corso di arrampicata giulio fiorelli 20 anni di rosetta salto angel all ...

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09.06.2013 Views

Quest’anno il corso di arrampicata della Scuola di Alpinismo provinciale che interessa le sezioni di Morbegno e di Chiavenna si è svolto nel capoluogo del Mera. Eccone un resoconto attraverso le parole del direttore Cesare De Donati, socio della nostra sezione, che da luglio ha aggiunto alla qualifica di Istruttore di Alpinismo quella di Istruttore Nazionale di Sci Alpinismo. D I ARRAMPICATA In arrampicata sul granito di Nuova Dimensione in Val di Mello. a cura di Mario Spini Allora, Cesare, com’è andato quest’anno il corso? Il corso è andato bene. Abbiamo avuto nove iscritti che, purtroppo, si sono ridotti di numero dopo le prime uscite. Un’allieva ha avuto problemi fisici (un movimento brusco durante l’arrampicata le ha provocato la sublussazione di una spalla che l’ha obbligata a rinunciare ad alcune salite), mentre un altro allievo non è riuscito a superare alcune paure causate da una brutta scivolata avvenuta in passato ed ha dovuto presto rinunciare. Il resto del gruppo ha portato a termine il corso in modo esemplare. Devo dire che i partecipanti erano tutti ben motivati; anche se non tutti avevano l’intenzione di proseguire con l’attività alpinistica, erano però determinati ad acquisire le basi dell’arrampicata, comunque utili anche in altre attività. Dove siete andati ad arrampicare? Abbiamo esordito con un’uscita alla palestra artificiale di Vicosoprano in Svizzera. In quest’occasione è stata CAI MORBEGNO CAI MORBEGNO

trattata la tecnica di arrampicata secondo Caruso: dopo le spiegazioni teoriche gli allievi, in moulinette, si sono cimentati nelle salita di alcuni tracciati, cercando di applicare la tecnica appresa. Le uscite successive si sono articolate tra la Valchiavenna, la Valmasino ed il lecchese, lungo itinerari di più lunghezze e, soprattutto, su diversi tipi di roccia per poter imparare le diverse tecniche d’arrampicata. Qual è stato secondo te l’indice di gradimento degli allievi? Direi che sono rimasti tutti soddisfatti, in relazione alle proprie capacità. Come avviene in tutte le attività sportive, risultano determinanti, soprattutto nelle fasi iniziali, le qualità psicofisiche di cui una persona può essere naturalmente dotata; penso all‘agilità, all’equilibrio, alla coordinazione, alla forza, tutte qualità indispensabili nell’arrampicata che, comunque, possono anche essere sviluppate con la pratica e l’allenamento. Infatti, a fine corso, abbiamo potuto rilevare che tutti hanno compiuto grossi progressi, riuscendo a raggiungere livelli diversi, ma comunque tali da consentire a ciascuno di loro di trarre piacere e soddisfazione dallarrampicata. Era l’obbiettivo che ci eravamo prefissi di raggiungere. E le lezioni teoriche? Sono state seguite? Ritengo che le lezioni teoriche siano state tutte molto interessanti. Partendo dalla classica presentazione dei materiali utilizzati in ambito alpinistico, siamo entrati nel vivo della materia passando in rassegna i vari tipi di nodi e le tecniche di assicurazione. Abbiamo inoltre ritenuto doveroso introdurre anche una lezione che trattasse della catena di sicurezza, in quanto penso sia importante che un allievo si debba fare un’idea delle caratteristiche dei materiali utilizzati e, soprattutto, delle forze che entrano in gioco in caso di caduta. Non è mancata poi un’infarinatura generale di topografia e di orientamento che, anche se non così indispensabile come nello scialpinismo, è comunque opportuno avere. Abbiamo concluso con la lezione di meteorologia tenuta da Riki Scotti. Questa ha interessato molto gli allievi, perché avere un’idea dei fenomeni che avvengono sopra le nostre teste mentre siamo impegnati nell’arrampicata è importante per evitare spiacevoli situazioni. Avete avuto problemi a reclutare gli istruttori? In parte sì. Quest’anno, tra l’altro, le direttive della scuola centrale avevano imposto che Nella pagina a fianco: foto di gruppo al Sasso di Remenno. Qui a fianco: in arrampicata allo Spazzacaldere. il rapporto istruttori-aiuto istruttori e istruttori-allievi fosse al massimo di uno a due; nel nostro caso, disponendo di due istruttori titolati, avremmo potuto accettare un massimo di dodici allievi. Il problema è stato però un altro; per motivi vari, è venuta talvolta a mancare la disponibilità minima di istruttori e aiuto istruttori per garantire il corretto svolgimento delle uscite. Ci siamo ripromessi, con la prossima edizione, di curare maggiormente la composizione dell’organico istruttori, cercando di allargare la cerchia e di richiedere, nel contempo, un impegno più puntuale, in modo da evitare che questi problemi possano compromettere il regolare svolgimento delle esercitazioni programmate. A proposito, dimenticavo che quest’anno hai superato un altro corso nell’ambito del CAI. Oltre ad essere istruttore di Alpinismo, ora sei anche Nazionale di Sci-alpinismo! Innanzi tutto devo ringraziare mio padre che, sostituendomi al lavoro, mi ha dato l’opportunità di partecipare a questo corso. A febbraio ho presentato la domanda di partecipazione allegando il mio curriculum comprendente le attività didattiche svolte presso la Scuola provinciale alla quale appartengo, le salite di scialpinismo, di roccia e di ghiaccio. Dopo poco più di un mese ho ricevuto la comunicazione di ammissione al corso e la convocazione alla prima sessione di scialpinismo in Val Martello (Alto Adige). Da quel momento ho iniziato a completare la mia preparazione, soprattutto dal punto di vista teorico, in quanto le materie oggetto di valutazione erano diverse. Il corso si è articolato in due moduli distinti: uno, svoltosi CAI MORBEGNO CAI MORBEGNO

