We are One. Paure e Separazioni: Il viaggio ... - Academy of Light

In terapia profonda, la paura prende improvvisamente, perché la persona sta perdendo
tutti i propositi, i supporti. La folla sta sparendo sempre più lontano. Viene lasciata da
sola. Improvvisamente c’è oscurità, e c’è paura. Non è mai stata allenata, disciplinata a
stare sola, e questa è la funzione della meditazione.
Nessuna terapia è completa senza meditazione, perché soltanto la meditazione può
darle le radici perdute, la sua forza di essere un individuo. Non c’è nulla da temere. Il
condizionamento è che tu devi essere spaventato ogni momento, ad ogni passo.
L’intera umanità vive in paranoia. Questa umanità avrebbe potuto vivere in paradiso;
sta vivendo in inferno.
Dunque aiuta la persona a comprendere che non c’è nulla di cui preoccuparsi, non c'è
niente di cui avere paura; è una paura creata. Ogni bambino nasce senza paura. Non
ha idea della paura o della morte, o di niente. La meditazione riporta la persona alla
sua infanzia; è rinata. Quindi aiuta la persona a comprendere perché c’è la paura.
Rendi chiaro che è un falso fenomeno che gli è stato imposto, e che dunque non c’è
bisogno di preoccuparsi. In questa situazione puoi impazzire. Non avere paura. Goditi
questa situazione, nella quale per la prima volta puoi essere folle eppure non
condannato, ma amato, rispettato. Il gruppo deve rispettare la persona, amare la
persona; questa ne ha bisogno. Si calmerà. Verrà fuori dalla paura con una grande
libertà, con una grande energia vitale, forza, ed integrità".
Osho, Interview with Veeresh (The Three Fears), sept. 1985
Le chiavi fondamentali per trasformare la paura della pazzia, per me, sono state le
meditazioni catartiche, il cerchio e l'inipi; soprattutto la meditazione dinamica (13) mi
ha permesso di sfogare e accettare la mia follia ed esprimerla, liberando tantissima
energia che stava implodendo dentro; prima o poi quell’energia ha bisogno di sfogarsi
e farlo succedere consapevolmente, all’interno di un processo più vasto, è quanto di
più sano e intelligente si possa fare. Anche l'essere parte di un cerchio, come accade
nei gruppi dell'OIC, sentendo la totale accettazione che arriva dagli altri, mi ha
permesso di rilassarmi e lasciarmi andare, riappropriandomi della mia naturalezza.
Questo processo ha avuto inizio nell'inipi dove, mettendomi a nudo di fronte agli altri,
ho scoperto che dietro i giudizi , le paure e le difese nascondevo solo il timido bisogno
di sentirmi accettata; grazie al clima di fratellanza e amore che fluisce all'interno del
cerchio, questo è accaduto, ho percepito, attraverso la resa e l'accettazione, la
sensazione di unione con il Tutto, non esistevano più separazioni dentro di me e di
riflesso nemmeno all'esterno. Concluderei dicendo che non vi era più differenza tra il
mondo interiore e quello esteriore.
Un’espansione tale da contenere l'intero universo dentro di me.
"Essere naturale, essere originale, è semplicemente essere in sintonia con l’esistenza. E
pian piano perfino tale separazione scompare. Non sei in sintonia, non lo sei più. Lo è
solo un grande universo, con tutta la sua estasi, con tutta la sua gioia, con tutta la sua
beatitudine".
Osho, The original man, cap. 1, 16 ago 1988
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