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Neve Valanghe 2 -comportamento e riduzione ... - CAI Sezione SEM

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<strong>Neve</strong> <strong>Valanghe</strong> 2<br />

-<strong>comportamento</strong> e <strong>riduzione</strong> del rischio


ARVA<br />

Apparecchio di ricerca in valanga<br />

È il dispositivo di sicurezza più importante dello scialpinista<br />

?<br />

Avere o non avere l’ARVA durante la gita modifica il <strong>comportamento</strong><br />

dello scialpinista, istintivamente si prendono più rischi<br />

Consideriamolo come l’ultima carta da giocare nel caso<br />

tutto andasse male


Per seppelliti completamente<br />

Il rischio di morte è del 57%


Tempo di scavo<br />

1m3 15-20min<br />

2m3 25-35 min<br />

3m3 45-60 min


PRIMA ANCORA DI ACCENDERE L’ARVA<br />

ACCENDIAMO IL CERVELLO


Chi pratica attività in ambiente innevato<br />

deve imparare a riconoscere i fattori che possono scatenare<br />

una valanga e quali sono le regole di <strong>comportamento</strong> per<br />

minimizzare il rischio<br />

Ri-Conoscere, decidere, comportarsi


pericolo dovuto a valanghe spontanee<br />

pericolo dovuto a valanghe provocate<br />

?provocate da noi stessi e ci coinvolgono<br />

?provocate da noi stessi ma non ci coinvolgono o coinvolgono altri<br />

?provocate da altri e coinvolgono noi


… conoscere la neve e le sue trasformazioni<br />

…conoscere le valanghe e i meccanismi di innesco<br />

? Osservazione dell’ambiente nel quale ci<br />

muoviamo<br />

? Comportamento<br />

*


Osservare i segnali della natura: il VENTO<br />

zone sottovento ? sotto le creste<br />

? cambi di pendenza<br />

? avvallamenti<br />

? canaloni<br />

? radure nei boschi<br />

? zone ai margini dei boschi<br />

zone sopravvento ? conche, depressioni


Osservare i segnali della natura: il VENTO


Osservare i segnali della natura: il VENTO<br />

da dove ha soffiato il vento?<br />

?Cornici (la parte aggettante indica la posizione del versante sottovento)


Osservare i segnali della natura: il VENTO<br />

Se il versante<br />

sottovento si trova<br />

dopo una zona<br />

pianeggiante la<br />

cornice non c’è!


Osservare i segnali della natura: il VENTO<br />

da dove ha soffiato il vento?<br />

?Pennacchi di neve sulle cime (“le montagne fumano”)


Osservare i segnali della natura: il VENTO<br />

da dove ha soffiato il vento?<br />

?Sastrugi (scannellature create dal vento con il lato verticale rivolto verso il<br />

vento)


Osservare i segnali della natura: il VENTO<br />

da dove ha soffiato il vento?


Osservare i segnali della natura: il TERRENO<br />

Larghi versanti omogenei: non se ne conosce<br />

la vera morfologia al di sotto del manto nevoso<br />

Pendii convessi: nella zona di massima<br />

convessità , dove c’è il cambio di pendenza, o<br />

poco al di sotto, il manto nevoso è sempre sotto<br />

stress, basta una minima sollecitazione per<br />

provocare il distacco<br />

Pendii concavi (tutta la neve del versante è<br />

sostenuta dalla parte basale o piede: ogni<br />

intervento al piede può indebolire il sostegno)


Osservare i segnali della natura: TERRENO<br />

Discontinuità verticali: il manto nevoso si<br />

trova senza ancoraggi a monte/valle<br />

Discontinuità verticali: possono<br />

nascondere dei tratti dove il manto è scollato<br />

dal versante


Creste e crinali : la linea mediana è più sicura<br />

attenzione alle cornici!<br />

Dorsali: sicure lungo la linea centrale, ma non sui<br />

fianchi<br />

Osservare i segnali della natura: il TERRENO<br />

Canaloni: pericolosi perché collettori naturali di<br />

qualsiasi oggetto in caduta (massi)<br />

Circhi e combe: sono gli ambienti dove si<br />

verificano le più grosse valanghe, perché la frattura<br />

può interessare l’intera comba e riempirne il fondo,<br />

con depositi molto spessi.


