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I <strong>Fantasmi</strong> <strong>di</strong> <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong><br />
Pubblicazione realizzata dal Comune <strong>di</strong> Por to Tolle - Assessorato alla Cultura,<br />
in collaborazione con:<br />
Accademia <strong>di</strong> Belle Arti<br />
<strong>di</strong> Firenze<br />
con il patrocinio <strong>di</strong>:<br />
Regione del<br />
Veneto<br />
Provincia <strong>di</strong><br />
Rovigo<br />
Gruppo<br />
Arte Sentimentale<br />
Ente Parco<br />
Delta del Po<br />
Accademia dei<br />
Concor<strong>di</strong> <strong>di</strong> Rovigo<br />
Cre<strong>di</strong>ti fotografici: Deltagrafik, Luciano Scarpante, Alessandro Orlan<strong>di</strong>n, Gruppo allievi Accademia <strong>di</strong> Belle Ar ti <strong>di</strong> Firenze.<br />
In copertina: <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong> 16 maggio 2009.<br />
Impaginazione grafica e stampa: Deltagrafik - Via Matteotti, 167 - 45018 Por to Tolle (Ro)<br />
© 2009 Copyright <strong>by</strong>: Comune <strong>di</strong> Por to Tolle - P.zza Ciceruacchio, 9 - 45018 Por to Tolle (Ro)<br />
Arte Sentimentale - Via del Corso, 11 - 50122 Fir enze (Fi)<br />
Tutti i <strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti riservati.<br />
2
a cura <strong>di</strong><br />
GIANNI CERIOLI<br />
testi <strong>di</strong><br />
GIANNI CERIOLI<br />
SILVANA MANTOVANI<br />
RAFFAELE PERETTO<br />
Comune <strong>di</strong> Porto Tolle<br />
2009
Esistono i fantasmi? Sono esser e buoni o maligni? Quand’è che li possiamo<br />
incontrare?<br />
La quoti<strong>di</strong>an<strong>it</strong>à che viviamo con sempre maggior ed intensa frenesia, ci ha <strong>di</strong>sab<strong>it</strong>uati<br />
a por ci queste domande: è l'era <strong>di</strong> inter net, della r ealtà vir tuale, della<br />
comunicazione globale che ci ha resi sud<strong>di</strong>ti <strong>di</strong> noi stessi.<br />
Questa vorticosa frenesia virtuale non ci lascia più il tempo per pensar e a noi e<br />
porci come uomini al centro del mondo.<br />
<strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>, una delle tante isole del Delta del Po, rappr esenta il luogo più suggestivo<br />
dove il tempo si è fer mato, dove la natura che li r egna, dà modo a chi la<br />
vis<strong>it</strong>a <strong>di</strong> pensar e e rievocar e i sentimenti che da tempo si sono persi o forse<br />
trascurati.<br />
Sono questi i fantasmi <strong>di</strong> <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>: nulla <strong>di</strong> paur oso, niente <strong>di</strong> terrificante ma<br />
solo il pensiero, solo la poesia ed il sentimento che è dentr o <strong>di</strong> noi e che ora ha<br />
la possibil<strong>it</strong>à <strong>di</strong> cavalcar e le onde dell'Adriatico e volar e sulla calda laguna per<br />
r<strong>it</strong>ornare e farci sentire che siamo preziosi esseri <strong>di</strong> questo universo, con un cuore<br />
ed un'anima.<br />
E’ dover oso ringraziar e l’Accademia <strong>di</strong> Belle Ar ti <strong>di</strong> Fir enze ed il Gruppo Ar te<br />
Sentimentale per questo pr ezioso lavoro che hanno saputo elaborar e e consegnarci.<br />
Il supporto che la Regione Veneto, la Provincia <strong>di</strong> Rovigo, l’Ente Par co Delta del<br />
Po e l’Accademia dei Concor <strong>di</strong> <strong>di</strong> Rovigo hanno dato col lor o patrocinio è testimonianza<br />
dell'importanza <strong>di</strong> questa opera e della qual<strong>it</strong>à del suo contenuto.<br />
Fondamentale il sostegno che la Fondazione della Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> Padova<br />
e Rovigo ha voluto dare per la realizzazione <strong>di</strong> questa pubblicazione evidenziando<br />
ancora una volta quanto sia ra<strong>di</strong>cata e pr esente sul terr<strong>it</strong>orio, ma soprattutto<br />
attenta osservatrice ed accompagnatrice dei movimenti culturali che interessano<br />
e parlano <strong>di</strong> questa meravigliosa terra.<br />
Da ultimo mi è dover oso ringraziare l’Assessore alla cultura Silvana Mantovani e<br />
tutti i colleghi amministratori che hanno creduto nel progetto, nonché tutti coloro<br />
che hanno permesso la realizzazione <strong>di</strong> questo volume.<br />
Dott. Silvano Finotti<br />
Sindaco Comune <strong>di</strong> Porto Tolle
La Direzione dell'Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> Firenze ringrazia dell'impegno e della<br />
passione con i quali l'Assessor e alla Cultura del Comune <strong>di</strong> Por to Tolle, dott.ssa<br />
Silvana Mantovani, ha segu<strong>it</strong>o e incoraggiato il pr ogetto artistico ideato e posto<br />
in esser e dal collega e docente pr of. Amedeo Lanci, in modo da concludersi<br />
felicemente ai più alti livelli espressivi.<br />
Con grande sod<strong>di</strong>sfazione la Dir ezione pr ende atto che i giovani studenti<br />
dell'Accademia sono stati resi partecipi <strong>di</strong> una attiv<strong>it</strong>à che ha avuto tra l'altr o per<br />
protagonisti professionisti facenti par te del gruppo dell'Ar te Sentimentale per la<br />
realizzazione <strong>di</strong> opere in xilografia e in p<strong>it</strong>tura ispirate al magico quanto af fascinante<br />
terr<strong>it</strong>orio dell'estr emo Delta del Po, oasi non solo naturalistica ma <strong>di</strong> for te<br />
impatto creativo.<br />
In questo percorso culturale gli allievi impegnati nel pr ogetto hanno avuto modo<br />
<strong>di</strong> vis<strong>it</strong>are l'isola <strong>di</strong> <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>, nonché <strong>di</strong> visionar e il film “<strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>” tratto dal<br />
romanzo <strong>di</strong> Giannantonio Cibotto, dal quale il r egista Renato Dall'Ara, nel 1961,<br />
ha tratto l'omonima pr oduzione cinematografica con l'interpr etazione della nota<br />
famosa attrice Carla Gravina.<br />
La Direzione ringrazia sent<strong>it</strong>amente l'Assessore alla Cultura <strong>di</strong> Porto Tolle per aver<br />
offerto un'occasione <strong>di</strong> cresc<strong>it</strong>a culturale ed artistica ai giovani allievi<br />
dell'Accademia <strong>di</strong> Belle Ar ti <strong>di</strong> Firenze, guidati dal prof. Lanci, nella convinzione<br />
che tali iniziative rappresentino momenti <strong>di</strong> confronto significativi per la ricerca e<br />
la produzione espressiva dei giovani che intendono fare dell'arte obiettivo <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a.<br />
Prof. Giuseppe Andreani<br />
Direttore Accademia <strong>di</strong> Belle Ar ti <strong>di</strong> Firenze
Silvana Mantovani<br />
<strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>:<br />
solo il nome fa immaginare chissà quale luogo...
<strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>: solo il nome fa immaginar e chissà quale luogo...<br />
Silvana Mantovani<br />
11<br />
“...Anche il tempo pare fermarsi,<br />
annullarsi in questi momenti <strong>di</strong> antico i<strong>di</strong>llio,<br />
pare almeno rallentare il suo corso.<br />
La fretta perversa del mondo moder no<br />
che ci acceca è lontano,<br />
quasi un ricordo assurdo.<br />
Qui vigono altre leggi,<br />
altri r<strong>it</strong>mi ancestrali.<br />
Questi paesaggi sono esist<strong>it</strong>i da sempre<br />
e tutto pare avere un respiro,<br />
un messaggio segreto<br />
che non è mai urlato,<br />
ma solo sussurrato ...”<br />
Mario Stefani - 1993<br />
Ogni buon amministratore vorrebbe fare conoscere la propria terra d’appartenenza,<br />
il luogo in cui vive e per il quale lavora.<br />
Si sono creati importanti nuovi settori come marketing terr<strong>it</strong>oriale, pol<strong>it</strong>iche per il<br />
turismo, termini questi molto tecnici, che in<strong>di</strong>cano come primo obiettivo l’aumento<br />
<strong>di</strong> economia grazie ad un sistema <strong>di</strong> lavor o basato sulla pubblic<strong>it</strong>à, sull’accoglienza<br />
strutturata…questo è il metodo oggettivo con il quale si è impegnati<br />
quoti<strong>di</strong>anamente…<br />
Ma con il pr ogetto “I fantasmi <strong>di</strong> <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>” mi sono staccata da questi rigi<strong>di</strong><br />
parametri per far mi coinvolger e, o meglio travolger e da questa meravigliosa<br />
esperienza.<br />
La prima par te del pr ogetto è stata ‘esplorativa’: vis<strong>it</strong>ar e <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>, che solo il<br />
nome per chi non lo conosce, fa immaginar e chissà quale luogo 1.<br />
Con una imbar cazione abbiamo raggiunto lo scan no insieme agli alliev i<br />
dell‘Accademia <strong>di</strong> Belle Ar ti <strong>di</strong> Firenze, gli ar tisti <strong>di</strong> Ar te Sentimentale, l’associazione<br />
MagnaCharta e il musicista che si è incaricato <strong>di</strong> realizzare un dvd ispirato<br />
agli ambienti dell‘estr emo Delta. Nessuno degli studenti conosceva il Delta<br />
del Po e tantomeno i suoi paesaggi come le golene, le lagune e le <strong>di</strong>verse ramificazioni<br />
del grande fiume. Ed ecco <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong> che ci accoglie nella tipica casa<br />
dei pescatori <strong>di</strong> una volta. Lì tr oviamo il signor Ilido Zerbin e la signora Giuliana<br />
Tessarin che ci osp<strong>it</strong>ano come se fossimo <strong>di</strong> famiglia. La magia del luogo inizia a<br />
fare effetto, ormai non eravamo più nel mondo reale, il pensiero della v<strong>it</strong>a quoti<strong>di</strong>ana<br />
era spar<strong>it</strong>o dalle nostre menti. Pochi passi in una <strong>di</strong>stesa <strong>di</strong> sabbia intercalata<br />
da bassa vegetazione e arriviamo sul lato della spiaggia dalla parte del mare.
