corso di arrampicata giulio fiorelli 20 anni di rosetta salto angel all ...

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09.06.2013 Views

E che dire dell’altra proposta, quella allo Xenodochio di San Romerio (San Rumedi) nella Valle di Poschiavo, sui sentieri dei pellegrini e dei viandanti che valicavano le alpi attraverso il passo del Bernina? Intelligentemente gli organizzatori hanno scelto itinerari adatti a tutti, adulti e bambini, purché, come si diceva, con voglia e gambe per camminare e disponibilità a condividere con altri il proprio tempo libero. E per creare maggiormente lo spirito di gruppo, non appena possibile sono stati preferiti per gli spostamenti i mezzi pubblici. Fortunatamente, solo una delle gite in programma non è stata effettuata a causa del maltempo, quella in Val Meria, nell’entroterra di Mandello. Ma ecco i resoconti sintetici, ricavati dalle relazioni degli accompagnatori. Domenica, 13 febbraio Il Sentiero della Regina da Santa Maria Rezzonico a Dongo (dislivello 365 m – sviluppo 10 km – tempo richiesto 4 h) Le previsioni del tempo annunciavano una giornata decisamente ventosa, ma gli iscritti erano tanti. Alla partenza da Santa Maria Rezzonico, raggiunta con pullman privato, siamo in 67, compresi 16 bambini. L’inizio della gita ci regala immagini da cartolina. Il suggestivo porticciolo di Rezzonico, con la presenza di una mimosa in fiore, le facciate delle case antiche e l’attracco per le piccole imbarcazioni ci proiettano subito in un’atmosfera di vacanza. L’attraversamento del paese lungo le viuzze più antiche ci richiama alla mente alcuni paesaggi liguri. Il percorso, molto vario, offre quasi sempre al nostro sguardo affascinanti scorci lacustri. Nei giardini dell’Oratorio di Vignola la sosta per il pranzo al sacco, con un clima decisamente primaverile. I bambini, non paghi del lungo cammino, possono sgranchirsi le gambe giocando a nascondino, mentre gli adulti improvvisano un gioco di squadra sul campetto dell’oratorio. Ripreso il cammino, attraversiamo il centro storico di Maggiana e, lungo sentieri, tratti acciottolati, una discesa a gradini e qualche breve tratto di asfalto, superiamo su una passerella il torrente Val Granda, toccando alcuni suggestivi nuclei di case. Un’ultima salita gradonata attraverso il giardino del Merlo ci permette di raggiungere la chiesetta di Sant’Eufemia, terrazzo panoramico senza uguali sull’Alto Lario, da dove scendiamo a Dongo, percorrendo l’antica mulattiera acciottolata in mezzo al bosco, nel rispetto degli orari prefissati. Domenica, 13 marzo Il Sentiero del Viandante da Dervio a Varenna (dislivello 400 m – sviluppo 10 km – tempo richiesto 4 h) Una giornata stupenda, dal cielo terso e senza alcuna nuvola all’orizzonte, accoglie alla stazione di Morbegno i partecipanti che, aggiuntisi a quelli già sul treno, occupano ben tre vagoni. In totale siamo 110, di cui 10 bambini. Emerge una certa preoccupazione, perché è la prima volta che gli iscritti sono così numerosi, Tutte le fotografie si riferiscono ad alcuni momenti indimenticabili delle gite effettuate quest’anno. CAI MORBEGNO CAI MORBEGNO

