il Foglio del Comune di Pinzolo - N. 8 giugno 2009
il Foglio del Comune di Pinzolo - N. 8 giugno 2009 il Foglio del Comune di Pinzolo - N. 8 giugno 2009
CULTURA Quest’anno, sulla scorta delle positive esperienze attuate in diverse altre scuole e biblioteche del Trentino, il Consiglio di Biblioteca ha proposto di attuare anche nelle nostre scuole elementari una gara di lettura. Si è scelto di fare questo esperimento con le classi quarte e quinte di Pinzolo, Madonna di Campiglio e di Spiazzo, Comune convenzionato con Pinzolo per la gestione del Servizio bibliotecario. L’iniziativa, che ha da subito ricevuto l’appoggio da parte degli insegnanti delle scuole coinvolte, mirava ad incoraggiare i bambini alla lettura proponendo loro una serie di testi su cui poi confrontarsi in giochi diversi. Si è fatto in modo che ogni componente della classe potesse avere un libro per iniziare, incoraggiando poi i bambini a scambiarseli e a farli circolare fra loro il più possibile. Nel dettaglio, le quarte hanno gareggiato su: Un problema è un bel problema, Rover salva il Natale, Quarta elementare, Il libraio sotterraneo, Arriva la famiglia Poltiglia! Gli alunni della V elementare di Pinzolo di Stefano Marchetti Gara di lettura alle scuole elementari e La fabbrica delle farfalle, mentre alle quinte sono toccati: Lupo siberiano, I tenacissimi Sgrinfi di Frip, Le avventure di Jim Bottone, Le Streghe, La casa di betulla e Bifreddo, Lucy secca e lo zio ventriloquo. Alcuni classici dunque, uniti a libri recenti o recentissimi; soprattutto, libri non proprio facili, che hanno richiesto certamente impegno ed attenzione. La presentazione dell’attività nelle classi, con la consegna dei libri, è stata effettuata nello scorso mese di dicembre. Le gare vere e proprie invece si sono svolte il 3 (per le quarte) e il 17 (per le quinte) marzo, nell’aula magna delle scuole di Pinzolo. I giochi proposti sono stati un cruciverba, il “da 0 a 10”, una “battaglia navale” e il “vero o falso”. Entrambe le sfide sono state molto combattute, a dimostrazione che tutti i partecipanti erano arrivati all’appuntamento preparati e con la giusta grinta. Tra le classi quarte si è affermata Campiglio con 124 punti seguita da Pinzolo con 112; posizioni invertite invece per le quinte (128 a 104). A tutti i bambini delle classi vincitrici è stato consegnato un libro, mentre alle classi seconde classificate sono andati dei volumi di consultazione per la biblioteca scolastica. In complesso si è trattato di un’esperienza largamente positiva: i bambini si sono divertiti (tanto che a Pinzolo si è pensato di riproporre all’interno delle classi un’altra gara con due nuovi libri), hanno scoperto un nuovo modo di giocare con i libri e hanno sperimentato l’importanza del gioco di squadra. Confidiamo quindi di poter riproporre l’attività anche nei prossimi anni, inventando formule nuove e, speriamo, allargandola anche ad altre classi e scuole. 44 IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO
CULTURA Il crocifisso di legno scolpito, emblema delle radici e dell’identità della cultura cristiana e le due formelle di ceramica dello Stemma del Comune di Pinzolo e dell’Aquila ardente di San Venceslao, sono tre simboli che adornano la parete orientale della sala consiliare del Municipio di Pinzolo. Cui aggiungo: un popolo che dimentica la propria storia perde la propria identità, la propria solidarietà, svanisce; se gli abitanti della Rendena hanno smesso di insegnare la storia ai loro figli è perché stanno perdendo la fiducia in sé stessi, non sono più orgogliosi della Autonomia amministrativa e di ciò che hanno fatto nel passato, non credono più di poter fare cose importanti nel futuro. Chi cancella la sua storia perde la speranza. Solo chi la ritrova, ritrova la speranza. San Venceslao martire Il 4 gennaio 1988 è data storica per la Provincia Autonoma di Trento e il 28 settembre è per il calendario cristiano la ricorrenza di San Venceslao martire. Patronato: SV. Vàclav, patron semĕ ĉeské, patrono della Boemia, dei politici ed amministratori Etimologia: Vernceslao = gloria della corona (della reggia), dal polacco Emblema: corona, palma È presente nel Martirologio Romano C’è un luogo d’Europa che appartiene alla memoria di tutto il mondo, insieme a una data: piazza San Venceslao (Václavské náměstí) nel centro storico di Praga dove il 19 gennaio 1969 si è dato fuoco il patriota Jan Palac. Essa ricorda la primavera di Praga, col grido del popolo ceco per la libertà, e poi il lutto per l’invasione comunista del Paese, nell’estate dell’oppressione. Le gioie e i dolori di tutti si esprimevano qui, intorno alla statua di san Venceslao, eretta alla fine dell’Ottocento. Venceslao (Václav in lingua ceca) è figlio di Vratislav duca di IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO di Giuseppe Leonardi I simboli racchiudono in sé secoli di storia Boemia: perde il padre da ragazzo e gli succede nel governo, sia pure con la reggenza di sua madre Drahomira. È cristiano, educato dalla nonna paterna Ludmilla, che la Chiesa venera come santa, uccisa a causa della sua fede per ordine della nuora Drahomira, madre di Venceslao. Questi, rispetto ai prìncipi del tempo, è tra i più colti: ha studiato anche il latino. Una volta assunto il potere effettivo, Venceslao si adopera per la cristianizzazione del Paese, chiamandovi missionari tedeschi, perché questo fa parte della sua linea generale di governo: avvicinare la Boemia all’Europa occidentale e alla sua cultura (anche se non mancano conflitti con regnanti germanici). La tradizione fa di lui un modello del coraggio generoso: durante la lotta contro un duca boemo, Venceslao gli propone di risolvere la controversia con un duello tra loro due, in modo da non sacrificare tante vite di soldati; e il nemico si riconcilia con lui. La sua giovane età e il suo stile ne fanno un modello per molti suoi sudditi, ma proprio la vasta popolarità 45
