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Eco n. 75 - Maggio 10:Layout 1 - Eco della Brigna

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don Enzo Cosentino<br />

editoriale di<br />

2e 2e<br />

Il fiore che non marcisce<br />

“Una lacrima per i defunti evapora,<br />

un fiore sulla tomba appassisce,<br />

una preghiera, invece,<br />

arriva fino al cuore dell’Altissimo”.<br />

Sant’Agostino<br />

Nella nostra Comunità<br />

ecclesiale, rivestono<br />

grande importanza le esequie<br />

di un fedele. Una<br />

celebrazione, questa, del<br />

mistero pasquale di Cristo<br />

Signore che rinvigorisce la speranza<br />

dei fedeli a testimoniare la propria<br />

fede: i battezzati risorgeranno con<br />

Cristo a vita nuova.<br />

Durante le esequie eleviamo preghiere<br />

di suffragio ed affermiamo senza reticenze<br />

la nostra speranza nella vita eterna,<br />

ecco perché diamo il dovuto onore<br />

al corpo dei defunti, divenuto con il<br />

battesimo tempio dello Spirito Santo.<br />

Spesso può capitare che a questo desiderio<br />

di suffragio e di rispetto per il<br />

defunto si sovrappongono usi e tradizioni<br />

che contrastano con la tradizione<br />

cristiana. Come dicevo all’inizio, la<br />

morte di un membro <strong>della</strong> Comunità<br />

coinvolge tutto il paese, alle esequie<br />

sono presenti tutti. Ma come si esterna<br />

questa partecipazione dal punto di<br />

vista cristiano? Visita in casa del<br />

defunto, partecipazione al corteo<br />

funebre fino in piazza … e gli uomini,<br />

tranne i parenti, spesso rimangono in<br />

piazza e non partecipano al rito religioso;<br />

all’uscita <strong>della</strong> Chiesa si riprende<br />

il corteo funebre e alla fine si procede<br />

alla rigorosa stretta di mano.<br />

Oltre al suono delle campane e alla<br />

partecipazione delle Confraternite, un<br />

altro aspetto importante dei funerali<br />

sono i fiori.<br />

È vero: un fiore è segno di amore.<br />

Vedere un feretro senza un fiore è proprio<br />

triste, ma quando i fiori sono presenti<br />

in quantità tali da diventare uno<br />

spreco allora la nostra coscienza ci<br />

interpella e ci interroga sulla fame nel<br />

mondo, sugli sprechi e sulla scelta di<br />

stili di vita che tutti e in particolare i<br />

cristiani sono chiamati ad adottare. La<br />

richiesta di una famiglia <strong>della</strong> nostra<br />

Comunità, che in occasione <strong>della</strong><br />

morte del loro genitore ha chiesto a<br />

parenti ed amici di limitare i fiori e di<br />

devolvere l’equivalente nel “fiore che<br />

non marcisce”, cioè opere di beneficenza<br />

e bisogni <strong>della</strong> Chiesa, mi ha<br />

colpito e nello stesso tempo mi ha trovato<br />

impreparato: devo infatti confessare<br />

che nutrivo molti dubbi sulla<br />

buona riuscita <strong>della</strong> proposta, anche<br />

per il poco tempo a disposizione per<br />

sensibilizzare la gente, ma i risultati<br />

sono stati oltre le aspettative.<br />

Devo ringraziare questa famiglia <strong>della</strong><br />

nostra Comunità, che, con il suo input,<br />

mi ha sollecitato ad intraprendere per<br />

la Parrocchia questa pratica ed a<br />

cogliere il valore profondo di solidarietà<br />

che da essa può scaturire.<br />

Sono certo che in futuro attraverso la<br />

scelta del “fiore che non marcisce”<br />

potremo suffragare il defunto con la<br />

preghiera e con opere di carità verso i<br />

poveri e verso i bisogni <strong>della</strong> Chiesa.

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