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tiepida primavera, dopo una visita lampo al centro di Vienna, il nostro spostamento a NE è coinciso con una progressiva regressione nel pieno dell’inverno e la sera, nella caratteristica cittadina di Banskà Bystrica in veste natalizia, davanti ad un aperitivo a base di Slivoviz (un distillato di prugne), facciamo conoscenza con Stanislav Melek, la nostra guida locale. La prima impressione di bolso vecchietto dall’aspetto dimesso sarà presto smentita: con ai piedi due lunghe e pesanti putrelle d’epoca presciancratura e con un generoso zaino completo di corda, piccozza e ramponi, terrà agevolmente il passo della nostra scatenata compagnia di “salitomani”, forniti perlopiù di moderna attrezzatura superleggera. Sapremo che, come parecchi altri alpinisti dell’Est Europeo, è stato in Italia come concorrente al rally del Bernina ed era, in Slovacchia, un campione di “Sherpa Rallye”: corsa in salita con incredibili carichi sulle spalle, tipo di competizione molto popolare da queste parti. Il nostro amico “Stano”, quando non accompagna clienti sui suoi monti, suona il violino in un improbabile complesso country slovacco. Malgrado tutte le sere, con pessimistici bollettini meteorologici, Stano cercasse di ridimensionare i nostri progetti per il giorno successivo, abbiamo realizzato sei gite consecutive, la prima e l’ultima con la bufera di neve e le rimanenti con ottime condizioni. Si era appena concluso un periodo di forti precipitazioni e la neve era veramente tanta ma, fortunatamente, già sufficientemente assestata in modo tale da permetterci la discesa di magnifici ripidi canali ripieni di fantastica polvere, sicuramente il ricordo più esaltante di questo viaggio. Tutto si è svolto all’insegna del confort e della massima soddisfazione scialpinistica. Direttamente con gli sci dalla nostra accogliente pensioncina, abbiamo girovagato per valli e colli, battendo sempre la traccia in neve fresca, in quanto di gente in giro ne abbiamo incontrata proprio poca. Nonostante la scarsa frequentazione invernale, abbiamo avuto la sorpresa di trovare tanti confortevoli rifugi aperti e gestiti, situazione resa possibile dalle sovvenzioni statali. Le gite sono caratterizzate, quasi sempre, da uno sviluppo considerevole perché spesso, per imboccare le valli, bisogna percorrere una larga fascia di foresta. Questo fitto bosco di resinose, nel quale pare si celino ancora orsi, lupi e linci, ha purtroppo subito un’impressionante devastazione a causa di un uragano abbattutosi sulla regione nel novembre del 2004 che ha letteralmente stroncato migliaia di abeti, con ripercussioni negative sull’economia forestale e turistica della regione. Per questo motivo alcuni itinerari erano impraticabili. Queste abetaie sommerse da metri di neve fresca sono sempre ambienti da favola e in discesa, dopo almeno un paio di ottime birre slovacche gustate nel tepore dei rifugi, è addirittura entusiasmante lasciar correre gli sci per chilometri nei tortuosi e ondulati sentieri. Per completare il “plaisir” di questa vacanza, nel tempo rimanente del pomeriggio, abbiamo frequentato l’Aquacity nella vicina località di Poprad, una vera città di divertimenti termali, da poco inaugurata, con saune e bagni turchi a varie temperature ed aromi, vasche idromassaggio interne o all’aperto, toboga e ogni genere di giochi acquatici. Non sempre mi capita di tornare da un viaggio con la voglia di ritornare negli stessi luoghi, ma dei monti Tatra mi piacerebbe gustare anche la versione estiva, per le pareti di solido granito, i numerosi laghetti e la fitta rete di sentieri probabilmente ottima per la mountain bike. Tutti le informazioni dettagliate di questo viaggio, con la descrizione degli itinerari con tracciati GPS e profili altimetrici, gli indirizzi utili, foto, filmati e molto di più, si trovano sul sito internet www.paolo-sonja.net di Paolo Vitali che ringrazio per la compagnia e per le foto concesse, insieme agli altri amici di viaggio: Sonia, Amos, Gianni e Renato. CAI MORBEGNO CAI MORBEGNO
Alla scoperta del territorio di Mary Continuano con successo gli appuntamenti di CAMMINIAMO INSIEME, il programma di escursioni primaverili finalizzato a far conoscere località di media montagna della provincia di Sondrio e dell’Alto Lario. Sono gite accessibili a tutti: bastano gambe, voglia di camminare e disponibilità a condividere con altri un po’ del proprio tempo libero. Per il terzo anno consecutivo alcuni soci volonterosi del CAI e del GEM si sono messi insieme per organizzare un programma di gite alternative a quelle che normalmente ci si aspetterebbe da associazioni che si occupano di alta montagna e di alpinismo: ad esempio gite sul Lario dove, oltre a godere di scorci e di angoli di rara bellezza, si è stimolati a riflessioni di carattere storico. Con questo spirito è stata proposta l’escursione lungo il tratto della Via Regina da Santa Maria Rezzonico a Dongo, sulla sponda occidentale del lago, alla scoperta di una romanità possibile, anche se non certa, nei solchi incisi dai carri nel selciato, o con l’illusione di percorrere una strada medioevale, fatta costruire, come vuole la tradizione popolare, senza peraltro alcuna giustificazione storica, nientemeno che dalla regina Teodolinda. O, ancora, immaginando la presenza del leggendario Medeghino, “pirata, re, brigante, traditore, ribelle, assassino, eroe”, come lo ha definito lo storico Cesare Cantù, che nel ‘500 controllava e taglieggiava dal suo castello arroccato sul Sasso di Musso tutto l’alto lago, rompendo le scatole sia ai Grigioni sia al Duca di Milano. Non meno intrigante per fascino paesaggistico e interesse storico è stata l’escursione lungo il tratto della Via del Viandante fra Dervio e la torre di Vezio, eretta a monte di Varenna per far parte del sistema di segnalazione altomedioevale della sponda orientale lariana. CAI MORBEGNO CAI MORBEGNO
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