Osservare i segnali della natura: l’esposizione<br />

? diminuzione delle resistenze ? temperature<br />

elevate, formazione di brina di fondo, fhoen<br />

? aumento delle sollecitazioni ? sovraccarico


Versanti SUD<br />

sono sufficienti 2 giorni di bel tempo per modificare la struttura<br />

dei cristalli, ma il metamorfismo da debole gradiente necessita<br />

parecchi giorni per stabilizzare il M.N.<br />

Inizialmente la perdita delle ramificazioni( feltratura)<br />

indebolisce il M.N. e si verificheranno scarichi spontanei anche<br />

di grandi dimensioni, successivamente la sinterizzazione<br />

(gradiente debole) stabilizzerà il M.N.<br />

Il pericolo su questi versanti è più forte subito dopo una<br />

nevicata<br />

Durante l’inverno si posso verificare formazioni di croste da<br />

fusione e rigelo, non sempre portanti<br />

Durante la primavera o a seguito di importanti rialzi termici, si possono<br />

Verificare distacchi spontanei anche di fondo, il pericolo è più marcato<br />

nelle ore centrali della giornata


Versanti NORD<br />

le basse temperature sfavoriscono il metamorfs. da debole<br />

gradiente (che stabilizza il M.N.)<br />

la neve resta a lungo nello stadio iniziale di trasf.da debole<br />

gradiente (instabile)<br />

le basse temperature esterne favoriscono la trasf.da gradiente<br />

elevato (formazione di brina di profondità , strato di<br />

scorrimento , instabile)<br />

le basse temperature favoriscono la formazione di brina di<br />

superficie, pericolosa per eventuali altre precipitazioni


Osservare i segnali della natura: la pendenza<br />

Oltre il 75% delle valanghe a lastroni si forma su pendii con inclinazione<br />

compresa tra i 30° e 45°<br />

I pendii più belli per sciare hanno inclinazione tra i 27° e i 40°!!!


Osservare i segnali della natura: le tracce degli sci<br />

Affondamento degli sci nella neve<br />

•non affondano<br />

•affondano e faticano a riaffiorare<br />

•la neve aderisce alle solette<br />

•la neve si rompe in blocchi


Osservare i segnali della natura: le tracce degli sci<br />

Come è la neve sotto gli sci: veloce, lenta, crostosa…. e<br />

come cambia da un tratto ad un altro, quali sono i fattori<br />

che la modificano?


Osservare i segnali della natura: le tracce degli sci<br />

Come si presentano le tracce vecchie? Che informazioni<br />

danno sui fattori meteorologici recenti?


Osservare i segnali della natura: la coesione<br />

Usiamo il bastoncino come il prolungamento della mano<br />

per “assaggiare” la neve ad ogni passo


Osservare i segnali della natura: la temperatura


Osservare i segnali della natura: la quantità di neve


Osservare i segnali della natura: le valanghe presenti


-Attenzione ai boschi di larice, non trattengono la neve sono radi<br />

e si flettono in caso di valanga<br />

-Bosco di abeti fitto è più sicuro ma attenzione alle radure<br />

Il vento accelera incontrando l’ostacolo bosco e decelera depositando<br />

neve ventata nelle radure


SCELTA DELLA TRACCIA - SENSO DEL TERRENO<br />

SICUREZZA<br />

?evitare i tratti più ripidi<br />

?dossi e costoni piuttosto che canali, pendii aperti e valli<br />

?preferire pendii fessurati (gole di balena)<br />

?lontano da cornici e pendii di neve soffiata<br />

?scelta dei punti di sosta<br />

ERGONOMICITA’<br />

?salita graduale e costante<br />

?non abuso del dietro-front<br />

?scelta punti di conversione


SCELTA DELLA TRACCIA<br />

percorso non<br />

sottoposto a pendii<br />

ripidi, non in<br />

prossimità di<br />

canaloni o in<br />

fondovalli strette<br />

?attenzione alle TRACCE VECCHIE<br />

? IL PERCORSO PIU’ BREVE NON E’ <strong>SEM</strong>PRE IL<br />

MIGLIORE


SCELTA DELLA TRACCIA<br />

prevedere DEVIAZIONI<br />

(scendere piuttosto che<br />

tagliare pendii)<br />

•diffidare di situazioni con scarso innevamento<br />

•diffidare dei boschi radi, dei boschi di larici delle zone<br />

cespugliose


IN CASO DI PERICOLO DEBOLE E MODERATO<br />

(2/3 DELL’INVERNO)<br />

GITE CONSENTITE A PATTO CHE<br />

?NON VI SIANO SEGNALI D’ALLARME<br />

?SIANO ADOTTATE LE MISURE DI SICUREZZA<br />

ELEMENTARI


ELEMENTARI<br />

- ARVA, pala e sonda<br />

- evitare accumuli recenti di neve soffiata<br />

- controllo continuo delle condizioni<br />

- considerazioni sulla variazione giornaliera di T (primavera)<br />

PRECAUZIONALI<br />

- aggirare pendii e zone più ripide<br />

- fascia delimitata di discesa<br />

- condotta rigorosa del gruppo<br />

- scelta dei punti di sosta


- distanze di alleggerimento (variabili a seconda del pendio, della<br />

neve, del numero di partecipanti, delle condizioni meteo…)<br />

- distanze ‘valanga’ (uno solo nella zona pericolosa: questo vuol dire<br />

prevedere dimensioni ed estensioni di potenziali valanghe durante tutta la<br />

gita - non lasciarsi cogliere impreparati)


