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"ricerche logiche" di Martin Heidegger - FedOA - Università degli ...

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dell’esperienza e <strong>di</strong> un suo corretto rapporto con il pensiero (trascendentale) 49 . Si tratta ora <strong>di</strong><br />

analizzare precisamente tale passaggio.<br />

2. La me<strong>di</strong>azione del realismo con la filosofia trascendentale.<br />

a) Le Neuere Forschungen über Logik.<br />

Pubblicata nello stesso 1912, inizialmente per il Literarische Rundschau für katholische<br />

Deutschland, la recensione Neuere Forschungen über Logik segna dunque, più che un vero e<br />

proprio passaggio alla filosofia trascendentale, come pure è stato sostenuto, il tentativo <strong>di</strong> servirsi <strong>di</strong><br />

quest’ultima per una più efficace me<strong>di</strong>azione tra le istanze realistico-empiristiche, e in ultima<br />

istanza metafisiche, provenienti dalla lettura aristotelica <strong>di</strong> Brentano, e quelle <strong>di</strong> tendenza<br />

‘platonizzante’ – “secondo coor<strong>di</strong>nate conformi allo Zeitgeist” 50 – delle Ricerche Logiche e dello<br />

stesso neokantismo, unificate ora dal comune intento della lotta allo psicologismo. E che le istanze<br />

aristotelico-scolastiche siano ancora decisamente presenti è <strong>di</strong>mostrato dal continuo riferimento nel<br />

testo ad autori <strong>di</strong> impostazione neoscolastica quali il già incontrato Geyser, Alphons Lehmen 51 e<br />

Joseph Klemens Kreibig 52 .<br />

Il tema resta dunque, come chiaro fin dal titolo dello scritto, quello della logica, i cui recenti<br />

sviluppi hanno definitivamente messo in crisi l’idea consolidata, nella scolastica e poi nello stesso<br />

Kant, che la logica sarebbe “una somma non aumentabile <strong>di</strong> forme e regole <strong>di</strong> pensiero non<br />

dell’intuizione si veda, ancora, il seguente passo dello scritto <strong>di</strong> <strong>Heidegger</strong> qui in <strong>di</strong>scussione: “Soltanto, una definizione<br />

della realtà, a cui si aspiri nel senso del realismo critico, non deve fermarsi <strong>di</strong>nanzi alla barriera, che apparentemente è<br />

innalzata dal principio della soggettività delle qualità sensibili. Certo le qualità, se si seguirà questo principio,<br />

perderanno il loro carattere intuitivo; ma con ciò esse non sono eliminate come tali. Allora, si deve romperla comunque<br />

col dogma gnoseologico del sensismo, secondo cui ogni conoscenza rimarrebbe aderente all’elemento intuitivo<br />

[corsivo nostro, n.d.a.]”; M. HEIDEGGER, Scritti filosofici, cit., p. 147.<br />

49<br />

In chiusura afferma infatti <strong>Heidegger</strong>: “L’influsso <strong>di</strong> Eduard von Hartmann e del suo «realismo trascendentale» ha<br />

pre<strong>di</strong>sposto nella maggior misura, a partire dalla filosofia, l’affermarsi <strong>di</strong> una mentalità realistica”; ivi, p. 148. A tal<br />

proposito è stato pertinentemente osservato che “l’unirsi <strong>di</strong> queste due forme probative (il realismo nelle sue frange<br />

critiche – Külpe – e l’irrazionalismo – von Hartmann –) sembra prefigurare un aspetto tipico del più maturo pensiero<br />

heideggeriano: quello <strong>di</strong> cercare la struttura del reale in zone ontologiche sempre più profonde, unendo razionalità e<br />

irrazionalità, essere e non essere”; E. GARULLI, Problemi dell’Ur-<strong>Heidegger</strong>, cit., p. 33.<br />

50<br />

F. VOLPI, <strong>Heidegger</strong> e Brentano, cit., p. 76.<br />

51<br />

Alphons Lehmen (Höxter 1837-Aalbeck 1910), insegnò filosofia nella scuola superiore dell’Or<strong>di</strong>ne dei Gesuiti, la sua<br />

opera più importante è il manuale <strong>di</strong> dottrina neoscolastica Lehrbuch der Philosophie auf aristotelisch-scholasticher<br />

Grundlage, Freiburg i. Br. 1899-1904.<br />

52<br />

Joseph Klemens Kreibig (Vienna 1863-1917), seguace <strong>di</strong> Brentano aderì poi alla filosofia dei valori. Opere principali<br />

sono Geschichte und Kritik des ethischen Skeptizismus, Wien 1897; Psychologische Grundlage eines Systems der<br />

Werttheorie, Wien 1902; Über <strong>di</strong>e Qulität des Urteils, Wien 1919.<br />

15

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