trattata la tecnica <strong>di</strong><br />

<strong>arrampicata</strong> secondo Caruso:<br />

dopo le spiegazioni teoriche<br />

gli <strong>all</strong>ievi, in moulinette, si<br />

sono cimentati nelle salita <strong>di</strong><br />

alcuni tracciati, cercando <strong>di</strong><br />

applicare la tecnica appresa.<br />

Le uscite successive si sono<br />

articolate tra la Valchiavenna,<br />

la Valmasino ed il lecchese,<br />

lungo itinerari <strong>di</strong> più lunghezze<br />

e, soprattutto, su <strong>di</strong>versi tipi<br />

<strong>di</strong> roccia per poter imparare le<br />

<strong>di</strong>verse tecniche d’<strong>arrampicata</strong>.<br />

Qual è stato secondo te<br />

l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> gra<strong>di</strong>mento degli<br />

<strong>all</strong>ievi?<br />

Direi che sono rimasti tutti<br />

sod<strong>di</strong>sfatti, in relazione<br />

<strong>all</strong>e proprie capacità.<br />

Come avviene in tutte le<br />

attività sportive, risultano<br />

determinanti, soprattutto nelle<br />

fasi iniziali, le qualità psicofisiche<br />

<strong>di</strong> cui una persona può<br />

essere naturalmente dotata;<br />

penso <strong>all</strong>‘agilità, <strong>all</strong>’equilibrio,<br />

<strong>all</strong>a coor<strong>di</strong>nazione, <strong>all</strong>a forza,<br />

tutte qualità in<strong>di</strong>spensabili<br />

nell’<strong>arrampicata</strong> che,<br />

comunque, possono anche<br />

essere sviluppate con la pratica<br />

e l’<strong>all</strong>enamento.<br />

Infatti, a fine <strong>corso</strong>, abbiamo<br />

potuto rilevare che tutti hanno<br />

compiuto grossi progressi,<br />

riuscendo a raggiungere<br />

livelli <strong>di</strong>versi, ma comunque<br />

tali da consentire a ciascuno<br />

<strong>di</strong> loro <strong>di</strong> trarre piacere e<br />

sod<strong>di</strong>sfazione d<strong>all</strong>’<strong>arrampicata</strong>.<br />

