Pisano, Lo strano caso del signor Mesina - Sardegna Cultura
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intelligenza spiegando ai giornalisti che trasecolano per<br />
le sue richieste (cento milioni tondi tondi per una chiacchierata<br />
in esclusiva all’indomani <strong>del</strong>l’uscita dal carcere):<br />
«Voi speculate sulla mia vita, sui miei racconti. Vendete<br />
più copie, gonfiate il personaggio, in parole povere,<br />
fate affari sulla mia pelle. Perché dovrei regalarvi<br />
un’intervista? A me nessuno ha mai regalato nulla».<br />
Nel <strong>caso</strong> Kassam cos’ha da guadagnare? Ci sono molte<br />
ragioni che gli impongono di portare a termine nel migliore<br />
dei modi il lavoro da intermediario, al di là che la<br />
cosa piaccia o non piaccia a Fateh. Prima di tutto deve<br />
rendere conto all’“altissimo” che lo ha costretto ad accettare<br />
l’incarico. Deve trattarsi di qualcuno che conta<br />
sul serio se <strong>Mesina</strong>, messo a un certo punto fuori gioco<br />
dai familiari <strong>del</strong>l’ostaggio, decide comunque di andare<br />
avanti, addirittura fare una colletta. In un momento<br />
molto <strong>del</strong>icato <strong>del</strong>le trattative coi fuorilegge, inizia a cercare<br />
febbrilmente soldi per un riscatto parallelo. Quando<br />
gli si chiede come mai non molla tutto, per quale motivo<br />
va pure in cerca di contanti, risponde in maniera sibillina:<br />
«<strong>Lo</strong> faccio per un amico». E che l’amico abbia un<br />
peso importante lo conferma anche il vecchio vescovo di<br />
Nuoro, ma di più non dice. Il nome di questo misterioso<br />
<strong>signor</strong>e non è mai trapelato.<br />
Certo è che si tratta di qualcuno con buone entrature<br />
nel mondo politico, unico particolare che mon<strong>signor</strong><br />
Melis si lascia scappare. È anche qualcuno che, in cambio<br />
<strong>del</strong>la mediazione, offre una contropartita di tutto rispetto:<br />
la grazia, per dirne una. E con la grazia il ritorno<br />
definitivo in <strong>Sardegna</strong>.<br />
<strong>Mesina</strong> ha grande stima di Francesco Cossiga, giusto<br />
per fare un nome a <strong>caso</strong>. E ne confida la ragione al giudi-<br />
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ce istruttore che lo sta interrogando su tutt’altro: Cossiga<br />
è da apprezzare perché “quando ha voglia di esternare,<br />
esterna”. A un buon conoscente comune avrebbe<br />
esternato, per esempio, l’intenzione di aiutare l’ergastolano.<br />
Non immaginava che improvvisamente la situazione<br />
politica potesse precipitare travolgendolo. Tant’è<br />
che quando lascia il Quirinale, la pratica <strong>del</strong>la grazia<br />
galleggia in alto mare.<br />
Un po’ come la speranza di rimetter piede a Orgosolo.<br />
È questo il vero obiettivo di <strong>Mesina</strong>: rientrare in<br />
paese da uomo libero. Chiusa con una storica pacificazione<br />
la faida con i Grussotto, spera in una sorta di rilancio<br />
sociale. <strong>Lo</strong> sostiene, in questo, una non comune<br />
considerazione di se stesso e la certezza che trent’anni<br />
di carcere non sono comunque riusciti a metterlo fuori<br />
gioco. <strong>Lo</strong> si capisce quando, in licenza premio, passeggia<br />
avanti e indietro in Corso Repubblica con l’aria<br />
(finta) di uno qualunque, uno che vuol far sapere di essere<br />
tornato per annunciare, gattopardescamente, che<br />
nulla è cambiato.<br />
A dargli una mano c’è anche Indro Montanelli, penna<br />
principe <strong>del</strong> giornalismo italiano, che va a pranzo da<br />
lui con inviato al seguito, manifesta simpatia per l’ex<br />
bandito, mangia porcetto arrosto per ricordarsi gli anni<br />
<strong>del</strong>l’infanzia (suo padre faceva il preside a Nuoro). E<br />
scrive di pugno, subito dopo, che <strong>Mesina</strong> è un uomo<br />
perbene, merita di tornare in libertà senza vincoli di<br />
sorta. Quando le acque giudiziarie riprendono ad agitarsi,<br />
va alla carica senza ripensamenti, ironizza pesantemente<br />
sul magistrato <strong>del</strong> sequestro Kassam e riafferma<br />
il suo giuramento di fede nei confronti di <strong>Mesina</strong>:<br />
«Casomai dovesse darsi nuovamente alla latitanza, sap-<br />
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