Pisano, Lo strano caso del signor Mesina - Sardegna Cultura
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casse. Il dottor Scomazzon, funzionario al di sopra di<br />
ogni sospetto e ladro dichiarato, ha confessato le sue<br />
criminali acrobazie finanziarie ed è stato condannato.<br />
Quando è uscito dal carcere, dopo essersi detto pentito<br />
e redento, dopo aver presentato alla collettività le scuse<br />
di ex gentiluomo, ha trovato un posto di lavapiatti in<br />
una trattoria e, più tardi, di operaio in un’agenzia di pulizie.<br />
Il suo è stato un tonfo sordo, dalle stelle alle stalle,<br />
senza passaggi intermedi che potessero attutire l’urto.<br />
Ha fatto tutto quello che deve fare un cittadino disonesto<br />
che ammette le sue responsabilità. E poi? Vaga, nel<br />
disperato tentativo di trovare un impiego stabile (visto<br />
che ha moglie e due figlie), un futuro appena più solido<br />
di quello che gli si prospetta davanti, prigione all’aria<br />
aperta, dietro le sbarre tra gente libera di commiserarlo.<br />
Nel <strong>caso</strong> di Graziano <strong>Mesina</strong>, bandito con un certificato<br />
penale che va da pagina uno a pagina dodici, tutto<br />
diventa ancora più complicato. A difendere non un’ipotesi<br />
di innocenza ma la certezza <strong>del</strong> diritto è sceso in<br />
piazza soltanto l’onorevole Mario Borghezio. Gli altri si<br />
sono fatti in là, come una folla spaventata.<br />
Non avvicinarsi, pericolo. A molti deve essere sembrato<br />
che il semplice interrogarsi a voce alta, pubblicamente,<br />
potesse configurare una specie di favoreggiamento.<br />
Oppure, visto da tutt’altra prospettiva, l’affiancamento<br />
a quella curva sud che tifa un bandito proprio<br />
come si fa per un goleador. Con o senza trent’anni di galera<br />
sulla groppa, nonostante questo sia tutt’altro che<br />
marginale, un fuorilegge può suscitare al massimo indifferenza.<br />
Non troverà intellettuali disposti a sottoscrivere<br />
un manifesto per sollecitare indagini più approfondite,<br />
qualche autorevole penna disposta a valutare i fat-<br />
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ti, a far parlare le prove senza lasciarsi condizionare (o<br />
allontanare) dal nome <strong>Mesina</strong>.<br />
Nella breve parentesi di libertà, Graziano ha comunque<br />
sferrato un uppercut alla credibilità <strong>del</strong>le istituzioni.<br />
È stato molto più duro, e di conseguenza più dannoso,<br />
di quanto non fosse da latitante inafferrabile, da primula<br />
rossa <strong>del</strong> Supramonte. Lavorando fianco a fianco<br />
alle forze <strong>del</strong>l’ordine, senza far cantare mitragliette e<br />
bombe a mano come nella tempestosa gioventù, ha dimostrato<br />
che nel sequestro di Farouk una soluzione c’era,<br />
un’uscita di sicurezza che consentiva di riportare a<br />
casa il bambino senza scatenare l’inferno <strong>del</strong>le teste di<br />
cuoio.<br />
Poi forse s’è fatto prendere la mano da un ispido senso<br />
di balentìa: non gli bastava una vittoria ufficiosa, voleva<br />
anche provare l’ebbrezza <strong>del</strong>la beffa, l’incoronazione<br />
a campione per kappaò. Per questo ha scelto di<br />
sfidare magistrati, ministri e capo <strong>del</strong>la polizia. Quello<br />
sulla liberazione <strong>del</strong> piccolo Kassam è stato uno dei<br />
conflitti a fuoco più impegnativi <strong>del</strong>la sua lunga navigazione<br />
criminale.<br />
In ogni <strong>caso</strong>, quando verrà il momento di collocarlo<br />
nella galleria <strong>del</strong> banditismo, accanto al ritratto di tanti<br />
protagonisti di una millenaria civiltà di sangue e di vendetta,<br />
avrà la consolazione di essere considerato l’ultimo<br />
allievo d’una vecchia scuola. Più che vecchia, incartapecorita.<br />
Anzi, morta e sepolta nell’avanzata di un<br />
mondo nuovo, senza regole e senza dèi, dove la vita non<br />
vale più di una cartuccia.<br />
Altri tempi e altre storie sgomitano per conquistare<br />
spazio in cronaca. Il 6 ottobre <strong>del</strong> ’94, quindici anni dopo<br />
la scoperta di un gigantesco arsenale <strong>del</strong>le Brigate<br />
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