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"ricerche logiche" di Martin Heidegger - FedOA - Università degli ...

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Lo Habilitationsschrift su Duns Scoto.<br />

a) Filosofia e storia: Wertphilosophie e Weltanschauung me<strong>di</strong>evale.<br />

Presentato nella primavera del 1915 e apparso a stampa nel 1916 con una significativa aggiunta,<br />

lo scritto su Scoto è un’interpretazione modernizzante della Grammatica speculativa – attribuita poi<br />

dal Grabmann a Tommaso da Erfurt – che segna l’irrompere, dopo le prime prove ancora troppo<br />

acerbe, del genio filosofico del giovane allievo <strong>di</strong> Rickert. L’opera non mancò infatti <strong>di</strong> suscitare<br />

apprezzamenti da parte del Grabmann stesso, che la definì una monografia “<strong>di</strong> grande acume” e<br />

“che penetra in profon<strong>di</strong>tà” 164 , ed impressionò Natorp 165 , il quale, come noto, sarà il principale<br />

artefice della chiamata <strong>di</strong> <strong>Heidegger</strong> a Marburgo.<br />

Inoltre, “il lavoro <strong>di</strong> abilitazione rappresenta l’apice dell’influenza <strong>di</strong> Lask su <strong>Heidegger</strong>” 166 , ma<br />

rivela anche – come del resto la de<strong>di</strong>ca e la premessa dello stesso <strong>Heidegger</strong> testimoniano –<br />

l’avvicinamento alle Ideen <strong>di</strong> Husserl e, in generale, la con<strong>di</strong>visione dell’impostazione<br />

weltanschaulich della filosofia dei valori <strong>di</strong> Windelband e Rickert in special modo, non senza<br />

realizzare, tuttavia, una sintesi che preannuncia il cammino del tutto personale – qui enunciato nella<br />

forma esigenziale <strong>di</strong> un programma filosofico – che <strong>Heidegger</strong> intraprenderà a partire dal 1919 a<br />

Friburgo sotto la guida <strong>di</strong> Husserl e poi sempre più autonomamente a Marburgo. Ed è proprio da<br />

quest’ultimo aspetto metodologico-sistematico che vorremmo prendere le mosse – e dal quale<br />

l’analisi <strong>di</strong> <strong>Heidegger</strong> stesso si <strong>di</strong>parte nell’introduzione – ricordando come già in chiusura della tesi<br />

<strong>di</strong> dottorato <strong>Heidegger</strong> aveva posto tale istanza sistematica <strong>di</strong> principio come devozione alla causa<br />

dell’“intero ultimo”, che qui ritorna nel problema del “sistema delle scienze” a partire dal quale solo<br />

164<br />

M. GRABMANN, Mittelalterliches Geistesleben. Abhandlungen zur Geschichte der Scholastik und Mystik, vol. I,<br />

München 1926, pp. 145 ss., cit. in K. LEHMANN, Metafisica, filosofia trascendentale e fenomenologia nel primo<br />

<strong>Heidegger</strong> (1912-1916), cit., p. 90.<br />

165<br />

Lo ricorda Theodore Kisiel sulla base del Nachlass <strong>di</strong> Natorp, al quale potè avere accesso grazie al suo curatore : “It<br />

was precisely this epistemological complex of parameters in conjunction with the ascendant ‘metaphysical’ problem of<br />

historical life and consciousness which struck Paul Natorp in his rea<strong>di</strong>ng of this Conclusion, as reflected in his personal<br />

notes (Signature MS. 831 in the Natorp Nachlass in the Marburg University Library; thanks to Dr. Uwe Bredehorn, its<br />

curator). Natorp was so impressed with the young <strong>Heidegger</strong>’s book that from 1917 on (as reflected in his letters to<br />

Husserl) he made overtures to bring <strong>Heidegger</strong> to Marburg, and succeeded in getting a position for him at the seat of the<br />

‘Marburg School’ finally in 1923”; T. KISIEL, Why Students of <strong>Heidegger</strong> Will Have to Read Emil Lask, cit., p. 236<br />

(nota 14).<br />

166<br />

Ivi, p. 202, traduzione nostra. E così, ancora, Poggi: “In realtà, è nei termini <strong>di</strong> un costante anche se non sempre<br />

esplicito richiamo alle tesi <strong>di</strong> Lask – e soprattutto a quelle della Logik der Philosophie – che <strong>Heidegger</strong> esamina e<br />

puntualizza le tesi fondamentali della teoria delle categorie e del significato a suo giu<strong>di</strong>zio reperibile in Scoto”; S.<br />

POGGI, La logica, la mistica, il nulla. Una interpretazione del giovane <strong>Heidegger</strong>, cit., pp. 77-78. Lo stesso Rickert, nel<br />

ringraziare <strong>Heidegger</strong> per la de<strong>di</strong>ca del libro, gli scrisse che aveva trovato corretto menzionare Lask, “poiché Lei gli<br />

deve molto”; lettera a <strong>Heidegger</strong> del 2 <strong>di</strong>cembre 1916, in HEIDEGGER – RICKERT, Briefe, p. 33, cit. in V. COSTA, La<br />

verità del mondo, cit., p. 52.<br />

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