fairs first summer without Prima interview itma, the day ... - La Spola

Showcase n. 150 - La Spola
fairs
first summer without Prima
interview
itma, the day tomorrow
trends
f/w 2013/2014
economy
rain or shine?
showcase

Editorial
Rain or shine? Dilemmas of the Italian economy.
showcase
Showcase n. 150 - Supplemento a La Spola
Fairs and trends
Where’er you go… fairs you’ll find
The cold breaks the mold: goodbye tradition
A thousand days of laspola.com
Interviews
Gaetano Marzotto: a snapshot from Florence
Roberto Cavalli, a superb fashion
Fabric: quality wins out
The stronghold that hopes to smash the siege
Sandro Ciardi, youth at the fair
Editor in Chief
Co-Director
Fashion Editor
Economic Editor
Editorial Staff
Layout
Translation
Commercial Director
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Publisher
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Printing
7 Editoriale
8 Piove o c’è il sole? Dilemmi dell’economia italiana
Fiere e tendenze
14 Paese che vai fiera che trovi
22 Il freddo rompe gli schemi: addio tradizione
26 Mille giorni di laspola.com
Interviste
28 Gaetano Marzotto: istantanea da Firenze
32 Roberto Cavalli, una moda superba
36 Tessuti: vince la qualità
40 La roccaforte che vuol rompere l’assedio
44 Sandro Ciardi, i giovani vanno in fiera
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Baroni&Gori (Italy)
Questo periodico è associato
alla Unione Stampa Periodica Italiana

Moda, Tessuti,
Merceria & Accessori
17-20 Settembre 2012
Paris Le Bourget , Francia
Tessera d’ingresso gratuita on-line
www.texworld.messefrankfurt.com

di Matteo Grazzini
All we needed was an earthquake!
First, there’s the economic and financial crisis that
has affected the entire world and floundering Europe as it
debates spread sheets and struggles to come to terms with countries risking
collapse. Then there’s the request for reciprocity between the European Union and emerging markets that, to date, has met with insurmountable
obstacles. In addition to all these factors, the tragedy in Emilia Romagna is slowing down the international knit-wear/textile market,
especially in the case of Carpi, which has always proved one of the sector’s driving forces. Admittedly, the human implications involved are
even more tragic than any economic repercussions, yet one cannot help but consider the earthquake as the umpteenth sign of a sector that’s
beginning to perceive shadows on the horizon, after the brighter skies that lit up the majority of 2011.
So, even this edition of Showcase, on-paper fair journal and counterpart of the increasingly popular website laspola.com, is gearing up to
discuss those who face the market with new ideas, creativity and professionalism, armed for a crisis like this one. The spinning industry’s
entrepreneurs will be featured in reference to Pitti Filati and readers can expect a focus on textiles destined for Milan or Paris. We’ll also turn
our attention to company consortium managers as they strive to develop new ideas aimed at recovering the splendor of bygone times and
spotlight the experts, providing an inside look at the Italian/international fair system. A non-apocalyptic setting emerges (as was the case in
several two-year periods not too long ago), and there’s no sign of resignation. Instead, there’s a sense of trust in quality and the desire to gain
ground compared to emerging countries. All these factors are at the base of choices made by experts who will present themselves, as usual, in
the corridors of the Fortezza da Basso, Portello and the Parc des Exposition. These elements will be taken into consideration and the same is
true for fashion and trends linked to the upcoming winter. For those with a thermometer in hand, it still feels far away, yet for experts giving
indications and suggestions regarding colors and materials, it’s right around the corner. Said indications are provided by experts who have
dictated fashion guidelines in Europe for many years. And we’re faithfully waiting for the end of this umpteenth international fair session to
understand if the end of 2012 will… belong to the Mayans or be linked to renewal.
Ci mancava solo il terremoto! Dopo le crisi economiche e finanziarie in tutto il mondo, con un’Europa che si dibatte tra spread e Paesi al rischio
del collasso, con le richieste di reciprocità tra Unione Europea e mercati emergenti che trovano ostacoli invalicabili e comunque ancora invalicati è
arrivata anche la disgrazia in Emilia Romagna e a Carpi in particolare a frenare un mercato interno, quello della maglieria e del tessile, che da
sempre è tra i trascinatori del settore.
Detto che il risvolto umano è ancora più tragico di quello economico non si può non considerare il sisma come l’ennesimo segnale di un settore che
torna a vedere ombre all’orizzonte, dopo il sole che aveva rischiarato gran parte del 2011.
Così anche questo Showcase, appendice cartacea e fieristica del sempre più seguito sito laspola.com, torna a parlare con chi sul mercato va con idee,
creatività e professionalità anche per far fronte a crisi come questa. Spazio quindi agli imprenditori della filatura in riferimento a Pitti Filati ed ai
tessili che puntano a Milano e Parigi, a chi si trova a gestire consorzi di aziende e deve trovare nuove idee per tornare ai fasti di un tempo e a chi
il sistema fieristico italiano e internazionale lo osserva da dentro. Emerge un quadro non apocalittico come in qualche biennio non troppo lontano
nel tempo e nemmeno una briciola di rassegnazione. Anzi, la fiducia nella qualità e la voglia di recuperare terreno rispetto ai paesi emergenti è alla
base delle scelte di chi si presenterà, puntuale come sempre, nei corridoi della Fortezza da Basso, del Portello e del Parc des Exposition. Il tutto
tenendo come sempre in considerazione la moda e le tendenze per un inverno ancora lontano, termometro alla mano, ma già ben presente in chi deve
dare indicazioni e suggerimenti su colori e materiali da usare. E sono indicazioni che arrivano da chi da anni detta le linee guida in Europa. E
aspettando con fiducia la fine di questa ennesima tornata fieristica internazionale per capire se la fine del 2012 sarà da... Maya o da rinascita.
editorial 7

On the one hand, there are entrepreneurs who, figures in hand, speak of a fall in orders both in Italy and abroad. They curse
the IMU and the scene they foresee doesn’t look too bright. In fact, it appears more akin to the depression of 2008-2009 than
to the recovered, albeit ephemeral, splendor witnessed in the first nine months of 2011. On the other hand, there are those who
analyze these numbers, lining them up in a chart in an attempt to explain them. It’s not a bowl of cherries certainly, yet, Italy
still remains a country capable of keeping its spot among the top five most competitive, productive nations in the world. And
since the calm always comes before the storm, let’s discuss a few things that simply aren’t going well.
One: It is true that orders have declined in Italy’s various textile districts, sometimes falling by double-digit percentages. After
a period of relative tranquility, the recourse for redundancy payments has reached extremely high values. In the same way,
companies have begun closing again.
Two: Industrials and artisans have joined forces in protesting against the payment of IMU, which, in their opinion, treats
warehouses the same as villas by the seaside /lakeside or in the hills. In addition to the signatures gathered, Industrial Unions
and trade unions have generated open letters. Aliquots vary from municipality to municipality and the payment deadline for the
first installment has passed, yet the issue is far from closed.
Three: exports remain steadfast, especially in a few sectors linked to excellence or textile machinery. Nonetheless, the global
crisis is casting its first shadows on the shipping of Italian products abroad. Itma 2001 is an emblematic case in point: it opened
in Barcelona following trimesters of economic growth linked to the textile-clothing sector. The event was characterized by
Da un lato ci sono imprenditori che, numeri alla mano, parlano di calo degli ordini in Italia e all’estero, maledicono l’IMU e
prospettano scenari poco positivi, più vicini alla depressione del 2008-2009 che ai fasti ritrovati, sia pure in modo effimero, nei primi
nove mesi del 2011.
Dall’altro c’è chi i numeri li analizza, li mette in tabella e li spiega, dicendo che sì, non tutto è rose e fiori, ma l’Italia resta sempre un
Paese in grado di figurare tra i cinque più produttivi o competitivi al mondo.
Siccome il sereno arriva prima della tempesta parliamo prima delle tre-quattro cose che non vanno.
Uno: gli ordini nei vari distretti tessili italiani in effetti sono calati, talvolta anche con percentuali in doppia cifra. Dopo un periodo di
relativa tranquillità il ricorso alla cassa integrazione è tornato su valori alti così come sono riprese le chiusure delle aziende.
Due: gli industriali e gli artigiani sono accomunati nella protesta per il pagamento dell’IMU che, secondo loro, rende i capannoni uguali
alle ville in riva al mare, al lago o in collina. Tra raccolte di firme, lettere aperte di Unioni Industriale e associazioni di categoria,
aliquote che variano da Comune a Comune è trascorso il termine per il pagamento della prima rata e la questione è tutt’altro che chiusa.
Tre: l’export tiene, soprattutto in alcuni settori legati all’eccellenza o al meccanotessile, ma la crisi globale sta gettando le prime ombre
anche nell’invio all’estero dei prodotti italiani.
Emblematico il caso di Itma 2001: si aprì a Barcellona ai margini dei trimestri di crescita dell’economia legata al tessileabbigliamento,
fece registrare molto interesse per i macchinari ma alla fine non tutto si concretizzò perchè al momento di fare gli ordini il
8 economy
Rain or shine? Dilemmas
Piove o c'è il sole? Dilemmi dell'economia italiana
of the Italian economy
di Matteo Grazzini

