corso di arrampicata giulio fiorelli 20 anni di rosetta salto angel all ...

corso di arrampicata giulio fiorelli 20 anni di rosetta salto angel all ... corso di arrampicata giulio fiorelli 20 anni di rosetta salto angel all ...

caimorbegno.org
from caimorbegno.org More from this publisher
09.06.2013 Views

Chiare, fresche et dolci acque... E l’acqua fresca nasce fa ruscelli scende casca sui sassi scroscia e frusciando fa il fiume. … (Roberto Piumini) Non c’è dubbio che l’energia prodotta dalle centrali idroelettriche sia energia pregiata: è rinnovabile, è esente dalle emissioni di gas ad effetto serra ed è vantaggiosa, perché non è oberata dai costi derivanti dalla realizzazione delle opere per la tutela dell’ambiente e della salute. E’, quindi, molto ambita. Si deve inoltre riconoscere che in provincia di Sondrio, come del resto in tutte le valli alpine, la presenza degli impianti idroelettrici ha costituito per alcuni decenni del secolo scorso una fonte importante di reddito per le comunità locali. I cantieri delle dighe, dei canali, delle condotte e delle centrali, oltre ad occupare manodopera del posto, creavano un indotto non trascurabile sugli esercizi commerciali e ricettivi. La gestione degli impianti ha in seguito garantito posti di lavoro stabile per molti valtellinesi e, infine, i canoni versati dalle società concessionarie hanno portato benefici alla collettività. Oggi è ancora così? Esiste ancora una ricaduta positiva sullo sviluppo delle comunità di valle che giustifichi la realizzazione di opere la cui aggressività nei confronti dell’ambiente non è sicuramente trascurabile? Perché siamo in presenza di moltissime richieste di captazione di piccola entità sui torrenti della nostra provincia? Cosa rende appetibili questi impianti? E perché, nei loro confronti, vengono organizzate mobilitazioni, anche eclatanti, da parte di comitati spontanei e di associazioni, non ultima la Sezione di Morbegno del CAI? Cosa sta succedendo in Val Màsino, in Valmalenco, in Val Grosina, in Val Fontana e in Val Chiavenna? Cerchiamo di capirne qualcosa di più. Tutte le acque, censite e non censite, superficiali e sotterranee, sono beni demaniali, cioè di proprietà dello stato, delle regioni, delle province e dei comuni; non sono alienabili, ma possono eventualmente essere assegnate in concessione, secondo regole prestabilite, per essere utilizzate. L’acqua, infatti, elemento naturale che influisce sugli equilibri idro-geologici, naturalistici, paesaggistici e sanitari, è anche risorsa energetica e, come tale, è coinvolta nelle politiche produttive nazionali. Nel marzo del 1999 è entrato CAI MORBEGNO CAI MORBEGNO