Era l’obbiettivo che ci eravamo<br />

prefissi <strong>di</strong> raggiungere.<br />

E le lezioni teoriche? Sono<br />

state seguite?<br />

Ritengo che le lezioni teoriche<br />

siano state tutte molto<br />

interessanti. Partendo d<strong>all</strong>a<br />

classica presentazione dei<br />

materiali utilizzati in ambito<br />

alpinistico, siamo entrati nel<br />

vivo della materia passando<br />

in rassegna i vari tipi <strong>di</strong> no<strong>di</strong><br />

e le tecniche <strong>di</strong> assicurazione.<br />

Abbiamo inoltre ritenuto<br />

doveroso introdurre anche<br />

una lezione che trattasse<br />

della catena <strong>di</strong> sicurezza, in<br />

quanto penso sia importante<br />

che un <strong>all</strong>ievo si debba fare<br />

un’idea delle caratteristiche<br />

dei materiali utilizzati e,<br />

soprattutto, delle forze che<br />

entrano in gioco in caso <strong>di</strong><br />

caduta. Non è mancata poi<br />

un’infarinatura generale <strong>di</strong><br />

topografia e <strong>di</strong> orientamento<br />

che, anche se non così<br />

in<strong>di</strong>spensabile come nello<br />

scialpinismo, è comunque<br />

opportuno avere. Abbiamo<br />

concluso con la lezione <strong>di</strong><br />

meteorologia tenuta da Riki<br />

Scotti. Questa ha interessato<br />

molto gli <strong>all</strong>ievi, perché avere<br />

un’idea dei fenomeni che<br />

avvengono sopra le nostre<br />

teste mentre siamo impegnati<br />

nell’<strong>arrampicata</strong> è importante<br />

per evitare spiacevoli<br />

situazioni.<br />

Avete avuto problemi a<br />

reclutare gli istruttori?<br />

In parte sì. Quest’anno, tra<br />

l’altro, le <strong>di</strong>rettive della scuola<br />

centrale avevano imposto che<br />

Nella pagina a<br />

fianco: foto <strong>di</strong><br />

gruppo al Sasso <strong>di</strong><br />

Remenno.<br />

Qui a fianco: in<br />

<strong>arrampicata</strong> <strong>all</strong>o<br />

Spazzacaldere.<br />

il rapporto istruttori-aiuto<br />

istruttori e istruttori-<strong>all</strong>ievi<br />

fosse al massimo <strong>di</strong> uno a due;<br />

nel nostro caso, <strong>di</strong>sponendo <strong>di</strong><br />

due istruttori titolati, avremmo<br />

potuto accettare un massimo<br />

<strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci <strong>all</strong>ievi. Il problema<br />

è stato però un altro; per<br />

motivi vari, è venuta talvolta<br />

a mancare la <strong>di</strong>sponibilità<br />

minima <strong>di</strong> istruttori e aiuto<br />

istruttori per garantire il<br />

corretto svolgimento delle<br />

uscite. Ci siamo ripromessi,<br />

con la prossima e<strong>di</strong>zione,<br />

<strong>di</strong> curare maggiormente la<br />

composizione dell’organico<br />

istruttori, cercando <strong>di</strong> <strong>all</strong>argare<br />

la cerchia e <strong>di</strong> richiedere, nel<br />

contempo, un impegno più<br />

puntuale, in modo da evitare<br />

che questi problemi possano<br />

compromettere il regolare<br />

svolgimento delle esercitazioni<br />

programmate.<br />

A proposito, <strong>di</strong>menticavo che<br />

quest’anno hai superato un<br />

altro <strong>corso</strong> nell’ambito del<br />

CAI. Oltre ad essere istruttore<br />

<strong>di</strong> Alpinismo, ora sei anche<br />

Nazionale <strong>di</strong> Sci-alpinismo!<br />

Innanzi tutto devo ringraziare<br />

mio padre che, sostituendomi<br />

al lavoro, mi ha dato<br />

l’opportunità <strong>di</strong> partecipare<br />

a questo <strong>corso</strong>. A febbraio<br />

ho presentato la domanda <strong>di</strong><br />

partecipazione <strong>all</strong>egando il<br />

mio curriculum comprendente<br />

le attività <strong>di</strong>dattiche svolte<br />

presso la Scuola provinciale<br />

<strong>all</strong>a quale appartengo, le salite<br />

<strong>di</strong> scialpinismo, <strong>di</strong> roccia e<br />

<strong>di</strong> ghiaccio. Dopo poco più<br />

<strong>di</strong> un mese ho ricevuto la<br />

comunicazione <strong>di</strong> ammissione<br />

al <strong>corso</strong> e la convocazione<br />

<strong>all</strong>a prima sessione <strong>di</strong><br />

scialpinismo in Val Martello<br />

(Alto A<strong>di</strong>ge). Da quel momento<br />

ho iniziato a completare la<br />

mia preparazione, soprattutto<br />

dal punto <strong>di</strong> vista teorico, in<br />

quanto le materie oggetto<br />

<strong>di</strong> valutazione erano <strong>di</strong>verse.<br />

Il <strong>corso</strong> si è articolato in due<br />

moduli <strong>di</strong>stinti: uno, svoltosi<br />

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