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Pisano, Lo strano caso del signor Mesina - Sardegna Cultura

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sappiamo. Ma un uomo, come cambia un uomo dopo<br />

una terapia penitenziaria di questa lunghezza?<br />

L’ammaraggio di Graziano è folgorante. D’accordo<br />

col presidente <strong>del</strong> Tribunale si organizza una veloce conferenza<br />

stampa, i carabinieri trattengono a fatica i giornalisti<br />

che premono sulla porta <strong>del</strong>l’aula dove si sta discutendo<br />

sulla concessione <strong>del</strong>la libertà condizionale. In<br />

attesa <strong>del</strong> verdetto, ecco finalmente il bandito, il mitico<br />

re <strong>del</strong> Supramonte, la primula rossa, il criminale buono,<br />

il vecchio <strong>Mesina</strong>. Che sorride divertito, ma è come se<br />

fosse ubriaco. Non sa che dire, non si era preparato per<br />

un incontro di questo tipo. Stringe tra le mani un borsello<br />

passato di moda da molte stagioni, sgrana gli occhi<br />

per uno stupore che non riesce a mascherare. Però è<br />

scaltro, rapido a intuire che sta vivendo un attimo importante,<br />

fondamentale. Tra un’ora entrerà in tutte le<br />

case, la sua immagine passerà su televisioni e quotidiani.<br />

Dunque attenzione: <strong>Mesina</strong> deve salvare <strong>Mesina</strong>, anche<br />

se ormai è quasi un pensionato, il balente di un tempo<br />

deve assolutamente dimostrare di essere stato impermeabile<br />

alla prigione, deve far capire di essere fatto dei<br />

soliti ingredienti: vento e granito.<br />

La prima trappola scatta all’improvviso. E per un<br />

soffio, soltanto per un soffio, non ci casca. Al termine<br />

<strong>del</strong>la inevitabile raffica di interviste, un giornalista <strong>del</strong><br />

Tg1 lo chiude in angolo: «Signor <strong>Mesina</strong> le dispiace se<br />

le facciamo qualche ripresa con due carabinieri a fianco?».<br />

E lui, vagamente corrucciato: «Beh, non posso<br />

oppormi». Ridacchia amaro, diplomazia. Ma non ne ha<br />

affatto voglia. Quello, intanto, torna alla carica: «Signor<br />

<strong>Mesina</strong> possiamo chiudere questa chiacchierata con lei<br />

che stringe la mano al carabiniere? Come dire, <strong>signor</strong><br />

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<strong>Mesina</strong>, amici come prima». Frazione di secondi, un<br />

lampo attraversa lo sguardo di Graziano. Forse fa in<br />

tempo a pensare cosa direbbero a Orgosolo di una scenetta<br />

così, le risatine soffocate che sentirebbe nei bar, i<br />

mormorii per strada. Eppure la proposta, autorevolissima<br />

perché arriva dalla prima rete televisiva nazionale, è<br />

lì. Bisogna rispondere subito. «Coraggio, <strong>signor</strong> <strong>Mesina</strong>.<br />

La facciamo questa cosetta di chiusura? I carabinieri<br />

sono d’accordo». È vero. Uno dei due, baffoni all’umberta,<br />

ammicca per quella che potrebbe essere la metafora<br />

sul trionfo <strong>del</strong>la giustizia. Anche i peggiori possono<br />

tornare sulla via <strong>del</strong> lecito e <strong>del</strong>l’onesto. «Allora, <strong>signor</strong><br />

<strong>Mesina</strong>?»<br />

Risposta telegrafica e brutale. Arriva insieme a uno<br />

sguardo che attraversa il giornalista come una lastra radiografica.<br />

«Mi faccia il piacere, mi faccia». Quello, che<br />

non ha capito bene, domanda sorpreso: «No?». Altra<br />

pausa, stavolta con l’aggiunta di un evidente fastidio:<br />

«No».<br />

A qualcuno poteva sembrare una sciocchezza. Per<br />

<strong>Mesina</strong>, e un certo ambiente che lo aspetta e che lo sta<br />

per mettere sotto esame, non è così. Coi carabinieri, al<br />

massimo, si può dire buongiorno e buonasera. La libertà<br />

condizionale non prevede abbracci e strette di mano<br />

con gli “sbirri”.<br />

Scampato pericolo. Fortuna che Graziano ha fatto in<br />

tempo ad accorgersene, un momento di disattenzione e<br />

si sarebbe giocato anni e anni di onorata carriera carceraria.<br />

È lì, proprio in quell’androne <strong>del</strong> Tribunale di Torino,<br />

che avverte i pericoli esterni, drizza le antenne, riapre<br />

la valigia <strong>del</strong>la diffidenza che lo ha salvato in molte<br />

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