un Novello<br />
sacerdote.<br />
Messaggio di riferimento<br />
Una precisa idea ci guida. Se la Pasqua ci<br />
permette di comprendere che la Chiesa è<br />
dono e attuazione del suo mistero d’amore<br />
che vince la morte e redime il mondo,<br />
ci chiede anche di “consegnare” tale<br />
dono. Siamo Chiesa “donata dalla Pasqua”<br />
e siamo chiamati a essere “Chiesa<br />
inviata tra la gente”.<br />
Mentre contempliamo il dono di un nuovo<br />
sacerdote nell’Anno Sacerdotale, riscopriamo<br />
il sacerdozio comune di tutti i<br />
battezzati, chiamati personalmente e insieme<br />
a essere “Chiesa tra la gente”.<br />
La Madre e sempre Vergine Maria, che ha<br />
accompagnato i primi passi della Chiesa,<br />
aiuti anche noi – per mezzo della preghiera<br />
– a lasciarci plasmare dallo <strong>Spirito</strong><br />
di Dio per entrare in questa prospettiva e<br />
a corrispondere al suo mandato.<br />
IL SANTO ROSARIO<br />
A cominciare dalla sera di Sabato 1 Maggio<br />
per tutto il mese alle ore 20.30 S. Rosario<br />
nel Santuario Madonna di S. Bernardo.<br />
La recita del Rosario avviene anche<br />
in vari punti del paese: sia nel capoluogo<br />
come nelle frazioni. Allo scopo sarà<br />
preparato un piccolo sussidio guida.<br />
Nel bollettino di Maggio e sul foglio settimanale<br />
daremo il calendario preciso e<br />
l’elenco dei punti di ritrovo.
IL PELLEGRINAGGIO<br />
Giovedì 13 Maggio pomeriggio e sera<br />
A Torino<br />
visita alla Sindone e preghiera alla Consolata<br />
Per tenere fisso lo sguardo su Gesù e domandare<br />
vocazioni sacerdotali e missionarie<br />
Giovedì 27 Maggio pomeriggio e sera<br />
A Varese - Visita al santuario del Sacro<br />
Monte e incontro con la comunità di don<br />
Marco Usuelli<br />
Per condividere l’amicizia della <strong>Comunità</strong><br />
dove vivrà don Marco e per affidare il suo<br />
ministero e tutti i sacerdoti alla protezione<br />
di Maria, madre della Speranza.<br />
FESTA DEL SANTUARIO DELLA<br />
B.V. DEL CARMINE - REALDINO<br />
Sabato 29 Maggio<br />
ore 20.30 S. Messa festiva della vigilia<br />
Al termine CONCERTO. Seconda parte<br />
delle Sonate sui Misteri del Rosario di<br />
Heinrich Ignaz Franz Biber (1644-1704)<br />
per Arpa e Violino “scordato”<br />
Esegue ARPARLA su strumenti originali:<br />
Davide Monti Violino barocco<br />
Maria Christina Cleary Arpa doppia<br />
Domenica 30 Maggio<br />
ore 10.00 S. Messa e 2a Comunione<br />
solenne dei ragazzi<br />
ore 21.00 Processione Mariana<br />
per le vie del rione<br />
Mese di maggio 2010<br />
I SACRAMENTI<br />
DELL’INIZIAZIONE CRISTIANA<br />
S. Messa di Prima Comunione<br />
Venerdì 7 Maggio in chiesa prepositurale<br />
ore 21.00 VEGLIA E CONFESSIONI<br />
per genitori e familiari<br />
Domenica 9 Maggio<br />
ore 9.30 Comunione in prepositurale<br />
ore11.00 Comunione in prepositurale<br />
ore 10.30 Comunione in Basilica<br />
per i bambini di Agliate e Costa L.<br />
Prima Confessione<br />
Domenica 16 maggio<br />
nel pomeriggio in chiesa prepositurale<br />
Sacramento<br />
della Confermazione Pentecoste<br />
Venerdì 21 Maggio in chiesa prepositurale<br />
ore 21.00 VEGLIA E CONFESSIONI<br />
per padrini e madrine,<br />
genitori e familiari<br />
Sabato 22 Maggio<br />
ore 18.30 Cresima in Basilica<br />
Mons. Ambrogio Piantanida,<br />
Vicario per la Vita consacrata<br />
Domenica 23 Maggio<br />
ore 9.30 Cresima in prepositurale<br />
ore 11.00 Cresima in prepositurale<br />
ore 18.00 Cresima in parrocchia Albiate<br />
d. Ivano Valagussa<br />
Responsabile del Servizio<br />
diocesano per la Catechesi<br />
e Assistente generale<br />
dell’Az. Cattolica ambrosiana<br />
S. Battesimo<br />
Venerdì 28 Maggio<br />
ore 21.00 in chiesa prepositurale<br />
VEGLIA E PREPARAZIONE<br />
per padrini e madrine,<br />
genitori e familiari<br />
Domenica 30 Maggio<br />
ore 15.00 Battesimo in prepositurale<br />
ore 16.30 Battesimo in Basilica<br />
il Volto di Carate<br />
15
16<br />
La <strong>Comunità</strong> Pastorale in cammino<br />
Primo passo concreto, il Consiglio pastorale riunito del 22 marzo<br />
Da qualche tempo sentiamo parlare di<br />
<strong>Comunità</strong> Pastorale. Anche o ad Agliate,<br />
nel rito delle ceneri, ne ha parlato il Vicario<br />
episcopale.<br />
Con la riunione congiunta dei Consigli<br />
Pastorali Parrocchiali di Carate, Agliate,<br />
Costa e Albiate di lunedì 22 marzo è cominciato<br />
il percorso per la sua costituzione<br />
fra le nostre quattro parrocchie.<br />
il Volto di Carate Vita della <strong>Comunità</strong><br />
Che cosa è precisamente<br />
una <strong>Comunità</strong> pastorale?<br />
Prendendo le parole dell’Arcivescovo:<br />
Le <strong>Comunità</strong> Pastorali sono solo una forma,<br />
non l’unica, della “pastorale d’insieme”<br />
che deve caratterizzare la Diocesi di<br />
Milano in questi anni. E sono solo uno dei<br />
“sottocantieri” di quel “cantiere aperto”<br />
che è ora la Chiesa ambrosiana e che la<br />
vede impegnata nel ripensamento della<br />
pastorale giovanile, nel completamento<br />
della riforma del rito ambrosiano, nella<br />
sperimentazione sull’iniziazione cristiana,<br />
nelle nuove modalità d’ingresso nel mini-<br />
stero dei sacerdoti, nel rilancio dell’invio<br />
di sacerdoti, diaconi e laici “fidei donum”,<br />
nel rinnovato impegno per la presenza<br />
nella scuola, ecc. Resta in ogni modo il<br />
fatto che le <strong>Comunità</strong> Pastorali possono<br />
