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Pisano, Lo strano caso del signor Mesina - Sardegna Cultura

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ne: «Il nostro assistito chiede, in base a precise disposizioni<br />

di legge, la revoca <strong>del</strong>l’ergastolo. La grazia? Non<br />

intende presentare un’istanza di questo tipo, per ora.<br />

Non sta cercando la pietà ma semplicemente l’applicazione<br />

di una norma».<br />

In realtà la questione non è così semplice: si tratta di<br />

ottenere l’alleggerimento previsto da un articolo <strong>del</strong> codice<br />

di procedura penale (il 671), entrato in vigore<br />

quando <strong>Mesina</strong> stava in carcere già da un pezzo, e questo<br />

assottiglia le possibilità di successo. A febbraio <strong>del</strong><br />

2001 si inizia a discuterne nel corso di un “procedimento<br />

di esecuzione” presieduto da Giovanni Mosca.<br />

Durata <strong>del</strong>l’udienza, assente l’imputato, quattro minuti:<br />

il tempo per depositare sul tavolo <strong>del</strong> Tribunale<br />

una rispettabile torre di carte e aspettare il responso.<br />

Che arriva, a strettissimo giro di posta: dieci giorni. Accogliendo<br />

le tesi <strong>del</strong> pm, il giudice Giovanni Mosca respinge<br />

l’istanza: improponibile. Secondo la sentenza,<br />

non è affatto dimostrabile che i vari reati compiuti da<br />

<strong>Mesina</strong> siano ascrivibili «a un medesimo disegno criminoso».<br />

Manca, direbbero i dottori <strong>del</strong>la legge, l’elemento<br />

<strong>del</strong>la continuazione. Dunque va bene il “cumulo”,<br />

niente revoca <strong>del</strong>l’ergastolo, ancora meno la liberazione<br />

condizionale. Fine.<br />

Discutere su questo tema richiede una sconfinata conoscenza<br />

<strong>del</strong>la dottrina. Di certo tutto si è giocato tra<br />

pieghe interpretative, busillis da specialisti ed è tempo<br />

perso cercare di andarci a fondo. Significativo che, a<br />

bocciatura incassata, l’avvocato Bucci annunci un (inutile)<br />

ricorso in Cassazione ma riconosca sportivamente<br />

d’essersi arrampicato sugli specchi: «Era tutto in salita,<br />

già in partenza».<br />

182<br />

E <strong>Mesina</strong>, che per un attimo ci aveva sperato, torna<br />

al palo. Nel frattempo, gli arriva anche una nuova condanna:<br />

stavolta dal tribunale di Nuoro. È colpevole di<br />

“favoreggiamento” per aver violato la legge sul blocco<br />

dei beni durante il <strong>caso</strong>-Kassam: due anni e tre mesi di<br />

reclusione. Si salva invece per un pelo (prescrizione)<br />

suo nipote, Raimondo Crissantu. Ed è proprio su questo<br />

che al momento <strong>del</strong> processo d’appello si registra un<br />

clamoroso patteggiamento tra accusa e difesa. Vale la<br />

pena di riportarlo com’è apparso sulle pagine dei giornali:<br />

La condanna di Graziano <strong>Mesina</strong> in cambio <strong>del</strong>la libertà<br />

per suo nipote, Raimondo Crissantu. Accordo senza<br />

precedenti...<br />

Già, senza precedenti. Il Procuratore generale Giovanni<br />

Antonio Mossa rinuncia a impugnare la sentenza<br />

di primo grado, in particolar modo nella parte che riconosce<br />

una serie di attenuanti per Crissantu evitandogli<br />

il carcere, a patto che <strong>Mesina</strong> accetti in silenzio la sua<br />

condanna. È un dannato gioco <strong>del</strong>le parti che accontenta<br />

tutti: <strong>Mesina</strong>, che vuole salvare un nipote colpevole in<br />

quella vicenda di avergli soltanto fatto da autista; il pm,<br />

che riesce in questo modo a chiudere una vicenda imbarazzante:<br />

per l’amministrazione <strong>del</strong>la giustizia, per lo<br />

Stato e una serie di figure istituzionali che, nel corso <strong>del</strong><br />

sequestro e <strong>del</strong>lo svolgersi <strong>del</strong>le trattative, hanno fatto<br />

sentire i loro fiati riuscendo a non apparire mai.<br />

L’intesa (un solo colpevole anziché due in cambio di<br />

una prescrizione) viene siglata a dicembre <strong>del</strong> 2000 di<br />

fronte al giudice monocratico. Tutto si svolge secondo<br />

gli accordi. Il pubblico ministero interviene brevemente<br />

per dire che <strong>Mesina</strong> ha certamente «posto in essere il<br />

reato di favoreggiamento poiché ci sono intercettazioni<br />

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