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Pisano, Lo strano caso del signor Mesina - Sardegna Cultura

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chissimi. Quello più frequentato stava negli uffici <strong>del</strong>la<br />

Poa, Pontificia opera di assistenza, affollatissimo alle 17<br />

per la tivù dei ragazzi.<br />

In alcuni momenti Orgosolo ha raggiunto i cinquemila<br />

abitanti. Villaggio povero, ma di povertà equamente<br />

distribuita. Non c’era miseria disperata e neppure<br />

ricchezza gridata. «O, se c’era, cercavano di non sbattercela<br />

in faccia», ricorda Peppedda <strong>Mesina</strong>. Tanto è<br />

vero che la frequentazione <strong>del</strong>le chiese non seguiva una<br />

divisione di classe. Tra la chiesa di Sant’Antonio, per<br />

esempio, e quella di San Pietro la differenza stava soltanto<br />

nella comodità degli orari <strong>del</strong>la messa. Nella bella<br />

stagione si pregava anche in campagna, a San Michele, a<br />

Sant’Anania. Nei paraggi di questa chiesa era stata aggredita,<br />

violentata e uccisa nel ’37 una ragazza <strong>del</strong> posto,<br />

Antonia <strong>Mesina</strong>: Giovanni Paolo II l’ha fatta beata.<br />

È stata la santa Maria Goretti <strong>del</strong>la Barbagia.<br />

La domenica si passeggiava nel Corso, dapprima intitolato<br />

a Vittorio Emanuele e poi diventato Corso Repubblica.<br />

Il massimo <strong>del</strong>la trasgressione suggeriva di<br />

spingersi fino a Su Cantareddu, una fontana a neppure<br />

un chilometro dall’ultima casa <strong>del</strong> paese, comunque<br />

fuori dall’itinerario obbligatorio. Il cinema parrocchiale<br />

proiettava film di cowboys e storie d’amore, la favola<br />

triste <strong>del</strong>la principessa Sissi e pellicole di quel genere.<br />

Nella scena finale, quella <strong>del</strong>l’immancabile bacio, l’operatore<br />

piazzava sistematicamente una mano davanti all’obiettivo:<br />

censura artigianale, buio sullo schermo, schiamazzi<br />

in sala. «Leva la mano, le-va-la». Neanche i baci si<br />

dovevano vedere allora, sennò Gesù piangeva. Si sapeva<br />

da sempre, precetto da lezione di catechismo.<br />

Di quel mondo a Graziano è rimasto poco, perché<br />

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poco ha potuto esserci. Le prime evasioni sono strettamente<br />

familiari e puntavano sempre in campagna «dove<br />

ho imparato a conoscere animali, piante e odori». Da<br />

bambino si era riscoperto una forte insofferenza alla gerarchia,<br />

allo sconfinamento <strong>del</strong> prossimo nella libertà e<br />

nella sua vita privata. Non ha esitato a massacrare di<br />

botte un vicino che gli aveva ucciso il cane («una bella<br />

cagna, nera. Meruledda si chiamava»), a confrontarsi in<br />

duello con un ex latitante.<br />

Ma ora tutto questo va messo in soffitta. Oggi è un<br />

giorno fortunato: il Tribunale di sorveglianza di Torino,<br />

aiutato da uno psicologo e un criminologo, lo ha messo<br />

sotto torchio per capire fino a che punto è cambiato. Alla<br />

fine gli ha concesso la libertà condizionale. Avrà l’obbligo<br />

di soggiorno in Piemonte fino al ’96, dovrà firmare<br />

una volta la settimana in una caserma o in un commissariato.<br />

Senza un’autorizzazione precisa, non potrà uscire<br />

da un ambiente che gli è stato cucito addosso. Nel<br />

senso che deve abitare nella casa che a San Marzanotto<br />

gli ha messo a disposizione un imprenditore di Fonni,<br />

Michele Quai, che lavora nel settore <strong>del</strong>l’edilizia. Per i<br />

pasti e i problemi di tutti i giorni può recarsi a casa <strong>del</strong><br />

suo “principale”, terzo piano di un edificio cadente ad<br />

Asti. In via eccezionale otterrà presto il benestare per<br />

una puntatina in <strong>Sardegna</strong>, a Orgosolo, per vedere la<br />

madre.<br />

Respinta da poco più di un anno, l’istanza di libertà<br />

ha avuto un sostenitore acceso: il presidente <strong>del</strong> Tribunale<br />

di sorveglianza, Pietro Fornace. Che di <strong>Mesina</strong> sa<br />

soltanto quel che racconta il fascicolo <strong>del</strong> ministero di<br />

Grazia e Giustizia, date e condanne, condanne e date.<br />

Prima <strong>del</strong> verdetto, tenta di avere informazioni meno<br />

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