Pisano, Lo strano caso del signor Mesina - Sardegna Cultura
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dopo: ricoverato in ospedale, scappa appendendosi<br />
agli scolatoi <strong>del</strong>l’acqua.<br />
Suo fratello Giovanni viene assassinato.<br />
Entra in un bar e fulmina con una sventagliata di mitra<br />
il fratello <strong>del</strong>l’uomo sospettato di aver ucciso Giovanni.<br />
Una bottigliata in testa lo ferma mentre se ne sta andando.<br />
Ventisei anni di reclusione.<br />
1963<br />
Tenta di evadere ma viene scoperto e trasferito a Porto<br />
Azzurro.<br />
1964<br />
Si finge pazzo e finisce nel manicomio giudiziario di<br />
Montelupo Fiorentino. Ci resta poco: è trasferito prima<br />
a Viterbo e poi a Spoleto dove tenta la fuga dopo<br />
aver appiccato le fiamme a un magazzino.<br />
1965<br />
Prova a scappare durante un viaggio in treno, ma le<br />
guardie lo sorprendono.<br />
1966<br />
È l’anno <strong>del</strong>la più clamorosa <strong>del</strong>le sue nove evasioni.<br />
Insieme allo spagnolo Miguel Angel Atienza, riesce a<br />
scavalcare il muro di cinta <strong>del</strong> carcere di Sassari, si mescola<br />
alla folla e si allontana in taxi. Riprende il vecchio<br />
mestiere: rapine e sequestri.<br />
1967<br />
Rapisce a Nuoro un facoltoso commerciante. Un mese<br />
dopo ingaggia un conflitto a fuoco con i “baschi blu”.<br />
Colpito in pieno petto, Atienza muore dopo una breve<br />
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agonia. Seguono altri quattro scontri con polizia e carabinieri.<br />
1968<br />
Due sequestri e incontro con un ufficiale <strong>del</strong> Sifar,<br />
Massimo Pugliese. Alla fine di marzo viene arrestato a<br />
un posto di blocco <strong>del</strong>la polizia stradale.<br />
1969<br />
Sotto processo per diversi episodi legati alla latitanza,<br />
viene condannato all’ergastolo per “cumulo di pena”.<br />
In compenso, viene definitivamente scagionato per la<br />
morte di due poliziotti massacrati in un conflitto a fuoco.<br />
Si riuscirà a dimostrare che a ucciderli sono state<br />
pallottole in dotazione alle forze <strong>del</strong>l’ordine.<br />
1976<br />
Viene assassinato il fratello Nicola. In agosto fugge<br />
dal carcere di Lecce insieme al nappista Martino Zichitella.<br />
1977<br />
Rapisce un industriale calzaturiero ad Ascoli. A primavera<br />
viene sorpreso e arrestato in Trentino.<br />
1985<br />
Il boss Angelo Epaminonda racconta d’aver fatto insieme<br />
a lui una rapina. <strong>Mesina</strong> nega ma viene ugualmente<br />
condannato.<br />
Ottiene un permesso e non rientra in carcere. Dopo pochi<br />
giorni di ricerche, verrà arrestato in un appartamento<br />
a Milano. Con lui c’è una ragazza, Valeria Fusè, che<br />
gli aveva scritto molte lettere durante la detenzione.<br />
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