essere considerate forse la scelta più carica<br />
simbolicamente del rinnovamento<br />
missionario - insieme spirituale e pastorale<br />
- della nostra Chiesa.<br />
Missione, comunione, ministerialità: ecco<br />
le “parole chiave” delle <strong>Comunità</strong> Pastorali,<br />
che ne spiegano l’esistenza e ne guidano<br />
l’impegno. <strong>Comunità</strong> Pastorali che<br />
nascono come modalità o mezzo o strumento<br />
per rendere la nostra Chiesa ancora<br />
più missionaria, ancora più evangelica.<br />
In questo senso ho affermato con grande<br />
chiarezza e forza nell’omelia della Messa<br />
crismale del Giovedì santo del 2008:<br />
“Diciamolo francamente: se le <strong>Comunità</strong><br />
pastorali dovessero servire solo a “risparmiare”<br />
qualche prete o ad “aprire” qualche<br />
spazio in più di ministerialità ai laici,<br />
ma non dovessero portare ad un vero, costante<br />
e concreto rinnovamento missionario,<br />
occorrerebbe riconoscerne e dichiararne<br />
il fallimento!”.<br />
Nella mia omelia il giorno dell’ingresso in<br />
Diocesi il 29 settembre 2002, dopo aver<br />
ricordato che “il nostro non è il tempo<br />
della semplice conservazione dell’esistente”,<br />
concludevo con l’aggiunta: “Non ci è<br />
dunque lecito sottrarci all’impegno missionario!<br />
Non lo può questa nostra Chiesa<br />
ambrosiana se vuole essere degna della<br />
sua vocazione, della sua storia e della<br />
magnifica testimonianza di dedizione al<br />
Vangelo e di servizio all’uomo”.<br />
Con il tempo, che mi permetteva una<br />
maggiore conoscenza della concreta situazione<br />
pastorale, è maturata in me la<br />
convinzione che un rinnovato impegno<br />
missionario della nostra Chiesa esigeva<br />
anche un ripensamento del suo modo di
“strutturarsi” già a livello di base. E questo<br />
non per vanificare la ricchissima tradizione<br />
delle nostre parrocchie, segnata<br />
da una presenza intensa e capillare sul<br />
territorio che da secoli ha reso il Vangelo<br />
“pane quotidiano” per la gente di ogni<br />
paese e città; e neppure soprattutto o solo<br />
per rispondere all’invecchiamento e al<br />
consistente calo numerico dei sacerdoti.<br />
La ragione è specialmente un’altra ed è<br />
questa: per essere fedeli oggi alla missione<br />
di servire il Vangelo occorre che la nostra<br />
Chiesa viva maggiormente, anche nel<br />
suo modo di organizzarsi e di agire, una<br />
reale comunione, che, valorizzando la ministerialità<br />
di tutti - una ministerialità<br />
fondata sul battesimo e sul sacerdozio<br />
comune dei fedeli -, si traduca in una<br />
reale collaborazione e in una vera corresponsabilità<br />
(Introduzione a:<br />
Arcidiocesi di Milano: La comunità pastorale)<br />
In pratica come funziona<br />
una <strong>Comunità</strong> pastorale?<br />
Le quattro parrocchie della comunità,<br />
avranno assegnati alcuni sacerdoti, alcu-<br />
Vita della <strong>Comunità</strong><br />
ni diaconi che con le religiose presenti<br />
formano il Direttorio che gestisce la pastorale<br />
della comunità. Questo Direttorio<br />
ha un presidente “primus inter pares” che<br />
ufficialmente è parroco di ciascuna delle<br />
quattro parrocchie e responsabile della<br />
intera <strong>Comunità</strong><br />
Tutto dovrebbe esprimere alcuni valori<br />
positivi:<br />
1 quello di puntare sempre di più ad una<br />
comunione fraterna e sempre più profonda<br />
fra di noi e fra le nostre comunità<br />
parrocchiali.<br />
2 di crescere sempre più nella corresponsabilità:<br />
tutti quanti siamo responsabili<br />
non soltanto della nostra casa, dell’ambiente<br />
di lavoro o della scuola, ma delle<br />
nostre comunità, del nostro Decanato,<br />
della nostra <strong>Comunità</strong> Pastorale.<br />
3 Poi c’è il valore di uno slancio missionario:<br />
se ci uniamo, non è per chiuderci,<br />
ma al contrario per aprirci, perché il<br />
nostro slancio missionario sia più audace<br />
e coraggioso, e nello stesso tempo il<br />
più entusiasta e più gioioso.<br />
Volto di Carate<br />
17
il Volto di Carate<br />
18<br />
Vita della <strong>Comunità</strong><br />
E infine perché il nostro cammino ci conduca<br />
non soltanto a pensare a noi stessi<br />
e alla nostra fede, ma a pensare alle urgenze<br />
del Vangelo: di cui ha bisogno la<br />
nostra società, e la <strong>Comunità</strong> Pastorale è<br />
chiamata precisamente a far sì che questo<br />
Vangelo sia davvero un lievito di<br />
umanizzazione ancora più grande per i<br />
nostri paesi per la nostra società civile.<br />
Che cosa deve fare la comunità pastorale?<br />
1 La comunità pastorale deve coltivare la<br />
comunione tra le comunità parrocchiali,<br />
sollevare le parrocchie dall’individualismo,<br />
dall’autosufficienza …Costruire<br />
una comunione vera fatta di stima<br />
reciproca, di aiuto concreto ….<br />
2 La comunità pastorale deve aver cura<br />
che le parrocchie siano vive. Siano<br />
Chiese vicine alla vita della gente, soprattutto<br />
nei momenti decisivi della vita:<br />
la nascita, il momento della crescita<br />
con l’oratorio, il momento delle decisioni<br />
importanti della vita come il matrimonio<br />
(scelte vocazionali), il momento<br />
della sofferenza, il momento<br />
della morte ….<br />
La cosa bella della comunità pastorale è<br />
che ogni parrocchia non è più gestita in<br />
proprio, ma insieme.<br />
Tutti nella comunità pastorale sono<br />
