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Dalla vetta del Palon de la Mare la situazione appare ancora più chiara. Alcuni segnali denotano la forte dinamicità del seracco: a - un imponente lastrone di neve dell’anno si è staccato dalla superficie del blocco scivolando a valle e fornendo interessanti informazioni riguardo la possibile direttrice principale di scorrimento dei detriti in caso di crollo; b - la voragine a monte del seracco non è coperta da innevamento stagionale, fatto piuttosto curioso visto che morfologia, quota e periodo dovrebbero garantire una omogenea copertura nevosa: una spiegazione di questo fenomeno può essere rinvenuta nell’incessante movimentazione dell’area che non consentirebbe l’accumulo e la stratificazione della neve stagionale. La parete N del S.Matteo, nei suoi tratti più ripidi mostra grandi superfici di ghiaccio vivo a vista, nel momento “teorico” di massimo accumulo stagionale. (1 maggio 2005). A fianco: i punti misurati sul seracco il 14 settembre 2005 dell’Ing. Mauro Frosio, che va ad aggiungersi alle misure topografiche sperimentali di Giuseppe Cola e alle scansioni laser effettuate dall’Università degli Studi di Brescia in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano. Le misure effettuate con tecniche topografiche tradizionali Utilizzando la tecnica topografica tradizionale basata sulle misure azimutali e zenitali di punti ben definiti, sono state misurate le variazioni angolari di più di 40 punti per ognuna delle 4 sessioni di misura effettuate dal 19 luglio al 15 settembre. I punti collimati sono stati suddivisi in 3 categorie: • F per rocce, ometti in pietra e croci di vetta sostanzialmente fissi fra le sessioni di misura; • G punti sul ghiaccio ma al di fuori della superficie del seracco; • S punti “mobili” sulla superficie del seracco. I dati di confronto fra il 20 luglio ed il 14 settembre risultano i più indicativi. Il seracco nel periodo indicato ha subito uno scivolamento decisamente omogeneo su tutti i punti tranne il punto S4 che con i suoi 9,97 m ± 0,8 m risulta di gran lunga il più veloce. Anche orizzontalmente i dati mostrano una certa omogeneità, il seracco si muove verso la sinistra idrografica piuttosto uniformemente, visto che solo un punto (S10) rimane quasi stazionario. La dislocazione più accentuata verso sinistra la fa registrare il punto S2 con 4,95 m ± 0,8 m di traslazione. I punti di categoria F mostrano movimenti effimeri inferiori ai 50 cm confermando l’accettabile precisione delle misure effettuate. Evoluzione futura? Con i modesti mezzi volontaristici a disposizione risulta difficile prevedere con esattezza l’evoluzione futura del seracco. Dallo studio della scarna bibliografia relativa a casi simili si è appreso che crolli importanti sono sempre preannunciati da un’accelerazione della traslazione verso valle. Questa ipotesi è risultata corretta anche per una porzione della zona frontale del seracco che ha mostrato uno scivolamento piuttosto consistente fra il 25 maggio e l’8 luglio 2005, presagendo il crollo avvenuto fra il 23 ed il 30 dello stesso mese. Oltre alla constatazione di una costante e anomala traslazione del seracco verso valle, la variazione morfologica più significativa intercorsa durante la stagione di ablazione 2005 è stata l’apertura di un grosso crepaccio nella parte superiore del seracco che indica un nuovo e più superficiale piano di scorrimento. Questa dinamica lascerebbe presagire un futuro incremento del fenomeno di scivolamento con la possibilità di uno o più crolli anche durante la stagione fredda. Spostamenti verticali 20 luglio - 14 settembre 2005 Bibliografia: Il testo è un estratto dalla tesi di laurea triennale in Scienze Geologiche dell’autore, discussa il 20 ottobre 2005. • SCOTTI, R., COLA G. (2005) – L’imminente crollo del Seracco del S.Matteo, Terra glacialis anno VIII, SGL. Milano. • www.meteotrentino.it (dati meteorologici delle stazioni di Vioz e Pejo) CAI MORBEGNO CAI MORBEGNO metri 0,0 -1,0 -2,0 -3,0 -4,0 -5,0 -6,0 -7,0 -8,0 -9,0 -10,0 -11,0 S1 S2 S3 S4 S5 S8 S9 S10 S11 S12 S13 F1 Punti studiati Spostamenti orizzontali 20 luglio - 14 settembre 2005 G3 G2 F9 F8 F7 F6 F5 F4 F3 F2 S13 S12 S11 S10 S9 S8 S5 S4 S3 S2 S1 metri -6,0 -5,5 -5,5 -4,5 -4,0 -3,5 -3,0 -2,5 -2,0 -1,5 -1,0 -0,5 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 Sopra: Le variazioni morfologiche intercorse dal 25 maggio 2005 (a sinistra) ed il 15 settembre 2005 (a destra). La freccia indica la direzione di traslazione del seracco durante la passata stagione di ablazione, mentre le linee nere tratteggiate indicano il grosso crepaccio apertosi nel mese di luglio ed altre discontinuità minori comparse fra maggio e settembre. F2 F3 F4 F5 F6 Sinistra idrografica Destra idrografica F7 F8 F9 G2 G3