Marco Fortis
economy 9

Most exported products
I prodottI pIù esportatI In assoluto
1 Taps/Rubinetterie
2 Ships/Navi
3 Tiles/Piastrelle
4 Boats/Barche
5 Leather shoes/Calzature in cuoio
6 Packaging machines/Macchine da imballaggi
7 Portions of furniture/Parti di mobilia
8 Pastas/Paste alimentari
9 Leather/Cuoio
10 Handbag/Borsette
third position export
terza posIzIone per esportazIone
1 Turbine's portion/Parti di turbine
2 Iron-steel products/Lavori ferro acciaio
3 Rubber shoes/Calzature gomma
4 Tractors/Trattori
5 Pumps and compressors/Pompe e compressori
6 Washing machines/Macchine lavabiancheria
7 Ovens and cookers/Forni e cucine
8 Chocolate/Cioccolata
9 Sweaters/Maglioni
10 Ethylene sheets/Lastre in etilene
fonte: Ricerca Fondazione Edison
significant interest in machinery, which, in the end, did not entirely pan out because by the time it was time place orders, the
market had already entered into its curbed phase which is not yet over.
In such a critical situation, the data presented on Pitti Immagine Uomo’s inauguration day by the Edison Foundation’s Marco
Fortis is positive because it provides evidence that our productive system remains vital. But, above all, these estimates are good
news because they originated from third parties, which are therefore impartial. The Trade Performance Index compiled by
WTO and UNCTAD in 2010, suggests that despite the growing competitiveness of emerging countries within the lowest added
value bracket, Italy remained the world’s most competitive country in three sectors: textiles, clothing and hide-leather-footwear.
It’s in second place in the non-electronic mechanics sector, featuring basic manufactured products and diverse manufactured
goods.
Italy is only in sixth place when it comes to the food products sector and this reality is, perhaps, is a negative surprise.
Considering the competitiveness of the foreign market in general, which has extended to all commodity sectors for G20
countries, we should consider that, in 2010, Italian ranked second after Germany, which clinched first place in eight commodity
sectors out of the 14 economic macro-sectors considered in the Trade Performance Index (which includes transport vehicles,
non-electronic mechanics, chemical products and electronic components).
China ranks third followed by France and Japan. As confirmation that the fashion clothing sector has not become overly ripe
and fallen from the tree, Edison supplied data regarding the generation of added value within this ‘expanded’ sector, which has
10 economy
ITALIAN ExPORT
second position export
seconda posIzIone per esportazIone
1 Wines/Vini
2 Wood furniture/Mobili legno
3 Sitting furniture/Mobili per sedersi
4 Gears/Ingranaggi
5 Dishwasher portions/Parti di lavastoviglie
6 Label machines/Macchine per etichette
7 Warmth exchangers/Scambiatori di calore
8 Olive oil/Olio d'oliva
9 Burning machines/Apparecchi per cottura
10 Iron steel pipes/Tubi ferro acciaio
textile-AppArel in vAlue (billion dollArs)
produzIone tessIle-abbIglIamento per valore (mld. dollarI)
1 Leather shoes/Scarpe cuoio (2.160)
2 Sunglasses/Occhiali da sole (1.602)
3 Rubber shoes/Scarpe gomma (1.024)
4 Men pants/Pantaloni uomo (1.015)
5 Women pants/Pantaloni donna (913)
6 Sweaters/Maglioni (886)
7 Pantyhose/Collant (618)
8 Fabrics combed yarns/Tessuti filati pettinati (519)
9 Men textile inserts/Inserti tessili uomo (507)
10 Blouses/Camicette (503)
mercato era già entrato nella fase di frenata che non si è ancora conclusa.
In una situazione tanto critica, i dati presentati da Marco Fortis della Fondazione Edison nel giorno inaugurale di Pitti Immagine
Uomo fanno bene, perché danno il segnale che il nostro sistema produttivo è ancora vitale. Fanno bene soprattutto perché queste stime
vengono da enti terzi, quindi imparziali. Secondo il Trade Performance Index elaborato dal WTO e dall’UNCTAD, nonostante
la crescente concorrenza dei paesi emergenti nelle fasce di più basso valore aggiunto, nel 2010 l’Italia è rimasta il Paese più
competitivo al mondo nei tre comparti del tessile, dell’abbigliamento e della filiera cuoio-pelletteria-calzature. E’ seconda nei settori
della meccanica non elettronica, dei manufatti di base e dei manufatti diversi. Solo sesta, e questa forse è una sorpresa negativa,
nei prodotti alimentari. Se si considera la competitività nel commercio estero in generale, esteso cioè a tutti i settori merceologici, tra
i paesi del G20, sempre nel 2010, l’Italia ha la seconda posizione, dopo la Germania, che risulta prima in 8 settori merceologici
dei 14 macrosettori economici considerati dal Trade Performance Index (tra questi mezzi di trasporto, meccanica non elettronica,
prodotti chimici, componenti elettronici).
Terza in classifica la Cina, a seguire Francia e Giappone. A riprova del fatto che il settore abbigliamento moda non è un settore
maturo e ormai caduto dall’albero, Edison ha fornito i dati relativi alla generazione di valore aggiunto di questo settore ‘allargato’,
comprensivo cioè di tessile, abbigliamento, calzature, pelli, oreficeria, cosmesi e occhialeria: ebbene nel 2008 il valore aggiunto creato
da questo settore italiano è stato maggiore di quello creato dal settore dei veicoli a motore di Francia e Spagna insieme o di quello

widened to include textiles, clothing, footwear, leather, gold, cosmetics and eyewear. Interestingly, the added value created within
this Italian sector in 2008 was greater than that generated in the motor vehicles sector in both France and Spain. The same is
true for the French aerospace sector.
Instead, if we keep our sights on Italy, what’s the importance of its various productive centers producing Made-in-Italy fashion?
In terms of number of employees, Fermo is our most significant province, which supports 31.3% of the sector’s workers,
followed by Prato (29.9%) and Biella (21.9%), Macerata follows at a greater distance (12.5%), before Barletta-Andria and Trani.
We know that companies producing Made-in-Italy fashion have a vocation for export. In fact, this item is on the rise, despite
the crisis: export equaled 46 billion euro in 2010 and reached 52 billion euro in 2011. Thus, the trend proves positive after the
sector’s drastic fall in 2009, which saw significant decreases in exports for clothes, textiles, leather-hide-footwear, as well as for
cosmetics, jewelry and eyewear.
In addition, many products within this sector are concentrated in September fairs in Milan and Paris especially, where leather
and hide still occupy a significant part of the Parc des Expositions, thanks primarily to Italian companies which have always
been Le Cuir’s protagonists. At this point and with this data, we can’t help but harbor doubts as to who’s more right or more
wrong—those who think the future’s bright, viewing related figures through rose-colored glasses or those who consider recent
data telltale of new, upcoming storms. In any case, Italian entrepreneurs are keeping their umbrellas within reach, just like their
European counterparts, if only to shield themselves from the rain that may arrive from a continent travelling at two speeds.
creato dal settore aerospaziale francese.
Guardando all’Italia, invece, qual è l’importanza dei vari poli produttivi della moda made in Italy? Guardando al numero degli
addetti la provincia più importante è Fermo che conta il 31,3% degli addetti totali, a seguire Prato (29,9%) e Biella (21,9%), un
po’ più staccati Macerata (12,5%), Barletta-Andria e Trani.
Sappiamo che la vocazione delle aziende della moda made in Italy è per l’esportazione. In effetti questa voce è in aumento,
nonostante la crisi: l’export era pari a 46 miliardi di euro nel 2010 ed è stato di 52 miliardi di euro nel 2011. Il trend quindi è
positivo, dopo la brusca caduta del 2009 che fece scendere sensibilmente le esportazioni sia dell’abbigliamento, che del tessile, che del
cuoio-pelle-calzature, che della cosmetica, gioielleria e occhialeria.
Tra l’altro molti prodotti di questi settori si ritrovano concentrati nelle fiere di settembre, a Milano ma soprattutto a Parigi, dove
la pelle e il cuoio occupano ancora una parte rilevante del Parc des Expositions grazie soprattutto alle aziende italiane, da sempre
protagoniste di Le Cuir.
A questo punto e con questi dati però rimane il dubbio su chi abbia più ragione o meno torto tra chi vede nei numeri un orizzonte
roseo e chi invece li ritiene forieri di nuovi temporali. In ogni caso l’ombrello degli imprenditori italiani rimane a portata di mano,
così come quello degli imprenditori di tutta Europa, fosse solo per ripararsi dalla pioggia che può arrivare da un continente che
viaggia a due velocità.
economy 11

2004
gruppo
Fiocco - Tops - Rocche
gruppo
Fiocco - Tops Rocche
1952
19691970
-1989
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UNA STRADA LUNGA 60 ANNI
Specializzati nella tintura, anche indanthren, e nei trattamenti delle fibre nobili
e di tutte le altre fibre tessili, naturali e sintetiche.

Fairs
Three of a kind. It’s Pitti Filati’s first summer without Prima Moda Tessuto, while Milano Unica
tests itself out after its Chinese edition and Première Vision increases the number of its exhibitors.
Il tris è servito: la prima estate di Pitti Filati orfana di Prima Moda Tessuto, Milano Unica
alla verifica dopo l’edizione cinese e Première Vision che aumenta gli espositori.

14 fairs
Première Vision
Pitti Filati

Where’er you go…
Paese che vai... fiera che trovi
fairs you’ll find
di Matteo Grazzini
Prima Moda tessuto’s brief stint can be considered long gone, as Pitti Filati takes the lead as the only fair representing Florence and
Tuscany on the textile production scene, with the inauguration of its packed salon calendar, which will end this September in Paris.
The refrain is the same as the last few years, dealing with various issues like spinning and how it risks becoming the basic missing link
in the textile chain. As usual, it will also spotlight entrepreneurs who represent the excellence of Italian production; they continue to
spare no effort when it comes to participating in the fair, intent on presenting new avant-garde products. It’s a salon that continues to
successfully offer the market’s best. And despite all difficulties, it remains a truly dynamic event.
Figures surrounding the 71st edition are comforting; in some cases, they reach three digits, like the 100 brands scheduled to be
presented (24 of these are from abroad). The ‘Fashion at Work’ segment will showcase 25 exhibitors. One historical piece of data
serves as a starting point: 5,250 buyers registered for last summer’s edition, which was linked to Moda Prima Tessuto. Almost half
of these participants (2,350) arrived from abroad, confirming the importance of markets like Germany, Great Britain, France,
Switzerland, the United States, Spain, Japan, Holland, Turkey, China, Austria, Denmark, Russia, Sweden and Hong Kong, for the
textile industry.
The seventeen returning companies, or ‘prodigal sons’ include Australian Wool Innovation, Bobble, Bond-in, Code, Datatex, Eisaku
Noro, Filitaly – Lab, Inca Tops, Julia Pines, Kyototex, Michell, Peclers-Sax & Co, Puntoart, Sato Seni, Steiger Fashion, Theme and
Feel the Yarn. Speaking of Feel the Yarn, this edition foresees a creative contest featuring forty students from the most prestigious
international fashion and design schools. The contest’s theme is: ‘From material to immaterial’. Students will create several outfits
Data ormai per archiviata la parentesi di Prima Moda tessuto l’unica fiera a rappresentare Firenze e la Toscana nel panorama della
filiera tessile è Pitti Filati, che inaugura il lungo calendario dei saloni che si chiuderà a settembre a Parigi.
Il refrain è sempre lo stesso degli ultimi anni: la filatura che rischia di essere un anello mancante basilare per la filiera, gli imprenditori
che rappresentano l’eccellenza della produzione italiana che continuano a battersi per essere in fiera ed esserci con prodotti nuovi e
all’avanguardia e un salone che continua a offrire effettivamente quanto di meglio si possa trovare sul mercato, che pure resta difficile ma
vivo.
I numeri dell’edizione 71 sono confortanti e, in alcuni casi, a tre cifre, come il 100 che indica i marchi presenti, 24 dei quali provenienti
dall’estero. 25 invece gli espositori all’interno di Fashion At Work.
Si parte dal dato “storico” dei 5.250 buyer registrati all’ultima edizione estiva, l’ultima con l’abbinamento a Moda Prima Tessuto:
quasi la metà (2.350 esteri) era arrivata dall’estero, a confermare l’importanza che hanno per i filatori mercati come Germania, Gran
Bretagna, Francia, Svizzera, Stati Uniti, Spagna, Giappone, Olanda, Turchia, Cina, Austria, Danimarca, Russia, Svezia e Hong
Kong.
Tra i diciassette nuovi entrati o “figliol prodighi” che tornano ci sono Australian Wool Innovation, Bobble, Bond-in, Code, Datatex,
Eisaku Noro, Filitaly – Lab, Inca Tops, Julia Pines, Kyototex, Michell, Peclers-Sax & Co, Puntoart, Sato Seni, Steiger Fashion,
Theme e Feel the Yarn.
Ed a proposito di Feel the Yarn, il contest creativo che vede coinvolti quaranta studenti delle più prestigiose scuole di moda e design
fairs 15