- evitare sollecitazioni improvvise (cadute / salti)<br />

Fattori moltiplicativi del sovraccarico prodotto<br />

da uno sciatore in base al tipo di azione<br />

Tipo di azione Fattore moltiplicativo<br />

Traccia in salita 1-2<br />

Conversione in salita 2-3<br />

Curve strette in discesa 4-5<br />

Caduta in discesa 6-7


- osservare gli altri ed essere osservato


SEGNALI D’ALLARME<br />

- woouumm!<br />

- distacco a distanza<br />

- valanghe spontanee<br />

- quantità di neve critica superata<br />

- riscaldamento importante e improvviso<br />

- pendio oltre i 30 gradi<br />

-neve legata su un piano di scorrimento<br />

- neve accumulata dal vento<br />

- neve bagnata<br />

- esposizione sfavorevole<br />

- morfologia dei versanti


COME IL ‘FATTORE UMANO’ INTERVIENE NELLA<br />

FORMULAZIONE DI UNA VALUTAZIONE E<br />

CONDIZIONA LE SCELTE<br />

?spirito di osservazione<br />

?conoscenze nivo-meteo<br />

?capacità di ragionare - visione globale<br />

?buona memoria e capacità comparative<br />

?pensiero indipendente (non subire i condizionamenti del gruppo)<br />

?intuizione (capacità di prendere la decisione giusta sulla base di info lacunose e contraddittorie)<br />

?coscienza dei propri limiti<br />

?capacità di prendere decisioni in situazioni critiche e di rischio<br />

? scelta della traccia<br />

• tempismo<br />

•tempestività nell’adozione di misure precauzionali<br />

• capacità di anticipazione<br />

?capacità di orientamento<br />

?buona condizione fisica (la fatica compromette le capacità<br />

?scelta dell’itinerario in funzione delle proprie e altrui capacità


INCIDENTI da VALANGA<br />

CAUSE OGGETTIVE<br />

•PENDII <strong>SEM</strong>PRE PIU’ RIPIDI<br />

•GITE <strong>SEM</strong>PRE PIU’ INVERNALI<br />

•PIU’ PERSONE IN MENO SPAZIO NELLO STESSO TEMPO<br />

CAUSE SOGGETTIVE<br />

•DISTACCO DALLA NATURA<br />

•AZIONE IN CONDIZIONI DI COMPETITIVITA’<br />

•FALSE SICUREZZE


ERRORI PIU’ FREQUENTI<br />

•MANCANZA DI INFORMAZIONE DEI<br />

PARTECIPANTI RIGUARDO AL PERICOLO<br />

•BOLLETTINO NON CONSULTATO O MALE<br />

INTERPRETATO (prestare attenzione al testo)<br />

•AVVERTIMENTI NON CONSIDERATI<br />

•CATTIVA SCELTA DELL’ITINERARIO<br />

•PENDII RIPIDI IL PRIMO GIORNO DI BEL TEMPO<br />

DOPO UNA NEVICATA


•PIANIFICAZIONE DELLA GITA LACUNOSA O<br />

INESISTENTE<br />

•EQUIPAGGIAMENTO INESISTENTE<br />

•SEGNALI D’ALLARME NON CONSIDERATI<br />

•CATTIVA SCELTA DEI TEMPI


•RICERCA DI CANALI PER MANCANZA DI NEVE O<br />

NEVE BRUTTA SUI DOSSI<br />

•CATTIVA SCELTA DELLA TRACCIA<br />

•FALSO SENTIMENTO DI SICUREZZA DATO DAL<br />

BOSCO<br />

•DISCESA SU TERRENO DIVERSO RISPETTO ALLA<br />

SALITA<br />

•MANCANZA DI DISCIPLINA IN DISCESA<br />

•NON RISPETTO DELLE DISTANZA DI SICUREZZA<br />

•GRUPPI TROPPO NUMEROSI<br />

•RICERCA ESASPERATA DELLA NEVE POLVEROSA


Perché sono qui?<br />

Che alternative ho?<br />

Quali sono le conseguenze di queste alternative?<br />

Che pericolo sto correndo in questo momento,<br />

facendo questa determinata azione?<br />

Sto attenuando o peggiorando il pericolo?


Capacità di anticipazione<br />

Numerosità<br />

Riconoscimento<br />

di una leadership<br />

Predisposizione<br />

all’accettazione della<br />

modifica dell’itinerario,<br />

del percorso, della<br />

rinuncia all’escursione<br />

Disciplina nel<br />

rispetto delle<br />

misure<br />

precauzionali<br />

Livello di<br />

omogeneità e di<br />

conoscenza<br />

reciproca<br />

Capacità tecniche<br />

gruppo<br />

Tempismo<br />

(nell’adozione delle<br />

misure precauzionali,<br />

rispetto e controllo dei<br />

tempi)<br />

Allenamento,<br />

condizione<br />

fisica e mentale<br />

Equipaggiamento<br />

(individuale e di<br />

gruppo) e capacità di<br />

impiego dello stesso<br />

Capacità di<br />

decisione e di<br />

accordo<br />

Comportamento<br />

in situazioni di<br />

stress

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