Pisano, Lo strano caso del signor Mesina - Sardegna Cultura
Pisano, Lo strano caso del signor Mesina - Sardegna Cultura
Pisano, Lo strano caso del signor Mesina - Sardegna Cultura
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
capire, a spiegare la scelta suicida di un uomo che cercava<br />
aria pulita dopo una vita da recluso.<br />
Un tarlo che rode anche la mente di Mario Borghezio,<br />
torinese di 46 anni, avvocato civilista ma, soprattutto,<br />
deputato <strong>del</strong>la Lega e sottosegretario alla Giustizia.<br />
È l’unico rappresentante ufficiale di un partito a essersi<br />
preso cura <strong>del</strong>la disavventura di <strong>Mesina</strong>. Oggi che non<br />
fa più parte <strong>del</strong>l’opposizione in Parlamento, non può ripetere<br />
le durissime dichiarazioni di un anno fa. Però,<br />
mostrando rispetto di se stesso e coerenza, non le rinnega.<br />
Cosa aveva detto? Gli appariva decisamente singolare<br />
che Graziano, arrestato alle 9,40 <strong>del</strong> mattino, avesse<br />
potuto vedere le armi sequestrate soltanto dopo mezzogiorno.<br />
«Ho rilevato troppi punti oscuri, già evidenti<br />
dalla testimonianza resa davanti alla Commissione parlamentare<br />
sui servizi di sicurezza. Negli ultimi tempi<br />
<strong>Mesina</strong> ha respinto una processione di ambigui personaggi<br />
che andavano a trovarlo, che volevano parlargli.<br />
Uno nascondeva perfino un registratore nella giacca».<br />
Borghezio, che tra l’altro aveva presentato un’interrogazione<br />
per conoscere quale forza di polizia avesse fermato<br />
<strong>Mesina</strong> il 29 luglio ad Asti, ha manifestato la necessità<br />
di una mobilitazione per scongiurare il pericolo<br />
che Graziano esca dalla galera coi piedi davanti.<br />
Chissà se il sottosegretario alla Giustizia, passato dai<br />
banchi <strong>del</strong>l’opposizione a quelli <strong>del</strong>la maggioranza e <strong>del</strong><br />
Governo, è rimasto nel frattempo <strong>del</strong>la stessa opinione.<br />
La violenza <strong>del</strong>le parole pronunciate poco più di un anno<br />
fa ha ceduto il passo al soffice dizionario ministeriale.<br />
Ma a ben guardare, non è cambiato nulla. Si attenua<br />
soltanto la brutalità dei colpi, la sostanza resta quella di<br />
sempre. A proposito <strong>del</strong>la voce che lo Stato possa aver<br />
160<br />
pagato un miliardo per il rilascio di Farouk, Borghezio<br />
aveva più di un sospetto non troppi mesi fa. Ora glissa<br />
sottolineando tuttavia che la deposizione di Broccoletti<br />
al processo sui fondi neri <strong>del</strong> Sisde «lascia pensare». Cosa<br />
lasci pensare non lo dice esplicitamente, un viceministro<br />
non può. Stesso discorso, anzi vagamente più ecumenico,<br />
per la condanna inflitta a <strong>Mesina</strong> dal Tribunale<br />
di Asti. «Il nostro ordinamento prevede diversi gradi di<br />
giudizio perché si possa, se occorre, aggiustare il tiro,<br />
essere più equi, più giusti». Ovvero: se avete sbagliato,<br />
per gentilezza rimediate.<br />
Borghezio deve aver fatto uno sforzo notevole per<br />
acquisire un linguaggio che ricorda le encicliche papali.<br />
Il 10 agosto <strong>del</strong> ’93, in un’intervista dal titolo provocatorio<br />
(“C’è da salvare un sudista”), parlava su registri<br />
assai differenti. Al ritorno da un incontro nel carcere di<br />
Novara, aveva sparato sicuro: «<strong>Mesina</strong> mi ha detto che<br />
vogliono fargli pagare le rivelazioni sul sequestro Kassam.<br />
Io so che ha creato enormi imbarazzi. Le sue rivelazioni,<br />
chiare e sincere, contrastano con la versione ufficiale,<br />
poco credibile. <strong>Mesina</strong> poi ha avuto il torto di<br />
opporsi al blitz che le forze <strong>del</strong>l’ordine volevano compiere<br />
per liberare l’ostaggio». Di più. Al ministro Mancino<br />
e alla sua certezza che prima o poi i falsi eroi finiscono<br />
nella polvere, Borghezio replicava: «Al ministro<br />
Mancino potrei dire che c’è più pulizia morale nelle parole<br />
di <strong>Mesina</strong> sul <strong>caso</strong> Kassam che nelle dichiarazioni<br />
di tanti politici». E a proposito di un certo mutismo che<br />
avvolgeva la vicenda, aveva concluso con un colpo di<br />
grazia alla sua stessa categoria. «La mia è una battaglia<br />
di principio. Anzi, debbo dire che mi stupisce il silenzio<br />
dei politici attorno a questo episodio».<br />
161