Pitti Filati
using materials supplied by participating Tuscan companies and they’ll have the opportunity to exhibit their work at Pitti Filati. And
the project wouldn’t be complete without the first enterprise-linked social network dedicated to knitwear for sweaters: feeltheyarn.it.
Brainchild of Confindustria Prato, the Consortium for the Promotion of Knitwear and Toscana Promozione, feeltheyarn.it is the first
social channel dedicated entirely to knitwear products produced by companies within the Prato district.
Once Pitti Filati comes to a close and August goes by in a flurry of summer holidays, the Paris-Milan combo will inaugurate the
fair scene once more. Milano Unica is currently in the development stage and fresh from its first salon organized in China. This fair
can count on renewed interest on the part of the Pratese—a good number of which are gearing up to exhibit at Portello. These two
factors are fundamental when it comes confidently looking toward the 15th edition of a salon created as the unique, joint expression
of various consortium and fairs, which slowly became an independent entity. Its transfer to the Orient allowed the Milan fair to
measure itself up against Première Vision in a neutral setting. It also allowed participating companies to enter ‘through the front
door’, gaining access to a market that, in part, still needs to be discovered and developed.
Now, there’s a counterpoint for the Italian edition that many look to with optimism. Première Vision continues growing despite the
generalized economic crisis and as Europe keeps on floundering amidst spread sheets and an unpredictable currency that fluctuates
between being too weak or too strong. This year, the company is organizing an event featuring sector representatives. Participants will
arrive in Paris at the end of the week from Wednesday to Friday, departing as the weekend attempts to tempt travelers to extend their
stay.
internazionali, il tema scelto è From material to immaterial. Gli studenti realizzeranno alcuni outfit, con i materiali forniti dalle imprese
toscane partecipanti al progetto, e avranno l’opportunità di esporre i propri lavori in occasione di Pitti Filati. E non poteva mancare il
primo enterprise social network dedicato ai filati per maglieria: feeltheyarn.it. Progetto ideato dalla collaborazione tra Confindustria
Prato, Consorzio Promozione Filati e Toscana Promozione, feeltheyarn.it è il primo canale social interamente dedicato ai filati prodotti
dalle aziende del distretto pratese.
Una volta finito Pitti Filati e saltato il caldo e vacanziero agosto toccherà al binomio Milano-Parigi riaprire i giochi delle fiere.
Milano Unica, in una fase di maturazione e sviluppo, viene dalla felice prima esperienza del salone organizzato in Cina e può contare
sul ritrovato entusiasmo dei pratesi, tornati in buon numero ad esporre al Portello: due elementi non indifferenti per guardare con fiducia
all’edizione numero 15 di un salone nato come espressione unica di più consorzi e fiere e diventato pian piano un organismo a se stante.
La trasferta in Oriente ha portato la fiera milanese a confrontarsi alla pari e in campo neutro con Première Vision ed ha consentito alle
aziende presenti di entrare dalla porta principale in un mercato ancora in parte da scoprire e sfruttare.
Ora la controprova con l’edizione italiana, a cui molti guardano con ottimismo.
Chi continua a crescere, a dispetto della crisi economica generalizzata e di un’Europa che continua a boccheggiare tra spread e euro a volte
un po’ troppo debole e a volte un po’ troppo forte, è Première Vision, quest’anno per la prima volta organizzato dal mercoledì al venerdì,
con i rappresentanti delle aziende quindi destinati ad arrivare a Parigi a settimana inoltrata e a lasciarla quando invece il vicino weekend
invoglierebbe ad una sosta più lunga.
fairs 17

18 fairs
Première Vision
Première Vision

Milano Unica. On the right the chinese edition sasasasas
In fact, the Parisian salon is scheduled to take place from September 19 to 21 and it’s counting on a group of new entries which
will strengthen the time-tested historic group of participating companies. Thirty-two new textile firms will be making their grand
entrance at Première Vision to create an event featuring over 700 exhibitors. According to official figures, 717 companies have
already confirmed their participation as of this article, with many months to spare.
The trend toward growth is not solely limited to textiles. It affects other salons showcased during Première Vision Pluriel: Expofil
has increased to 51 exhibitors and Indigo to 190; meanwhile, ModAmont has reached almost 300 (295). Thirty-two new exhibitors
from all over the globe represent an entire universe of style. Like all companies exhibiting at Première Vision, these new entries were
accepted by the Selection Committee made up of international experts and weavers that evaluate each applicant based on extremely
rigorous criteria regarding creativity, high-quality service and the company’s financial solidity.
These new entries will be flanked by ‘Knitwear Solutions’ stands, the salon’s new platform dedicated to the straight-knit sweater.
There are more than twelve Italian companies among the event’s newcomers. Corsico’s Coronet and Gallarate’s Elleti will be part
of the ‘Pulsation Technical Textiles’ sector. The ‘Relax Atelier Demin’ section will showcase Peraga di Vigonza’s Destro Difusion,
Busto Arsizio’s Flem and Thiene’s Primatex By G&B. ‘Seduction Stampa’ will be presenting Albese’s Rodilosso with Cassano, while
‘Seduction Maglia will host Reggio Emilia’s Italiana Tessuti, Rovereto sul Secchia’s Spazio Jersey and Capri’s Staff Jersey. ‘Seduction
Serica’ will host Lombard companies like Gallarate’s Piero Galli, Luisago di Portichetto’s Silk-Co and Lurate Caccivio’s Tessitura
Attilio Imperiali.
Il salone parigino infatti si svolgerà dal 19 al 21 settembre e potrà contare anche su un gruppo di nuove entrate che vanno a rafforzare
il gruppo nutrito e storico di aziende: 32 i nuovi tessitori che fanno il loro ingresso a Première Vision, facendo superare la soglia dei 700
espositori: 717 il numero ufficiale di società hanno già confermato la loro partecipazione al momento di andare in stampa e quindi con
molti mesi di anticipo.
E la tendenza all’aumento non è limitata al solo tessuto ma anche agli altri saloni di Première Vision Pluriel: Expofil passa a 51
espositori, Indigo a 190, ModAmont sfiora i 300 (295). I 32 nuovi espositori rappresentano tutti gli universi di stile e arrivano da ogni
parte del mondo: come ogni società che espone a Première Vision, queste new entry sono state ammesse dietro decisione del Comitato di
selezione. Un comitato composto da esperti e tessitori internazionali, che prende in esame ogni candidatura in base a criteri estremamente
rigorosi sulla creatività, la qualità dei servizi e la solidità finanziaria della società.
Queste new entry saranno affiancate dagli espositori di Knitwear Solutions, la nuova piattaforma del salone dedicata alla maglia rettilinea.
Tra i nuovi ben dodici sono italiani. Nella sezione Pulsation Tessuti Tecnici ci saranno la Coronet di Corsico e la Elleti di Gallarate.
Nella Relax Atelier Denim la Destro Diffusione di Peraga di Vigonza, la Flem di Busto Arsizio e la Primatex By G&B di Thiene.
Per Seduction Stampa presente la Rodilosso di Albese con Cassano, mentre in Seduction Maglia esporranno Italiana Tessuti di Reggio
Emilia, Spazio Jersey di Rovereto sul Secchia e Staff Jersey di Carpi.
In Seduction Serica le lombarde Piero Galli di Gallarate, Silk-Co di Luisago di Portichetto e Tessitura Attilio Imperiali di Lurate
Caccivio.
fairs 19

Autumn/Winter 2013/2014 at Milano Unica will make a break
from traditional mind-sets, becoming a quest for newly developed
energies that stimulate the growth of imagination and innovation.
The event’s driving force will focus on four themes, determining
daily life-styles and how they’ll be transformed by vibrancy,
optimism, seduction and elegance. Here’s a sneak preview.
Informal & SpIcy
22 trends
The cold breaks the mold:
Il freddo rompe gli schemi: addio tradizione
goodbye tradition
Vibrant compactness
Felt-like structures with a plush touch – Wool/yak/hemp.
The full-bodied feel of rug and mats, Bukara and Kilim motifs –
velvet with a chiseled effect
Faux capitonnè leather, foam rubber – camouflage patches on a
suede base.
Ultra checks
Distorted tartan motifs, blazers with slacks– the mix & match of
various clans
Plaid-style cowboys – With a tweed base and gauzy bouclé
Overlapping squares – An engraved window-effect.
Folk heritage
All-over figures depicting animals, leaves and berries – Fil coupè
and embroidery.
Lace motifs, decorative borders and bands – Stylized Alpine
images.
Overlapping squares – An engraved window-effect
Crocheted details, quilted effects with wooden beads.
L’Autunno/Inverno 2013/2014 di Milano Unica sarà una rottura con
gli schemi tradizionali, una ricerca di nuove energie sviluppate stimolando
la crescita di fantasie e innovazioni.
Le Directions ruotano intorno a quattro temi e all’individuazione di stili
di vita abituali trasformati grazie a vivacità, ottimismo, seduzione e
eleganza.
Eccone un estratto.
Informal & SpIcy
di Matteo Grazzini
Compattezze vibranti
Strutture infeltrite, tocco felpato – Lana/yak/canapa.
Corposità di stuoie e moquette, motivi Bukara, Kilim – Velluto cesellato
operato.
Finta pelle “capitonné” gommapiuma – Pezzature camouflage su basi
scamosciate.
Checks alla grande
Motivi tartan deformati, spezzati – Mix & match di vari clan.
Plaid stile cow boy – Base tweed, bouclé garzato.
Quadro su quadro – Finestrature incise.
Retaggi folk
Figurine all over di animali, foglie, bacche – Fil coupé, ricami.
Motivi piazzati, bordi e bande decorati – Immagini alpine stilizzate.
Lavori a crochet, trapuntature con perline in legno.