Io, che conosco questi posti fantastici, guar davo i ragazzi pr ovenienti da tutta<br />
Italia che prendevano appunti sulle loro sensazioni, immortalavano immagini con<br />
<strong>di</strong>segni e con macchine fotografiche. Per poche ore hanno fatto parte anche loro<br />
<strong>di</strong> quel paesaggio incantato, caratterizzato dal profumo della salse<strong>di</strong>ne, dai suoni<br />
<strong>di</strong> onde e gabbiani, abbracciati dai raggi del sole e accarezzati dalla brezza leggera<br />
proveniente dal mar e. Rap<strong>it</strong>i da quello stato <strong>di</strong> benesser e come er em<strong>it</strong>i in<br />
me<strong>di</strong>tazione, siamo tornati sulla terra ferma e durante il rientro pochissime parole<br />
hanno interrotto quel silenzio riflessivo.<br />
Ed ecco la seconda parte del progetto: la visione del film “ <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>”, gli scr<strong>it</strong>ti<br />
<strong>di</strong> Mario Stefani e l’incontr o con il pr of. Per etto. In poche or e il gruppo ha<br />
conosciuto m<strong>it</strong>i, leggende e la dura v<strong>it</strong>a dei pescatori che vivevano nella pr ecarietà<br />
aspettando un sogno. I maestri <strong>di</strong> Arte Sentimentale, insieme al prof. Peretto,<br />
hanno condotto i ragazzi alla scoperta culturale del terr<strong>it</strong>orio, alla storia, alle credenze,<br />
ai sogni, che lo hanno contrad<strong>di</strong>stinto.<br />
Terza par te: la r ealizzazione sia degli studenti che dei maestri <strong>di</strong> Ar te<br />
Sentimentale <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> p<strong>it</strong>tura e matrici per xilografie ispirate dall’incontro con il<br />
Delta del Po, non solo, ma anche un dvd che richiama i suoni e i rumori <strong>di</strong> questi<br />
luoghi che sarà utilizzato durante la mostra per dare un maggior effetto e coinvolgimento.<br />
12
Dalla fruizione, dalla esperienza al momento cr eativo, alla rielaborazione in<br />
espressioni artistiche del proprio vissuto emotivo e sentimentale. Ecco il risultato<br />
<strong>di</strong> chi si è lasciato rapir e da una terra senza tempo, che suggerisce dolci e pr ofonde<br />
sensazioni a chi la vive e l’ascolta con il cuor e.<br />
Qualcuno potrebbe <strong>di</strong>re che questo viaggio si è concluso con la vis<strong>it</strong>azione <strong>di</strong><br />
questa mostra a Porto Tolle…. Ma non è così, è pr oprio da qui che inizia il viaggio,<br />
quello vero, quello che porterà <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong> ad essere conosciuto in paesi lontani.<br />
Grazie queste oper e il Delta del Po terra incantata tra cielo e acqua, viaggerà<br />
attraverso i lor o occhi, alle immagini e ai suoni da lor o interiorizzati e<br />
rigenerati attraverso l’atto creativo.<br />
1 In realtà scano non è altr o che il ter mine <strong>di</strong>alettale <strong>di</strong> scanno: lingua <strong>di</strong> sabbia tra mar e e fiume, o tra mar e e laguna, mentre<br />
boa è un galleggiante che un tempo in<strong>di</strong>cava l’esatta posizione dello stesso.<br />
14
Raffaele Peretto<br />
Lacrime d’ambra per il figlio del sole
Lacrime d'ambra per il figlio del sole<br />
M<strong>it</strong>i nell'antico Delta<br />
Raffaele Peretto<br />
Chi percorre l'argine del nostr o grande fiume o si por ta ad entrare nel suggestivo<br />
paesaggio <strong>di</strong> valli e lagune del suo Delta può facilmente trovarsi <strong>di</strong> fronte a tramonti<br />
<strong>di</strong> fuoco, con esplosioni <strong>di</strong> colori nelle intense tonal<strong>it</strong>à delle gamme degli<br />
azzurri, dei blu, dei gialli, dei r ossi, sfumanti tra loro nel cielo e nelle nubi e <strong>di</strong> riflesso<br />
nell' acqua, dove il sole sembra spegnersi. Uno spettacolo che assume più<br />
forza ed emozione se avviene dopo un temporale e quando l' aria è tersa e fresca.<br />
Per la gente del luogo questi momenti sono usuali, quasi scontati, ma certamente<br />
lasciano impr esse più for ti sensazioni negli estranei, in chi per la prima<br />
volta vis<strong>it</strong>a questi spazi <strong>di</strong> terre ed acque che insieme si portano verso il mare sfumando<br />
attraverso il Delta.<br />
Portiamoci in un lontano passato, quando a par tire da 3000 anni fa per oltr e<br />
cinque secoli in questi luoghi giungevano dall'area egea navi cariche <strong>di</strong> vino e <strong>di</strong><br />
olio con nelle stive anche raf finati vasi micenei e in segu<strong>it</strong>o pr eziose ceramiche<br />
usc<strong>it</strong>e da botteghe ateniesi, <strong>di</strong>pinte a figur e nere e r osse. Non poteva passar e<br />
inosservato a mer canti e marinai questo paesaggio, unico tra quelli incontrati<br />
durante il cabotaggio, sia lungo le coste <strong>it</strong>aliane sia lungo quelle albanesi, dalmate<br />
e croate. E chissà in quante occasioni furono testimoni <strong>di</strong> quei suggestivi<br />
tramonti che un nostro caro poeta ro<strong>di</strong>gino, Livio Rizzi (1905-1960), così descrive:<br />
…quando el sol se colga / par che se impissa un pajar o (…quando il sole si corica<br />
/ sembra prendere fuoco un pagliaio). Se le navi giungevano cariche <strong>di</strong> merci<br />
ai li<strong>di</strong> dell' antico Delta ed entravano anche in bocche lagunari per appr odare a<br />
scali fluviali, tornavano ai loro porti altrettanto cariche <strong>di</strong> prodotti che la fertile<br />
campagna dell'antico Polesine offriva, in particolare cereali e cavalli (erano rinomati<br />
quelli dei V eneti ed utilizzati anche nelle prime Olimpia<strong>di</strong>), non mancavano<br />
inoltre altri prodotti e tra questi anche magiche e misteriose ambr e.<br />
19<br />
Eventi antichi<br />
sfumano nel sipario<br />
<strong>di</strong> isole<br />
strappate all’acqua<br />
per portare le Naia<strong>di</strong><br />
a cercare rifugio<br />
oltre il meandro<br />
Ancora<br />
storie recenti del fiume<br />
liev<strong>it</strong>ano<br />
sensazioni remote<br />
quando appaiono<br />
affranti<br />
gli ultimi Argonauti<br />
come ombre sospese<br />
a rimuovere<br />
strati <strong>di</strong> nebbia<br />
Quando<br />
nell’ora che anticipa il crepuscolo<br />
i salici<br />
e più oltre i pioppi della sponda<br />
rispecchiano tra le Elettri<strong>di</strong><br />
tremori <strong>di</strong> gocce d’ambra.
Possiamo immaginar e che nella via del r<strong>it</strong>or no mer canti e marinai, rivedendo<br />
dalla nave le coste e le spiagge per corse nell'andata, pensassero intensamente<br />
alle suggestive ed uniche atmosfer e offerte dai variegati paesaggi del Po e del<br />
suo Delta.<br />
«Nelle isole Elettri<strong>di</strong>, che sono s<strong>it</strong>uate nell'intimo golfo dell'Adriatico, <strong>di</strong>cono che<br />
ci siano due statue con de<strong>di</strong>ca, una <strong>di</strong> stagno e una <strong>di</strong> bronzo, lavorate secondo<br />
lo stile arcaico. Si <strong>di</strong>ce che siano opera <strong>di</strong> Dedalo, ricordato dagli antichi tempi in<br />
cui, sfuggendo a Minosse dalla Sicilia e da Cr eta, si avventurò in questi luoghi.<br />
Dicono che sia il fiume Eridano ad aver for mato con i suoi depos<strong>it</strong>i alluvionali<br />
queste isole....C'è anche un lago…Le genti del luogo raccontano <strong>di</strong> Fetonte che<br />
cadde in questo lago colp<strong>it</strong>o dal fulmine, e che ci sono intor no molti pioppi dai<br />
quali stilla il cosiddetto elettro. Dicono che sia simile alla gomma arabica, e che<br />
si indurisca come una pietra, e che venga raccolto dalla gente del luogo per<br />
essere portato ai Greci». Così un passo del De mirabilibus auscultatianibus<br />
(I racconti mirabili, err oneamente attribu<strong>it</strong>i ad Aristotele) richiama l'ambiente<br />
lagunare dell'antico Delta padano, con isole emergenti da quelle aree vallive che<br />
qualche secolo più tar<strong>di</strong> Plinio il Vecchio chiamerà Septem Maria (Sette Mari).<br />
Il suggestivo appellativo <strong>di</strong> isole Elettri<strong>di</strong> trae origine dall'ambra, in quanto i Greci<br />
chiamavano questa resina <strong>di</strong> pino fossilizzata con il ter mine élektron, che significa<br />
“frammento <strong>di</strong> sole”.<br />
Se il Po non è cer tamente il fiume presso cui si raccoglieva l'ambra, il suo Delta<br />
era una zona nevralgica nei traf fici commerciali della resina fossile, proveniente<br />
dalle coste del Baltico, e qui i Gr eci venivano a prelevarla, come é ben attestato<br />
alla luce dei materiali pr ovenienti da Frattesina. Questo è il nome dato dagli<br />
archeologi ad un villaggio dell' età del Bronzo finale (XII-IX sec.a.C.) presso Fratta<br />
Polesine. La fior ente attiv<strong>it</strong>à ar tigianale, documentata dai materiali ar cheologici<br />
recuperati nelle ricerche, permette <strong>di</strong> definire l' inse<strong>di</strong>amento come uno dei maggiori<br />
crocevia della protostoria europea, in una posizione strategica nei collegamenti<br />
commerciali tra l' Oltralpe e l'area me<strong>di</strong>terranea.<br />
20
Qualche secolo dopo l' er e<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> Frattesina passa ad Adria che fu, come pur e<br />
Spina, impor tante centr o por tuale etrusco nell' amb<strong>it</strong>o dei commer ci con la<br />
Grecia, tanto da passare il suo nome al mare su cui si affacciava, l'Adriatico.<br />
Il luogo dell'ambra si riflette ed entra anche nella trama <strong>di</strong> storie e leggende<br />
legate all`esteso apparato deltizio del grande fiume.<br />
Secondo la m<strong>it</strong>ologia classica all'Eridano (nome con il quale i Gr eci identificavano<br />
