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Pisano, Lo strano caso del signor Mesina - Sardegna Cultura

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col piombo. Ditelo pure, se vi pare ma alla fine degli anni<br />

’80 l’esplosivo tira di più. È quasi una scoperta in una<br />

terra che pullula di cave e miniere e che dunque può offrire<br />

materia prima a volontà.<br />

A differenza di altri sistemi, il tritolo ha il vantaggio<br />

di essere meno impegnativo <strong>del</strong>l’agguato, non richiede<br />

la presenza sul posto, è convincente quando si fa sentire.<br />

E ancor più sul dopo, immagine di devastazione e<br />

paura, effetto secondario nient’affatto trascurabile e di<br />

lunga durata: vivere con le macerie sotto gli occhi significa<br />

crescere fianco a fianco al terrore. In un mare agitato<br />

come questo, <strong>Mesina</strong> si sarebbe perduto in un attimo.<br />

Era uno specialista d’altro genere, lui.<br />

Le nuove tecniche di guerra sono sofisticate. L’utilizzazione<br />

degli esplosivi offre un ventaglio di possibilità<br />

davvero interessante. Ne sa qualcosa un giudice di sorveglianza<br />

<strong>del</strong> Tribunale nuorese e un’educatrice penitenziaria<br />

di Badu ’e Carros. Ricevono bombe: e la città<br />

trema. Cosa c’è sotto? In questo <strong>caso</strong>, il discorso appare<br />

abbastanza semplice. Racket alla rovescia: la malavita<br />

aiuta alcuni commercianti in crisi, garantisce un consistente<br />

sostegno economico in cambio di un piccolo favore,<br />

proporre un posto di lavoro a un certo detenuto.<br />

La legge sulla libertà condizionale impone che i reclusi<br />

abbiano trovato un’occupazione, altrimenti si resta<br />

dentro. Grazie a una norma come questa, la criminalità<br />

organizzata riesce a recuperare alcuni suoi uomini. In<br />

quel periodo i reclusi di Badu ’e Carros sono poco meno<br />

di duecento. Almeno una trentina ha ottenuto la libertà<br />

condizionale con questo sistema: escono dal carcere di<br />

buon mattino e vi rientrano soltanto dopo il tramonto,<br />

per dormire.<br />

78<br />

L’uso distorto e degenerato <strong>del</strong>la legge emerge quasi<br />

subito in tutta la sua evidente gravità, ma le scappatoie<br />

sono poche. Ai vertici <strong>del</strong>l’amministrazione <strong>del</strong>la giustizia<br />

ci si lamenta apertamente. «Qualcuno ha fatto meno<br />

prigione di quella fatta patire all’ostaggio in un sequestro<br />

di persona», s’infuria il direttore <strong>del</strong> penitenziario<br />

nuorese riferendosi all’incredibile viavai di detenuti.<br />

La procedura per ottenere questo significativo privilegio,<br />

che rende più civile e meno repressiva la detenzione,<br />

passa attraverso una serie di autorizzazioni, a cominciare<br />

da quella <strong>del</strong> giudice di sorveglianza. Il magistrato<br />

messo sotto tiro con un ordigno a basso potenziale<br />

si era evidentemente opposto a una richiesta di lavoro<br />

esterno. Ha scontentato qualcuno e glielo hanno mandato<br />

a dire con un po’ di gelatina sotto casa.<br />

A far da cornice ci sono poi i fuochi d’artificio legati<br />

agli appalti, alle vendette tra grossisti, gelosie di concorrenza.<br />

Quando il messaggio esplosivo non ottiene il risultato<br />

voluto, c’è sempre la piazza dei sicari a pagamento.<br />

Nel 1989 Nuoro strappa un terzo posto assoluto<br />

sul fronte-omicidi in campo nazionale: in rapporto al<br />

numero degli abitanti, produce morti ammazzati poco<br />

meno di Reggio Calabria e Catania. Quasi un secolo prima,<br />

un deputato <strong>del</strong>la <strong>Sardegna</strong> al Parlamento di Torino<br />

scriveva affannato al ministro <strong>del</strong>l’Agricoltura, Camillo<br />

Benso conte di Cavour: “Si uccide di giorno e di<br />

notte, si uccide in piazza, in campagna, nelle case, all’uscire<br />

di chiesa”.<br />

Adesso la situazione non è così drammatica, proprio<br />

perché c’è il tritolo. Tritolo che, come gli incendi estivi,<br />

è legato a doppio filo con l’occupazione, la povertà diffusa,<br />

la mancanza di prospettive, lo straniamento di<br />

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