preoccupati che ogni parrocchia abbia<br />
una vita bella, sia cioè una Chiesa tra le<br />
case, vicina alla vita della gente. Bisogna<br />
evitare la tentazione di accentrare che è<br />
negativa e… rischia di far morire la vita di<br />
una parrocchia, e di far venir meno la<br />
missione<br />
È, invece, necessario aiutare la parrocchia<br />
a diventare sul territorio una Chiesa per<br />
tutti e grazie a tutti…<br />
Ma importate è tenere presente che una<br />
parrocchia non può vivere senza dei laici<br />
formati che si fanno carico delle fede dei<br />
fratelli. Una formazione seria dei laici deve<br />
essere fra le priorità della <strong>Comunità</strong><br />
pastorale<br />
A cura di giemme
A cinque anni dalla sua chiamata al cielo<br />
Ricordiamo Giovanni Paolo II<br />
Anch’io mi inserisco come piccola goccia<br />
nel fiume di parole versate attorno a Giovanni<br />
Paolo II.<br />
Giovanni Paolo ha invitato al dialogo.<br />
L’attenzione generale si è puntata in alto,<br />
al dialogo tra grandi religioni o tra le nazioni<br />
del mondo, dimenticando che spesso<br />
non c’è dialogo né comunicazione tra<br />
chi vive vicino, nella stessa famiglia.<br />
E’ merce molto rara oggi, che un giovane<br />
padre trovi la possibilità di raccontare<br />
qualcosa di importante ai figli, di essere<br />
memoria, di essere testimone o insegnare<br />
un’esperienza di vita che aiuti il suo<br />
bambino a divenire uomo. Molti psicologi<br />
contemporanei parlano di paternità<br />
negata. Tra padre e figlio esiste spesso un<br />
silenzio che uccide.<br />
Il defunto pontefice ha avuto il carisma<br />
della paternità e fu punto di riferimento<br />
per grande parte dell’umanità che ha<br />
espresso il suo rapporto filiale elaborando<br />
il lutto che si è manifestato nell’impressionante<br />
stringersi uniti attorno alla sua<br />
salma, con una partecipazione spontanea<br />
mai visto fino ad allora. Il gesto simbolico<br />
di un’umanità che aveva perso il padre<br />
e si trovava come smarrita.<br />
Di questo grande uomo, riconosciuto dal<br />
sensus fidelium come “santo subito”, non<br />
è possibile dire tutto, ricordo due aspetti<br />
di ciò che io, padre, ho visto e ritengo utile<br />
trasmettere alla memoria dei figli. Anzitutto<br />
invito, a fare anche memoria prolungata<br />
dei suoi predecessori: Giovanni<br />
XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo I, senza i<br />
quali non si può capire molto della sintesi<br />
operata nel pontificato di Giovanni<br />
Paolo II.<br />
Nel fare memoria di Giovanni Paolo II,<br />
voglio evidenziare un secondo aspetto<br />
che mi pare utile trasmettere ai figli, una<br />
vicenda personale che è stata per me<br />
molto significativa: ho appreso la notizia<br />
della morte del Papa alle ore 21.37 di sabato<br />
2 aprile 2005 mentre mi trovavo<br />
nella sala d’attesa del pronto soccorso di<br />
un ospedale accompagnando il mio anziano<br />
padre a seguito di una seria patologia<br />
riacutizzatasi in modo repentino. .<br />
Ho condiviso la notizia della sua morte in<br />
quella attesa con altri uomini e donne di<br />
tutte le età, che dallo stato di salute di<br />
poche ore prima erano entrati nel mondo<br />
della malattia, dell’incertezza per il futuro,<br />
del dolore fisico e per alcuni della<br />
morte fisica.<br />
Il più grande insegnamento trasmesso<br />
dalla paternità di Giovanni Paolo II ai suoi<br />
figli di tutte le generazioni, è stato come<br />
combattere e vivere e, nella sofferenza<br />
della malattia, sperare con fede certa che<br />
il male e la morte sono sconfitti e l’ultima<br />
parola è la vita immortale che Cristo risorto<br />
ci dona. Di questo noi figli facciamo<br />
memoria di tale santo padre.<br />
il Volto di Carate<br />
19
20<br />
Il cammino verso la Pasqua<br />
I ragazzi chiamati alla preghiera quotidiana e ai ritiri per classe<br />
L’intenso cammino di preparazione della<br />
Pasqua è giunto al suo compimento.<br />
E’ stato bello condividere questo cammino<br />
con tantissimi ragazzi ed i loro genitori.<br />
Più di mille ragazzi hanno vissuto questo<br />
momento di preparazione e con essi<br />
anche le loro famiglie.<br />
La sera, al termine di un’intensa domenica,<br />
riesci a scorgere il fiume di grazia che<br />
ha percorso le strade delle nostre comunità<br />
e ha bussato alle nostre porte ed è<br />
entrato nelle nostre case.<br />
Come?<br />
Attraverso il ritiro di quaresima, attraverso<br />
l’incontro con i genitori, attraverso la<br />
preghiera del venerdì mattina, attraverso<br />
il salvadanaio, attraverso la preghiera in<br />
il Volto di Carate Vita d’oratorio<br />
Terza elementare<br />
famiglia del venerdì sera, attraverso le<br />
stazioni penitenziali, attraverso i sacerdoti<br />
del seminario che hanno celebrato con<br />
noi la domenica mattina.<br />
Se ti fermi, se ascolti questa voce ferma,<br />
se osservi, riuscirai a vedere le opportunità<br />
che si sono riversate perché la nostra<br />
mente, il nostro cuore, il nostro corpo potessero<br />
trovare consolazione, voglia di fare,<br />
desiderio di crescere nella contemplazione<br />
dell’Amore di Gesù e nel bene verso<br />
i fratelli.<br />
Attraverso le fotografie che trovi su questo<br />
numero, i ragazzi e le famiglie hanno<br />
desiderato preparare un dono prezioso<br />
per il futuro sacerdote don Marco Usuelli:<br />
riunendo le fotografie verrà composto<br />
un grande poster da regalargli.
