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"ricerche logiche" di Martin Heidegger - FedOA - Università degli ...

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endeva fortemente problematica la sua Lehre vom Urteil 88 , del rapporto tra logica e gnoseologia,<br />

verità e conoscenza, segnatamente circa il ruolo da assegnare alla soggettività. Infatti, tra il<br />

momento puramente ricettivo – che ha perciò i caratteri del ‘preteoretico’ – in cui un contenuto<br />

oggettivo (già materia formata, senso, verità) si offre “logicamente nudo” (logisch nackt), cioè non<br />

ancora a sua volta investito dal “piano superiore” della categoria logica <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà, e il momento<br />

invece propriamente teoretico, conoscitivo-soggettivo del giu<strong>di</strong>zio, caratterizzato dall’opposizione<br />

vero-falso, nasce “il problema <strong>di</strong> come il giu<strong>di</strong>zio possa avere il suo criterio nell’oggetto ad esso<br />

trascendente e «sovraopposizionale»” 89 , come Lask lo definisce.<br />

D’altra parte, per quanto Lask insistesse sul carattere <strong>di</strong> ‘autodatità’ dell’oggetto<br />

imme<strong>di</strong>atamente coincidente con la verità, doveva tuttavia pur contemplare nella formazione delle<br />

categorie <strong>di</strong> ‘secondo livello’ o, appunto, riflessive, un momento produttivo da parte della<br />

soggettività. Comunque si vogliano valutare tali <strong>di</strong>fficoltà della teoria del giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> Lask, certo è –<br />

ed è ciò che qui più ci interessa far emergere – che proprio in questo modo il giovane <strong>Heidegger</strong><br />

leggeva – riproducendone le ambiguità – il ruolo della soggettività nell’impianto laskiano: “«La<br />

teoria della giustapposizione tra l’essere costitutivo e il contenuto filosoficamente costitutivo<br />

garantisce la base per ogni comprensione <strong>di</strong> qualsiasi forma logica generale» (p. 138), quali si<br />

presentano nelle categorie riflessive. Quale tipo <strong>di</strong> queste medesime Lask pone alla base delle sue<br />

delucidazioni le categorie dell’identità. Come momento atto a <strong>di</strong>fferenziare la significanza<br />

(bedeutungs<strong>di</strong>fferenzierend) della forma logica pura nei due territori costitutivi è stato finora<br />

riconosciuto il materiale sensibile, o rispettivamente non sensibile. Ma nella funzione <strong>di</strong> strutturare<br />

la significanza può agire anche la «duplicità <strong>di</strong> soggetto-oggetto». La soggettività è la creatrice della<br />

sfera riflessiva. Quale sua categoria regionale noi riconosciamo l’identità, la categoria per «qualcosa<br />

in genere». Nella categoria riflessiva scompare ogni <strong>di</strong>stinzione <strong>di</strong> contenuto categoriale da cui si<br />

spiega la sua significanza puramente formale, dunque non concreta. Ciononostante la regione<br />

riflessiva deve alla soggettività il suo «essere», essa vale in senso obbiettivo, una volta che abbia<br />

raggiunto consistenza” 90 .<br />

per cogliere il valore come ipostasi al <strong>di</strong> là (επέκεινα) del piano <strong>di</strong> realtà” e a ridurre la molteplicità categoriale<br />

all’univocità “ricercando la ra<strong>di</strong>ce della categorialità non sul piano ontologico del reale, ma su piani rispetto ad esso<br />

trascendenti o meta-costituiti, in modo che la categoria <strong>di</strong>venti materiale della categoria. Questo non è altro che<br />

l’argomento platonico della έκθεσις, formulato in termini moderni, in forma cioè strutturale-funzionale, mentre nel<br />

pensiero classico esso era espresso ancora in forma ontologico-sostanziale”; F. VOLPI, <strong>Heidegger</strong> e Brentano, cit., pp.<br />

89-91.<br />

88<br />

E. LASK, Lehre vom Urteil, in E. LASK, Gesammelte Schriften, II, cit.<br />

89<br />

R. LAZZARI, Emil Lask e le Ricerche Logiche <strong>di</strong> Husserl, in S. BESOLI - M. FERRARI - L. GUIDETTI (a cura <strong>di</strong>),<br />

Neokantismo e fenomenologia. Logica, psicologia, cultura e teoria della conoscenza, Atti del convegno internazionale.<br />

L’Aquila, 29-31 marzo 2001, Macerata 2002. A proposito <strong>di</strong> tali <strong>di</strong>fficoltà del pensiero <strong>di</strong> Lask, Lazzari ha lucidamente<br />

insistito “sul carattere problematico <strong>di</strong> questo concetto <strong>di</strong> conoscere che, stando poi agli esiti della Lehre vom Urteil ,<br />

rimane in sospeso tra la frantumazione «giu<strong>di</strong>cativa» della struttura logica originaria da un lato, e dall’altro, la sua<br />

appropriazione integrale, presumibilmente intuitiva e antepre<strong>di</strong>cativa”; ivi, p. 201.<br />

90<br />

M. HEIDEGGER, Scritti filosofici, cit., p. 159-160.<br />

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