in vigore il decreto Bersani, relativo alle norme per il mercato dell’energia elettrica, che impone ai produttori di immettere sulla rete almeno il 2-3% di energia derivante da fonti rinnovabili. Gli operatori che non ne producono sono obbligati ad acquistarla da terzi ricorrendo ai “certificati verdi”, cioè a buoni da 100.000 kWh ciascuno di energia da fonte rinnovabile, venduti e comprati come qualsiasi prodotto finanziario a un prezzo stabilito dal mercato. Molte società, spesso costruite ad hoc, hanno giudicato appetibile questa opportunità, perché i certificati verdi vengono pagati profumatamente dai produttori che non ne possiedono. Chi si è preso la briga di fare qualche calcolo, è arrivato alla conclusione che un impianto di potenza media nominale pari a 800 kW può rendere da 500.000 a 700.000 Euro all’anno. Togliendo le spese di ammortamento, che si esauriscono in 4 anni circa, e le contenute spese di manutenzione e di gestione (è sufficiente un addetto per più impianti, perché oggi è tutto automatizzato), nei 4 anni che mancano al termine della concessione, si realizza un guadagno netto di 500.000 / 700.000 Euro all’anno. Ecco perché in provincia di Sondrio, a partire dal 2000, le domande di derivazione per uso idroelettrico fino ad una potenza di 3MW hanno subito un’impennata. La Val Màsino, il cui contributo all’approvvigionamento energetico è già cospicuo in virtù delle opere di captazione funzionali alle centrali di Màsino e di Ardenno, è oggi interessata da una nuova campagna di interventi. Alcuni impianti (al Ponte del Baffo e sul torrente Bisolo) sono già stati realizzati, altri sono sul tavolo di chi deve deciderne la sorte. Scongiurato il pericolo, almeno si spera, di vedere la cascata del Ferro in Val di Mello imbrigliata per trasformare il suo salto in watt/ora, l’allarme arriva oggi dai progetti di intervento sui torrenti della Valle dell’Oro e della Val Porcellizzo, nella Valle dei Bagni. Perché il CAI Morbegno, come il Comitato spontaneo per la difesa della Val Màsino, che per primo si è mosso con determinazione, è contrario alla realizzazione di queste opere? Ancora una volta, come già abbiamo fatto due anni fa in relazione alla costruzione delle strade in montagna, la nostra posizione non è di fondamentalisti dell’ambiente, per i quali qualunque intervento “non s’ha da fare”, perché siamo ben consapevoli che la società attuale ha un forte bisogno di energia. Da parte nostra non esiste nessuna preclusione alle captazioni in località non pregiate dal punto di vista ambientale, realizzate senza fini speculativi, ma con la partecipazione diretta delle comunità locali. Crediamo però che, di fronte al dualismo fra bisogni energetici e salvaguardia dell’ambiente, sia necessario agire con attenzione ed equilibrio. In più occasioni abbiamo affermato che, indipendentemente dal nostro egoismo di appassionati di montagna, la Val Màsino è unica nell’arco alpino per le sue caratteristiche morfologiche, paesaggistiche, antropiche e sportive. Inoltre il suo sviluppo futuro, per riconoscimento unanime, a partire dagli amministratori, è nelle attività turistiche: termalismo, escursionismo ed alpinismo in un ambiente naturale accattivante e tranquillo. Ciò contrasta drasticamente con le manomissioni causate dalle opere di derivazione. Il turismo ha bisogno di un ambiente intatto e di acque spumeggianti, non di manufatti vistosi e di greti di torrente CAI MORBEGNO CAI MORBEGNO Nella pagina a fronte: due viste del torrente Porcellizzo sul quale incombono il Badile, il Cengalo e i Gemelli. A fianco: Val del Ferro, il Cavalcorto sorveglia lo scorrere impetuoso del torrente.