il Po) è legata, come già detto, la tragica avventura <strong>di</strong> Fetonte e lo stesso<br />
fiume, con il suo ambiente, è richiamato in altre narrazioni fantastiche che vedono<br />
partecipi eroi e ninfe.<br />
Nella descrizione <strong>di</strong> vicende m<strong>it</strong>ologiche gli antichi autori, spesso ripor tano elaborazioni<br />
e varianti, in par te contrad<strong>di</strong>ttorie e non ben chiar e, soprattutto in riferimento<br />
alla collocazione geografica dei luoghi. Inoltre le interpretazioni date dagli<br />
stu<strong>di</strong>osi il più delle volte sono tra lor o <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>.<br />
Un dato comunque è cer to; l'ambra veniva prelevata nell'Alto Adriatico e l'apparato<br />
deltizio padano, con le sue <strong>di</strong>stese <strong>di</strong> acqua, indefin<strong>it</strong>e, in simbiosi tra li<strong>di</strong> e<br />
terre, rappr esentava uno scenario tanto singolar e che non poteva passar e<br />
inosservato agli occhi <strong>di</strong> mer canti, viaggiatori, cr onisti, e quanto gli stessi in<br />
segu<strong>it</strong>o raccontavano, rinvigor<strong>it</strong>o magari dalla fantasia, destava ulteriori inter essi<br />
ed anche ispirazioni per la trama <strong>di</strong> avventure, che venivano collocate nel mondo<br />
inaccessibile ai mortali.<br />
Il Delta era molto lontano per i Gr eci e già per questo fatto poteva esser e immaginato<br />
avvolto nel mister o, <strong>di</strong>f ficilmente identificabile e confr ontabile con altr e<br />
realtà ambientali. Il Delta era una zona lontana dell'Italia, che i Greci chiamavano<br />
Esperia, cioè terra del tramonto. E proprio all'estrem<strong>it</strong>à occidentale della Terra era<br />
ubicato il giar<strong>di</strong>no delle ninfe Esperi<strong>di</strong>, dove cr escevano meli con frutti d'or o. In<br />
questo luogo, dopo aver sostato pr esso l'Eridano, giunse anche Er cole in occasione<br />
della sua penultima impresa.<br />
21
Era il luogo dove il <strong>di</strong>o Sole (detto anche Elio) concludeva quoti<strong>di</strong>anamente la<br />
corsa del suo carro <strong>di</strong> fuoco trainato da irr equieti cavalli. Qui trovò il suo tragico<br />
epilogo l'impresa del figlio, che riportiamo nella descrizione tratta da antichi commenti<br />
ai passi dell'O<strong>di</strong>ssea <strong>di</strong> Omero.<br />
«Il Sole, dall'unione con Roda, figlia <strong>di</strong> Asopo, generò i figli Fetonte, Lampetia,<br />
Egle e Faetusa. Divenuto adulto Fetonte chiese a sua madre chi fosse suo padre<br />
e, saputo <strong>di</strong> esser e figlio del <strong>di</strong>o Sole, si r ecò dove questi si leva. Fattosi<br />
riconoscere, pregò il padre <strong>di</strong> cedergli per un gior no il carro e le re<strong>di</strong>ni, in modo<br />
da poter osservar e il mondo; il Sole lo ascoltò e al momento si oppose, ben<br />
sapendo quello che sarebbe accaduto, ma poi, alle sue insistenze, acconsentì e<br />
gli insegnò il percorso. Sal<strong>it</strong>o sul carro, egli lo guidava in modo scombinato, tanto<br />
da incen<strong>di</strong>are ogni cosa ci fosse sulla terra e così Zeus, con un fulmine, pose fine<br />
al suo gesto folle. Fetonte, con una <strong>di</strong>vina fiammata, cadde nel fiume Eridano e<br />
morì, e le sorelle, recatesi presso questa local<strong>it</strong>à del mare celtico, lo piangevano<br />
incessantemente giorno e notte. Zeus misericor<strong>di</strong>oso le trasformò in pioppi,<br />
facendone il ricordo perpetuo <strong>di</strong> quella sventura. A quanto si <strong>di</strong>ce, proprio da essi<br />
scaturisce l'ambra, il frutto <strong>di</strong> questo antico pianto che stilla dall'alber o».<br />
Dove era stata posta la lapide sepolcrale con la scr<strong>it</strong>ta: «Qui giace Fetonte, auriga<br />
del carro paterno. Male egli lo resse, ma fallì in una grande impresa» giunse<br />
anche la nave Argo con gli eroi guidati da Giasone, durante il tormentato viaggio<br />
per la conquista del vello d'oro. L'impresa degli Argonauti, a cui parteciparono,<br />
tra gli altri, Or feo, Er cole (non si sa se prima o dopo la penultima impr esa!),<br />
Castore con l'inseparabile Polluce è descr<strong>it</strong>ta da Apollonio Ro<strong>di</strong>o. Riportiamo i<br />
brani che ci riguardano.<br />
22
«La nave era trascinata avanti, lontano, dalle vele e gli Argonauti penetrar ono<br />
ben addentro nell'alveo dell'Eridano; qui una volta, colp<strong>it</strong>o al cuore da ardenti fulmini,<br />
semiarso, Fetonte era caduto dal carro del Sole, proprio all'entrata <strong>di</strong> questo<br />
ampio fiume, il quale ancora adesso esala dalla fer<strong>it</strong>a bruciante un tr emendo<br />
vapore: nessun uccello può sorvolar e quelle acque <strong>di</strong>spiegando le sue ali leggere;<br />
ma spezza il suo volo e piomba in mezzo alle fiamme. Intor no, le giovani<br />
Elia<strong>di</strong>, infelici, mutate negli alti pioppi, ef fondano tristi lamenti, e dai lor o occhi<br />
versano al suolo le gocce d'ambra splendente. Le gocce si asciugano sopra la<br />
sabbia ai raggi del sole e quando le acque della nera palude trascinano a riva,<br />
sotto il soffio sonoro del vento, rotolano tutte insieme verso l'Eridano e i suoi flutti<br />
ag<strong>it</strong>ati... Gli eroi non avevano voglia <strong>di</strong> ber e nè <strong>di</strong> mangiare; la loro mente non<br />
andava ai piaceri. Durante il gior no giacevano af franti, sfin<strong>it</strong>i dall'odor e cattivo<br />
che mandavano le corr enti dell'Eridano dal corpo riarso <strong>di</strong> Fetonte, intollerabile;<br />
e poi la notte sentivano i gem<strong>it</strong>i acuti, il triste lamento delle Elia<strong>di</strong>».<br />
“…dai rami novelli stillano, rassodandosi al sole, gocce <strong>di</strong> ambra, che il pur o<br />
fiume accoglie” (Ovi<strong>di</strong>o)<br />
Anche il giovane Cigno, figlio del r e dei Liguri e par ente <strong>di</strong> Fetonte, si por tò nel<br />
luogo della trage<strong>di</strong>a. Pianse amaramente e riempì <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>, cupi suoni le rive<br />
del fiume.<br />
La compassione degli dei riservò per lui un trattamento <strong>di</strong>verso da quello adottato<br />
per le Elia<strong>di</strong>: fu trasformato in can<strong>di</strong>do e maestoso uccello palmipede dal lungo<br />
collo, che da allora ab<strong>it</strong>ò i fiumi e le valli del Delta. Rivivendo oggi i m<strong>it</strong>i cari agli<br />
antichi, potremmo ancora incontrarlo, con più fr equenza oggi rispetto agli ultimi<br />
cinquant'anni, specialmente d'inverno.<br />
23
Immaginiamo anche che l' equipaggio <strong>di</strong> navi gr eche giungesse nel Delta in<br />
autunno o in primavera (esclu<strong>di</strong>amo per nostra convinzione viaggi poco confortevoli<br />
durante l' inverno) e, cosa piuttosto frequente, si trovasse nel bel mezzo<br />
<strong>di</strong> una nebbia (anche se non <strong>di</strong> quelle toste <strong>di</strong> qualche anno fa). Uno scenario<br />
certamente dell' altro mondo. Non si vedono che for me indefin<strong>it</strong>e <strong>di</strong> oggetti vicini;<br />
sfumano, anzi sono ombr e, tutte le figur e; sei <strong>di</strong>sorientato…; devi aspettar e<br />
spiragli <strong>di</strong> luce…; le voci e i richiami ti consolano ma sembrano tanto lontani…;<br />
una schiar<strong>it</strong>a e ti appaiono, quasi minacciosi, vapori che salgono dalle acque…<br />
In quell' intimo golfo dell'Adriatico oltre alle isole Elettri<strong>di</strong> ci sono anche i luoghi<br />
del Tartaro, gli inferi dei Greci. Forse c'è un motivato riscontro se un altro fiume<br />
polesano, terzo per impor tanza dopo il Po e l'A<strong>di</strong>ge, por tava lo stesso nome del<br />
mondo delle anime greche fino a qualche secolo fa, in segu<strong>it</strong>o nel tratto terminale<br />
mutato in Canalbianco.<br />
Sono anche queste atmosfere a fare liev<strong>it</strong>are i gem<strong>it</strong>i delle figlie del sole tra canneti<br />
accar ezzati dal vento e a lasciar ci intraveder e ombr e indefin<strong>it</strong>e <strong>di</strong> velieri<br />
approdare agli esili scani per far scendere e lasciare vagare tra fruscii <strong>di</strong> acque<br />
immortali eroi assieme ai nostri sogni.<br />
ERA APPREZZATA PER LA BELLEZZA E PER IL PROFUMO<br />
La magica resina del Nord<br />
L'ambra fu molto apprezzata nell'antich<strong>it</strong>à, era considerata simbolo solar e, che possiamo motivare in quanto i suoi colori cal<strong>di</strong><br />
e la sua trasparenza opaca richiama il nostro grande astro. Inoltre, era ricercata, oltre che per la sua bellezza e il suo fasc ino,<br />
anche quale me<strong>di</strong>camento per le malattie della gola e per le sue supposte pr oprietà magiche in quanto, se str ofinata o riscaldata,<br />
emanava un gradevole sapore aromatico e assumeva le capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> attrarre piccole particelle. Questo fenomeno incuriosì<br />
molto i Gr eci che senza r endersene conto, compir ono i primor <strong>di</strong>ali esperimenti che por teranno Coulomb, nel 1785, alla<br />
definizione delle leggi sulle attrazioni tra corpi elettrizzati (parole come elettroni, elettric<strong>it</strong>à derivano appunto da élektron)<br />
In Europa la maggior fonte dell'ambra si trova lungo le coste sud-orientali del Baltico e nel Mar e del Nord. Può presentarsi con<br />
superficie liscia e traspar ente quando, dagli strati in cui si tr ova sotto il livello del mar e, viene strappata dalla onde e ge ttata<br />
sulla riva; può essere in altri casi inglobata in terra o sabbia, oppur e rivest<strong>it</strong>a <strong>di</strong> incrostazioni. La <strong>di</strong>stribuzione dei rinve nimenti<br />