Quarta elementare<br />
Perché?<br />
Non solo per ricordargli i nostri volti così<br />
da ottenere la sua preghiera, ma anche<br />
con la “buona presunzione” di ricordargli<br />
i tratti fondamentali dell’identità di un<br />
prete, quei tratti che la gente, di ogni tipo,<br />
cerca sempre in un sacerdote.<br />
In ogni fotografia, infatti, si trova, circondato<br />
dai ragazzi, un simbolo differente<br />
che fa riferimento ora ad un sacramento,<br />
ora alla parola di Dio, ora alla carità…<br />
Ringraziamo vivamente quei genitori che<br />
hanno pensato, voluto e preparato questo<br />
cammino per i nostri ragazzi e questo<br />
“regalo” per don Marco.<br />
* * *<br />
Ora, nel desiderio di vivere la Pasqua,<br />
siamo anche spinti a guardare in avanti,<br />
attraverso quella lente preziosa che mo-<br />
Vita d’oratorio<br />
stra la verità: la morte e la risurrezione<br />
di Gesù.<br />
Ecco che le prossime iniziative divengono<br />
quindi uno dei frutti della pasqua:<br />
• Il pellegrinaggio a Roma di 40 ragazzi<br />
di prima superiore<br />
• Il momento di festa con tutti i diaconi<br />
nel seminario di Venegono<br />
• L’Agor’Art, cioè la festa dei giovani artisti<br />
• La due giorni a Lucca degli adolescenti<br />
di terza superiore nei primi di maggio<br />
• La celebrazione dei sacramenti della<br />
prima confessione, prima comunione e<br />
cresima<br />
• Il pellegrinaggio alla Sindone<br />
Buon cammino!<br />
W Gesù!<br />
don Massimo<br />
il Volto di Carate<br />
21
22<br />
Quinta elementare<br />
il Volto di Carate La Quaresima dei ragazzi<br />
Prima media
Seconda, terza media<br />
La Quaresima dei ragazzi<br />
I nostri adolescenti hanno partecipato all’incontro diocesano con l’Arcivescovo domenica 28 marzo nel<br />
seminario di Seveso<br />
il Volto di Carate<br />
23
24<br />
La famiglia che raggiunse Cristo<br />
Opera di M. Raymond, monaco trappista (ed. Paoline)<br />
su S. Bernardo di Chiaravalle<br />
L’autore racconta che in un mattino fresco<br />
e luminoso di primavera dell’anno<br />
1112, al portale dell’abbazia di Citeaux, in<br />
decadenza appena a12 anni dalla fondazione,<br />
si presenta un giovanotto sui 20<br />
anni e dietro di lui una trentina di suoi<br />
amici e coetanei. Quel giovane è un autentico<br />
conquistatore di cuori.<br />
Alcuni di quei suoi amici se li è trascinati<br />
con sé addirittura mentre erano all’assedio<br />
di un castello nelle vicinanze del monastero.<br />
Quel giovanotto è Bernardo. Nato da una<br />
famiglia aristocratica, ha sei fratelli, un<br />
padre famoso ed onorato cavaliere di nome<br />
Tescellino, tanti cugini e zii, una grande<br />
e bella famiglia. Ebbene molti dei suoi<br />
componenti si faranno monaci con lui e<br />
Bernardo diverrà così grande che tutti, re<br />
e papi, poveracci, monaci, cavalieri, per<br />
decenni guarderanno a lui come alla “co-<br />
lonna della Chiesa”. La pattuglia che lo<br />
segue a Citeaux è fatta di uomini affascinati<br />
da lui, dall’incontro con il suo sguardo<br />
e il suo ardore.<br />
Li raccoglie così e l’abbazia di Citeaux rinasce<br />
e le sue mura non bastano più. In<br />
seguito a Bernardo, di appena 25 anni,<br />
che non ha ancora ricevuto l’ordinazione<br />
sacerdotale, che è anche un po’ cagionevole<br />
di salute, viene chiesto di partire con<br />
un gruppetto di monaci per fondare<br />
quella che poi diverrà l’abbazia di Clairvaux<br />
(Chiaravalle), perché situata in una<br />
valle solitaria e luminosa. E anche a Chiaravalle,<br />
da abate, compie «l’opera più portentosa<br />
di tutte, quella di fare, di altri uomini,<br />
dei monaci contemplativi.<br />
Sono più di trent’anni – si dice – che egli<br />
va togliendo uomini da tutti gli stati di<br />
vita e dalle più diverse condizioni, li modella<br />
sullo stampo di Cristo.<br />
Egli prende servi e sovrani, banditi e ba-<br />
il Volto di Carate Dalle scuole parrocchiali<br />
roni, birboni e cavalieri e insegna loro ad<br />
essere riconoscenti a Dio… Volgere gli<br />
uomini a Dio: questa è la sua opera miracolosa!».<br />
Ma, raccontata così, sembrerebbe che<br />
Bernardo sia da subito santo e non uomo:<br />
