09.06.2013 Views

Pisano, Lo strano caso del signor Mesina - Sardegna Cultura

Pisano, Lo strano caso del signor Mesina - Sardegna Cultura

Pisano, Lo strano caso del signor Mesina - Sardegna Cultura

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

cioè che i due genovesi abbiano chiesto a <strong>Mesina</strong> una<br />

vendetta contro Giorgio Men<strong>del</strong>la, telefinanziere che<br />

gli avrebbe soffiato risparmi per circa un miliardo. Graziano,<br />

sempre stando a voci incontrollate, non avrebbe<br />

soltanto garantito la rappresaglia ma si sarebbe spinto<br />

un po’ più in là: perché non sequestrare la fidanzata di<br />

Men<strong>del</strong>la, Patricia Palmero, a Montecarlo? Si potrebbe<br />

pretendere un riscatto di venti miliardi di lire e il gioco è<br />

fatto, risparmi restituiti a un interesse prodigioso. Solo<br />

che per mettere a segno un rapimento come questo in<br />

Costa Azzurra, servono caricatori per kalashnikov: potrebbero,<br />

visto che <strong>Mesina</strong> è quasi prigioniero nei confini<br />

<strong>del</strong> comune di Asti, andarglieli a comprare? Ne bastano<br />

sei, si acquistano facilmente in Svizzera.<br />

Per quanto possa apparire strana, questa è, grosso<br />

modo, la tesi <strong>del</strong>l’accusa. Tesi, importante ribadirlo,<br />

che si basa sulla testimonianza di Ferralis e Anfossi. Ad<br />

avvalorarla si aggiungono le intercettazioni telefoniche<br />

che vedono l’ex ergastolano, letteralmente scatenato, in<br />

crisi di astinenza da crimine.<br />

In una conversazione telefonica ascoltata dai carabinieri<br />

e inserita poi nel teorema <strong>del</strong>la pubblica accusa,<br />

sta parlando ad esempio con un certo Salvatore e gli<br />

chiede notizie a proposito di un banchiere di Alessandria<br />

ritenuto socio di Gianni Agnelli. È uno che ha molti<br />

quattrini, uno che può pagare? Gli interrogativi <strong>del</strong><br />

dialogo sono di questo tipo fino a quando non si scende<br />

nei particolari.<br />

<strong>Mesina</strong>: «Ma questo ne ha figli?»<br />

Salvatore: «Tre, e tutti sono grandi».<br />

<strong>Mesina</strong>: «E se se ne prendesse uno e ci si facesse portare<br />

un miliardo in giornata? Li recupera i soldi?»<br />

148<br />

Salvatore: «Sì, sì».<br />

La registrazione di questa chiacchierata è agli atti<br />

processuali. Porta la data <strong>del</strong> 13 luglio 1993. Roberto<br />

Piazza, un tecnico che a suo tempo si è occupato <strong>del</strong>le<br />

intercettazioni <strong>del</strong>le telefonate tra le Brigate Rosse e i familiari<br />

di Aldo Moro, conclude la perizia fonica: l’attendibilità<br />

sul fatto che si tratti <strong>del</strong>la voce di Graziano <strong>Mesina</strong><br />

oscilla tra il 95 e il 99 per cento. Margine di errore<br />

che va dall’uno al cinque per cento. Dunque non sembrano<br />

esserci dubbi su chi stia realmente parlando nei<br />

nastri registrati dalla procura distrettuale antimafia. Il<br />

fatto è, sostiene il pubblico ministero, che quello messo<br />

sotto osservazione è un periodo di grande libertà per<br />

<strong>Mesina</strong>. Contattato per fare l’emissario nel corso <strong>del</strong> rapimento<br />

Kassam, Graziano si muove senza problemi di<br />

sorta, disattiva i suoi personalissimi sistemi di vigilanza<br />

e di diffidenza. Non immagina che per la magistratura<br />

quello è invece il momento giusto per osservarlo con la<br />

lente d’ingrandimento, l’occasione propizia per verificare<br />

le vere intenzioni di un ergastolano in libertà vigilata.<br />

Una sola controdeduzione: durante il rapimento di<br />

Farouk non era stato proprio <strong>Mesina</strong> a lamentarsi dei<br />

continui pedinamenti, <strong>del</strong> telefono costantemente sotto<br />

controllo? Difficile far conciliare queste affermazioni<br />

con un uso <strong>del</strong>l’apparecchio a dir poco spregiudicato,<br />

oltre che ingenuo.<br />

Durante le indagini seguite ai clamorosi arresti di luglio,<br />

Elio Ferralis viene tenuto in carcere per appena<br />

dieci giorni: ottiene gli arresti domiciliari per ragioni di<br />

salute. Anfossi resta dentro per cinque mesi, in isolamento.<br />

Il primo marzo <strong>del</strong> ’94 concede un’intervista telefonica<br />

che apre ambigui squarci sulla vicenda.<br />

149

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!