conferma che già nel Mesol<strong>it</strong>ico e dal Neol<strong>it</strong>ico ci fosse un impor tante commercio dell'ambra attraverso l'Europa fino al Passo<br />
del Brennero. Nodo nevralgico del flusso commer ciale fu il Delta del Po. Da qui la via pr oseguiva lungo le coste dell'Adriatico<br />
fino alla Grecia e ai centri dell' area egea.<br />
La via dell'ambra deve intendersi come un grande flusso economico e commer ciale, lungo il quale viaggiavano molti altri manufatti,<br />
materie prime e soprattutto idee e cultur e. Ciò rappresentò un importante fattore per l'Europa preistorica. Il commercio<br />
continuò nell'età del Bronzo, potenziandosi sensibilmente per gli interessi dei Micenei. Successivamente l'ambra fu molto ricercata<br />
tra le popolazioni dell'età del Ferro e durante l'epoca romana. Al riguardo Plinio <strong>di</strong>ce: «... ancor oggi le donne traspadane<br />
<strong>di</strong> campagna portano ambre come monili, soprattutto per or namento ma pure quale me<strong>di</strong>camento...».<br />
24
Gianni Cerioli<br />
Presenze fantasmatiche dell’arte a <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>
Presenze fantasmatiche dell'arte a <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong><br />
Gianni Cerioli<br />
Hanno una memoria “sottile” l'acqua e la terra e l'aria e il fuoco e tutti gli elementi<br />
che fondano delle cosmogonie.<br />
Pure lontani, nella separazione della <strong>di</strong>fferenza, vivono sempre il ricordo dell'atto<br />
creativo che li ha generati. Negli elementi primari ricerchiamo le cose che danno<br />
ragione della v<strong>it</strong>a, nostra, degli altri e del mondo.<br />
Eppure, a osservarli, essi non si trovano mai nettamente <strong>di</strong>visi, perché il fuoco sta<br />
sotto la terra e i vulcani sono lì a <strong>di</strong>mostrarlo, l'aria è fin dentro le montagne e la<br />
terra leggera si fa por tare dalla corrente del fiume più impalpabile <strong>di</strong> una tela <strong>di</strong><br />
ragno.<br />
Colti nella r ealtà del lor o essere, questi á<strong>it</strong>ia evidenziano dei punti <strong>di</strong> tensione,<br />
delle fratture e degli improvvisi ce<strong>di</strong>menti. Si organizzano spesso in “non luoghi”;<br />
si <strong>di</strong>spongono in giochi <strong>di</strong> “poros<strong>it</strong>à” che confondono ogni volta le struttur e delle<br />
cose. Non ancora “altro”, niente o nessuno resta completamente se stesso.<br />
La terra è nella memoria dell'acqua, ma l'acqua non cede. Attimo per attimo si<br />
unisce ad altre acque. La sinfonia deltizia può, come a <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>, costruire infin<strong>it</strong>e<br />
serie <strong>di</strong> nuovi universi <strong>di</strong> acque e <strong>di</strong> terr e.<br />
Ha un senso compiuto allora por tare dei giovani artisti fuori dalle r egioni della<br />
realtà univoca, massiccia, pervasiva e invadente della civiltà <strong>di</strong> massa, per<br />
cogliere il sapore e l'anima <strong>di</strong> un luogo che sta perennemente in bilico tra il mare<br />
e la terra, in tempi e spazi che non sono per nulla allineati ai nostri. Non vi sono<br />
qui r<strong>it</strong>uali obbligati e quoti<strong>di</strong>ani.<br />
Lo stesso senso ha per i p<strong>it</strong>tori del gruppo che affiancano<br />
gli allievi dell'Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> Firenze in questa ricerca sui misteri <strong>di</strong> un<br />
luogo in cui tutti i significati stabil<strong>it</strong>i si spogliano delle parvenze del r eale per<br />
acquistare uno statuto nuovo, fantasmagorico, quasi onirico.<br />
In questa esperienza non si ricer ca tanto la rivelazione <strong>di</strong> un senso nascosto,<br />
totalmente segreto ai più, quanto il gusto dell'esplorazione in comune, insist<strong>it</strong>a,<br />
ripetuta dei cost<strong>it</strong>uenti segnici letterari, ipotetico - deduttivi, filmici, ar chetipici,<br />
geologici, antropici, affabulatori, tanto per ricordarne qualcuno, <strong>di</strong> cui <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong><br />
si ammanta.<br />
29<br />
Alla foce dei gran<strong>di</strong> fiumi si vede in embrione<br />
come si raccolgano le acque ed<br />
apparisca l' asciutto: il che è una buona<br />
cosa, pur ché la signoria dell'uomo su <strong>di</strong><br />
esso si mantenga nell'or <strong>di</strong>ne della <strong>di</strong>vina<br />
somiglianza.<br />
Il Po, che porta via dalla montagna e dalla<br />
pianura, prima <strong>di</strong> farsi mare rest<strong>it</strong>uisce, più<br />
<strong>di</strong> quanto non rubi, in terra da para<strong>di</strong>so<br />
terrestre.<br />
Don Primo Mazzolari, O' visto il Delta
Anche il tempo si fa liquido a <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong> nel senso che assume le for me più<br />
strane. Certamente scorre come sempre ma secondo le modal<strong>it</strong>à <strong>di</strong> un conten<strong>it</strong>ore<br />
semanticamente <strong>di</strong>fferente ogni volta. Tutto è in movimento: nel vento dell'aria,<br />
nelle onde del mar e, nel lento depos<strong>it</strong>arsi delle sabbie. Eppur e tutto è<br />
soggetto ad un assordante silenzio creativo.<br />
Le categorie dello spazio e del tempo sono qui del tutto specifiche ed in continua<br />
variazione. L'or<strong>di</strong>ne del mondo che vi si incontra è <strong>di</strong> volta in volta satur o e<br />
deserto, <strong>di</strong>latato e coeso, semplice e complesso. Da un estr emo all'altro gli elementi<br />
raccolti tendono ora alla ragione ora al sogno. Sono sempr e comunque<br />
riferibili ad una modal<strong>it</strong>à <strong>di</strong> intervento che è una sor ta <strong>di</strong> de-r ealizzazione del<br />
soggetto e dei suoi referenti ab<strong>it</strong>uali.<br />
30
Le opere che sono state pr odotte per questa esposizione mettono alla pr ova la<br />
<strong>di</strong>mensione spazio-temporale, culturale e generazionale dei singoli p<strong>it</strong>tori. La letteratura<br />
e la scienza possono cost<strong>it</strong>uir e un corr elativo alla figurazione con la<br />
quale tutti i nostri ar tisti realizzano il lor o percorso visivo. Anzi esso <strong>di</strong>venta più<br />
ricco e complesso pr oprio per le fascinazioni delle narrazioni <strong>di</strong> G. A. Cibotto e<br />
delle evocative geologie <strong>di</strong> Raf faele Peretto. La p<strong>it</strong>tura, è evidente, adopera altri<br />
co<strong>di</strong>ci rispetto alla parola per la rappresentazione <strong>di</strong> un fatto, <strong>di</strong> un avvenimento,<br />
<strong>di</strong> una percezione.<br />
È proprio la messa in atto <strong>di</strong> mezzi grafici, p<strong>it</strong>torici, plastici a rendere sensibile alla<br />
vista la creazione <strong>di</strong> un mondo che supera la mimesi e genera intrusioni continue<br />
con la r ealtà. In questo l'artista impone spesso statuti perturbatori<br />
ai dati per cettivi, fa sussultar e le categorizzazioni tra<strong>di</strong>zionali, mette in<br />
<strong>di</strong>scussione i co<strong>di</strong>ci della rappr esentazione o li confer ma, sviando appena <strong>di</strong><br />
quel tanto che serve per uscire dal co<strong>di</strong>ce e sub<strong>it</strong>o r<strong>it</strong>or narvi.<br />
L'occhio dell'artista realizza il mondo, il mondo. Lo ripor ta alle origini,<br />
ne esplora per cezioni e segni. Li rifor mula anzi attraverso i segni della tecnica<br />
dell'arte grafico-p<strong>it</strong>torica. In questo modo il linguaggio visivo entra in circolazione<br />
<strong>di</strong>alogica con la parola, la narrazione, il <strong>di</strong>scorso argomentativo.<br />
Mi sembra che con giusta ragione sia stato proposto per tutti gli artisti <strong>di</strong> confrontarsi<br />
con l'uso della xilografia. La più antica tra le tecniche incisorie si<br />
<strong>di</strong>mostra anche la più adatta a riportare allo sguardo le con<strong>di</strong>zioni della produzione<br />
tecnica e, in un qualche modo, ad assicurar e le primizie stesse della figurazione.<br />
Alla xilografia dobbiamo la grande <strong>di</strong>ffusione dell'immagine stampata e la cir colazione<br />
<strong>di</strong> infin<strong>it</strong>e figure sacre e profane, umoristiche o satiriche, archeologiche e<br />
monumentali. La storia dell'immagine accompagna l'uman<strong>it</strong>à fin dagli inizi e la<br />
xilografia è stato un motor e impor tante per la cr eazione del nostr o modo <strong>di</strong><br />
vedere.<br />
Nella sua Grammaire des Art du Dessin, M. Charles Blanc sintetizza con questa<br />
massima la specific<strong>it</strong>à dell'incisione su legno: 1.<br />
Tra tutte le tecniche incisorie la xilografia è quella appunto che per mette un rapporto<br />
ravvicinato tra l'operativ<strong>it</strong>à dell'intagliator e e il linguaggio espr essivo dell'artista.<br />
Dopo aver conosciuto fortune alterne, r<strong>it</strong>orna oggi negli stu<strong>di</strong> degli artisti<br />
a garantirne le intenzioni poetiche attraverso le scelte <strong>di</strong> molti materiali <strong>di</strong>sponibili<br />
ben oltre al legno <strong>di</strong> filo o al legno <strong>di</strong> testa della tra<strong>di</strong>zione.<br />
Tutto si gioca insomma tra la pr esenza della linea nera, lasciata sul foglio dalla<br />
matrice inchiostrata in corrispondenza del <strong>di</strong>segno iniziale rispar miato dal<br />
“taglio” e “contro taglio” delle lame, e quella della linea bianca, là dove l'incisor e<br />
segue con punta metallica il filo del <strong>di</strong>segno e crea un vuoto tra gli spazi inchiostrati.<br />