invece prova momenti di sconforto e di<br />
fatica, le regole del monastero sono dure,<br />
si aggiunge il freddo e la fame. Il cibo è<br />
fatto di zuppa di foglie di frassino e il lavoro<br />
è sempre più duro.<br />
Ma Bernardo ha a cuore tutte quelle persone<br />
che gli sono state affidate e con i<br />
suoi monaci desidera condividere ogni<br />
circostanza, tanto che, anche quando è<br />
chiamato a vivere per mesi in giro per<br />
l’Europa fuori dalle sue amate mura, scriverà<br />
ai suoi: «La mia anima è triste finchè<br />
non tornerò tra voi».<br />
E i suoi monaci si danno da fare: costruiscono<br />
l’abbazia di Clarvaux pietra su pietra,<br />
bonificano, tagliano, seminano, piantano<br />
un frutteto, creano un grande orto<br />
irrigato.<br />
Sono, o meglio, diventano ingegneri,<br />
idraulici, costruiscono senza posa e Bernardo,<br />
nonostante la cattiva salute, non<br />
si sottrae alla fatica e continua ad accettare<br />
tutti quelli che vogliono entrare in<br />
convento.<br />
A loro chiede innanzitutto di “conoscere<br />
se stessi” perché ogni uomo è «mentitore,<br />
vacillante, misero, impotente e fragile;<br />
questa condizione non è cancellabile da<br />
nessun slancio di entusiasmo o di sforzo,<br />
ma da questo lago di miseria e di fango<br />
Cristo ci salva».<br />
E poi ancora tanto si può raccontare di<br />
Bernardo.<br />
Il libro ci offre tante belle pagine, anche<br />
altri capitoli dedicati alla sua famiglia e<br />
soprattutto le pagine sono testimonianza.<br />
Anna Gatti
Unitalsi - Giornata di ritiro<br />
Ci siamo riuniti presso i padri barnabiti di Eupilio<br />
Domenica 14 febbraio il Gruppo di Carate<br />
dell’UNITALSI ha partecipato al Ritiro<br />
della Sottosezione di Monza ad Eupilio.<br />
La giornata è iniziata con la recita delle<br />
Lodi e nella prima meditazione don Augusto<br />
Panzeri ha parlato delle “Beatitudini”,<br />
soffermandosi in particolare su tre di<br />
esse:<br />
“Beati i poveri in spirito… La povertà in<br />
spirito non è legata alla condizione socio–economica<br />
della persona, ma è una<br />
disposizione dell’animo, la coscienza del<br />
bisogno di Dio;<br />
“Beati i puri di cuore”… La purezza di<br />
cuore è la semplicità, l’essenzialità, contando<br />
solo su Dio;<br />
“Beati i misericordiosi”… La misericordia<br />
non è semplicemente pietà, compassione,<br />
ma l’umile servizio e la disponibilità verso<br />
i fratelli.<br />
Dopo una pausa, abbiamo celebrato la S.<br />
Messa alla quale ha fatto seguito il pranzo<br />
delle 12.30.<br />
La ripresa il pomeriggio, alle 14.30 con la<br />
seconda meditazione:<br />
Un marito, Franco, racconta la sua storia<br />
e quella di sua moglie Laura, iniziata dieci<br />
anni fa quando la coppia che aveva<br />
due figli, uno di otto e l’altro di dieci anni<br />
era in attesa del terzo figlio.<br />
A Laura al secondo mese di gravidanza<br />
viene diagnosticata la S.L.A. una malattia<br />
grave e inguaribile che lentamente porta<br />
alla paralisi completa poi alla morte.<br />
A Laura danno sei mesi di vita. La coppia<br />
decide di portare a termine la gravidanza<br />
e così nasce una bella bimba sana, però<br />
Laura peggiora, inizia a non muoversi, a<br />
non poter camminare; dapprima si serve<br />
della carrozzina poi non muove più neppure<br />
le mani.<br />
Col passar del tempo perde anche l’uso<br />
della parola e per poter comunicare uti-<br />
Vita nella <strong>Comunità</strong><br />
lizza un computer che funziona con il solo<br />
movimento degli occhi.<br />
In questi ultimi mesi Laura ha smesso anche<br />
di respirare autonomamente e repira<br />
attaccata ad un respiratore.<br />
Tutto questo ha cambiato la loro vita, ma<br />
Laura è sempre il centro della famiglia,<br />
segue i figli nei compiti e prende le decisioni<br />
in famiglia come faceva prima della<br />
malattia. Vanno anche in vacanza e cercano<br />
di fare una vita il più normale possibile.<br />
Hanno trovato aiuto e comprensione<br />
nelle rispettive madri e nella cerchia<br />
delle amicizie che avevano “coltivato”<br />
prima della malattia. Anche i figli fanno<br />
la loro parte collaborando spontaneamente,<br />