ma poi prevale l’ottimismo di Roberto. Dervio ci accoglie con un clima fresco e ventoso che ci induce a partire subito con un passo deciso. Un sentiero acciottolato ci porta in quota, quindi da una cengia erbosa a picco sul lago possiamo ammirare i paesi della sponda opposta, apparentemente più vicini, grazie alla limpidezza dell’aria. In due ore raggiungiamo i pendii a monte di Bellano, dove, approfittiamo della sosta per ammirare uno scorcio del famoso Orrido, affacciandoci da un antico ponte, e per rifocillarci. Con un percorso costantemente aperto sul lago, raggiungiamo Gittana: come da programma consumiamo il pranzo al sacco in un castagneto nei pressi della Chiesa. Anche in questa occasione i bambini, infaticabili, mangiano in fretta e furia per improvvisare una serie di giochi, mentre gli adulti si viziano con i generi di conforto portati da casa. Ripartiamo alla volta delle grotte di Gittana da dove raggiungiamo il Castello di Vezio, costruito su un poggio panoramico alle spalle dell’abitato di Varenna. Ancora una volta non possiamo fare a meno di stupirci di fronte agli scorci panoramici che si offrono al nostro sguardo. Qualche fortunato riesce ad assistere al volo di alcune poiane e di alcuni falchi addestrati dai falconieri. Domenica, 8 maggio Gita ai “Ciani” di Rasura (dislivello 400 m – tempo richiesto 4.30 h, compresa la discesa a Morbegno) Gita casereccia e, soprattutto, mangereccia! Probabilmente la linea della Val Gerola non ha mai avuto in una sola corsa così tanti passeggeri. Alcuni iscritti devono seguire il pullman di linea con la propria auto. In 65 affrontiamo il simpatico, anche se un po’ scivoloso, sentiero nel bosco verso la Foppa. La giornata è fresca e ventosa, ma la compagnia è di quelle calde. Poco dopo le 11 raggiungiamo i Ciani dove ci accoglie il profumo della polenta che i fratelli Piganzoli stavano già tarando per noi. In attesa di poter gustare il pranzo fumante arricchito da un ottimo spezzatino, un gruppo prosegue alla volta del Bar Bianco per preparare lo stomaco con un aperitivo. Il primo pomeriggio trascorre in un molle ozio, alla ricerca del posto più riparato per poter apprezzare il sole caldo di una giornata resa disagevole dal vento insistente e un po’ troppo frizzante. Arriva, purtroppo, l’ora del rientro. In una luce spettacolare che ci regala scorci alpini conosciuti, ma sempre nuovi, scendiamo a Sacco dove possiamo visitare il museo dell’Homo Salvadego e, quindi, attraverso i castagneti della Bona Lombarda, raggiungiamo Morbegno. Domenica, 5 giugno Lo Xenodochio di San Romerio nella Valle di Poschiavo (dislivello 500 m – tempo richiesto 5 h, andata e ritorno) Gita escursionistica alla Chiesa di San Romerio, balcone panoramico sulla Valle di Poschiavo. In una giornata un po’ ventosa, ma calda, preannuncio dell’estate imminente, in 60 aderiscono a questa simpatica gita in territorio elvetico. A Viano, panoramico borgo a monte di Brusio, posteggiamo le auto; avremmo potuto proseguire fino a Predasc, ma preferiamo entrare subito in contatto con il territorio. Senza troppa fatica raggiungiamo la chiesetta romanica edificata su uno sperone roccioso affacciato sul lago di Le Prese, a 1794 m di quota. Assistiti da Alessandro possiamo visitare anche l’interno dove, nella cripta a volta, ci sono resti di affreschi del ‘500. Nei pressi delle antiche costruzioni, alcune delle quali ci ricordano i trulli, consumiamo il pranzo al sacco. Peccato che sia l’ultima gita. E’ doveroso ringraziare con un “bravi” quanti hanno contribuito alla buona riuscita delle escursioni: innanzi tutto gli animatori Silvana e Roberto, senza l’entusiasmo dei quali non ci sarebbe il progetto Camminiamo insieme, quindi i due accompagnatori di escursionismo del CAI, Alessandro e il sempre presente Davide, infine gli accompagnatori volontari Giacomina, Albertino e Danilo. L’augurio è che, grazie all’ottimo risultato conseguito quest’anno, si possa continuare con la stessa disponibilità e con lo stesso slancio in modo che anche per il futuro questa bella iniziativa possa incontrare un consenso, se possibile, ancora più ampio. 0 CAI MORBEGNO CAI MORBEGNO

