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"ricerche logiche" di Martin Heidegger - FedOA - Università degli ...

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concezione nominalistica della copula, anch’essa rilevante nel far emergere, insieme con la sua<br />

insostenibilità, l’inevitabile importo <strong>di</strong> inelu<strong>di</strong>bili questioni ontologiche.<br />

Del resto, è <strong>Heidegger</strong> stesso a istituire esplicitamente tale connessione tra logica e ontologia a<br />

partire proprio dall’interpretazione della tesi kantiana sull’essere: “Per <strong>di</strong>scutere fino in fondo la tesi<br />

kantiana sarebbe stato necessario analizzare adeguatamente non soltanto l’identificazione<br />

dell’esistenza, dell’effettività, con la posizione assoluta, ma anche quella dell’essere in generale con<br />

la posizione in generale, sarebbe stato cioè necessario mostrare che anche la posizione, il porre,<br />

possiede una struttura intenzionale. Su questo ritorneremo <strong>di</strong>scutendo la quarta tesi, trattando cioè<br />

dell’essere nel senso della copula «è», che Kant interpreta come respectus logicus, cioè come la<br />

posizione dell’essere in generale. L’essere, che Kant giu<strong>di</strong>ca tutt’uno con la posizione in generale,<br />

viene da lì compreso come «è», situato nella proposizione a mo’ <strong>di</strong> nesso fra soggetto e pre<strong>di</strong>cato.<br />

Per quest’analisi sarà necessario delineare la struttura del carattere posizionale della<br />

proposizione” 596 .<br />

3. Il molteplice significato dell’essere nella copula e l’impossibilità del nominalismo:<br />

Aristotele, Hobbes, J. St. Mill, Lotze.<br />

Nel problema della copula ritroviamo una questione che abbiamo visto impegnare <strong>Heidegger</strong> fin<br />

dalle sue prime prove filosofiche. Ancora sotto l’influsso <strong>di</strong> Lotze, il giovane <strong>Heidegger</strong> risolveva<br />

infatti il significato della copula all’interno dei giu<strong>di</strong>zi esistenziali e posizionali – come vengono<br />

anche definiti con nesso evidente con il concetto kantiano dell’esistenza e della pre<strong>di</strong>cazione come<br />

posizione assoluta o semplice posizione – nei termini del valere <strong>di</strong> un pre<strong>di</strong>cato per un soggetto<br />

logico. Si è poi considerata la sua reinterpretazione fenomenologica e, sulla base <strong>di</strong> quest’ultima, la<br />

<strong>di</strong>struzione heideggeriana <strong>di</strong> momenti essenziali della tra<strong>di</strong>zione metafisica, la quale ha infatti<br />

“ripetutamente e costantemente <strong>di</strong>battuto [il problema della copula] anche se solo in un orizzonte<br />

ristretto” 597 , vale a <strong>di</strong>re quello del logos nel senso dell’asserzione enunciativa, nell’orizzonte della<br />

logica.<br />

Per <strong>Heidegger</strong>, “solo Kant attribuì nuovamente alla logica un funzione filosofica centrale, per<br />

quanto in parte a spese dell’ontologia e soprattutto senza cercar <strong>di</strong> sottrarre la cosiddetta logica<br />

596 Ivi, p. 70.<br />

597 Ivi, p. 171.<br />

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