formal & Sugary
Polished activism
Alpaca/angora/cashmere – Veiled tweed that’s smooth and
suffused.
Classic designs with soft pastel options – Top quality refined wool
for gabardine, crêpe covers.
Poplin with tight multi-colored candy stripes – Jersey in
cashmere/silk.
Dessert-like drunkenness
Ethereally silky iridescent options – diluted tie-dye, water color
motifs.
Devorè on crushed velvet pannè – Curled Plissè
Double satin tulle – Color spray on eco-Mongolia
Bourgeois delights
All types of polka-dots, pralines – Lined up, scattered or
overlapping
Micro jacquard in silk and wool/silk – Foliage, intricate twists
L. Ashley wallpaper styles – Stripes and flowering branches.
cold & SenSuouS
Rigorous fluidity
Wooly, silky crêpe with lyocell – Flowing wool crêpe.
Metallic opaqueness – pewter-style laminated Jersey, titanium.
A sandy texture, as if covered in ash – a granule-like base and tiny
craters for jacquard 3D.
Luminosity from outer space
Compact iridescent silks – Metelassè quilting – Transparent coatings.
formal & Sugary
Attivismo ingentilito
Alpaca/angora/cashmere – Tweed velato, soffuso, cremoso.
Disegnature classiche in versione “soft pastel” – Lane di finezza top per
gabardine, crèpe, cover.
Popeline a fitte righine multicolore candy – Jersey in cashmere/seta.
Ebbrezza da dessert
Tipologie setose eteree, cangianti – Tie & dye diluiti, motivi acquarellati.
Devoré su velluto panne – Plissé a riccioli.
Tulle doppiato raso – Colore spray su eco-mongolia.
Delizie borghesi
Pois di ogni tipo, praline – Allineati, alla rinfusa, sovrapposti.
Micro jacquard in seta e lana/seta – Ramage, meandri.
Stile carta da parati L. Ashley – Rigature e tralci fioriti.
cold & SenSuouS
Milano Unica's trends
Rigorosa Fluidità
Crépe laniero e serico con lyocell – Mano fluida con crepelle.
Opacità metallica – Jersey laminato tipo peltro, titanio.
Texture sabbiata, come coperta di cenere – Fondo granuloso e piccoli
crateri per jacquard 3D.
Luminosità dallo spazio
Sete compatte cangianti – Trapunti matelassé - Spalmature trasparenti.
Ecopelle mordoré, acciaio martellato – Coperture a mosaico con lamelle
specchianti.
Effetti smaltati, verniciati – Screpolature su neoprene laccato.
trends 23

Nuove date : da Mercoledì 19 a veNerdì 21 Sett. 2012 / autuNNo iNverNo 13-14
Primo Salone Mondiale dei Tessuti d’Abbigliamento
Parc d’Expositions Paris-Nord Villepinte Francia
T. [39] 02 4691286
pvitalia@premierevision.com
www.premierevision.com
© Olivier Roller

Mordoré faux leather, wrought steel – mosaic covers with thin
reflective plates.
Shiny enamel effects – Cracking effect on lacquered neoprene.
Sinuous appeal
Now you see it, now you don’t – snakelike motifs in lace.
Girdle fabrics with cut slits – ‘Silhouette Lines’
Engulfing spiral graphic designs– vertical mirror-image whirls.
Hot & claSS
Artful madness
Large fleshy G. O’Keeffe-style flowers – printed on doubled satin.
Pictorial abstractionism, Solid polychrome, ombrè, dotted.
Chromatic spots inspired by M. Rothko – Trompe l’oeil images
from surreal art.
Full-on dandy style
Reps with regimental lines – silky Matelassé.
Barathea in tuxedo-style wool mohair – diamond Dobby and
cotton piqué for spiked white.
Embossed velvet made of iridescent silk – Moirè taffeta.
Frame bags with relief cameo – Rounded metal cuff links in
metal and cannetè.
Aristocracy from the Orient
Arabesques with set stones – reflecting shantung.
Jacquard decorated with figures – Luminous brocades.
Ratzmir, rustling Mikado – Prints with aerographic details.
Richiami sinuosi
Vedo non vedo – Motivi serpeggianti su pizzo.
Tessuti guaina con intagli fessura – Linee “silhouette”.
Grafismi a spirale avvolgente – Volute speculari in verticale.
Hot & claSS
Follie d’autore
Maxi fiori carnosi alla G. O’Keeffe – Stampa su doppio raso.
Astrattismi pittorici – Policromie solide, ombré, puntinate.
Macchie cromatiche tipo M. Rothko – Immagini trompe-l’oeil da arte
surreale.
Pieno dandismo
Reps a righe regimental – Matelassé setosi.
Barathea in lana mohair stile tuxedo – Dobby brillantino e piqué di
cotone per sparato bianco.
Velluto goffrato di seta cangiante – Taffetà moirè.
Chiusura a scatto con cammeo in risalto - Bottoni e gemelli tondeggianti
in metallo e canneté.
Aristocrazia orientale
Arabeschi con pietre incastonate – Shantung specchianti.
Jacquard istoriati – Luminosi broccati.
Ratzmir, mikado fruscianti – Stampe con aerografo.
Milano Unica's trends
trends 25

26 website
A thousand days
Mille giorni di laspola.com
of laspola.com
di Matteo Grazzini
Our portal, www.laspola.com, is celebrating its third birthday. And precisely during this round of fairs, it has established itself as the only web space
dedicated exclusively to the world of textile clothing. Even as a paper magazine, first created in the 1990s, it proved itself as the only example of a
publication focused on Italian textile districts, with correspondents directly on site. In 2009 La Spola became a portal where sector experts can interact,
find news, publish announcements, communicate with colleagues or place advertisements. On the brink of its third birthday laspola.com is more
present at fairs than ever before and despite its brief resume, it boasts official media partner agreements with Europe’s most important fairs, not least
of which the Barcelona edition of Itma. Yet, we’ve also gone beyond continental borders thanks to agreements centered around the last edition of
Caitme in Uzbekistan. There’s even a prize for faithful users and the 4,000 registered members who receive our daily newsletter which reaches all
five continents thanks to stable contacts in northern Africa, China and the United States. ‘From fabric to the web’ is the slogan that accompanied
the site’s official launch. It’s a unifying symbol linking Internet’s present-future to textile traditions. And it’s also the slogan we confirm today, as the
web systematically expands to include all computerized support systems having an internet connection, from telephones and palm pilots to personal
computers and new-generation tablets.
Si avvia verso il terzo compleanno il nostro portale www.laspola.com, che proprio in occasione di questa tornata fieristica si conferma l’unico spazio web dedicato
esclusivamente al mondo del tessile abbigliamento.
Nata negli anni ’90 come rivista cartacea, anche in quel caso unico esempio di focus sui distretti tessili italiani con corrispondenti direttamente in loco, La Spola
è diventata dal 2009 un portale con il quale gli addetti ai lavori possono interagire per trovare notizie, pubblicare annunci, comunicare con i colleghi o inserire
pubblicità. Ed alla soglia del terzo compleanno laspola.com è più che mai presente alle fiere e può annoverare nel pur breve curriculum vitae accordi di mediapartnership
ufficiali con le fiere più importanti d’Europa, non ultima l’edizione barcellonese di Itma. Ma abbiamo varcato anche i confini continentali con accordi
per l’ultima edizione di Caitme in Uzbekistan. Un premio anche per i fedeli utenti e per i quattromila iscritti alla nostra newsletter giornaliera, che raggiunge tutti
i cinque continenti, con contatti ormai stabili dal nord dell’Africa, dalla Cina e dagli Stati Uniti. Dalla tela alla rete è lo slogan che ha accompagnato il lancio
ufficiale del sito per simboleggiare l’unione tra l’attualità-futuro di Internet e la tradizione tessile. Ed è anche lo slogan che confermiamo adesso, con la rete ormai
sistematicamente estesa a tutti i supporti informatici con connessione a Internet, dai telefoni ai palmari, dai pc ai tablet di ultima generazione.

Interviews
A trade show expert, an entrepreneur who is relaunching a consortium, a stylist who combines creativity and
the desire to surprise. And other testimonies directly from the heart of the textile production district.
Un esperto di fiere, un imprenditore che deve rilanciare un consorzio, uno stilista che mantiene
intatte creatività e voglia di stupire. E le voci che arrivano direttamente dal cuore produttivo dei distretti.
interviews 27

28
website

Gaetano Marzotto
Gaetano Marzotto, istantanea da Firenze
a snapshot from Florence
Gaetano Marzotto
di Elisa Signorini
Pitti Uomo makrs the opening of a season of fairs and meetings and is the real test to see what buyers will do and how buyers are feeling. We stopped to talk
things over with Gaetano Marzotto, the president of Pitti Immagine.
President, soon we’ll see Pitti Bimbo and Pitti Filati, but how did Pitti Uomo go?
I don’t want to give you my own personal reflections, but this is what Burton Tansky had to say on the first day of Pitti Uomo, when we had the honor of
awarding his career with the Premio Pitti Immagine: “If only this river of buyers would come into the stores!”
So, fairs are still important?
Absolutely, especially for small and mid-size businesses who want to meet high level buyers from many countries. This is why we say that the fair is not just
good for big names, who have a strong distribution network, but that the fair is an good investment for smaller companies to make. We can’t ignore - no one
can - that the world of the consumer is shifting towards the East and that is where our companies need to go, even those who aren’t strong enough to make
such an important step.
So, participating in the fair is a great chance to showcase your merchandise. But is it still necessary for visitors to make the trek to
Florence?
In order to make the trip to the fair worthwhile you have to make the right choices. The boutiques, depending on their circle of business and their clientele,
have from 300-3000 clients and have to select products that will please their clientele; they also have to guess who their clients want to see. This is a difficult
selection that gets easier if you have the best producers all together in one place, as in Pitti Uomo. You can also meet colleagues from other areas and above all
follow the choices that the trendsetting shops are making. In every city there is one, from Luisaviaroma in Florence to 10 Corso Como in Milan. You have to
remember that it’s not easy to see everything during those four short days with the thousands of brands that are present at Fortezza da Basso.
Pitti Uomo apre un vero tourbillon di saloni ed è il primo esame della propensione all’acquisto, la prima verifica dell’umore dei compratori. Facciamo una riflessione sulla
manifestazione regina del ventaglio offerto da Pitti Immagine con Gaetano Marzotto, presidente dell’ente fieristico.
Presidente, mentre aspettiamo Pitti Bimbo e Pitti Filati, com’è andato Pitti Uomo?
Per non darle un giudizio di parte Le riporto il commento relativo al primo giorno di Pitti Uomo di Burton Tansky, che abbiamo avuto l’onore di avere a Firenze per
l’assegnazione del Prrmio Pitti Immagine alla carriera: ‘magari questo fiume di compratori entrasse nei negozi’!
Quindi, partecipare alla fiera ha ancora importanza?
Assolutamente sì, soprattutto per piccole e medie imprese che hanno qui l’occasione di incontrare buyers di alto livello e provenienti da molti paesi. Per questo ripetiamo che Pitti
non è appannaggio dei grandi nomi, che in fondo hanno una propria valida distribuzione, ma è un investimento che vale la pena di fare soprattutto per le aziende più piccole.
Non possiamo ignorare, nessuno può farlo, che il mondo dei consumi si sta spostando lontano, verso l’Oriente ed è lì che le nostre aziende devono essere. Anche quelle che non
hanno forze proprie per un salto così importante.
Quindi la fiera è un’ottima vetrina per gli espositori. E per i visitatori è ancora necessario organizzare la trasferta a Firenze?
Il segreto per far sì che la trasferta alla fiera sia riuscita è fare le giuste scelte. Le boutique, a seconda del loro giro d’affari e del loro bacino di clienti, hanno dai 300 ai 3000
clienti e devono selezionare prodotti non solo assecondando ma anche anticipando i desideri dei loro clienti. E’ una selezione complicata che diventa più facile se si hanno a
disposizione i migliori produttori riuniti in un’unica location come avviene per Pitti Uomo. Senza contare la possibilità di confrontarsi coi colleghi di altre aree geografiche e
soprattutto di seguire da vicino le scelte dei negozi trend setter: in ogni città ce n’è uno, da Luisaviaroma a Firenze a 10 Corso Como a Milano.
Bisogna dire che non è facile fare un esame così attento nei quattro giorni della fiera sui più di mille marchi presenti alla Fortezza da Basso…
Per questo esiste la fiera virtuale: e-Pitti.com è fondamentale per i compratori, che hanno a disposizione il salone anche quando il salone è ormai chiuso. Un percorso che consente
interviews 29