per loro tutto è normale. Sono<br />
trascorsi dieci anni, e Laura è divenuta<br />
una scrittrice di romanzi, ora spera anche<br />
nell’evolversi della ricerca sulle cellule<br />
staminali.<br />
Questa storia, che per molti potrebbe<br />
sembrare drammatica, per loro lo è stata<br />
quasi normale, in famiglia soprattutto,<br />
ma anche fuori, hanno, infatti, trovato<br />
tanto amore e grande rispetto per la dignità<br />
di Laura che non è stata “messa da<br />
parte” ma ancor più coinvolta.<br />
L’amore è la medicina più potente. Dove<br />
c’è l’amore tutto si risolve meglio,<br />
anche in situazioni come quella di Franco<br />
e Laura.<br />
Cos’è l’amore se non Dio! A questa famiglia<br />
ha dato coraggio, forza, volontà di<br />
lottare contro la malattia e… tanto, tanto,<br />
tanto amore!<br />
Al termine della giornata abbiamo pregato<br />
per loro recitando una decina del <strong>Santo</strong><br />
Rosario e così siamo tornati alle nostre<br />
case a Carate arricchiti da questa esperienza<br />
e accorgendoci di avere molto,<br />
molto su cui riflettere.<br />
Daniela<br />
il Volto di Carate<br />
25
26<br />
Il male, le catastrofi, l’impegno della Chiesa<br />
Una riflessione del Direttore della Caritas Ambrosiana<br />
Partivamo per le isole Andamane (India) a<br />
cinque anni dallo tsunami e le televisioni<br />
di tutto il mondo cominciavano a trasmettere<br />
le prime immagini del terremoto<br />
di Haiti.<br />
Sulle Andamane eravamo andati anche<br />
per celebrare il 25° della diocesi e della<br />
ordinazione episcopale di msg. Alex Dias<br />
che in questi anni è stato nostro provvidenziale<br />
interlocutore.<br />
Sulle Andamane abbiamo celebrato il miracolo<br />
di una risurrezione: la comunità in<br />
festa che abbiamo incontrato portava sul<br />
volto le lacrime della catastrofe che li<br />
aveva colpiti, ma insieme il sorriso luminoso<br />
di chi aveva toccato qualcosa della<br />
Pasqua di Gesù: grazie alla solidarietà<br />
straordinaria di chiese a loro lontanissime,<br />
ma grazie anche alla loro disponibilità<br />
a rimettersi in piedi con umiltà e dignità,<br />
senza sterili lamentazioni o recriminazioni.<br />
Appena tornati dalle Andamane un Parroco<br />
di Pavia mi invitava a parlare di una<br />
questione spinosa, quella della presenza<br />
di Dio nelle catastrofi naturali, una questione<br />
drammaticamente e perennemente<br />
attuale: tsunami, Abruzzo, Haiti sono<br />
solo tre degli ahimè innumerevoli eventi<br />
che hanno segnato questi ultimi cinque<br />
anni. Una questione spinosa dicevo, perché<br />
se nelle sofferenze originate dalle<br />
guerre la domanda “dov’è Dio?” si può facilmente<br />
girare in “dov’è l’uomo?”, certe<br />
disgrazie come terremoti, inondazioni,<br />
epidemie, ... sembrano coinvolgere maggiormente<br />
un Dio che diventa sempre più<br />
incomprensibile e, per certi versi, scagionano<br />
l’uomo.<br />
il Volto di Carate Caritas<br />
Di fronte a queste provocazioni che cosa<br />
può rispondere la coscienza dei credenti<br />
illuminata dalle Sante Scritture? Possiamo<br />
rispondere in modo sintetico dicendo che:<br />
1 la natura è opera dello stesso Dio creatore<br />
che ha fatto l’uomo e ve lo ha collocato<br />
come custode e giardiniere;<br />
2 questa creazione, che pure è un’opera<br />
fatta bene, è rimasta misteriosamente<br />
“contaminata” dal peccato dell’uomo e<br />
all’uomo talvolta si ribella;<br />
3 l’egoismo dell’uomo, la sua bramosia di<br />
possedere finiscono spesso per peggiorare<br />
le cose, quando ad esempio gli edifici<br />
vengono costruiti male o in zone<br />
notoriamente a rischio;<br />
4 l’uomo è inoltre chiamato ad affinare le<br />
tecniche e le modalità di intervento,<br />
perché le popolazioni colpite siano sollevate<br />
da inutili ulteriori sofferenze ed<br />
aiutate in progetti di riabilitazione economica<br />
e umana.<br />
Certo, il mistero del male che si esprime<br />
nelle calamità naturali resta come una<br />
domanda su Dio e sull’uomo. Ma più profondamente<br />
suona come un appello all’esserci<br />
della Chiesa, alla sua capacità di<br />
farsi vicina e solidale ad ogni uomo colpito<br />
dal male.