di Elena Barbera L’AINEVA, Associazione interregionale di coordinamento e documentazione per i problemi inerenti alla neve e alle valanghe, è nata nel 1983 con lo scopo di favorire la collaborazione fra le regioni e province alpine italiane, attraverso la condivisione delle conoscenze disponibili, la standardizzazione dei sistemi di raccolta dati, l’ottimizzazione del servizio di previsione del pericolo valanghe e di informazione alla popolazione, lo studio dei sistemi di prevenzione e di bonifica del territorio, la formazione di tecnici di settore tramite l’organizzazione di corsi professionali a vari livelli. L’AINEVA, che ha sede in Trento, redige un bollettino neve e valanghe unico per tutto l’Arco alpino, quale documento di sintesi che raccoglie i dati trasmessi da tutti gli Uffici valanghe allo scopo di offrire un quadro d’insieme immediato e facilmente consultabile della situazione di innevamento e pericolo valanghe sulle Alpi. Tale Bollettino viene inviato per tutta la stagione invernale al Dipartimento della Protezione Civile di Roma ed è pubblicato in Internet (www.aineva.it). Presso la Sede AINEVA in Trento è attivo un risponditore La prevenzione del pericolo di valanghe: telefonico -0461/230030- su cui è possibile ascoltare il bollettino nivometeorologico di tutte le Regioni e Province Autonome delle Alpi Italiane. Nell’ambito dell’AINEVA, in relazione ai progetti annuali approvati dall’Assemblea degli Enti aderenti, vengono costituiti gruppi di lavoro formati da tecnici appartenenti ai diversi Uffici valanghe regionali e provinciali, anche in collaborazione con Istituti universitari: si è concluso recentemente un progetto di linee guida metodologiche per la perimetrazione e pianificazione territoriale delle aree a rischio, in collaborazione con il Dipartimento di ingegneria idraulica dell’Università degli Studi di Pavia. Parallelamente, con la collaborazione dell’Università di Milano Bicocca, il Gruppo Previsori dell’AINEVA ha realizzato una serie inedita di diapositive sui cristalli di neve. Negli ultimi due anni l’AINEVA ha dedicato molta attenzione anche ai problemi giuridici connessi al pericolo di valanghe, attraverso L’AINEVA CAI MORBEGNO CAI MORBEGNO

<strong>di</strong> Elena Barbera<br />

L’AINEVA, Associazione<br />

interregionale <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento<br />

e documentazione per i problemi<br />

inerenti <strong>all</strong>a neve e <strong>all</strong>e valanghe,<br />

è nata nel 1983 con lo scopo<br />

<strong>di</strong> favorire la collaborazione<br />

fra le regioni e province alpine<br />

italiane, attraverso la con<strong>di</strong>visione<br />

delle conoscenze <strong>di</strong>sponibili, la<br />

standar<strong>di</strong>zzazione dei sistemi <strong>di</strong><br />

raccolta dati, l’ottimizzazione del<br />

servizio <strong>di</strong> previsione del pericolo<br />

valanghe e <strong>di</strong> informazione <strong>all</strong>a<br />

popolazione, lo stu<strong>di</strong>o dei sistemi<br />

<strong>di</strong> prevenzione e <strong>di</strong> bonifica del<br />

territorio, la formazione <strong>di</strong> tecnici<br />

<strong>di</strong> settore tramite l’organizzazione<br />

<strong>di</strong> corsi professionali a vari livelli.<br />

L’AINEVA, che ha sede in Trento,<br />

re<strong>di</strong>ge un bollettino neve e<br />

valanghe unico per tutto l’Arco<br />

alpino, quale documento <strong>di</strong> sintesi<br />

che raccoglie i dati trasmessi<br />

da tutti gli Uffici valanghe<br />

<strong>all</strong>o scopo <strong>di</strong> offrire un quadro<br />

d’insieme imme<strong>di</strong>ato e facilmente<br />

consultabile della situazione <strong>di</strong><br />

innevamento e pericolo valanghe<br />

sulle Alpi. Tale Bollettino viene<br />

inviato per tutta la stagione<br />

invernale al Dipartimento della<br />

Protezione Civile <strong>di</strong> Roma ed è<br />

pubblicato in Internet<br />

(www.aineva.it).<br />

Presso la Sede AINEVA in<br />

Trento è attivo un rispon<strong>di</strong>tore<br />

La prevenzione del<br />

pericolo <strong>di</strong> valanghe:<br />

telefonico -0461/230030- su cui<br />

è possibile ascoltare il bollettino<br />

nivometeorologico <strong>di</strong> tutte le<br />

Regioni e Province Autonome delle<br />

Alpi Italiane.<br />

Nell’ambito dell’AINEVA, in<br />

relazione ai progetti annuali<br />

approvati d<strong>all</strong>’Assemblea degli<br />

Enti aderenti, vengono costituiti<br />

gruppi <strong>di</strong> lavoro formati da tecnici<br />

appartenenti ai <strong>di</strong>versi Uffici<br />

valanghe regionali e provinciali,<br />

anche in collaborazione con<br />

Istituti universitari: si è concluso<br />

recentemente un progetto <strong>di</strong><br />

linee guida metodologiche per la<br />

perimetrazione e pianificazione<br />

territoriale delle aree a<br />

rischio, in collaborazione con<br />

il Dipartimento <strong>di</strong> ingegneria<br />

idraulica dell’Università degli Stu<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> Pavia. Par<strong>all</strong>elamente, con la<br />

collaborazione dell’Università <strong>di</strong><br />

Milano Bicocca, il Gruppo Previsori<br />

dell’AINEVA ha realizzato una serie<br />

ine<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> <strong>di</strong>apositive sui crist<strong>all</strong>i<br />

<strong>di</strong> neve.<br />

Negli ultimi due <strong>anni</strong> l’AINEVA ha<br />

de<strong>di</strong>cato molta attenzione anche<br />

ai problemi giuri<strong>di</strong>ci connessi al<br />

pericolo <strong>di</strong> valanghe, attraverso<br />

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