In quest'ultimo caso l'immagine 2.<br />
1 M. Charles Blanc, Grammaire des Arts du Dessein, Paris, V e Jules Renouard, Libreraire-E<strong>di</strong>teur, 1867; p. 688.<br />
2 G. Zacchè, La Xilografia, in La Xilografia a Mantova nel '900, Quistello (Mantova), Stampa Officina grafica Ceschi, 2001; p. 4<br />
31
Gli Allievi dell'Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> Fir enze<br />
Nelle opere dei giovani ar tisti dell'Accademia <strong>di</strong> Belle Ar ti <strong>di</strong> Fir enze è ben evidente<br />
l'impatto con lo spazio-tempo <strong>di</strong> <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>. Sino dal primo incontr o la<br />
forza <strong>di</strong> questo interlocutor e è <strong>di</strong>ventata una pr esenza viva, sub<strong>it</strong>o colta anche<br />
dall'osservatore più <strong>di</strong>stratto. La cr eazione del mondo che qui si r espira tr ova<br />
l'occhio dell'artista sollec<strong>it</strong>ato dal <strong>di</strong>re del poeta e da quello dello scienziato.<br />
L'influenza <strong>di</strong> Cibotto e <strong>di</strong> Peretto si coglie pervasiva in tutta l'operazione.<br />
Tutto riporta alla continu<strong>it</strong>à e alla varietà. L'ar tista coglie via via un grado maggiore<br />
<strong>di</strong> concretezza nello spazio che esplora. Le appar enze fenomeniche suggeriscono<br />
forme elementari, defin<strong>it</strong>e eppure tutto gli si contrappone <strong>di</strong> nuovo con<br />
una linea illusionistica, metaforica che travalica ogni tentativo <strong>di</strong> contenimento. Vi<br />
sono foglie fruscianti, canne emergenti dall'acqua, capanni <strong>di</strong> pescatori, r el<strong>it</strong>ti<br />
portati dal flusso delle maree, silenzi e sogni.<br />
Valentina Branchi<br />
Presenta un acrilico su tela (cm 70x50) <strong>di</strong> uno struggente tramonto. Che cosa si<br />
attende nell'ora del crepuscolo? È la fine della luce del giorno o l'inizio dei misteri<br />
notturni? È l'apparizione del mondo <strong>di</strong> Pan oppure la morte del <strong>di</strong>o che viene<br />
celebrata? La scomparsa del senso panico nel mondo attuale dà alle tr e figure<br />
che si stagliano contro il sole morente, una <strong>di</strong>versa referenza. Nei luoghi anfibi <strong>di</strong><br />
<strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong> si materializzano for me straniate. Più che ninfe dei boschi queste figure<br />
sono delle baccanti <strong>di</strong>onisiache. Sono delle attrici <strong>di</strong> un film <strong>di</strong> fantasy o piuttosto<br />
delle sacerdotesse <strong>di</strong> un r<strong>it</strong>o pagano che nella teatral<strong>it</strong>à esib<strong>it</strong>a soffrono l'esilio<br />
della nostalgia?<br />
La xilografia int<strong>it</strong>olata “Cavaliere d'Italia” (matrice <strong>di</strong> linoleum <strong>di</strong> cm 40x30, stampata<br />
su Carta Magnani) gioca sulla valenza delle forme ambigue. Vi è una continu<strong>it</strong>à<br />
intrecciata <strong>di</strong> piani e <strong>di</strong> for me. Quella che viene magnificata è una bellissima<br />
donna-uccello, gli stessi air oni hanno le for me <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> occhi er otici aperti<br />
sul mondo.<br />
33<br />
Ici, la surface convulsive<br />
de l'onde sur l'onde<br />
donne à l'étendue<br />
un parcours houleux<br />
qui noie toute parole terreuse:<br />
inversant les signes, les libérant,<br />
leur insufflant des plans de fugue,<br />
sauvant tout naufrage intime<br />
par des salves d'issue,<br />
des flambées de jeunesses de for mes<br />
Jean Flaminien, L'Eau promise
Valentina Branchi<br />
Le Ninfe <strong>di</strong> <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>, 2009<br />
Acrilico su tela cm 70x50<br />
34<br />
Valentina Branchi<br />
Cavaliere d’Italia, 2009<br />
Xilografia su carta cm 70x50
Serena Cestari<br />
“La grande via” è una tecnica mista (tempera e acrilico) su tela. La p<strong>it</strong>tura gestuale<br />
e il colore <strong>di</strong>stribu<strong>it</strong>o a pasta conferiscono una buona struttura alla composizione,<br />
che ha un taglio fotografico <strong>di</strong> grande suggestione. La visione dal basso<br />
dell'inquadratura mette a fuoco il per corso in<strong>di</strong>cato dagli ar ti in primo piano.<br />
Sembrano, infatti, segnar e la possibil<strong>it</strong>à <strong>di</strong> poter pr ocedere oltre, sulle acque, a<br />
suggerire un continuum tra terra e mare.<br />
La xilografia "Presenze, presente" (matrice su linoleum <strong>di</strong> cm 40x30, stampata su<br />
fogli d i C arta M agnani b ianca) g ioca s ull'ampiezza s emantica d ella<br />
parola “presenza”, intesa quale “esser e in un dato luogo” ma anche come<br />
“aspetto esteriore”.<br />
La sagoma antr opomorfa in scala ridotta ha una minor “pr esenza” rispetto al<br />
superbo groviglio f<strong>it</strong>omorfo in cui resta imprigionato lo storione.<br />
Marco Colella<br />
L'opera "Alba a <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>" è un olio su tela <strong>di</strong> lino con imprim<strong>it</strong>ura a gesso.<br />
È come una prima messa a fuoco della visione. I lucori del gior no che inizia lasciano<br />
trasparire le for me ancora smorzate dal buio della notte appena trascorsa.<br />
L'artista coglie il momento <strong>di</strong> avvicinamento dell'isola alle prime luci dell'alba.<br />
Il cielo ha una tonal<strong>it</strong>à r osso spento. Il capanno si staglia in mezzo alla vegetazione.<br />
Ogni cosa nel gioco delle pennellate evidenti assume la consistenza <strong>di</strong><br />
una sfuocata, gelatinosa materia primor<strong>di</strong>ale.<br />
La xilografia agisce sulla specchiata par t<strong>it</strong>ura dei piani. Il flusso ininterrotto della<br />
v<strong>it</strong>a del pescatore si apre alla vast<strong>it</strong>à <strong>di</strong> un cielo <strong>di</strong> cavalli bianchi volanti.<br />
La necess<strong>it</strong>à dover osa e la fascinazione del sogno <strong>di</strong>ventano ugualmente r eali<br />
sullo specchio delle acque deltizie. Tutti quanti noi viviamo nella provvisorietà più<br />
assoluta ben consapevoli <strong>di</strong> vivere in essa.<br />
Yasmine Dainelli<br />
“Solo natura” è una tecnica mista, pigmento, fusaggine e car ta su legno, <strong>di</strong> cm<br />
70x50. La composizione punta sapientemente sul r<strong>it</strong>mo della pr esenza-assenza.<br />
Le erbe che riescono a colonizzar e ed imbrigliare le dune hanno la parvenza <strong>di</strong><br />
vivere <strong>di</strong> nulla. In un paesaggio per ennemente in trasfor mazione anche i segni<br />
della fusaggine a fr ottage sullo spazio bianco della car ta <strong>di</strong>ventano specchio <strong>di</strong><br />
un farsi e <strong>di</strong>sfarsi degli elementi.<br />
La xilografia int<strong>it</strong>olata “Ieri oggi” usa una matrice <strong>di</strong> legno. L'opera ha una bella<br />
part<strong>it</strong>ura spaziale che si muove liberamente sul profilo slontanante della centrale,<br />
collocata tra cielo e terra. È il tempo pr esente che chiede c<strong>it</strong>ta<strong>di</strong>nanza al mondo<br />
dell'arte. Il cielo è risolto a filamenti che imbrigliano l'aer e come in una materia<br />
gassosa primor<strong>di</strong>ale. La concretezza sta tutta nella parte inferiore: la vegetazione<br />
è rigogliosa e pronta a trattenere ogni minima presenza <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a, a morir e, anche,<br />
e poi <strong>di</strong> nuovo ricrescere.<br />
35
Serena Cestari<br />
La grande via, 2009<br />
Tecnica mista su tela cm 70x50<br />
36<br />
Serena Cestari<br />
Presenze, presente, 2009<br />
Xilografia su carta cm 70x50
Marco Colella<br />
Alba a <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>, 2009<br />
Olio su tela cm 70x50<br />
37<br />
Marco Colella<br />
Il sogno del pescatore, 2009<br />
Xilografia su carta cm 70x50
Yasmine Dainelli<br />
Solo natura, 2009<br />
Tecnica mista su compensato cm 70x50<br />
38<br />
Yasmine Dainelli<br />
Ieri oggi, 2009<br />
Xilografia su carta cm 70x50
Ilaria Leganza<br />
Lo stesso t<strong>it</strong>olo viene dato ad entrambe le oper e presentate, a confer ma <strong>di</strong> una<br />
continu<strong>it</strong>à <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o nell'affrontare le emergenze grafico-formali della lunga e “pallida”<br />
spiaggia <strong>di</strong> <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>.<br />
La prima è una china su carta (con supporto <strong>di</strong> tela) int<strong>it</strong>olata ''Rel<strong>it</strong>ti e fantasmi''.<br />
Essa coglie molto bene la desolazione degli spazi e la spor ca bellezza dei rel<strong>it</strong>ti<br />
spiaggiati. È un mondo fatto da oggetti funzionali privati del lor o principio <strong>di</strong><br />
prestazione (è, detta così, quasi una c<strong>it</strong>azione surrealista, ma risolta ben <strong>di</strong>versamente).<br />
La presenza ingombrante della boa <strong>di</strong>venta un modo delicato e sognante<br />
per cogliere una realtà altrimenti fredda e alienante.<br />
La xilografia omonima, misura cm 70x50 ed utilizza una matrice <strong>di</strong> linoleum <strong>di</strong> cm<br />
40x30. Anche qui gli stessi elementi tematici vengono abbinati all'idea <strong>di</strong> sospeso<br />
mistero, reso ancora più evidente dal cielo nero dello sfondo. La “contenuta<br />
<strong>di</strong>sperazione” <strong>di</strong> uno spazio come questo, equilibra finemente la desolata <strong>di</strong>spersione<br />
delle cose guaste e corrotte. Tutto si rapporta con il principio <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne<br />