Gaetano Marzotto with Michele Tronconi, president of Sistema Moda Italia
For this reason we set up the virtual fair: e-pitti.com is a breakthrough for the buyers who can study the layout of the salon when it is closed. They can examine
the brands they are interested in and think about what they saw. We are thrilled with e-pitti.com because it has had a huge success: more than 4 million hits.
And this leads to the follow-up of e-pitti.com, which is Pitti Filati.
Absolutely. Pitti Filati is a show that launches trends, that triggers virtual mechanisms. So the semi-finished product is presented at this show, it takes life, and it
evolves, and it shows the result that it could lead to.
Lots of people talk about how well some companies are doing and their amazing sales, but there are also many companies that close, and lost jobs. Where
does the truth lie?
Both of these situations are true. There are many businesses that are having great successes and are going strong, but there are many, many more that haven’t
had that kind of progress. And to get that kind of progress you have to impose yourself on foreign markets and create a strong brand. This is the direction that
needs to be taken to remain competitive. But it is undeniable that production in Italy is difficult because of fiscal pressures, the cost of electricity, problems that
the public chooses to ignore, and problems that deeply affect the productivity of this country.
What do you think the consumer actually wants?
It depends which kind of consumer: the mature consumer or those that have just arrived. The first group is made up of Europeans and Americans. They
are looking for something new because their closets are already full of standards. This consumer found many news things at Pitti Uomo this year: colors, a
youthful style, but also updated classics, young products but strong Italian quality with an excellent price-quality relationship.
Actually I heard a great deal about this new concept of “accessible luxury”, symbolized by handmade products, or products that can be distinguished from
other things that simply hope to be considered luxury. They are represented by brands like Gucci, Prada, Burberry and other top brands.
di studiare l’offerta di quei marchi che non sono stati visitati in fiera o di ripensare su quanto visto. Siamo molto contenti di e-Pitti che francamente ha avuto un successo
strepitoso: più di quattro milioni di contatti utili.
Non a caso la novità di quest’anno è l’estensione di e-Pitti.com a Pitti Filati.
Assolutamente sì, perché non dimentichiamo che Pitti Filati è una manifestazione che lancia tendenze, che innesca meccanismi virtuosi. Quindi il prodotto semilavorato che viene
presentato in questa manifestazione, prende vita, evolve e mostra il risultato cui potrebbe portare.
Accanto a tante parole su imprese d’eccellenza e risultati formidabili, c’è la realtà di aziende che chiudono e di tanti posti di lavoro persi.
Dove sta la verità?
Indubbiamente entrambe queste situazioni sono vere. Ci sono tante aziende che hanno risultati fantastici e vanno a gonfie vele, purtroppo ce ne sono molte altre che non hanno
fatto il salto di qualità. E per salto di qualità intendo porsi con forza sui mercati esteri o creare un brand forte. Queste sono le strade per rimanere competitivi. Anche se è
innegabile che produrre in Italia è difficile, per le solite annose questioni del cuneo fiscale, dei costi dell’energia, problemi che ancora la parte pubblica non si decide ad affrontare,
ignorando il danno che crea alla parte attiva e produttiva del Paese.
Secondo Lei cosa cerca esattamente il consumatore?
Cerca cose diverse a seconda che si tratti di consumatori maturi o di consumatori che si affacciano da poco nel mondo della moda di qualità. Soprattutto il consumatore
maturo, penso all’Europa agli Usa, cerca qualcosa di nuovo, perché ha già gli armadi pieni dell’indispensabile. E proprio il consumatore maturo a Pitti Uomo ha visto molto
di nuovo: i colori, lo stile giovane, ma anche il classico aggiornato, prodotti giovani ma comunque di grande qualità italiana, con un ottimo rapporto qualità-prezzo. In effetti
si sta cominciando ad affermare un nuovo concetto di ‘lusso accessibile’, rappresentato da prodotti di alta qualità artigianale. Prodotti che si distinguono dal cosiddetto lusso
aspirazionale, rappresentato da marchi come Gucci, Prada, Burberry e pochi altri top brands.
interviews 31

When he made his first appearance on the runway, we were shocked. We had never seen such a superb and strongwilled
fashion collection, filled with bright colors and animalier and showy floral prints. Each piece was breathtaking.
Over time, his style has softened, or did we just get used to it? Anyway, he gained a solid reputation as a fashion
designer, without ever renouncing the brand’s founding codes. Today, Roberto Cavalli is womenswear, menswear, Just
Cavalli, childrenswear, perfumes and home accessories.
How was the printed and aged denim born?
It was born out of my passion for art, photography and nature. Jeans certainly are the piece of clothing which best
expresses my creativity, that is, freedom. I have them all in my archives. I could easily do an exhibition on them.
How have painting and art influenced your fashion career?
I was practically born with a paintbrush in my hand, because my grandfather was a painter, so I was constantly inspired
by art and, in particular, by painting.
Quando arrivò sulle passerelle ci lasciò spaesati, anzi scioccati. Una moda così superba e volitiva in grado di monopolizzare l’attenzione, fatta
di colori turbolenti mischiati a stampe di pelli di animali o a motivi floreali esagerati. Ogni modello era un pezzo mozzafiato. Con il tempo le
collezioni si sono ammorbidite, o forse ci siamo abituati?, sicuramente hanno acquistato molta competenza, senza mai rifiutare i codici fondanti.
Oggi la Roberto Cavalli è donna, uomo, Just Cavalli, bambino, profumi e la Home dedicata all’ambiente domestico.
Come è nato il denim stampato, il denim invecchiato?
E’ nato dall’amore per l’arte, la fotografia e la natura.. Sicuramente i jeans sono il capo attraverso il quale sono riuscito a esprimere al meglio la
mia creatività che per me rappresenta la libertà. Li conservo tutti nel mio archivio. Magari potrei farci una mostra.
In che modo la pittura e l’arte hanno influenzato il suo lavoro?
Si può dire che io sia nato tra le tele ed i pennelli, dato che mio nonno era un pittore, pertanto non potevo che fare dell’arte e della pittura, nello
specifico, una mia grande fonte d’ispirazione.
32 website
Roberto Cavalli - Bob Krieger
Roberto Cavalli,
Roberto Cavalli, una moda superba
a superb fashion
di Marta Innocenti Ciulli

interviews 33
Roberto Cavalli in his studio

Innovazioni
e prospettive 14
19-21 Settembre 2012 / Filati e fibre all’origine della creazione
Parigi - Parc des Expositions Paris Nord Villepinte
www.expofil.com

What is your idea of the future of fashion?
In my opinion, fashion, especially Italian fashion, should look back and go back to its roots, to the time when the only
goal was to create without being conditioned by sales figures. That’s what made fashion lose its magic.. and without
magic there is nothing left.
Your children Rachele, Daniele, Cristiana and Tommaso work with you. How do you see their future?
I decided to have them join the business to keep them close forever. Each of them has a different role, according to their
skills, and I’m sure they will make me very happy. Rachele helps me out with women’s accessories, Cristiana takes care
of the Cavalli Club development projects and hospitality business in Italy and throughout the world, Daniele has been
dealing with menswear for three years. It’s so nice to see how much passion and commitment he pours into his job.
Tommaso is in charge of the Tenuta degli Dei Wine and Roberto Cavalli Vodka business.
If you had not been a fashion designer, then what?
An architect, no doubt. I spent so much time on my Roberto Cavalli Home, designing furniture and furnishing objects
filled with pieces of my life and journeys.
True luxury is?
Being forever faithful to one’s DNA. The future lies in rediscovering no-logo quality. We should go back to our roots, to
what made the “Made in Italy” great in the first place, even if that implies giving up big sales figures.
Ha una idea sul futuro della moda?
La moda, soprattutto quella italiana, a mio parere dovrebbe guardare indietro e tornare alle origini quando l’unico obiettivo era creare senza farsi
condizionare dall’urgenza di vendere ad ogni costo. Concetto che le ha fatto perdere la magia …e senza quella non c’è nulla.
Nella sua azienda lavorano anche i suoi figli Rachele, Daniele, Cristiana e Tommaso. Come vede il loro
futuro?
Ho voluto coinvolgere i miei figli nel mio lavoro, forse anche per averli sempre vicino a me. Ognuno ha un ruolo che si è ritagliato per le sue
capacità e sono sicuro che mi riserveranno delle grosse sorprese. Rachele mi aiuta nella parte dedicata agli accessori donna. Cristiana si occupa
dei progetti di sviluppo dei Cavalli Club ed Hospitality in Italia ed in giro per il mondo. Daniele da ormai tre anni mi aiuta per la parte
relativa all’uomo. E’ bello vedere quanta passione e dedizione ha per il lavoro.
Tommaso segue la parte relativa al vino Tenuta degli Dei e alla Roberto Cavalli Vodka.
Se non avesse fatto il lavoro che ha fatto cosa avrebbe voluto fare?
Avrei fatto sicuramente l’architetto… Mi sono dedicato alla creazione della mia Roberto Cavalli Home, progettando arredi e complementi
eclettici e pieni di tracce della mia vita e dei miei viaggi.
Il vero lusso è?
La capacità di rimanere sempre fedele al proprio DNA…. Penso che il futuro sia nella riscoperta della qualità che non ha bisogno del logo.
Dovremmo tornare alle radici, a quel che ha fatto grande il Made in Italy nel mondo. Anche a costo di rinunciare ai grandi numeri.
interviews 35

