Pisano, Lo strano caso del signor Mesina - Sardegna Cultura
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e, anticipare domande che possano soffocare l’ansia.<br />
«Eppoi, l’ansia di chi? Io, anche quando sono furioso,<br />
sembro sereno».<br />
Sembrando sereno, il detenuto Graziano <strong>Mesina</strong> ha<br />
seguito la guardia in un percorso tutt’altro che familiare<br />
nonostante sia a Voghera dal 2000: androni tinteggiati<br />
di celeste madonna, cancellate fino al soffitto, portoncini<br />
blindati coi cristalli corazzati. Finché non si chiude<br />
una porta, quella successiva resta sprangata: dirige il<br />
traffico una lucetta gialla che lampeggia.<br />
Il turnista <strong>del</strong>l’Ufficio Matricola è gentile e sbrigativo.<br />
«È arrivata questa per te. Firma qui per ricevuta».<br />
La lettera ha lo stemma <strong>del</strong>la Repubblica ed è firmata<br />
dal magistrato di Sorveglianza presso il Tribunale di Pavia.<br />
Pochissime righe indirizzate alla direzione <strong>del</strong>la Casa<br />
Circondariale di Voghera: «Per dovere d’ufficio, trasmetto,<br />
copia lettera <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>la Giustizia, con<br />
la quale si comunica la risoluzione negativa adottata sull’istanza<br />
di grazia avanzata dal nominato in oggetto».<br />
Ora, al di là <strong>del</strong> fatto che la virgola non ci stava a far nulla<br />
dopo il verbo trasmettere, il significato resta ambiguamente<br />
chiaro: risoluzione negativa si riferisce al parere<br />
<strong>del</strong> Ministero o proprio al fatto che l’istanza <strong>del</strong> nominato<br />
in oggetto sia stata definitivamente rigettata?<br />
<strong>Mesina</strong>, che <strong>del</strong> pessimismo ha fatto una religione laica,<br />
approfitta immediatamente <strong>del</strong>la possibilità di poter<br />
chiamare casa (quattro telefonate al mese). 0784, prefisso<br />
di Orgosolo, e poi il numero di Peppedda, la sorella.<br />
«Non mi fanno uscire, niente grazia». Le comunica la<br />
brutta notizia parlando in fretta ma senza gridare per<br />
non far capire che dentro sta esplodendo. Peppedda<br />
però lo conosce bene: incassa il colpo, cerca inutilmente<br />
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l’avvocato per mettere a punto chissà quale reazione e<br />
avverte subito Ballore, il più anziano dei fratelli. Alla vigilia<br />
<strong>del</strong>l’Assunta, festa grande <strong>del</strong> paese, esce e probabilmente<br />
si sfoga con qualcuno svelando una notizia<br />
che, in un attimo, vola.<br />
Al Tribunale di Pavia il dottor <strong>Lo</strong>renzo Fabris è assente,<br />
ferie. Un cortesissimo cancelliere, che si occupa<br />
proprio di questo genere di pratiche, spiega il significato<br />
<strong>del</strong>la frase scritta in burocratese-giudiziario: «C’è poco<br />
da interpretare, il concetto è limpido. L’iter per ottenere<br />
la grazia si è concluso: l’istanza è stata rigettata».<br />
Significa che non c’è più speranza? «Certo, significa<br />
proprio questo». Sarebbe bello, a questo punto, sapere<br />
che ne dice il ministro di Giustizia, il leghista Roberto<br />
Castelli, che ha fatto smentire le voci sulla bocciatura di<br />
<strong>Mesina</strong>. Parole testuali <strong>del</strong> suo portavoce: «La pratica<br />
non è stata affatto respinta. È ancora in istruttoria».<br />
Una bugia, una pietosa bugia dettata da chissà quali ragioni<br />
politiche: la domanda di grazia è stata cestinata. Il<br />
nominato in oggetto torna al destino che gli spetta: fine<br />
pena mai.<br />
Mercoledì, 18 agosto, il carcere di Voghera è la solita<br />
gabbia color alluminio. Sbarre sottili, alte sei-sette<br />
metri, avvolgono un caseggiato grigio dove, ci fosse un<br />
filo d’aria, potrebbero sventolare orgogliosamente il<br />
tricolore d’Italia e la bandiera europea, appese stancamente<br />
a una finestra. Mentre si aspetta di poter entrare,<br />
in un angolo lontano appare un detenuto speciale: è<br />
un pastore tedesco male in arnese, spelacchiato, magro,<br />
occhi tristissimi e zampata senza energia. Esce da<br />
una cuccia sistemata sotto il sole a tenaglia, si trascina<br />
con fatica fino alle sbarre e ci infila la testa nella spe-<br />
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