e <strong>di</strong> chiarezza della visione dell'artista.<br />
Giovanni Mazzi<br />
“Tutto scorre” è un olio su tela <strong>di</strong> cm 70x50 in cui la figurazione svolge un ruolo<br />
narrativo ben preciso. Lo storione trans<strong>it</strong>a dalla figura frontale che occupa tutto lo<br />
spazio centrale della composizione verso le mani <strong>di</strong> un altr o ignudo che spunta<br />
nella par te bassa, a destra della tela. Ci sono dei riferimenti alle tecniche <strong>di</strong><br />
pesca a <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>, ma ci sono pure delle riflessioni giocate a coppie contrastive<br />
che fanno da cassa <strong>di</strong> risonanza a tutto il quadro come possesso/appropriazione,<br />
libertà/casual<strong>it</strong>à, conscio/inconscio.<br />
La xilografia “Pren<strong>di</strong> questa v<strong>it</strong>a” ha una matrice che misura cm 40x30, stampata<br />
su carta 70x50. Il gesto quasi sacrale della presentazione della “v<strong>it</strong>tima” scan<strong>di</strong>sce<br />
tre <strong>di</strong>stinti spazi all'interno della composizione.<br />
Il primo piano delle mani che sostengono l'animale catturato, la figura del pescatore<br />
e, per ultimo, le vetrate sullo sfondo. Con lo stesso puntiglio l'ar tista seziona<br />
e mette a nudo uomini e animali.<br />
Qui si vede come pochi elementi sapientemente stu<strong>di</strong>ati possono dar e il senso<br />
della misura e del contr ollo. La r<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à del gesto confer ma un coinvolgimento<br />
autentico ed un'emozione non <strong>di</strong>ssimulata.<br />
Veronica Prete<br />
“Il naufragio” è il t<strong>it</strong>olo dell'opera in esposizione. È una tecnica mista <strong>di</strong> cm 70x<br />
50 in cui si scorge una barca che sta affrontando la bufera in mezzo al mare.<br />
L'utilizzo del colore ad olio e dell'acrilico, steso in modo materico, r ende più evidente<br />
la percezione del mare in burrasca e della precarietà della barca a rischio<br />
<strong>di</strong> naufragio. Quello che ci viene proposto è un capovolgimento <strong>di</strong> senso rispetto<br />
al silenzio e alla calma piatta del mar e durante il sopralluogo sull'isola.<br />
39
Nello spazio della tela la nostra ar tista sperimenta la sua voglia fr enetica <strong>di</strong> fare<br />
muovere le acque, <strong>di</strong> farle urlare dalla bellezza e non <strong>di</strong> lasciarle morire nel silenzio.<br />
La xilografia su matrice <strong>di</strong> linoleum ha come t<strong>it</strong>olo “Il destino <strong>di</strong> una famiglia”<br />
(stampata su carta bianca, Magnani <strong>di</strong> Pescia). È evidente la suggestione della<br />
vis<strong>it</strong>a sull'isola e della visione del film “I <strong>Fantasmi</strong> a Sano <strong>Boa</strong>”. La ciclic<strong>it</strong>à del<br />
vivere permette <strong>di</strong> coglier e da <strong>di</strong>verse angolazioni la ricchezza <strong>di</strong> molte risorse<br />
interiori, fisiche, immaginali quali il lavoro del pescatore, la compless<strong>it</strong>à dei segni<br />
dello storione, la nasc<strong>it</strong>a <strong>di</strong> un bambino.<br />
Yari Sacco<br />
“Naufrago” è una stampa su car ta da 120 mg, montata su for ex che misura cm<br />
70x50. Il riporto fedele della realtà me<strong>di</strong>ante l'utilizzo <strong>di</strong> uno strumento tecnologico<br />
colloca quest'opera nell'amb<strong>it</strong>o del recor<strong>di</strong>ng con la rinuncia ad ogni intervento<br />
<strong>di</strong> tipo manuale e p<strong>it</strong>torico. La figura dell'orsacchiotto che spunta, spoglio<br />
ormai <strong>di</strong> ogni pelouche, tra le ramaglie della risacca permette all'artista <strong>di</strong> addensare<br />
<strong>di</strong>versi piani per cettivi e <strong>di</strong> condurr e il riguardante all'interno <strong>di</strong> un viaggio<br />
nell'interior<strong>it</strong>à <strong>di</strong> ognuno.<br />
La xilografia dal t<strong>it</strong>olo “M<strong>it</strong>ologia contemporanea” inv<strong>it</strong>a l'occhio dello spettator e<br />
a muoversi secondo rotte del tutto specifiche. Ci sono c<strong>it</strong>azioni for mali e riman<strong>di</strong><br />
paro<strong>di</strong>ci.<br />
Mi sembra impor tante che l'ar tista in tal modo intenda sottolinear e la possibil<strong>it</strong>à<br />
<strong>di</strong> riconsiderare la prigione in<strong>di</strong>vidualistica in cui viviamo per metter e in circolo il<br />
senso <strong>di</strong> altre umane potenzial<strong>it</strong>à.<br />
Leonardo Zecchi<br />
L'opera "Approdo a <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>" è un olio su tela, pr eparata gesso, <strong>di</strong> cm 70x50.<br />
La composizione tiene conto dello stato psichico <strong>di</strong> chi si apr e al senso della<br />
scoperta, allo spingersi verso la calma estiva del delta. Vi è, infatti, nella sua realizzazione<br />
una capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione equilibrata con il r eale. Le par t<strong>it</strong>ure cromatiche<br />
danno continu<strong>it</strong>à alle <strong>di</strong>verse sezioni. Non vi sono antinomie irriducibili in<br />
questo accostarsi alle cose; la contigu<strong>it</strong>à dei toni può richiamar e certi paesaggi<br />
olandesi <strong>di</strong> Jongkind.<br />
L'opera stampata dal t<strong>it</strong>olo "Chi sogna cavalli bianchi pesca storioni" utilizza una<br />
matrice <strong>di</strong> linoleum <strong>di</strong> cm 40x30, stampata ad inchiostr o nero su Carta Magnani,<br />
Pescia.<br />
La figura del giovane in primo piano pr e<strong>di</strong>spone l'occhio alla cir cu<strong>it</strong>azione della<br />
rêverie che esce dal suo mondo immaginale. È un nodo <strong>di</strong> simboli che si svolge<br />
attraverso il per corso grafico segnato dalla cor nucopia, dagli storioni e dai cavalli<br />
bianchi.<br />
È la richiesta <strong>di</strong> una r ealizzazione <strong>di</strong> un pensato che por ta in un mondo “altr o” il<br />
protagonista.<br />
40
Ilaria Leganza<br />
Rel<strong>it</strong>ti e fantasmi, 2009<br />
China su carta applicata a tela, cm 70x50<br />
41<br />
Ilaria Leganza<br />
Rel<strong>it</strong>ti e fantasmi, 2009<br />
Xilografia su carta cm 70x50
Giovanni Mazzi<br />
Tutto scorre, 2009<br />
Olio su tela cm 70x50<br />
42<br />
Giovanni Mazzi<br />
Pren<strong>di</strong> questa v<strong>it</strong>a, 2009<br />
Xilografia su carta cm 70x50
Veronica Prete<br />
Il naufragio, 2009<br />
Tecnica mista su tela cm 70x50<br />
43<br />
Veronica Prete<br />
Il destino <strong>di</strong> una famiglia, 2009<br />
Xilografia su carta cm 70x50
Yari Sacco<br />
Naufrago, 2009<br />
Stampa su carta montata su forex cm 70x50<br />
44<br />
Yari Sacco<br />
M<strong>it</strong>ologia contemporanea, 2009<br />
Xilografia su carta cm 70x50
Leonardo Zecchi<br />
Approdo a <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>, 2009<br />
Olio su tela cm 70x50<br />
45<br />
Leonardo Zecchi<br />
Chi sogna cavalli bianchi pesca storioni, 2009<br />
Xilografia su carta cm 70x50
Gli Artisti del gruppo Arte Sentimentale<br />
L'exergo vichiano, riguardante Talete, non suoni insolente per gli ar tisti del gruppo,<br />
ché del sentimento sono oggi piene le fosse, ma pr oprio per questo è forse<br />
meglio tornarne a parlare. Ho messo la c<strong>it</strong>azione con l'intento <strong>di</strong> chiarire che il termine<br />
sentimentale ha un côté sérieux e come tale non ha nulla da spartire con il<br />
sentimentalismo usa e getta <strong>di</strong> tanta fiction televisiva e mass me<strong>di</strong>atica, buona al<br />
massimo a far cr escere le zucche <strong>di</strong> cer ti spettatori, appunto, per le copiose<br />
lacrime strappate a comando.<br />
L'aggettivo sentimentale comincia a circolare in Italia dal 1792 con la complic<strong>it</strong>à<br />
della prima versione <strong>di</strong> A Sentimental Journey through France and Italy <strong>di</strong> Sterne.<br />
La sua fortuna presso gli artisti romantici è fin troppo nota per starne a <strong>di</strong>scutere.<br />
Il ter mine deriva dal latino sentire (avvertire le impr essioni pr odotte sui nostri<br />
sensi); sentimentale è quin<strong>di</strong> ogni attiv<strong>it</strong>à del sentire. Sentilmentale è chi è mosso<br />
da affetti. Nella nostra cultura filosofi, fisiologi, scienziati, poeti e letterati hanno<br />
parlato prima <strong>di</strong> passioni, poi <strong>di</strong> sentimenti, ora <strong>di</strong>scutono <strong>di</strong> emozioni. La psicologia<br />
delle emozioni ha prodotto, oggi, ricerche molto importanti in questo senso.<br />
Le cose evidentemente sono cambiate anche pr esso il grande pubblico. Ai nostri<br />
giorni il termine “sentimentale” ha perso l'eccesso <strong>di</strong> una connotazione emotiva<br />
<strong>di</strong> un comportamento negativo, quello, cioè, <strong>di</strong> non sapere controllare la sfera<br />
affettiva o <strong>di</strong> non riuscire ad espanderla all'esterno. Essere sentimentale può cost<strong>it</strong>uire<br />
il più introverso dei caratteri <strong>di</strong> una v<strong>it</strong>a psichica egocentricamente<br />
impostata, ma può essere anche una risorsa cogn<strong>it</strong>iva per il soggetto alla ricerca<br />
<strong>di</strong> un rapporto con se stesso e il mondo.<br />
Ma veniamo agli ar tisti del gruppo Arte Sentimentale . Quando Amedeo Lanci<br />
stende negli anni Sessanta sul suo taccuino <strong>di</strong> appunti alcune pagine per delineare<br />
cosa sia “arte sentimentale”, reagisce ad una s<strong>it</strong>uazione ben precisa. In<br />
quegli anni si è venuta af fermando la nozione della “mor te dell'arte” e, <strong>di</strong> conseguenza,<br />