Businesses that can boast of big sales and large orders have two elements in common: the high level of quality of their product and the efficiency of
the service they provide. For those companies that don’t offer this leap in quality, the road is much harder.
People are looking eagerly to the trade fairs in September to understand which way 2012 will go, especially after the past year, which had a sudden
turnaround in September.
“We don’t deny that the period was critical for businesses like ours that are proud of their history and solid foundation, but luckily during these hard
times we have a strong portfolio of orders,” admits Paola Azzi who is in charge of marketing for Leggiuno Spa, a business in Varese that has produced
cotton and linen for shirts since 1908, and which completes all the phases of the work including preparation, weaving, dying, printing, and finishing
of its product in its single factory, thereby creating a product that is entirely made in Italy. “New clients come to us from Pitti Uomo – where many
of our clients who use our fabric in their creations are on show, and that has helped us enormously.” Obviously, even Leggiuno focuses on its exports:
approximately 75% is sold abroad. “Over the past few years, export has become even more important. In the past year China became our first place
market. We are well positioned in Italy and Europe and we have excellent contacts in France and Germany in particular.” At Milano Unica, the fair
where Leggiuno will take place, the company hopes to confirm their current clients and open new trade horizons. “We dye and print our fabrics, and
L’alto livello qualitativo del prodotto e l’efficienza del servizio sono il fil rouge di quelle aziende che ancora possono vantare fatturati importanti e
portafogli ordini invidiabili. Per chi non ha fatto questo salto di qualità, in effetti, la strada è ben difficile.
Le fiere di settembre sono attese da tutti con trepidazione per capire la piega che prenderà questo 2012, dopo l’esperienza dell’anno passato, che proprio
nel settembre ebbe una brusca inversione di rotta.
“Non neghiamo che il periodo è critico anche per aziende come la nostra che vantano storia e solidità, ma per fortuna abbiamo in questa stagione un
buon portafoglio ordini” ammette Paola Azzi che si occupa del marketing per Leggiuno spa, azienda della provincia di Varese che produce tessuti
di cotone e lino per camiceria dal 1908, con preparazione, tessitura, tintoria, stampa e finissaggio nell’unico stabilimento di Leggiuno, l’azienda ha
un ciclo produttivo integrato, potendo così fornire un prodotto interamente made in Italy di prima qualità. “I clienti ci seguono e da Pitti Uomo –
prosegue Paola Azzi – dove esponevano molti marchi che utilizzano nostri tessuti per camicie e abiti, abbiamo avuto ottime risposte”. Ovviamente
anche Leggiuno dedica molta della sua produzione all’esportazione: circa il 75%. “Negli ultimi anni l’export è diventato sempre più importante –
continua Azzi – e in particolare nell’ultimo anno la Cina è diventato il nostro primo mercato. Siamo comunque ben posizionati anche in Italia e in
Europa abbiamo ottimi contatti in Francia e in Germania in particolare”. Le aspettative da Milano Unica che a settembre vedrà la partecipazione
di Leggiuno sono ovviamente di confermare i clienti acquisiti e di aprire nuovi orizzonti. “Con i nostri tessuti tinti in filo e stampati continuiamo a
36 production
Fabrics
Tessuti, la qualità vince
Quality wins out di
Elisa Signorini

we continue to focus on menswear. Thanks to our prints, we have moved on to womenswear which has done well over the past few seasons.”
Another name in the textile industry of great importance in the world of shirting is Oltolina. Based in the Comasco area it has been making fabric for
130 years and has just recently acquired Borgomaneri 1862, a business that dates back even farther, and which has produced fabrics mainly for women
for more than 150 years. “Hermes, Vuitton, Armani, Ferragamo are our clients,” says Massimo Trabattoni, the CEO of Oltolina group. “This does
not mean that we don’t feel the crisis. We have to produce the highest quality and be efficient so that we can avoid the problems that clip the wings of
productivity in this country.” Trabattoni is also the vice president of the Gruppo Filiera Tessile of Confindustria Como, which shows earnings in both
2011 and 2012. “Growth in 2011 was hit with problems of the high price of silk, the prime material that is used in Como. In 2012 we recorded an
increase in the amount produced and this can be considered real growth. Obviously the increases are pumped up by export (which counts for 80-85%of
the production) and prudence is necessary so that the Italian market doesn’t get rigid. Unfortunately, our companies have excellent performance in
terms of quality and service but they do not offer competitive prices: they can’t because of the usual problems that our political leaders can’t and don’t
want to resolve: the above normal workforce costs, which lead to low salaries for workers; an astronomical cost of energy and exorbitant credit rates.
Because of these factors, the growth that does exist in some companies is not the kind of growth that affects the job market and can’t have virtual
puntare sull’uomo e, soprattutto con lo stampato, proseguiamo con la recente apertura al settore donna che da alcune stagioni abbiamo toccato con
soddisfazione”.
Un altro nome di spicco dei tessuti di alta gamma per camiceria è senza dubbio quello di Oltolina che nel comasco produce tessuti da 130 anni e che
da poco ha acquisito Borgomaneri 1862, azienda che vanta una storia ancor più lunga, producendo tessuti conosciuti soprattutto per la donna da 150
anni. “Hermes, Vuitton, Armani, Ferragamo sono i nostri clienti – commenta Massimo Trabattoni, a.d. del gruppo Oltolina – questo non
significa che non si risenta della congiuntura critica. E’ essenziale fornire altissima qualità e servizio efficiente, solo in questo modo si riesce a ovviare
ai gravi problemi che tarpano le ali alla competitività del nostro Paese”. In realtà il distretto di Como, Trabattoni è anche vice presidente del Gruppo
Filiera Tessile di Confindustria Como, ha registrato fatturati in crescita sia nel 2011 che nel 2012. “Ma se la crescita del 2011 era viziata dall’alto
prezzo della seta, la materia prima che per la maggioranza è utilizzata a Como, nel 2012 abbiamo registrato anche un aumento di quantità prodotte
e questa è vera crescita. Ovviamente gli aumenti sono trainati dall’export (che rappresenta l’80-85% della produzione) e la prudenza è necessaria
perchè il mercato italiano resta ingessato. Purtroppo le nostre aziende hanno ottime performance in termini di qualità del prodotto e di servizio, ma certo
non sono competitive nel prezzo: non possono esserlo a causa dei soliti annosi problemi che la nostra classe politica non intende risolvere: un abnorme
costo del lavoro per unità di prodotto, al quale si aggiunge la beffa di bassi salari ai lavoratori; un costo dell’energia indecente e negli ultimi tempi si
production 37

DISPONIBILITA’ IN STOCK SERVICE
CONSEGNA IN 24 ORE
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SETA SHAPPE 120/2 – 60/2
30 COLORI TINTI REATTIVI SOLIDI PURGA E SBIANCA SETA
SETA TRAMA SHANTUNG 100/120 2 CAPI
35 COLORI TINTI ACIDI
LINO 26 NM
50 COLORI REATTIVI PER ABBIGLIAMENTO
28 COLORI TINTI DELAVE’ SOLIDI
LINO 39 NM
34 COLORI REATTIVI PER ABBIGLIAMENTO
16 COLORI INDANTHRENE PER CAMICERIA
24 COLORI TINTI DELAVE' SOLIDI
ACETATO TINTO PASTA
DTEX 84/23/600 AT
DTEX 167/38/100 TN
DTEX 335/56/60 TN
COTONE KOMPACT NE 40/1
COTONE GASATO NE 80/2
40 COLORI TINTI SOLIDITA’ REATTIVI
SOLIDI PURGA E SBIANCA SETA
COTONE KOMPACT NE 70/1
40 COLORI TINTI SOLIDITA’ INDANTHRENE
SOLIDI PURGA E SBIANCA SETA
COTONEACCIAIO 96S NM 48
61% COTONE 39% ACCIAIO
TINTO REATTIVO
LANA NM 2/48
50 COLORI TINTI SOLIDITA’ ACIDI
COTONE FIAMMATO 8,5
MICROMODAL NE 80/1
FIOCCO VISCOSA NE 30/1
VISCOSA FIAMMATA NE 18/1
VISCOSA LINO NM 1/20
SOLIDITA’ REATTIVA
COMMERCIALIZZAZIONE SUBBI ORDITI
SERVIZIO DI RITORCITURA
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Via Manzoni 10 - 22070 MONTANO LUCINO (COMO)
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effects. It’s vital that Italy invests in its businesses, and gives them the tools needed to increase the amount of jobs they offer. Only in this way will real
growth take place, when it affects all businesses. It’s just not acceptable that young people stay away from the textile industry or other jobs in this sector
because it is considered a mature sector: it's not and it will never be.”
In the varied world of the textile industry there are certain compartments where Italy leads the way around the world. For example, in the sector of
tulle. TFT, a business from Segrate, and which is run by Marco Spagna, is the Italian leader in the field. It produces more than 12 million meters of
tulle each year, and follows the whole production process according to standards and with respect to the environment. “We work for high fashion and
we guarantee products that are technically evolved,” says Dora Borzone from the administrative end of the company. “We have no rivals in Italy
and we still manage to offer a basic line which is being fought for by new markets which are just starting to produce, but our clients come back to us
because the service that we guarantee has no equals.” TFT produces principally for Italian businesses. Only 30% goes abroad probably because of the
high level of needlepoint and fashion design done here. “Obviously we work in the bridal sector a great deal,” says Dora Borzone. “Although this sector
has suffered greatly recently. Once there was a whole sector devoted to bombonier, or bridal gifts, but it is considered a marginal aspect of the sector.”
aggiunge un costo del denaro assurdo. Alla luce di questo la crescita che nonostante tutto alcune aziende riescono a registrare non è una crescita che va
a toccare il mercato del lavoro e pertanto non può innescare meccanismi virtuosi. E’ necessario allora che il Paese investa su queste aziende, che dia loro
gli strumenti per aumentare i posti di lavoro, solo in questo caso sarà vera crescita, quando toccherà tutte le aziende. Non è ammissibile che i ragazzi
non si avvicinino più a ingegneria tessile o a lavori di settore perché il tessile è considerato un settore maturo: non è così e non lo sarà”.
Nel variegato settore tessile, esistono comparti particolari in cui l’Italia vanta leadership europee e mondiali, nel settore del tulle, per esempio, TFT,
azienda di Segrate, guidata da Marco Spagna, è sicuramente leader italiana con la sua produzione di oltre 12 milioni di metri di tulle all’anno, con
la gestione dell’intera filiera e certificazioni di qualità e di realizzazione secondo standard di sostenibilità ambientale. “Lavoriamo per l’alta moda e
garantiamo prodotti tecnicamente evoluti – commenta Dora Borzone del reparto amministrativo dell’azienda – e su questo non abbiamo rivali in
Italia, riusciamo ancora ad avere una linea basica, più economica, su questa ovviamente la concorrenza dei produttori dei paesi emergenti è stata più
forte, ma molti clienti sono tornati perché il servizio che noi garantiamo non ha eguali”. TFT riesce a produrre ancora per lo più per aziende italiane,
solo il 30% della produzione va all’estero, probabilmente perché è in Italia il meglio dei ricamatori e dell’alta moda. “Ovviamente lavoriamo molto per
la sposa – continua Dora Borzone – anche se questo settore ha registrato grandissimi cali nell’ultimo periodo. Un tempo esisteva anche il settore della
bomboniera, ma ora è assolutamente marginale”.
production 39

