09.06.2013 Views

"ricerche logiche" di Martin Heidegger - FedOA - Università degli ...

"ricerche logiche" di Martin Heidegger - FedOA - Università degli ...

"ricerche logiche" di Martin Heidegger - FedOA - Università degli ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Si può ben valutare, a questo punto, quale importanza avessero rivestito anche per Lask le<br />

Ricerche Logiche <strong>di</strong> Husserl – “uno dei pochi che sa che cosa conti nella speculazione e in che cosa<br />

la filosofia in quanto scienza si <strong>di</strong>stingua da tutte le altre scienze” 91 – il quale, oltre a con<strong>di</strong>videre,<br />

come si è visto, l’istanza posta da Lotze della vali<strong>di</strong>tà intemporale della logica pura, aveva, col<br />

concetto <strong>di</strong> intuizione categoriale, anch’egli rifondato i rapporti tra sensibilità, percezione e<br />

intelletto in maniera molto <strong>di</strong>versa dal trascendentalismo neokantiano e, naturalmente, da quello<br />

psicologistico, in una <strong>di</strong>rezione che, come in Lask, potremmo definire ‘empiristica’ in senso ampio,<br />

tesa cioè ad estendere il concetto <strong>di</strong> intuizione allo stesso categoriale, la Anschauung oltre la<br />

Wahrnehmung. E sarà proprio la me<strong>di</strong>azione <strong>di</strong> Lask che “aprirà [ad <strong>Heidegger</strong>] la comprensione<br />

del senso dell’intuizione categoriale in Husserl e lo condurrà nell’ambito della fenomenologia,<br />

sviluppando così una tendenza alla ‘primitività’ e al rifiuto delle costruzioni concettuali e<br />

filosofiche che Rickert non cesserà <strong>di</strong> rimproverare alla fenomenologia” 92 . Tuttavia, nelle Neuere<br />

91<br />

Lettera <strong>di</strong> Lask a Rickert del 5.8.1903, cit. in. R. LAZZARI, Emil Lask e le Ricerche Logiche <strong>di</strong> Husserl, cit., p.193. A<br />

proposito della logica come scienza generale, Husserl si era infatti così espresso nei Prolegomeni: “Il concetto <strong>di</strong> logica<br />

pura così come lo abbiamo finora sviluppato, abbraccia un ambito teoreticamente chiuso <strong>di</strong> problemi che si riferiscono<br />

essenzialmente all’idea della teoria. Poiché nessuna scienza è possibile senza spiegazione a partire dai fondamenti,<br />

quin<strong>di</strong> senza teoria, la logica pura abbraccia in modo generalissimo le con<strong>di</strong>zioni ideali della possibilità della scienza in<br />

generale. D’altro lato bisogna notare che, intesa in questo senso, la logica non include ancora in sé, come caso speciale,<br />

le con<strong>di</strong>zioni ideali della scienza empirica in quanto tale”; E. HUSSERL, Ricerche Logiche, cit., I, p. 259. Ma su questo<br />

si veda più in generale il capitolo XI dei Prolegomeni su “L’idea della logica pura”.<br />

92<br />

V. COSTA, La verità del mondo, cit., p. 40. Sull’importanza <strong>di</strong> Lask per la svolta heideggeriana verso la centralità<br />

dell’intuizione categoriale nelle Ricerche Logiche <strong>di</strong> Husserl, che me<strong>di</strong>erà, a sua volta, il ritorno <strong>di</strong> <strong>Heidegger</strong> ai greci<br />

ed in particolare ad Aristotele, si veda quanto scrive Demmerling: “Senso dell’asserzione è «lasciar vedere l’ente nel<br />

suo non-esser-nascosto (esser-scoperto) facendolo uscire dal suo esser-nascosto». L’asserzione o il giu<strong>di</strong>zio non<br />

fondano la verità ma la scoprono soltanto, e precisamente presso l’ente stesso. <strong>Heidegger</strong> si incontra qui con la dottrina<br />

laskiana dell’immanenza logica <strong>degli</strong> oggetti. (…) Il progetto laskiano si rivolge contro l’autore della dottrina filosofica<br />

delle categorie, ossia contro Aristotele. Con la sua interpretazione del λόγος aristotelico in quanto αποφαίνεσθαι<br />