dell'ar tista. Gli strumenti della p<strong>it</strong>tura venivano messi in <strong>di</strong>scussione<br />
partendo proprio dalla constatazione che certa tra<strong>di</strong>zione era rimasta in se stessa<br />
imbrigliata e, cacciatasi da sola in un angolo senza via <strong>di</strong> fuga, era r<strong>it</strong>enuta<br />
incapace ormai <strong>di</strong> procedere.<br />
È evidente che Lanci non scrive un allo stesso modo delle tante<br />
avanguar<strong>di</strong>e alle quali il Novecento ci ha ab<strong>it</strong>uato. Il linguaggio usato assomiglia<br />
molto più ad un'accorata riflessione ad alta voce che non ad un pr oclama. Non<br />
vi prevale, infatti, quella for ma sintetica ed espr essiva dell'afori-sma, che lascia<br />
sempre spiazzato, ammirato e fuorviato l'ascoltatore. Non vi compaiono insomma<br />
troppe formule da memorizzare come spot pubblic<strong>it</strong>ari.<br />
47<br />
E cominciò da un principio tr oppo<br />
sciap<strong>it</strong>o - dall'acqua -, forse per ché<br />
aveva osservato con l'acqua cr escere<br />
le zucche.<br />
Giambattista Vico, La Scienza Nuova
La sua è una riven<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> uno statuto dell'ar te che egli sente come irrinunciabile.<br />
Rispetto alla sistematica esplorazione <strong>di</strong> possibil<strong>it</strong>à extra-ar tistiche<br />
(tra<strong>di</strong>zionali) che si sperimentano, egli vuole sottolineare un richiamo importante.<br />
Tutti i nuovi artisti fondano le loro ricerche soprattutto sul binomio concetto-comportamento;<br />
Lanci mette l'accento su <strong>di</strong> una polar<strong>it</strong>à come il sentimento che viene<br />
totalmente trascurata, se non negata, dagli artisti in quel momento.<br />
Importante è allora il fatto che un artista sentimentale rifiuti lo statuto <strong>di</strong> essere in<br />
apatia completa. Non può dar e solo la par ola all'inconscio, mettendo in esilio<br />
ogni facoltà cr<strong>it</strong>ica, nemmeno fosse un seguace della scr<strong>it</strong>tura automatica del<br />
Surrealismo. L'artista sentimentale vuole <strong>di</strong>pinger e . Il triangolo pr oposto da Joseph Kosuth deve almeno<br />
tenere in conto <strong>di</strong> questa nuova possibil<strong>it</strong>à, <strong>di</strong> questa pr esenza.<br />
Bisogna lasciare un margine estr emo alle pulsioni, alle motivazioni, alle volizioni<br />
<strong>di</strong> ognuno <strong>di</strong> noi. In queste possiamo alla fine tr ovare un centr o, un luogo della<br />
mente in cui raccoglierci e recuperare il senso della nostra esistenza.<br />
. Il quadr o ha<br />
delle sue specific<strong>it</strong>à ( Il modo <strong>di</strong> <strong>di</strong>pinger e o l'uso <strong>di</strong> altr e tecniche per arrivar e a<br />
compiere un'opera, sarà orientato verso il <strong>di</strong>segno, il colore sembrerà un grande<br />
<strong>di</strong>segno, non ci saranno immagini <strong>di</strong>segnate e poi riemp<strong>it</strong>e <strong>di</strong> color e) che vanno<br />
rispettate. Allo stesso modo il rapporto tra segni e significati deve tener conto che<br />
.<br />
Questo modo <strong>di</strong> far e figurazione <strong>di</strong>venta un legame fra un tempo dell'ar te in cui<br />
tutto passava attraverso questo genere (La p<strong>it</strong>tura è sempre stata grande maestra<br />
per civiltà e popoli, con Arte Sentimentale tornerà Maestra <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a) ed il tempo<br />
attuale che vive la presenza <strong>di</strong> un esercizio tra<strong>di</strong>zionalmente p<strong>it</strong>torico sempre più<br />
in concorrenza con la registrazione fotochimica ed elettronica.<br />
L'osservatore guardando un quadro deve r<strong>it</strong>rovare le figure .Ogni ar tista del gruppo mantiene una pr opria<br />
autonomia espressiva, quel che conta veramente è concor dare sui principi.<br />
Un giorno, <strong>di</strong> fronte ad una grande pala cinquecentesca che aveva nella sua<br />
chiesa, parlando con me come se riflettesse ad alta voce con se stesso, mi<br />
prospettava l'oppor tun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> far e restauri conservativi. A me bambino, che non<br />
capivo che cosa fosser o, con tutta semplic<strong>it</strong>à spiegò che tutte le cose umane<br />
periscono e che, quin<strong>di</strong>, anche la bellezza dei quadri andava conservata e curata<br />
pur nella cer tezza che nel gior no del Giu<strong>di</strong>zio tutto sar ebbe andato <strong>di</strong>strutto,<br />
perché allora non avremo più bisogno <strong>di</strong> nulla nella contemplazione <strong>di</strong> Dio.<br />
> protestai. Come suo sol<strong>it</strong>o, fu dolcemente<br />
irremovibile. Era solo Dio il grande performer capace <strong>di</strong> realizzare la visione perfetta<br />
e <strong>di</strong> sanar e così ogni confl<strong>it</strong>tual<strong>it</strong>à estetica e non solo. Da quel momento<br />
restai vaccinato da ogni tentativo <strong>di</strong> confonder e nella cr eazione ar tistica una<br />
qualsiasi rival<strong>it</strong>à con la trascendenza.<br />
Ma torniamo ai nostri artisti sentimentali che già conoscono <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong> per<br />
essere venuti in questo posto magico e per aver ne colto l'aura. Mi par e proprio<br />
<strong>di</strong> poter ravvisar e nell'artista sentimentale un por tatore sano <strong>di</strong> emozioni. Lanci<br />
termina i suoi appunti con un'af fermazione che inizialmente mi lasciava per -<br />
plesso, su cui ancora vorrei negoziare, ma che è ben precisa. . L'ar te sentimentale<br />
sarà allora un'ar te (come voleva Argan) se riuscirà a dar e un<br />
supplemento d'anima anche ad uno spettator e <strong>di</strong>stratto, <strong>di</strong>silluso e totalmente<br />
<strong>di</strong>saffezionato degli altri e del mondo.<br />
Il gruppo Arte Sentimentale:<br />
Luciano Scarpante, Gunther Wolf, Amedeo Lanci, Umberto Falchini.<br />
49
Umberto Falchini<br />
Le opere che Falchini presenta rivelano una preziosa <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> elementi. Le<br />
due tecniche miste (tempera e china) su tela utilizzano la struttura del chiasmo<br />
centrale formato dalla <strong>di</strong>rezione della barca e da quella del remo del pescatore<br />
per segnare traiettorie che dal quadro partono e al quadro r<strong>it</strong>ornano.<br />
In la figura in basso a margine del foglio fa<br />
suonare un suo personale olifante che dà v<strong>it</strong>a ad un cavallo volante bianco. In tal<br />
modo si cr ea una traiettoria semicir colare che abbraccia tutta la composizione.<br />
Lo spazio si apre e si allarga in oniriche onde sensoriali e immaginali.<br />
La v<strong>it</strong>a del lavor o, della fatica <strong>di</strong> sopravviver e sta al centr o della composizione,<br />
attorno vi gira tutto quanto è fatto <strong>di</strong> desideri, <strong>di</strong> volizioni e <strong>di</strong> sogni. Essi accompagnano<br />
la nostra esistenza. Sono compagni <strong>di</strong> viaggio mai neutrali, che ci con<strong>di</strong>zionano,<br />
ci esaltano o ci abbattono. Quel che è cer to, non sono mai dei conten<strong>it</strong>ori<br />
vuoti da abbandonare sulla spiaggia.<br />
<strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong> <strong>di</strong>venta, per un verso, una terra desolata e al contempo una terra vis<strong>it</strong>ata<br />
dalla grazia <strong>di</strong> sublimar e l'esistenza. L'aura fiabesca e sentimentale in cui<br />
è avvolta tutta la narrazione ha un rilievo del tutto par ticolare, sottolineato dall'uso<br />
del color e vivissimo eppur e composto. Falchini non ama gli eccessi e nelle<br />
sue opere la riflessione etica ed estetica viaggiano insieme appaiate.<br />
Nell'opera si definisce, invece, una <strong>di</strong>agonale che congiunge<br />
la giovane figura in basso a sinistra al casone in alto a destra. Il r<strong>it</strong>or no a<br />
casa, la necess<strong>it</strong>à <strong>di</strong> tr ovare un ripar o per la notte oppur e, più semplicemente,<br />
l'intenzione <strong>di</strong> dar e compimento ad una meta, tutto questo viene a naufragar e<br />
nella luce lunar e del plenilunio che allaga ogni spazio. Sull'acqua deltizia l'equorea<br />
sublimazione dei sensi pr oduce rivelazioni impensate. Il viaggio sulle<br />
acque immerse nell'atmosfera lunare conferisce una <strong>di</strong>mensione fantastica, aulico-lirica<br />
a tutta la narrazione mentr e le nuvole si mangiano l'infin<strong>it</strong>o mondo che<br />
sta oltre la linea incerta dell'orizzonte.<br />
In un dove tutto è pr esente, si innesca una sorta <strong>di</strong> staffetta della<br />
visione. L'occhio della giovane figura in basso pr ocede sino a quella del pescatore<br />
che a sua volta ha una traiettoria visiva sua propria. Guarda davanti a sé per<br />
raggiungere il casone a cui approdare, mentre la luna, nella riflessa luce del sole<br />
che essa rinvia sulla terra, guar da entrambi ed è guar data. L'universo mondo si<br />
squaderna e prende un senso <strong>di</strong> infin<strong>it</strong>o in questo gioco <strong>di</strong> riflessi e <strong>di</strong> volizioni,<br />
<strong>di</strong> riman<strong>di</strong> e <strong>di</strong> riflessioni.<br />
51<br />
Però più spesso è <strong>di</strong>verso.<br />
Un luogo senza coor<strong>di</strong>nate senza storia<br />
apparente. Io sono già stato qui<br />
(ma è una sensazione fuggevole)<br />
o ci verrò un gior no.<br />
In<strong>di</strong>zi senza nessi.<br />
Affidarsi ai sensi (al settimo, all'ottavo …).<br />
Fabio Pusterla, Concessione all'inverno.