40 production
The stronghold that hopes
La roccaforte che vuol rompere l’assedio
to smash the siege
di Matteo Grazzini
It’s the first real link in the textile production chain and the first bastion that totters when economic crisis or competition strikes. Yet it’s also the first
point of reference for those with imagination, far-reaching vision and the capacity to understand and interpret the trends and needs of fashion. For
several years now, the textile production chain has been hit hard by the economic crisis. Its repercussions include a loss of jobs, fierce competitors
with headquarters that are extremely far from Italy and an incomparably skilled taskforce that’s forced to face a market that’s still more anchored to
price than to quality. For all of these reasons, experts within the textile-clothing sector scrutinize the wellbeing of the textile production chain with
ever-increasing interest. The one hundred brands participating in Florence’s Pitti Filati and Expofil in Paris (a fair dedicated to niche research and
quality) constitute an authentic stronghold—the hub of historic made-in-Italy products. And this is precisely the place that’s a point of reference for
the market.
‘Judging by orders, the sector’s barometer indicates stormy weather, partly because 2012 didn’t pick up the baton from the dynamic start seen at
the beginning of 2011; instead, today is more linked to last year’s final stages which ended with extreme effort. If we look at KG products, forecasts
for the rest of the year are negative,’ explains Guido Pagliai, from Spicciano’s textile production industry, who’s president of the Prato Industrial
Union’s Group for Textile chain production and weaving factories. ‘If 2011 went well until September, then in 2012, we have already witnessed
signs of a slow-down. If ready-made fashion doesn’t give us a hand, we’ll have to prepare ourselves for a difficult second semester. On the other
hand, from the fairs we expect to reach a better understanding about whether our product is a trend in and of itself. It appears that way, but one of
the salon’s objectives is to gain visiting clients.’
When discussing expectations with regards to global markets, the conversation turns to cut-and-dried politics and economics. ‘The Union works
Primo anello vero della filiera e primo baluardo a vacillare sotto i colpi della crisi e della concorrenza. Ma anche primo riferimento per chi
ha fantasia, capacità di vedere lontano, di capire il mercato e di interpretare mode e necessità.
Quello della filatura è, ormai da anni, uno dei settori più colpiti dalla crisi: posti di lavoro persi, concorrenti agguerriti con sedi ben lontane
dall’Italia, capacità inarrivabili ma mercato ancorato più a logiche di prezzo che di qualità: per questo tutti gli addetti ai lavori del settore
del tessile-abbigliamento guardano con occhi sempre più interessati allo stato di salute delle filature.
I cento marchi presenti a Pitti Filati a Firenze e la nicchia di ricerca e qualità di Expofil a Parigi sono la roccaforte intorno alla quale si
muove il made in Italy storico ed è proprio da qui che arriva un punto sul mercato.
A giudicare dagli ordini il barometro indica burrasca, anche perchè il 2012 ha raccolto il testimone non dal 2011 iniziato in grande
dinamicità ma da quello che ha chiuso con il fiatone.
“Se guardiamo ai kg prodotti – spiega Guido Pagliai, della Filatura di Spicciano, presidente del Gruppo Filature e Tessiture
dell’Unione Industriale Pratese – le previsioni per il resto dell’anno sono negative. Se il 2011 era andato bene fino a settembre nel 2012 già
adesso abbiamo segnali di frenata e se non ci aiuta un po’ il pronto moda ci dobbiamo preparare aun secondo semestre difficile. Dalle fiere ci
aspettiamo invece di capire se il nostro prodotto è in tendenza e pare che sia così, ma il salone serve anche per farsi visitare dai clienti”.
E se la domanda invece tocca le aspettative a livello di mercati globali si passa alla politica e all’economia spicciola: “L’Unione – spiega
Pagliai – lavora sul concetto di reciprocità ma ci sono tanti interessi in ballo e dipende da governi e politici. Di sicuro quando manca il
lavoro manca un adeguato prezzo remunerativo e non riesco a capire come faccia qualcuno ad andare avanti con i prezzi bassi che sta

Guido Pagliai
Stefano Borsini
according to the concept of reciprocity, but there are so many interests in the mix that it all depends on governments and politicians. Certainly,
when there’s no work, there’s also a lack of remunerative prices and I can’t understand how some manage to move forward with the low prices
being applied.’
And what about the district’s future?
‘Prato has always been great for its enormous textile production chain and we’re all on the same bandwagon, from spinning companies to refiners.
We can’t make a living solely with foreign clients. If I’m forced to admit it…I’m rather pessimistic.’
President of Prato’s knitwear producers, Stefano Borsini is a bit more confident. From the IGEA offices, he’s currently gearing up for Pitti Filati,
conscious of a situation that appears anything but easy: ‘The market has cooled down some and the recent earthquake in the Carpi area has made
things worse, blocking the knitwear sector. Luckily natives of the Emilia region are extraordinary people who will know how to start up again soon.’
But what about expectations linked to Pitti Filati?
‘We’re expecting a lot of foreign clients because we are still an example of creativity for the world,’ concludes Borsini. ‘On the other hand, we’ll see
what Italians will be doing, because the decrease in Italian buyers at Pitti Uomo sounds a bit alarming. We aren’t letting ourselves be intimidated by
the uncertainties of the world economy, as the situation doesn’t only have negative repercussions. The dollar has gone down to 1.25, compared to
last year’s 1.45 and we’ve made a come-back on international markets, returning with more competitiveness, perhaps not like emerging countries,
but we’re gaining ground.’
With regards to Pitti Uomo brands, the usual band wagon of the sector’s leading companies, some have already provided sneak previews of the
praticando”.
E il futuro del distretto?
“Prato è sempre stata grande per la sua enorme filiera e siamo legati tutti allo stesso carro, da noi filatori ai rifinitori. Non possiamo
campare solo sui clienti stranieri. Se devo dirlo... sono abbastanza pessimista”.
Un po’ più fiducioso Stefano Borsini, presidente pratese dei produttori di filato che, dagli uffici dell’Igea, si prepara a Pitti Filati
conscio di ua situazione comunque non facile: “Il mercato si è un po’ raffreddato – ammette – ed a peggiorare le cose è arrivato il terremoto
nella zona di Carpi che ha bloccato la maglieria. Per fortuna gli emiliani sono straordinari e sapranno ripartire presto”.
Le attese per Pitti Filati?
“Aspettiamo molti clienti stranieri – conclude Borsini – perchè noi siamo ancora l’esempio di creatività nel mondo. Vedremo invece cosa
faranno gli italiani, perchè il calo di buyer italiani a Pitti Uomo suona un po’ come campanello d’allarme. E non ci facciamo intimidire
dall’incertezza nell’economia mondiale, che non ha solo risvolti negativi. Il dollaro è passato a 1,25 rispetto all’1,45 di un anno fa e siamo
tornati più competitivi sui mercati internazionali; non come i paesi emergenti ma stiamo recuperando”.
Per quanto riguarda i marchi Pitti Uomo presenta la consueta carrellata di aziende leader del settore, alcune delle quali hanno già anticipato
i contenuti delle collezioni che presenteranno alla Fortezza da Basso.
Una di queste è la veneta Alpes che, in piena sintonia con il mercato, ha lanciato una campagna informativa in ben quattro lingue.
Tutto per presentare un Autunno/Inverno 2013/2014 come una “stagione dinamica e ricca di contrasti, tra delicatezze aeree e sensibilità
production 41

collections they’ll be presenting at the Fortezza da Basso. ‘A case in point is Alpes, a Veneto-based company; in complete harmony with the market,
it recently launched an informational campaign in no less than four languages. This initiative was designed to present Autumn/Winter 2013/2014
as a ‘dynamic season with a wealth of contrasts. It includes delicate airy proposals and romantic sensibility that’s enhanced by nature’s certain flair.
These collections are also characterized by a sophisticated fashion sense that has its own air of mystery.’
Four themes have been chosen. ‘Obscurity’ spotlights refined elegance and magnetic charm. ‘Reality’ focuses on simple eclectic knitwear ‘with wellbalanced
combinations and effects that are in line with the demand for top quality knitwear. This line has a reassuring, classic feel with a unique
touch of creativity’. ‘Interiority’ showcases soft introspective colors; it provides a calming melange which accompanies the wide array of Alpaca
mixed knitwear. It features various options from the ultrafine Alpababy Nm 2/60 to the more bulky Alpaplus Nm 3500. Finally, there’s ‘Imaginary’
which presents the finest wools available.
Based in Montefeltro, Cariggi is another name that’s never missing in Florence; this historic name in the Italian textile production chain will be
presenting its Autumn-Winter 13/14 collection characterized by the mix and matching of unusual materials. Reference to nature will not be
lacking; expect new impulse for the Systema Natvrae line, Cariaggi’s diamond-point.
With the launch of environmentally-friendly ‘eco-lines’, initial hopes for an enthusiastic market did not match up to expectations. A commitment to
the environment had to measure up against manufacturing costs and reflect the prices that consumers who are less worried about the environment
are willing to spend. Still, the commitment to the ‘right’ choice continues. ‘Green’ solutions remain an objective for our market, and not only for
Nordic countries, which are more evolved and careful with regards to this issue.
romantiche con un appoggio certo alla natura e un’impronta moda sofisticata e misteriosa”.
Quattro i temi scelti.
In Obscurity la scelta è ricaduta su stile magnetico e eleganza preziosa. In Reality invece si punta su filati semplici ed eclettici, “equilibrati
nelle mischie e con effetti in linea con la richiesta di una maglieria di buona qualità, rassicurante, classica con un guizzo di creatività” e in
Interiority i colori sono pacati ed introspettivi, melange tranquillizzanti accompagnano l’ampia proposta di filati misti Alpaca, declinati in
varietà di titoli, dal finissimo Alpababy Nm 2/60 al voluminoso Alpaplus Nm 3500.
Imaginery infine presenta le lane più fini.
Chi non manca mai a Firenze è Cariaggi, altro nome storico della filatura italiana: la collezione Autunno-Inverno 13/14 presentata
dall’azienda del Montefeltro si basa su una serie di filati fantasia, che propongono accostamenti di materiali inusuali. E non manca il
riferimento alla natura con un nuovo impulso alla linea Systema Natvrae, fiore all’occhiello di Cariaggi.
Quando fu avviata la strada della filatura “eco” forse le speranze di un accoglimento entusiasta da parte del mercato sono andate in parte
deluse e l’attenzione per il rispetto dell’ambiente ha dovuto fare i conti con i costi di lavorazione ed i prezzi praticati da chi di ambiente si
preoccupa meno, ma la scelta continua a rimanere quella giusta: il “verde” deve restare un obiettivo del nostro mercato, non solo di quello dei
paesi nordici, in questo più evoluti e attenti.
Se e quanto tempo occorrerà per percorrere questa strada lo può dire solo il futuro, che sicuramente passerà di nuovo tra gli stand di Pitti
Filati.
42 production