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Il crocifisso <strong>di</strong> legno scolpito, emblema <strong>del</strong>le<br />
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e le due formelle <strong>di</strong> ceramica <strong>del</strong>lo Stemma<br />
<strong>del</strong> <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Pinzolo</strong> e <strong>del</strong>l’Aqu<strong>il</strong>a ardente<br />
<strong>di</strong> San Venceslao, sono tre simboli che adornano<br />
la parete orientale <strong>del</strong>la sala cons<strong>il</strong>iare<br />
<strong>del</strong> Municipio <strong>di</strong> <strong>Pinzolo</strong>. Cui aggiungo: un<br />
popolo che <strong>di</strong>mentica la propria storia perde<br />
la propria identità, la propria solidarietà,<br />
svanisce; se gli abitanti <strong>del</strong>la Rendena hanno<br />
smesso <strong>di</strong> insegnare la storia ai loro figli è<br />
perché stanno perdendo la fiducia in sé stessi,<br />
non sono più orgogliosi <strong>del</strong>la Autonomia<br />
amministrativa e <strong>di</strong> ciò che hanno fatto nel<br />
passato, non credono più <strong>di</strong> poter fare cose<br />
importanti nel futuro. Chi cancella la sua<br />
storia perde la speranza. Solo chi la ritrova,<br />
ritrova la speranza.<br />
San Venceslao martire<br />
Il 4 gennaio 1988 è data storica per la<br />
Provincia Autonoma <strong>di</strong> Trento e <strong>il</strong> 28 settembre<br />
è per <strong>il</strong> calendario cristiano la ricorrenza<br />
<strong>di</strong> San Venceslao martire.<br />
Patronato: SV. Vàclav, patron semĕ ĉeské,<br />
patrono <strong>del</strong>la Boemia, dei politici ed amministratori<br />
Etimologia: Vernceslao = gloria <strong>del</strong>la corona<br />
(<strong>del</strong>la reggia), dal polacco<br />
Emblema: corona, palma<br />
È presente nel Martirologio Romano<br />
C’è un luogo d’Europa che appartiene<br />
alla memoria <strong>di</strong> tutto <strong>il</strong> mondo, insieme a<br />
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19 gennaio 1969 si è dato fuoco <strong>il</strong> patriota<br />
Jan Palac. Essa ricorda la primavera <strong>di</strong> Praga,<br />
col grido <strong>del</strong> popolo ceco per la libertà,<br />
e poi <strong>il</strong> lutto per l’invasione comunista<br />
<strong>del</strong> Paese, nell’estate <strong>del</strong>l’oppressione. Le<br />
gioie e i dolori <strong>di</strong> tutti si esprimevano qui,<br />
intorno alla statua <strong>di</strong> san Venceslao, eretta<br />
alla fine <strong>del</strong>l’Ottocento. Venceslao (Václav<br />
in lingua ceca) è figlio <strong>di</strong> Vratislav duca <strong>di</strong><br />
IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO<br />
<strong>di</strong> Giuseppe Leonar<strong>di</strong><br />
I simboli racchiudono in sé secoli <strong>di</strong> storia<br />
Boemia: perde <strong>il</strong> padre da ragazzo e gli succede<br />
nel governo, sia pure con la reggenza<br />
<strong>di</strong> sua madre Drahomira. È cristiano, educato<br />
dalla nonna paterna Ludm<strong>il</strong>la, che la<br />
Chiesa venera come santa, uccisa a causa<br />
<strong>del</strong>la sua fede per or<strong>di</strong>ne <strong>del</strong>la nuora Drahomira,<br />
madre <strong>di</strong> Venceslao. Questi, rispetto<br />
ai prìncipi <strong>del</strong> tempo, è tra i più colti: ha<br />
stu<strong>di</strong>ato anche <strong>il</strong> latino. Una volta assunto<br />
<strong>il</strong> potere effettivo, Venceslao si adopera per<br />
la cristianizzazione <strong>del</strong> Paese, chiamandovi<br />
missionari tedeschi, perché questo fa parte<br />
<strong>del</strong>la sua linea generale <strong>di</strong> governo: avvicinare<br />
la Boemia all’Europa occidentale e alla<br />
sua cultura (anche se non mancano conflitti<br />
con regnanti germanici). La tra<strong>di</strong>zione fa <strong>di</strong><br />
lui un mo<strong>del</strong>lo <strong>del</strong> coraggio generoso: durante<br />
la lotta contro un duca boemo, Venceslao<br />
gli propone <strong>di</strong> risolvere la controversia<br />
con un duello tra loro due, in modo da<br />
non sacrificare tante vite <strong>di</strong> soldati; e <strong>il</strong> nemico<br />
si riconc<strong>il</strong>ia con lui. La sua giovane età<br />
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