<strong>Heidegger</strong> mostra che la teoria aristotelica corrisponde alla dottrina dell’immanenza logica <strong>degli</strong> oggetti, tributando con<br />

ciò al suo maestro la riverenza a lui dovuta”; C. DEMMERLING, Logica trascendentale e ontologia fondamentale: Emil<br />

Lask e <strong>Martin</strong> <strong>Heidegger</strong>, cit., pp. 260-261. In Essere e Tempo sarà lo stesso <strong>Heidegger</strong> a ricordare come “L’unico<br />

autore che, fuori dal campo fenomenologico, accolse positivamente le suddette <strong>ricerche</strong> [le Ricerche Logiche, n.d.a.], fu<br />

Emil Lask, la cui Logik der Philosophie (1911) è tanto influenzata dalla VI Ricerca («Sulle intuizioni sensibili e<br />

intellettuali», pp. 18 sgg.) quanto la sua Lehre vom Urteil (1912) lo è dalla sezione gà citata su «Evidenza e verità»”; M.<br />

HEIDEGGER, Sein und Zeit, Tübingen 1927; trad. it. <strong>di</strong> P. Chio<strong>di</strong>, Essere e Tempo,Milano 1976. Tuttavia, Demmerling,<br />

che nei passaggi poc’anzi riportati si riferisce ad Essere e Tempo, sembra ignorare che nell’opera del ’27 il passaggio<br />

alla fenomenologia <strong>di</strong> Husserl, – come dovremo chiarire nei prossimi capitoli – sia pure attraverso l’imprescin<strong>di</strong>bile<br />

me<strong>di</strong>azione <strong>di</strong> Lask, è già avvenuto. Molto più correttamente ci sembra invece insistere Lazzari sulle <strong>di</strong>fferenze tra Lask<br />

e Husserl, facendo notare i limiti – almeno secondo <strong>Heidegger</strong> – dell’impostazione trascendentale laskiana rispetto alla<br />

fenomenologia husserliana: “Tornando a Lask, <strong>di</strong>remo che è <strong>di</strong>fficile assegnare alla «de<strong>di</strong>zione» al non-sensibile i<br />

caratteri dell’intuizione categoriale esaminati da Husserl nella Sesta ricerca logica. Lask svincola il concetto <strong>di</strong><br />

intuizione dal riferimento esclusivo a quello <strong>di</strong> sensibilità – cercando per questo anche <strong>degli</strong> specifici agganci kantiani<br />

–, ma finisce per concepirlo come un comportamento imme<strong>di</strong>ato e fondamentalmente preteoretico – correlativo al<br />

momento della «nu<strong>di</strong>tà logica» –, precludendosi così una sua comprensione in senso fenomenologico-conoscitivo.<br />

Tanto nella sua Logik der Philosophie che nella sua Lehre vom Urteil Lask recepisce dalla dottrina dell’intuizione<br />

categoriale <strong>di</strong> husserl solo alcune implicazioni teoriche: l’idea che le forme categoriali appartengano esse stesse alla<br />

sfera oggettuale, che non risalgono alla spontaneità dell’intelletto, che non mo<strong>di</strong>ficano gli oggetti reali. Ma non vi è in<br />

Lask un’analisi che corrisponda alla descrizione husserliana della <strong>di</strong>namica intenzionale <strong>degli</strong> atti attraverso cui si<br />

costituiscono gli oggetti categoriali e si rendono essi stessi visibili”; R. LAZZARI, Emil Lask e le Ricerche Logiche <strong>di</strong><br />

Husserl, cit., pp. 202-203. <strong>Heidegger</strong>, infatti, non mancherà <strong>di</strong> sottolineare, e Lazzari lo ricorda, come “Lask, (…) da<br />

parte sua, guidato da idee delle Ricerche Logiche, è andato oltre Rickert, senza però fare il passo verso la<br />

fenomenologia”; M. HEIDEGGER, Phänomenologie und Transzendentale Wertphilosophie, trad. it., Fenomenologia e<br />

25

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!