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"ricerche logiche" di Martin Heidegger - FedOA - Università degli ...

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della concezione neokantiana della storia e dei problemi filosofici, (…) al persistere della identità<br />

dello spirito della [e nella] filosofia” 287 , intende tale apertura storica in senso finalistico, come<br />

progressivo rivelarsi della verità nella storia.<br />

Pertanto, la filosofia è ritenuta per essenza Weltanschauung ponente valori e, nel caso della<br />

visione del mondo me<strong>di</strong>evale, essa ha avuto il merito <strong>di</strong> porre da un lato uno straor<strong>di</strong>nario accento<br />

sulla singolarità e molteplicità irriducibile dell’ambito mondano (haecceitas), e dall’altro quello <strong>di</strong><br />

restare, grazie al rapporto analogico tra sensibile e soprasensibile, Dio e mondo, reale e ideale,<br />

“ra<strong>di</strong>calmente e consapevolmente orientata in senso teleologico” 288 . Ebbene, sarà precisamente il<br />

superamento <strong>di</strong> tali istanze wertphilosophisch e weltanschaulich, in una critica aperta al<br />

neokantismo, unitamente e in conseguenza della collaborazione – che <strong>di</strong>verrà anch’essa ben presto<br />

critica – con Husserl, il quale proprio nel 1916 era stato nominato professore a Friburgo, a portare<br />

<strong>Heidegger</strong>, come egli stesso afferma nella menzionata lettera al Krebs, ad una “chiarificazione”<br />

della sua “posizione filosofica”, facendo emergere, a partire da quello stesso 1919, tutti i principali<br />

temi e intuizioni innovatrici del suo pensiero, la cui elaborazione sarebbe poi sfociata – in maniera<br />

non del tutto esaustiva, come vedremo – in Essere e Tempo.<br />

I corsi <strong>di</strong> lezioni – che fino ad Essere e Tempo costituiscono le uniche testimonianze del lavoro<br />

<strong>di</strong> <strong>Heidegger</strong>, il quale, come noto, fino ad allora non pubblicò più nulla – in cui è possibile<br />

osservare con tutta chiarezza l’avvenuta realizzazione <strong>di</strong> questo movimento, sono quelli del<br />

semestre straor<strong>di</strong>nario (gennaio-aprile) <strong>di</strong> guerra del 1919 su Die Idee der Philosophie und das<br />

Weltanschauungsproblem, e quello del semestre estivo dello stesso anno su Phänomenologie und<br />

transzendentale Wertphilosophie 289 .<br />

A partire dal 1917 e a stretto contatto con Husserl, <strong>Heidegger</strong> ra<strong>di</strong>calizza infatti la tensione<br />

verso l’originario della filosofia quale “scienza <strong>di</strong> principio” priva <strong>di</strong> presupposti, che abbiamo visto<br />

provenirgli fin dalle prime prove dalla fenomenologia come ritorno “alle cose stesse”, secondo la<br />

celebre parola d’or<strong>di</strong>ne husserliana, e che in fondo era propria dello stesso neokantismo in forma <strong>di</strong><br />

ricerca dei fondamenti (logici) ultimi dell’intera sistematica delle scienze. Pertanto, il motivo del<br />

contendere nei confronti dei neokantiani, e poi sempre più nei confronti <strong>di</strong> Husserl stesso, è<br />

precisamente il modo <strong>di</strong> intendere tale ritorno ai principî e, in ultima istanza, su ciò stesso che deve<br />

o può fungere da principio e sulle modalità del suo possibile attingimento; solo a partire da qui è poi<br />

possibile stabilire quale sia il compito della filosofia, appunto.<br />

cioè da un evento irripetibile, particolarmente significativo, col quale colui che <strong>di</strong> volta in volta è nominato sta in<br />

relazione determinata , che naturalmente varia nei singoli casi”; ivi, p. 200.<br />

287<br />

K. LEHMANN, Metafisica, filosofia trascendentale e fenomenologia nel primo <strong>Heidegger</strong> (1912-1916), cit., p. 75.<br />

288<br />

M. HEIDEGGER., La dottrina delle categorie e del significato in Duns Scoto, cit., p. 253.<br />

289<br />

Poi pubblicati in M. HEIDEGGER, Zur Bestimmung der Philosophie, Frankfurt a.M. 1987, ed. it. a cura <strong>di</strong> G. Cantillo,<br />

Per la determinazione della filosofia, Napoli 1999.<br />

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