Di questo esserci e del modo di farci prossimi<br />
agli uomini colpiti da terremoti e catastrofi<br />
ci piacerebbe parlare. Le questioni<br />
filosofiche ci interessano, certo, ma le<br />
lasciamo volentieri ad altri. A noi preme<br />
consentire agli uomini colpiti e offesi da<br />
una natura che a loro si ribella, di poter<br />
toccare - attraverso la solidarietà di uomini<br />
e donne sconosciuti - qualche frammento<br />
di risurrezione.<br />
Su un muro diroccato di una casa sconvolta<br />
dal terremoto del Friuli una scritta<br />
in lettere nere: “ Dov’era Dio in quel momento?<br />
“. L’interrogativo era ed è legittimo,<br />
come è legittima la domanda circa<br />
l’origine del male e il suo rapporto con<br />
Dio.<br />
Ma se ripercorriamo la bimillenaria storia<br />
della Chiesa scopriamo che - a proposito<br />
di questa domanda - le migliori energie<br />
non si sono concentrate sul piano di<br />
un’illuminata discussione da salotto, ma<br />
nella ricerca delle migliori soluzioni per<br />
stare accanto a chi con il mistero del male<br />
ha dovuto fare i conti.<br />
Tutte le catastrofi hanno generato situazioni<br />
di grave bisogno che la Chiesa non<br />
solo non ha mai ignorato, ma di fronte<br />
alle quali si è sentita obbligata a non fuggire<br />
per riaffermarsi come comunità d’amore,<br />
attenta all’uomo in difficoltà e<br />
pronta a portare il soccorso materiale e il<br />
conforto spirituale che la situazione richiede.<br />
Qualcuno sostiene che al posto della domanda<br />
“dov’era Dio” sia necessario sostituire<br />
quella molto più responsabilizzante:<br />
“dov’era l’uomo?”.<br />
A noi interessa porre - almeno per le fasi<br />
immediatamente successive alle catastrofi<br />
naturali e a quelle causate dall’uomo - una<br />
ulteriore domanda che ci impegna e ci coinvolge:<br />
“in tutto questo, dov’è la Chiesa,<br />
quale è lo stile del suo intervenire?”.<br />
Don Roberto Davanzo<br />
UNITI IN CRISTO<br />
Parrocchia Santi Ambrogio e Simpliciano - Carate Brianza<br />
1 Giorgio Cesana e Antonella Lembo<br />
RITORNATI AL PADRE<br />
Parrocchia Santi Ambrogio e Simpliciano - Carate Brianza<br />
31 Virginia Santambrogio di anni 87<br />
32 Gemma Varenna ved. Colombo di anni 76<br />
33 Enrica Annoni ved. Longhi di anni 77<br />
34 Emilio Villa di anni 85<br />
35 Eugenio Zorloni di anni 65<br />
36 Antonio Redaelli di anni 74<br />
37 Marco Naso di anni 32<br />
38 Matteo Valtorta di anni 41<br />
39 Mariuccia Ghezzi Scotti di anni 72<br />
40 Angelina Redaelli di anni 87<br />
Caritas<br />
Il libro della Vita<br />
La statistica parrocchiale<br />
il Volto di Carate<br />
27
28<br />
Generosità e gratitudine<br />
Parrocchia Santi Ambrogio e Simpliciano – Carate Brianza<br />
Offerte varie<br />
I condomini di Via Mascherpa 7 in memoria di Meola Antonietta € 50,00<br />
NN con gratitudine per il 45° di matrimonio € 50,00<br />
Condomini vari per l’uso della Sorgente € 90,00<br />
Condominio Vimara in memoria di Girardi Milena € 85,00<br />
Le suore di San Carlo in memoria di Suor Rosa Mariani € 50,00<br />
I famigliari in memoria di Antonietta Panella Meola € 100,00<br />
NN in memoria di Carlotta € 50,00<br />
NN in memoria di Anselmo € 300,00<br />
I famigliari in memoria di Enrica Annoni € 100,00<br />
I famigliari in memoria di Milena Gilardi € 200,00<br />
NN per casa Maria Immacolata € 50,00<br />
Le figlie e i nipoti in memoria di Renata Bianchi e Vittorio Viganò € 150,00<br />
In suffragio di Virginia Santambrogio € 500,00<br />
Luigia Redaelli in memoria del marito Emilio Villa € 300,00<br />
Il marito in memoria di Maria Sironi € 40,00<br />
Per il Battesimo di Matilde € 30,00<br />
Per il Battesimo di Pietro € 150,00<br />
In memoria di Fernando Moscatelli € 300,00<br />
NN per il tavolo solidale della parrocchia € 200,00<br />
Offerte per la cera nella festa della “Candelora” a Cristo Re € 220,00<br />
Offerte alla della Cappella Madonna Regina nel 2009 € 100,00<br />
Per l’acquisto del “Canossianum”<br />
NN € 50,00<br />
Gli amici del Seminario offrono il ricavato del mercatino di febbraio € 2.950,00<br />
il Volto di Carate A chi dà, sarà dato<br />
Per il santuario di San Bernardo<br />
R.C. € 20,00<br />
NN € 100,00<br />
NN € 50,00<br />
NN € 20,00<br />
N.C. € 40,00<br />
NN per promessa € 50,00<br />
NN in ringraziamento € 25,00<br />
NN € 40,00<br />
NN € 50,00<br />
All’Unitalsi<br />
NN € 20,00 – NN € 25,00 – NN € 550,00 – NN € 10,00 – NN € 20,00 – NN € 35,00<br />
Parrocchia Santi Pietro e Paolo – Agliate<br />
Visite alla Basilica<br />
Associazione Athèna di Lissone € 50,00<br />
Parrocchia di Bareggia - Lissone € 50,00<br />
<strong>Comunità</strong> Pastorale Sacro Cuore di Triuggio € 50,00<br />
Matrimonio Francesca e Stefano € 100,00<br />
Funerale Gino Bonaventura € 200,00
L’uomo che cammina<br />
da «L’uomo che cammina» di Christian Bobin ed. Qiqajon<br />
Cammina. Senza sosta cammina. Va qui e<br />
poi là. Trascorre la sua vita su circa sessanta<br />
chilometri di lunghezza, trenta di<br />
larghezza. E cammina. Senza sosta. Si direbbe<br />
che il riposo gli è vietato<br />
Quello che si sa di lui lo si deve ad un libro.<br />
Se avessimo un orecchio un po’ più<br />
fine potremmo fare a meno di quel libro<br />
e ricevere notizie di lui ascoltando il canto<br />