Two novelties characterized Prato’s textile industry during the first months of 2012, which saw new appointments for the heads of the city’s
Industrial Union and the Consortium Pratotrade. While the young Andrea Cavicchi appeared on the scene as head of the industrialists,
Pratotrade’s change was no less significant: Alessandro Benelli left his post to Sandro Ciardi, another representative of Prato’s green textile sector.
It was a quasi natural ‘succession’ between two entrepreneurs with similar experiences and outlooks. Ciardi, 45, is an ex-textile expert who became
the leader of enterprises like Ultra and Dinamo. More recently, he’s acted as a consultant for the Master Loom brand, part of the Emmetex
Group, where he starting working straight out of school. PCiardi’s a world traveler even as far as fairs are concerned. An attentive observer, he has
always scrutinized details within the textile sector, and has found himself at the head of a consortium that is currently emerging from tough times
which implied cutting down on personnel, downsizing headquarters and being ultra-careful with costs. The difficult economic situation overall is to
blame, as well as cuts to funding once allotted by various institutions, including, first and foremost, the Region.
What does the Pratotrade you inherited look like?
Benelli’s work was challenging during this difficult moment but he proved skillful when it came to handling the problems at hand. Pratotrade
continues to be a consortium with fifty registered members including all of the district’s most representative companies and entrepreneurs which
are Prato’s greatest asset.
What are the first steps to take?
It’s not that we have few members, but they do need to be increased. In order to achieve this goal, new opportunities for development have to
be created. We’ve got to provide new services and strengthen those created in the past. Direct internationalization is one of our main issues. We
plan to participate in various missions abroad, organizing several workshops in emerging countries. We’re looking to adopt a formula featuring
five to ten companies and host meetings targeted toward the most important economic realities of China, Brazil and Russia, to name a few. It’s
fundamental to have select targets. And then, we’ve got the fairs to consider…
Speaking of fairs…Prima was not exactly a success.
We’re in a stop-and-go phase, in the sense that the fair started off really well, thanks in part to its synergy with Pitti Filati. Then, the two dates
became difficult for exhibitors, or one of them at least. In fact, the July schedule was perfect, with collection presentation planned two months
in advance in respect to Milano Unica and Première Vision. It was the one in February that proved too close to Milan and Paris. Since it no
I primi mesi del 2012 sono stati forieri, a Prato, di due novità rilevanti nel mondo dell’imprenditoria tessile, con i cambi al vertice dell’Unione
Industriale e del consorzio Pratotrade. Se alla guida degli industriali è arrivato un giovane, Andrea Cavicchi, non da meno è stato il cambio
nelle stanze di Pratotrade, dove Alessandro Benelli (passato tra l’altro nella “squadra” di Cavicchi all’Unione) ha lasciato il testimone a
Sandro Ciardi, un altro rappresentante della linea verde tessile pratese.
Una “successione” quasi naturale tra due imprenditori dal percorso e dalle vedute simili: Ciardi, 45 anni, ex perito tessile diventato poi leader
di imprese come Ultra e Dinamo e da poco anche consulente per il marchio Master Loom, del Gruppo Emmetex, là dove aveva iniziato a
lavorare una volta terminato il percorso scolastico.
Appassionato di politica e sport, viaggiatore del mondo fosse solo per le tante fiere a cui prende parte e attento osservatore delle cose del tessile
Ciardi si è ritrovato sulla prima poltrona di un consorzio che esce da un periodo difficile: taglio del personale, ridimensionamento della sede e
tanta attenzione ai costi.
Tutto a causa di una situazione economica generale difficile e anche dei tagli ai finanziamenti che una volta arrivavano dalle istituzioni,
Regione in primis.
Che Pratotrade si è trovato in eredità?
Il lavoro di Benelli è stato duro in un momento molto difficile ma è stato bravo a gestire i problemi. Pratotrade rimane un consorzio con una
cinquantina di iscritti, tutte aziende e imprenditori tra i più rappresentativi del distretto, ovvero il tesoro di Prato.
Quali sono le prime mosse da fare?
Gli associati non sono pochissimi ma vanno aumentati e per farlo bisogna creare nuove opportunità di sviluppo, dare servizi nuovi e potenziare
quelli già attivati in passato. Uno dei temi principali è l’internazionalizzazione diretta. Parteciperemo a più missioni all’estero, organizzeremo
più workshop nei paesi emergenti con la formula di cinque-dieci aziende che fanno incontri mirati con le realtà economiche più importanti di
Cina, Brasile e Russia, per fare degli esempi. Bisogna avere dei target mirati. E poi le fiere...
A proposito di fiere. Prima non è stata esattamente un successo.
Siamo in una fase di stop & go, nel senso che la fiera era iniziata benissimo grazie anche alla sinergia con Pitti Filati, poi le due date sono
diventate difficili per gli espositori o, meglio, una delle due. La data di luglio era infatti perfetta, con due mesi di anticipo per la presentazione
44 interviews
Sandro Ciardi
Sandro Ciardi, i giovani vanno in fiera
Youth at the fair
di Matteo Grazzini

Pratotrade old style
Pratoespone in the 70's
Pratoproduce, 1976
Preparation at Buzzi institute Stands in an old edition of the fair
interviews 45

Sandro Ciardi
longer proved appealing, it reached a stopping point. By ‘go’ I’m referring to the fact that we have not brought the whole project to a standstill.
Nonetheless, we are currently evaluating other solutions that are still in synergy with Pitti and other fairs offering far-reaching objectives.
Are we talking about Milan?
Over fifty Prato-based companies have already been presented at Milano Unica, thirty of which belong to Pratotrade. Since Milano Unica’s
last edition, there’s a project underway that seeks to intensify our commitment to participate in the fair’s decision-making processes. Besides, it’s
no longer the time for agreements between consortiums and presidents, because other consortiums and fairs have joined forces. We’ve already
discussed this with President Albini. We have to become more pro-active. After all, Prato’s companies are a predominant part of women’s fashion
and even at Milano Unica Cina, we were present and our presence was important.
How about a look at the other fairs…
Première Vision continues to be a steadfast reference point, even in terms of meetings outside of Paris. We confirm our synergy with them and
we take stock of the fact that there has never been a decrease in Prato-based companies in Paris, even if, unfortunately, some firms have been
forced to re-evaluate their position. Budget in hand, they’ve had to make difficult choices and this includes the decision as to whether or not to
participate in salons. Numerous figures and tables were presented at Pitti Uomo showing how Italy and the textile-clothes sector continues to be at
the forefront, with districts like Fermo, Prato and Biella, which are still considered competitive. In my opinion, all of this enthusiasm doesn’t have a
real confirmed effect on reality. This is partly due to that fact that all sectors end up as part of textile-clothes sector, including leather and lingerie,
for example. In textiles, it seems to me that there are two levels of speed and that the sector is in a stagnation phase, even for luxury lines. In Prato,
compared to 2011, I believe we’ve seen a decrease ranging from 5 to 10%. It’s certain that the push toward renewal which began more than twelve
months ago has reached a standstill. Right now, our urgent need is to safeguard the integrity of weaving factories, which are our real asset.
What do clients ask of Ciardi the entrepreneur.
There’s a big longing for sneak previews. This factor explains why so-called ‘resort collections’ for women have been so successful, flanked by
men’s collection. The time-table for sales has also changed, becoming more focused on initial releases. Christmas for summer lines and August for
winter lines. When it comes to the planning segment, there’s a level of frenzy that’s difficult to judge as either positive or negative. Certainly, this
dynamicity does not find its correspondence in production.
delle collezioni rispetto a Milano Unica e Première Vision. E’ stata quella di febbraio, troppo vicina a Milano e Parigi, a non avere più appeal
ed è arrivato lo “stop”. Il “go” è riferito al fatto che non abbiamo accantonato del tutto il progetto ma stiamo valutando altre soluzioni, sempre
in sinergia con Pitti e altre fiere che possano avere obiettivi allargati.
Stiamo parlando di Milano?
Con Milano Unica, dove già sono presenti oltre cinquanta aziende pratesi, trenta delle quali di Pratotrade, è in atto dalla scorsa edizione una
intensificazione dell’impegno a partecipare ai processi decisionali della fiera. Tra l’altro non è più il tempo in cui c’erano accordi tra consorzi
e presidenti, anche perchè altri consorzi o fiere si sono uniti. E col presidente Albini ne abbiamo già parlato. Dovremo essere più propositivi,
d’altronde i pratesi sono la parte predominante della parte fashion donna e anche a Milano Unica Cina siamo stati presenti e importanti.
Uno sguardo anche alle altre fiere...
Première Vision rimane un punto saldo, anche per quanto riguarda gli appuntamenti fuori Parigi. Confermiamo le sinergie con loro e prendiamo
atto che non c’è mai stato un calo di presenze pratesi a Parigi anche se, purtroppo, alcune aziende hanno dovuto rivedere la loro posizione e,
bilanci alla mano, fare delle scelte pesanti, partecipazione ai saloni compresa.
A Pitti Uomo sono stati presentati numeri e tabelle che indicano come l’Italia e il tessile-abbigliamento siano
ancora ai vertici, con distretti come Fermo, Prato e Biella ritenuti ancora competitivi.
Secondo me tutto questo entusiasmo non ha riscontri nella realtà, anche perchè nei numeri del tessile-abbigliamento finiscono tutti i settori,
compresa la pelle e la corsetteria, per fare esempi. Nel tessile mi sembra che ci siano due velocità e che sia in fase di stanca anche la gamma alta.
A Prato, rispetto al 2011, credo che siano stati cali dal 5 al 10% e di sicuro si è fermata quella spinta di ripresa iniziata oltre dodici mesi fa.
Quello che ci preme adesso è salvare l’integrità della filiera, che è un nostro patrimonio.
Il Ciardi imprenditore che cosa si sente chiedere dal cliente?
C’è molta voglia di anticipazione. Questo spiega la fortuna delle cosiddette collezioni resort per la donna in contemporanea con l’uomo. Ed è
cambiata anche la tempistica delle vendite, concentrate sulle prime uscite; a Natale l’estivo e ad agosto l’invernale. Per la parte programmata
c’è invece una frenesia difficile da interpretare positivamente o negativamente. Di sicuro questa dinamicità non trova corrispondenza nella
produzione.
46 interviews

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