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"ricerche logiche" di Martin Heidegger - FedOA - Università degli ...

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particolarmente ispirato nella precoce lettura delle Ricerche Logiche e che cosa, in quest’opera, si<br />

rivelerà poi determinante nello sviluppo delle sue principali e più innovative intuizioni 356 .<br />

a) Il carattere intenzionale della coscienza.<br />

Il ricorso all’intenzionalità era servito ad Husserl in funzione critica rispetto allo psicologismo,<br />

il quale, come abbiamo visto, nasceva da una confusione o, in alcuni casi, da una cosciente<br />

identificazione dell’ambito ideale della verità-vali<strong>di</strong>tà, con quello fattuale dello psichico. Husserl –<br />

e in ciò <strong>Heidegger</strong> ravviserà, come vedremo, un suo limite – si era tenuto fermo a questa<br />

<strong>di</strong>stinzione, senza indagare ulteriormente il modo d’essere <strong>di</strong> questi due ambiti, e dunque il senso<br />

dell’essere in generale. Inoltre, la questione della <strong>di</strong>stinzione, e con essa quella del rapporto, tra i<br />

due ambiti era ritenuta da <strong>Heidegger</strong> non un problema nuovo, bensì un centrale ed irrisolto nodo<br />

tematico della filosofia scientifica fin dai suoi inizi 357 , e che solo il positivismo scientista e<br />

naturalista contemporaneo aveva <strong>di</strong> fatto reso irriconoscibile a causa dell’identificazione del<br />

normativo col fattuale psichico.<br />

Tuttavia, con la scoperta del carattere intenzionale della coscienza, Husserl tentava una nuova<br />

risposta al problema, precisamente in una <strong>di</strong>rezione che tendeva quantomeno a ridurre il baratro<br />

apertosi a partire dalla stessa teoria dei due mon<strong>di</strong> <strong>di</strong> Lotze. In ciò <strong>Heidegger</strong> vedeva un decisivo<br />

356<br />

Vincenzo Costa (op. cit.), ad esempio ha insistito sull’importanza dei materiali husserliani <strong>degli</strong> anni ’20 che<br />

<strong>Heidegger</strong> ebbe a <strong>di</strong>sposizione ad opera dello stesso Husserl, il quale, recependo a sua volta alcune istanze<br />

heideggeriane, avrebbe quantomeno smussato l’egologismo trascendentale che <strong>Heidegger</strong> gli rimproverava. In<br />

particolare, Costa si riferisce a E. HUSSERL, Fomale und transzendentale Logik. Versuch einer Kritik der logischen<br />

Vernunft, Husserliana, Bd. XVII, herausgegeben von P. Janssen, Den Haag 1974, trad. it. Di G.D. Neri, Logica formale<br />

e trascendentale. Saggio <strong>di</strong> critica della ragione logica, Bari 1966; ID., Aktive Synthesen: aus der Vorlesungen<br />

„Transzendentale Logik“ 1920-1921. Ergänzungsband zu „Analysen zur passiven Synthesis“, Husserliana, Bd. XXXI,<br />

herausgegeben von R. Breeur, Dordrecht 2000; ID., Phänomenologishe Psychologie. Vorlesungen 1925, Husserliana,<br />

Bd. XI, herausgegeben von W. Biemel, Den Haag 1962, trad. it. Parziale <strong>di</strong> V. De Palma, Compito e significato delle<br />

«Ricerche Logiche», in E. HUSSERL, Logica, Psicologia e Fenomenologia. Gli ‘oggetti intenzionali’ e altri scritti, a<br />

cura <strong>di</strong> S. Besoli e V. De Palma, Genova 1999.<br />

357<br />

“Possiamo quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>re che se <strong>di</strong> primo acchito questa critica dello psicologismo volta alla <strong>di</strong>fferenziazione <strong>di</strong> essere<br />

reale e essere ideale è così trasparente, le <strong>di</strong>fficoltà sorgono ora nei problemi positivi che si fanno avanti in forma nuova<br />

con questa <strong>di</strong>fferenziazione, problemi che non emergono per la prima volta nei sec. XIX e XX, ma che avevano già<br />

occupato la filosofia, soprattutto Platone. La <strong>di</strong>fferenza in questione non è altro che la <strong>di</strong>fferenza platonica tra l’essere<br />

sensibile, l’aêsqhtόn, e l’essere così com’è accessibile per mezzo della ragione, per mezzo del noûj, il nohtόn.<br />

L’interrogativo che oggi si ripropone è quello della partecipazione del reale all’ideale, quello della méqexij, ed è<br />

problematico se sia possibile o impossibile ponendosi questi interrogativi giungere alla chiarezza intorno al fenomeno<br />

del pensiero e del pensato e a quello ulteriore della verità”; M. HEIDEGGER, Logik. Die Frage nach der Wahrheit,<br />

Frankfurt a.M. 1976, trad. it. <strong>di</strong> U. Ugazio, Logica. Il problema della verità, Milano 1986, p. 36.<br />

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