in vigore il decreto Bersani,<br />

relativo <strong>all</strong>e norme per il<br />

mercato dell’energia elettrica,<br />

che impone ai produttori <strong>di</strong><br />

immettere sulla rete almeno il<br />

2-3% <strong>di</strong> energia derivante da<br />

fonti rinnovabili. Gli operatori<br />

che non ne producono sono<br />

obbligati ad acquistarla da<br />

terzi ricorrendo ai “certificati<br />

ver<strong>di</strong>”, cioè a buoni da<br />

100.000 kWh ciascuno <strong>di</strong><br />

energia da fonte rinnovabile,<br />

venduti e comprati come<br />

qualsiasi prodotto finanziario<br />

a un prezzo stabilito dal<br />

mercato. Molte società,<br />

spesso costruite ad hoc,<br />

hanno giu<strong>di</strong>cato appetibile<br />

questa opportunità, perché<br />

i certificati ver<strong>di</strong> vengono<br />

pagati profumatamente<br />

dai produttori che non ne<br />

possiedono. Chi si è preso la<br />

briga <strong>di</strong> fare qualche calcolo,<br />

è arrivato <strong>all</strong>a conclusione che<br />

un impianto <strong>di</strong> potenza me<strong>di</strong>a<br />

nominale pari a 800 kW può<br />

rendere da 500.000 a 700.000<br />

Euro <strong>all</strong>’anno. Togliendo le<br />

spese <strong>di</strong> ammortamento,<br />

che si esauriscono in 4 <strong>anni</strong><br />

circa, e le contenute spese <strong>di</strong><br />

manutenzione e <strong>di</strong> gestione<br />

(è sufficiente un addetto per<br />

più impianti, perché oggi è<br />

tutto automatizzato), nei 4<br />

<strong>anni</strong> che mancano al termine<br />

della concessione, si realizza<br />

un guadagno netto <strong>di</strong> 500.000<br />

/ 700.000 Euro <strong>all</strong>’anno.<br />

Ecco perché in provincia <strong>di</strong><br />

Sondrio, a partire dal <strong>20</strong>00, le<br />

domande <strong>di</strong> derivazione per<br />

uso idroelettrico fino ad una<br />

potenza <strong>di</strong> 3MW hanno subito<br />

un’impennata.<br />

La Val Màsino, il cui contributo<br />

<strong>all</strong>’approvvigionamento<br />

energetico è già cospicuo in<br />

virtù delle opere <strong>di</strong> captazione<br />

funzionali <strong>all</strong>e centrali <strong>di</strong><br />

Màsino e <strong>di</strong> Ardenno, è oggi<br />

interessata da una nuova<br />

campagna <strong>di</strong> interventi. Alcuni<br />

impianti (al Ponte del Baffo e<br />

sul torrente Bisolo) sono già<br />

stati realizzati, altri sono sul<br />

tavolo <strong>di</strong> chi deve deciderne la<br />

sorte. Scongiurato il pericolo,<br />

almeno si spera, <strong>di</strong> vedere la<br />

cascata del Ferro in Val <strong>di</strong> Mello<br />

imbrigliata per trasformare il<br />

suo <strong>salto</strong> in watt/ora, l’<strong>all</strong>arme<br />

arriva oggi dai progetti <strong>di</strong><br />

intervento sui torrenti della<br />

V<strong>all</strong>e dell’Oro e della Val<br />

Porcellizzo, nella V<strong>all</strong>e dei<br />

Bagni.<br />

Perché il CAI Morbegno, come<br />

il Comitato spontaneo per<br />

la <strong>di</strong>fesa della Val Màsino,<br />

che per primo si è mosso con<br />

determinazione, è contrario<br />

<strong>all</strong>a realizzazione <strong>di</strong> queste<br />

opere? Ancora una volta, come<br />

già abbiamo fatto due <strong>anni</strong> fa<br />

in relazione <strong>all</strong>a costruzione<br />

delle strade in montagna,<br />

la nostra posizione non è <strong>di</strong><br />

fondamentalisti dell’ambiente,<br />

per i quali qualunque<br />

intervento “non s’ha da fare”,<br />

perché siamo ben consapevoli<br />

che la società attuale ha un<br />

forte bisogno <strong>di</strong> energia. Da<br />

parte nostra non esiste nessuna<br />

preclusione <strong>all</strong>e captazioni in<br />

località non pregiate dal punto<br />

<strong>di</strong> vista ambientale, realizzate<br />

senza fini speculativi, ma con<br />

la partecipazione <strong>di</strong>retta delle<br />

comunità locali. Cre<strong>di</strong>amo<br />

però che, <strong>di</strong> fronte al dualismo<br />

fra bisogni energetici e<br />

salvaguar<strong>di</strong>a dell’ambiente, sia<br />

necessario agire con attenzione<br />

ed equilibrio. In più occasioni<br />

abbiamo affermato che,<br />

in<strong>di</strong>pendentemente dal nostro<br />

egoismo <strong>di</strong> appassionati <strong>di</strong><br />

montagna, la Val Màsino è<br />

unica nell’arco alpino per le sue<br />

caratteristiche morfologiche,<br />

paesaggistiche, antropiche e<br />

sportive. Inoltre il suo sviluppo<br />

futuro, per riconoscimento<br />

unanime, a partire dagli<br />

amministratori, è nelle attività<br />

turistiche: termalismo,<br />

escursionismo ed alpinismo<br />

in un ambiente naturale<br />

accattivante e tranquillo.<br />

Ciò contrasta drasticamente<br />

con le manomissioni causate<br />

d<strong>all</strong>e opere <strong>di</strong> derivazione.<br />

Il turismo ha bisogno <strong>di</strong> un<br />

ambiente intatto e <strong>di</strong> acque<br />

spumeggianti, non <strong>di</strong> manufatti<br />

vistosi e <strong>di</strong> greti <strong>di</strong> torrente<br />

CAI MORBEGNO CAI MORBEGNO<br />

Nella pagina a<br />

fronte: due viste<br />

del torrente<br />

Porcellizzo sul<br />

quale incombono il<br />

Ba<strong>di</strong>le, il Cengalo e<br />

i Gemelli.<br />

A fianco: Val del<br />

Ferro, il Cavalcorto<br />

sorveglia lo<br />

scorrere impetuoso<br />

del torrente.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!