E che <strong>di</strong>re dell’altra proposta,<br />

quella <strong>all</strong>o Xenodochio <strong>di</strong><br />

San Romerio (San Rume<strong>di</strong>)<br />

nella V<strong>all</strong>e <strong>di</strong> Poschiavo, sui<br />

sentieri dei pellegrini e dei<br />

viandanti che valicavano le alpi<br />

attraverso il passo del Bernina?<br />

Intelligentemente gli<br />

organizzatori hanno scelto<br />

itinerari adatti a tutti, adulti<br />

e bambini, purché, come si<br />

<strong>di</strong>ceva, con voglia e gambe<br />

per camminare e <strong>di</strong>sponibilità a<br />

con<strong>di</strong>videre con altri il proprio<br />

tempo libero.<br />

E per creare maggiormente lo<br />

spirito <strong>di</strong> gruppo, non appena<br />

possibile sono stati preferiti<br />

per gli spostamenti i mezzi<br />

pubblici. Fortunatamente, solo<br />

una delle gite in programma<br />

non è stata effettuata a<br />

causa del maltempo, quella in<br />

Val Meria, nell’entroterra <strong>di</strong><br />

Mandello. Ma ecco i resoconti<br />

sintetici, ricavati d<strong>all</strong>e<br />

relazioni degli accompagnatori.<br />

Domenica, 13 febbraio<br />

Il Sentiero<br />

della Regina<br />

da Santa Maria Rezzonico<br />

a Dongo (<strong>di</strong>slivello 365 m<br />

– sviluppo 10 km – tempo<br />

richiesto 4 h)<br />

Le previsioni del tempo<br />

annunciavano una giornata<br />

decisamente ventosa, ma<br />

gli iscritti erano tanti. Alla<br />

partenza da Santa Maria<br />

Rezzonico, raggiunta con<br />

pullman privato, siamo in 67,<br />

compresi 16 bambini. L’inizio<br />

della gita ci regala immagini<br />

da cartolina. Il suggestivo<br />

porticciolo <strong>di</strong> Rezzonico, con<br />

la presenza <strong>di</strong> una mimosa<br />

in fiore, le facciate delle<br />

case antiche e l’attracco<br />

per le piccole imbarcazioni<br />

ci proiettano subito in<br />

un’atmosfera <strong>di</strong> vacanza.<br />

L’attraversamento del paese<br />

lungo le viuzze più antiche<br />

ci richiama <strong>all</strong>a mente alcuni<br />

paesaggi liguri. Il per<strong>corso</strong>,<br />

molto vario, offre quasi sempre<br />

al nostro sguardo affascinanti<br />

scorci lacustri. Nei giar<strong>di</strong>ni<br />

dell’Oratorio <strong>di</strong> Vignola la<br />

sosta per il pranzo al sacco,<br />

con un clima decisamente<br />

primaverile. I bambini, non<br />

paghi del lungo cammino,<br />

possono sgranchirsi le gambe<br />

giocando a nascon<strong>di</strong>no, mentre<br />

gli adulti improvvisano un<br />

gioco <strong>di</strong> squadra sul campetto<br />

dell’oratorio. Ripreso il<br />

cammino, attraversiamo il<br />

centro storico <strong>di</strong> Maggiana<br />

e, lungo sentieri, tratti<br />

acciottolati, una <strong>di</strong>scesa<br />

a gra<strong>di</strong>ni e qualche breve<br />

tratto <strong>di</strong> asfalto, superiamo<br />

su una passerella il torrente<br />

Val Granda, toccando alcuni<br />

suggestivi nuclei <strong>di</strong> case.<br />

Un’ultima salita gradonata<br />

attraverso il giar<strong>di</strong>no del Merlo<br />

ci permette <strong>di</strong> raggiungere<br />

la chiesetta <strong>di</strong> Sant’Eufemia,<br />

terrazzo panoramico senza<br />

uguali sull’Alto Lario, da<br />

dove scen<strong>di</strong>amo a Dongo,<br />

percorrendo l’antica mulattiera<br />

acciottolata in mezzo al<br />

bosco, nel rispetto degli orari<br />

prefissati.<br />

Domenica, 13 marzo<br />

Il Sentiero del<br />

Viandante<br />

da Dervio a Varenna (<strong>di</strong>slivello<br />

400 m – sviluppo 10 km – tempo<br />

richiesto 4 h)<br />

Una giornata stupenda, dal<br />

cielo terso e senza alcuna<br />

nuvola <strong>all</strong>’orizzonte, accoglie<br />

<strong>all</strong>a stazione <strong>di</strong> Morbegno i<br />

partecipanti che, aggiuntisi a<br />

quelli già sul treno, occupano<br />

ben tre vagoni. In totale siamo<br />

110, <strong>di</strong> cui 10 bambini. Emerge<br />

una certa preoccupazione,<br />

perché è la prima volta che gli<br />

iscritti sono così numerosi,<br />

Tutte le fotografie<br />

si riferiscono ad<br />

alcuni momenti<br />

in<strong>di</strong>menticabili<br />

delle gite<br />

effettuate<br />

quest’anno.<br />

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