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Pisano, Lo strano caso del signor Mesina - Sardegna Cultura

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appena le labbra in una smorfia di disgusto. E la <strong>Sardegna</strong>,<br />

chiede, come va la <strong>Sardegna</strong>?<br />

Benissimo: nel ’91 non c’è stato neppure un rapimento.<br />

Iniziando la conta degli ostaggi dal 1973, non è<br />

mai accaduto prima che l’Anonima saltasse un anno.<br />

Buon segno. Per quanto riguarda gli omicidi, c’è invece<br />

una crescita significativa: ci si ammazza più di prima, le<br />

statistiche giudiziarie parlano chiaro. Per il resto, solita<br />

<strong>Sardegna</strong>: disoccupazione in aumento, in bilico perfino<br />

la sorte <strong>del</strong>le miniere, che sembravano una certezza assoluta.<br />

Cortei e manifestazioni a Cagliari, davanti al<br />

brutto palazzo modernista che ospita il Consiglio regionale<br />

in via Roma: protestano gli agricoltori e i pastori<br />

per la siccità, gli operai per la chiusura <strong>del</strong>le fabbriche, i<br />

piccoli pescatori per il fermo biologico che li spedisce<br />

due mesi a casa senza una lira di indennizzo.<br />

A proposito di lire: i campionati mondiali di calcio<br />

non hanno portato nulla o quasi. Qualche spicciolo<br />

pubblico e nemmeno un turista: alla faccia di uno stragarantito<br />

effetto trainante di Italia ’90. L’unica coda,<br />

se di coda si può parlare, è l’apertura di un’inchiesta<br />

giudiziaria nelle dodici città che hanno ospitato le partite.<br />

Nel rifare gli stadi, nel riorganizzare impianti e<br />

centri di accoglienza sono volate mazzette. «La solita<br />

Italia». A cambiare, in peggio, c’è solo la <strong>Sardegna</strong> che<br />

continua a vivere, meglio a sopravvivere, con le pensioni.<br />

La popolazione diminuisce, i paesi si spopolano<br />

mantenendo soltanto vecchi, bambini e donne. Soprattutto<br />

donne. Con qualche eccezione: a Orgosolo<br />

gli uomini risultano più numerosi all’anagrafe. Scorrendo<br />

gli elenchi, appare però una folla di bimbi e<br />

pensionati. I più piccoli non sanno neppure chi sia<br />

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<strong>Mesina</strong>, i più vecchi l’hanno dimenticato, ne hanno<br />

perso le tracce in galera.<br />

Non sono riusciti neppure a vederlo quand’è arrivato,<br />

l’anno scorso. Il paese sottosopra, sembrava fosse<br />

accaduto qualcosa di grave: polizia, carabinieri, il gracchiare<br />

fastidioso <strong>del</strong>le ricetrasmittenti. Tutto questo<br />

soltanto per lui, per Graziano. Possibile, faceva ancora<br />

tanta paura? Eppure, che non avesse voglia di scappare<br />

era abbastanza chiaro per tutti. Non c’era l’intenzione e<br />

neanche la forza.<br />

Nove evasioni sulle spalle, quel <strong>signor</strong>e di mezza<br />

età in giro col borsello giustificava un piccolo spiegamento<br />

di forze. In un passato non proprio remoto era<br />

stato un protagonista, uno dei numeri uno <strong>del</strong>la criminalità<br />

nazionale.<br />

Di lì a poco sarebbe tornato sulla ribalta. Ma quella<br />

sera, a Crescentino, non poteva immaginarlo. Pensava<br />

a un altro futuro, talmente anonimo da non giustificare<br />

una notizia in breve. Non poteva prevedere che lo<br />

aspettava ancora qualche avventura, molto clamore,<br />

disprezzo e simpatia all’ingrosso. Assieme a una trappola<br />

per tornare all’inferno.<br />

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