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"ricerche logiche" di Martin Heidegger - FedOA - Università degli ...

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metalogica”. 81 Questo passo fornisce inoltre un’in<strong>di</strong>cazione del modo in cui Lask ritenesse possibile<br />

una tale me<strong>di</strong>azione; infatti, se, come risulta chiaramente fin dal titolo della principale opera <strong>di</strong><br />

Lask, la Logik der Philosophie, compito della filosofia è quello <strong>di</strong> indagare i princípi ultimi del<br />

sapere in generale, bisognerà, smarcandosi dall’impostazione gnoseologica neokantiana centrata<br />

sull’analisi delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> possibilità dell’esperienza scientifica, porre ad oggetto la filosofia<br />

come tale, il che, concretamente, significava eludere il monito kantiano <strong>di</strong> limitare l’ambito<br />

oggettuale alla sola <strong>di</strong>mensione sensibile e investire, in un atto <strong>di</strong> Selbstbesinnung, il categoriale<br />

stesso. L’oggettualità in genere poteva essere così sganciata dall’identificazione con l’oggetto<br />

trascendente, sensibile o metafisico – in ciò il superamento, o piuttosto l’ampliamento, come<br />

vedremo, del realismo aristotelico – e le categorie <strong>di</strong>ventare esse stesse ‘materiale categoriale’,<br />

andando oltre Kant e il neokantismo ‘tra<strong>di</strong>zionale’, i quali identificavano lo schema forma-materia<br />

con quello <strong>di</strong> soggetto-oggetto, laddove il soggetto rappresenta il piano dell’immanenza delle<br />

funzioni categoriali e l’oggetto il piano della trascendenza del materiale sensibile amorfo. Lask<br />

riprendeva così la <strong>di</strong>stinzione, che abbiamo visto emergere in nuce in Lotze, tra categorie<br />

costitutive, aventi quale categoria fondamentale l’essere e fondanti la “conoscenza d’essere”<br />

(Seinserkennen), e categorie riflessive, fondanti la “conoscenza <strong>di</strong> valore” (Geltungserkennen) e<br />

aventi appunto nella ‘vali<strong>di</strong>tà’ la loro principale categoria regionale 82 : “Il lavoro [<strong>di</strong> Lask] nel suo<br />

complesso è un approfon<strong>di</strong>mento e una elaborazione, cresciuta sul terreno del criticismo<br />

trascendentale-logico, della logica trascendentale <strong>di</strong> Kant, una elaborazione in quanto Kant, il quale<br />

ha delimitato il problema delle categorie all’esistente sensibile, conquista alla categoria un «nuovo<br />

territorio <strong>di</strong> applicazione», la stessa filosofia. Lask mira dunque nient’altro che a una dottrina delle<br />

categorie comprendente la totalità del pensabile con i suoi due emisferi dell’esistente e del valido<br />

(…)” 83 . Inoltre, ponendo “l’identificazione <strong>di</strong> oggettualità e contenuto logico della vali<strong>di</strong>tà” 84 , Lask<br />

svincolava le categorie dalla funzione produttiva del giu<strong>di</strong>zio ad opera della soggettività – come<br />

invece ancora pensava Rickert – e le eleggeva a vere e proprie responsabili della manifestazione<br />

dell’oggetto stesso, il quale si presenta già <strong>di</strong> per se stesso categorialmente or<strong>di</strong>nato; la categoria si<br />

mostra così nella percezione ed è, in quanto tale, data.<br />

In questo modo, ancora una volta <strong>di</strong>versamente dal maestro Rickert, il quale, pur <strong>di</strong>stinguendo<br />

nel problema della conoscenza tra una via “psicologico-trascendentale” 85 , la quale risale dal<br />

81<br />

M. HEIDEGGER, Scritti filosofici, cit., p. 168.<br />

82<br />

Cfr. E. LASK, Die Logik der Philosophie, cit.<br />

83<br />

M. HEIDEGGER, Scritti filosofici, cit., p. 158.<br />

84<br />

Ivi, p. 29, cit. in V. COSTA, La verità del mondo, cit., p. 34.<br />

85<br />

Anche <strong>Heidegger</strong>, il quale, bisogna ricordare, era approdato al pensiero <strong>di</strong> Lask tramite le esercitazioni che su <strong>di</strong> lui<br />

teneva Rickert ai suoi corsi, <strong>di</strong>mostra qui <strong>di</strong> accordare un certo <strong>di</strong>ritto quantomeno al problema posto dallo<br />

psicologismo, che, come si è visto, aveva la sua scaturigine, anche secondo le interpretazioni neokantiane, nello stesso<br />

Kant, nel problema relativo alla psicologia trascendentale. D’altra parte <strong>Heidegger</strong> <strong>di</strong>mostrava, almeno in parte, <strong>di</strong> esser<br />

caduto anch’egli vittima <strong>di</strong> un’interpretazione delle Ricerche Logiche <strong>di</strong> Husserl – il quale non mancò <strong>di</strong> farsene carico<br />

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