dei granelli di sabbia, sollevati dai suoi<br />
piedi nudi, nulla si riprende dal suo passaggio<br />
ed il suo passaggio è senza fine.<br />
Se ne va a capo scoperto. La morte, il<br />
vento, l’ingiuria tutto riceve in faccia,<br />
senza mai rallentare il passo. Si direbbe<br />
che ciò che lo tormenta è nulla rispetto a<br />
ciò che egli spera. Che la morte è nulla<br />
più di un vento di sabbia. Che vivere è come<br />
il suo cammino senza fine…<br />
Dice di essere la verità. È la parola più<br />
umile che esista. L’orgoglio sarebbe di dire<br />
la verità ce l’ho. La possiedo. L’ho messa<br />
nello scrigno di una formula.<br />
Da sempre ben piantati<br />
nel territorio<br />
La verità non è un idea, ma una presenza.<br />
Nulla è presenta fuor che l’amore. La verità<br />
egli lo è per il suo respiro, per la sua<br />
voce, per il suo modo amorevole di contraddire<br />
le leggi gravità, senza farci caso.<br />
Proviene da una famiglia in cui si lavora il<br />
legno. Lui lavora i cuori, diversi, e più duri<br />
dl legno…<br />
a cura di Ernesta Valtorta<br />
Dal mese di marzo<br />
è possibile prenotare i libri inviando<br />
una e-mail all’indirizzo<br />
lib.cattolica@libero.it<br />
indicando: dati del richiedente,<br />
autore, titolo editore.<br />
Verrete avvisati quando il libro<br />
è disponibile in Libreria<br />
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29
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Dott.ssa Silvana Chioatto<br />
Presidio di Carate Brianza<br />
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20048 Carate Brianza<br />
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Geriatria<br />
Riabilitazione Specialistica<br />
con Unità Gravi Cerebrolesioni<br />
Riabilitazione Psichiatrica<br />
Centri Residenziali Terapeutici<br />
Psichiatrici ad elevata assistenza:<br />
<strong>Comunità</strong> Protetta (CPA)<br />
Centro Residenziale<br />
Terapeutico (CRA)<br />
per informazioni<br />
da lunedì a venerdì 8.30 - 13.00 e 14.00 - 16.30<br />
Tel. 0362 986.510 - Centralino 0362.986.1<br />
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Convenzionato con l’ospedale di Vimercate<br />
ATTIVITÀ AMBULATORIALI<br />
E DI DIAGNOSTICA<br />
Punto prelievi<br />
da lunedì a venerdì<br />
dalle ore 8.00 alle ore 9.30<br />
senza appuntamento<br />
Visite Specialistiche di<br />
Cardiologia, Chirurgia Generale,<br />
Chirurgia Vascolare, Dermatologia,<br />
Diabetologia, Endocrinologia, Epatologia,<br />
Fisiatria, Gastroenterologia, Geriatria,<br />
Ginecologia, Neurologia, Oculistica,<br />
Ortopedia, Pneumologia, Psichiatria,<br />
Psicologia, Terapia del Dolore<br />
Indagini diagnostiche<br />
Elettrocardiogramma, Holter,<br />
Ecocardiogramma, Ecografia,<br />
Ecocolordopplergrafia (TSA - arti),<br />
Elettroencefalogramma, Elettromiografia,<br />
Breath Test<br />
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da lunedì a venerdì 9.30 - 13.00 e 14.00 - 16.00<br />
Tel. 0362.986.540 - Centralino 0362.986.1<br />
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RIABILITAZIONE<br />
SPECIALISTICA<br />
Kinesiterapia<br />
Terapie Fisiche<br />
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da lunedì a venerdì 8.30 - 12.30<br />
Tel. 0362.986.537<br />
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32<br />
Basilica di Agliate<br />
Giornate di Pasqua<br />
Domenica 4 aprile<br />
alle ore 15.30<br />
Celebrazione d’apertura<br />
Lunedì 5 aprile<br />
Mattino e pomeriggio<br />
predicazione<br />
Martedì 6 aprile<br />
ore 8.30<br />
Santa Messa e adorazione<br />
ore 15.30<br />
Adorazione comunitaria<br />
ore 20.30<br />
Santa Messa e processione<br />
nei giorni di Pasqua, 4 aprile,<br />
Lunedì 5 aprile e martedì 6 aprile,<br />
la LIBRERIA CATTOLICA<br />
allestirà un banchetto di offerta di libri<br />
il Volto di Carate Appuntamenti<br />
Celebrazione<br />
del Battesimo<br />
nelle due parrocchie<br />
dell’Unità Pastorale sarà<br />
il 25 aprile<br />
ore 15.00<br />
in Santi Ambrogio e Simpliciano<br />
ore 16.30<br />
in Basilica Santi Pietro e Paolo<br />
Venerdì 23 aprile<br />
alle ore 21.00<br />
in Prepositurale incontro<br />
per genitori e padrini dei battezzandi<br />
Per chiedere il Battesimo<br />
è bene segnalarsi in casa parrocchiale<br />
al mattino dalle 9.30 alle 11.30<br />
due mesi prima della data prevista<br />
Conoscere<br />
e amare la Parola<br />
nell’anno sacerdotale<br />
Per tutti gli adulti (over 30)<br />
Lettura spirituale orante<br />
della Sacra Scrittura<br />
Guida la riflessione don Gianpiero<br />
venerdì 16 aprile<br />
ore 21.00 Basilica di Agliate<br />
Anniversari<br />
di matrimonio<br />
La nostra comunità cristiana<br />
ricorda con gratitudine<br />
tutti gli anniversari di Matrimonio.<br />
Domenica 2 maggio<br />
ore 9.30<br />
Santa Messa di ringraziamento<br />
Gruppi fotografici<br />
ore 13.00<br />
trasferimento a Endine<br />
per il convivio augurale<br />
Pellegrinaggi<br />
giovedì 13 maggio<br />
Pellegrinaggio Parrocchiale<br />
a Torino, visita alla Sindone<br />
partenza alle ore 13.00<br />
sabato 22 maggio<br />
Pellegrinaggio degli adolescenti<br />
alla Sindone<br />
nel pomeriggio<br />
Giovedì 27 maggio<br />
Visita al santuario del Sacro Monte<br />
con la comunità di don Marco Usuelli