In queste oper e ci sono <strong>di</strong>versi piani della memoria e dell'esistenza. V i sono le<br />
ragioni del vivere, le ragioni dell'invecchiare, <strong>di</strong> morire, anche, senza rivolta alcuna.<br />
Vi è altrettanto ben precisa l'istanza <strong>di</strong> riven<strong>di</strong>care alla sfera sentimentale una<br />
linea <strong>di</strong> motivazione impor tantissima per il nostr o procedere tra i sentieri incer ti<br />
del vivere.<br />
Anche nella xilografia la <strong>di</strong>mensione del sogno, entr o cui si catalizza la visione,<br />
travalica tutte le <strong>di</strong>namiche dei segni e della composizione, già presenti nelle due<br />
opere pr ecedenti. Tutti gli elementi ivi raccolti of frono una scansione narrativa<br />
all'insieme. È nello svolgimento ben strutturato e compatto, per sezioni pr ogressive,<br />
che l'ar tista riconsidera i r<strong>it</strong>uali esistenziali e i mutamenti dei pensieri e dei<br />
corpi.<br />
UMBERTO FALCHINI<br />
Ha allest<strong>it</strong>o la sua prima mostra personale nel 1983 alla Galleria Elefante <strong>di</strong> Livor no con presentazione <strong>di</strong> Michele Feo. Fra le<br />
altre esposizioni, vale ricor dare quelle: alla Galleria Accademia <strong>di</strong> Milano con catalogo a cura <strong>di</strong> Nicola Micieli (1984), alla<br />
Galleria Mo<strong>di</strong>gliani <strong>di</strong> Livor no (1985) per la collettiva "25 p<strong>it</strong>tori per Alessandr o Manzoni", nelle sale del Castello Pasquini <strong>di</strong><br />
Castiglioncello per l'omaggio a Dino Campana a cura <strong>di</strong> Marcello Vannucci (1985), nel Valdarno inferiore a cura <strong>di</strong> Nicola Micieli<br />
(1986). Nel 1987 ha illustrato per Michele Feo il dossier sul "Petrar ca" <strong>di</strong> Gotha, pubblicato nei "Quader ni petrarcheschi". Nel<br />
1988 e 1989 ha esposto nel salone Etruriarte <strong>di</strong> Venturina e nel 1992 al Castello Pasquini <strong>di</strong> Castiglioncello con catalogo a cura<br />
<strong>di</strong> Marcello Vannucci. Il Centro Walter Tobagi" <strong>di</strong> Castiglioncello ha patr ocinato la sua mostra personale a Castelfior entino. Ha<br />
partecipato alla terza e<strong>di</strong>zione della Biennale Nazionale <strong>di</strong> Incisione "Alber to Martini" <strong>di</strong> Oderzo curata da Pier Carlo Santini .<br />
Tra il 1993 e il 1995 ha par tecipato ad un ampio pr ogramma ideato da Mar cello Vannucci e r ealizzato nella Galleria Palazzo<br />
Vecchio 2 <strong>di</strong> Firenze. Nel 1997 il cr<strong>it</strong>ico Aldo Spinar<strong>di</strong> ha curato il catalogo per la mostra personale alla galleria S. Pietro <strong>di</strong> Asti.<br />
Nel corso dell'iniziativa culturale "Sotto i lecci <strong>di</strong> Banzi" <strong>di</strong> Michele Feo, le e<strong>di</strong>zioni B&V <strong>di</strong> Pontedera hanno pubblicato nel 2000<br />
una sua opera. Nel 2000 inizia una lunga serie <strong>di</strong> esposizioni e performance con il gruppo <strong>di</strong> ar tisti che hanno ader<strong>it</strong>o al movimento<br />
"Arte sentimentale".<br />
Della sua attiv<strong>it</strong>à artistica si sono occupati i quoti<strong>di</strong>ani: La Nazione, Il Tirr eno, Il Resto del Carlino, Il Gazzettino.<br />
52<br />
Umberto Falchini<br />
Il sogno del cavallo bianco, 2009<br />
Tempera e china su tela cm 70x50
Umberto Falchini<br />
Visione a <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>, 2009<br />
Xilografia su carta cm 70x50<br />
54<br />
Umberto Falchini<br />
La luna a <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>, 2009<br />
Tempera e china su tela cm 70x50
Amedeo Lanci<br />
Come portare nella v<strong>it</strong>a<br />
il segreto delle anime nude<br />
ancora avvolte nei fili<br />
dell'unione<br />
la lontananza è l'essenza<br />
dei corpi inestricabilmente<br />
congiunti<br />
Monica Pavani, Luce r<strong>it</strong>irata<br />
In un mondo che si caratterizza per il <strong>di</strong>sor <strong>di</strong>ne, la confl<strong>it</strong>tual<strong>it</strong>à, l'orr ore, Lanci<br />
esalta la meravigliosa follia del desiderio <strong>di</strong> viver e. È una volontà che si snoda<br />
attraverso varie temporal<strong>it</strong>à, nell'immutata vivezza della memoria sensoriale e<br />
delle mille pulsioni che ci attraversano.<br />
La p<strong>it</strong>tura si fa gioia dei sensi. I visi dei suoi personaggi <strong>di</strong>ventano come luoghi<br />
aperti dove si esprimono le emozioni e si scambiano le relazioni con gli altri. Vi è<br />
soprattutto nelle sue oper e l'esperienza <strong>di</strong> amar e attraverso il risveglio del<br />
desiderio e la rivelazione del mistero femminile.<br />
Potenza della donna e dell'amore, ogni volta la sensual<strong>it</strong>à viene trasfer<strong>it</strong>a, come<br />
tensione agente delle cromie e della luce, sulla tela, per ché la composizione sia<br />
più presta a celebrare nel quadro le vibrazioni della car ne e non <strong>di</strong> essa soltanto.<br />
È la maturazione dell'ebbrezza <strong>di</strong> essere al mondo, <strong>di</strong> accedere al desiderio della<br />
donna, <strong>di</strong> cogliere nei movimenti delle emozioni il r<strong>it</strong>mo giusto delle postur e. La<br />
con<strong>di</strong>zione ab<strong>it</strong>uale dell'universo è quella <strong>di</strong> avere sempre ogni cosa in movimento.<br />
Catturate da questo cambiamento continuo, le figur e sembrano planar e sul<br />
supporto tenute insieme da for me lineari, allacciate e combinate in <strong>di</strong>verse<br />
maniere.<br />
È un movimento interior e che gover na l'atto esterior e. Le tensioni elastiche dei<br />
corpi si piegano come alberi nella bufera. Insieme r esistono ad ogni destino. I<br />
corpi flessuosi in movimento svelano r<strong>it</strong>mi, danno v<strong>it</strong>a a misteriose relazioni tra le<br />
soggettiv<strong>it</strong>à dei viventi e il dominio <strong>di</strong> cicli cosmici insondabili. Per questi motivi<br />
le successioni cromatiche riescono a dare forza ad una p<strong>it</strong>tura musicale e plastica<br />
insieme. Il co<strong>di</strong>ce musicale e quello p<strong>it</strong>torico in quel movimento continuo<br />
trovano il fondamento <strong>di</strong> ogni possibile cr eativ<strong>it</strong>à.<br />
Dietro la fenomenologia delle appar enze si cela la valorizzazione appr ofon<strong>di</strong>ta<br />
dell'interior<strong>it</strong>à dei sentimenti. È questa alla fine che permette all'artista <strong>di</strong> rendere<br />
visibili rappresentazioni ed impr essioni che sfuggono <strong>di</strong> nor ma alla per cezione<br />
fisica e attentiva dell'occhio. Paul Klee ha ragione dunque nell'af fermare che<br />
L'artista tiene a sottolineare in questo potenziamento della v<strong>it</strong>a delle emozioni una<br />
forma importante <strong>di</strong> conoscenza. Lo fa attraverso un uso della luce prismaticamente<br />
scomposta. I suoi quadri sono come tappeti d'erba multicolore pronti ad<br />
accogliere i corpi-amanti.<br />
La sua è dunque una progressione verso l'estasi del reciproco conoscersi. È una<br />
ricerca <strong>di</strong> un centro fondante in cui l'Io possa riconoscersi e conoscer e l'altro. È<br />
questa la ragione primaria <strong>di</strong> esister e e <strong>di</strong> agir e. Anime <strong>di</strong> uomini vivi rilasciano<br />
percezioni intorno a loro <strong>di</strong> pensieri, <strong>di</strong> ragionamenti e <strong>di</strong> sogni da leggersi come<br />
fossero part<strong>it</strong>ure musicali.<br />
Lanci sembra suggerirci piuttosto <strong>di</strong> esperire l'agire: troppa analisi cr<strong>it</strong>ica oscura<br />
la forza del vivere. Quando il sangue scorr e più veloce nelle vene e la mente ha<br />
vibrazioni altrimenti perdute, l'ari<strong>di</strong>tà delle emozioni <strong>di</strong>venta un inferno svuotato <strong>di</strong><br />
ogni interior<strong>it</strong>à.<br />
AMEDEO LANCI<br />
Ha iniziato ad esporre le sue opere nel 1967. È noto nel mondo come p<strong>it</strong>tore delle ch<strong>it</strong>arre e frequentatore assiduo delle Giubbe<br />
Rosse, Firenze. Ha esposto le sue oper e alla Galleria Comunale <strong>di</strong> Ar ezzo, al Castello dei Conti Gui<strong>di</strong>, Poppi 1981, a Santa<br />
Chiara <strong>di</strong> Sansepolcro 2002, con testo <strong>di</strong> Liletta Fornasari. Di rilievo sono le mostre fatte al Museo Gorodã <strong>di</strong> Khabarowsk (URSS)<br />
- alla Maison du Migrant <strong>di</strong> Reims - al Jacov<strong>it</strong> Convention Center <strong>di</strong> New Y ork - al Salon Ericsson <strong>di</strong> Buenos Aires - alla Galleria<br />
La Nuova Alber tina <strong>di</strong> Torino - al Palazzo Pontano <strong>di</strong> Napoli - alla Galleria La T errazza, Cortina d'Ampezzo - al Palazzo delle<br />
Prigioni, Venezia - al Museo del Beato Angelico, V icchio - al Flash Ar t Museum, Trevi - al Palazzo Pr etorio, Prato - al Museo d i<br />
Suzzara. Partecipa alla Biennale Nazionale della Grafica Italiana, Mirano. Espone alla Rassegna <strong>di</strong> p<strong>it</strong>tura Accadde in Toscana,<br />
Palazzo Ducale, Massa 1999. Ha esposto anche al Museum of Contemporar y Art <strong>di</strong> Florinas, Gr ecia, al Castello Ariostesco,<br />
Castelnuovo <strong>di</strong> Garfagnana - alla Sala Clemente VII, Palazzo Vecchio, Firenze - al Museo Sacrario, Sant'Anna <strong>di</strong> Stazzema. Ha<br />
<strong>di</strong>pinto un r<strong>it</strong>ratto <strong>di</strong> R<strong>it</strong>a Levi Montalcini, esposto alla Pinacoteca della Pace, San Miniato, Pisa. Par tecipa con “Kamikaze” alla<br />
Biennale <strong>di</strong> Venezia nella sezione Teatro e Spettacolo con i Chille de la balanza. Dopo avere tenuto alcune lezioni alla Academy<br />
Offine Ar t in Urumqi, Xinjiang, Cina, ha avuto una mostra personale nella Galleria della stessa Academy . Recentemente ha<br />
esposto al Museo del Castello Svevo, Barletta - al Museo Sharjah, Un<strong>it</strong>ed Arab Emirates - al Museo Marino Marini, Fir enze - al<br />
Museo del Terr<strong>it</strong>orio Biellese, Biella - al Premio Michetti, “Pa<strong>di</strong>glione Italia” a cura <strong>di</strong> Philippe Daverio e nell'Au<strong>di</strong>torium del Museo<br />
Pecci, Prato.<br />
58<br />
Amedeo Lanci<br />
Attacco sentimentale, 2009<br />
Olio su tela cm 70x50
Amedeo Lanci<br />
Attacco sentimentale, 2009<br />
Xilografia su carta cm 70x50<br />
60<br />
Amedeo Lanci<br />
La musica del marinaio, 2009<br />
Olio su tela cm 70x50
Luciano Scarpante<br />
perché ci fu anche un tempo che sono stato un ragazzo e una ragazza,<br />
e un virgulto e un uccello e uno squamoso pesce del mar e<br />
Empedocle, Poema lustrale<br />
Isola persa tra la sabbia e il mar e, <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong> mette qui in scena la seduzione<br />
della poetica del r el<strong>it</strong>to e della metamor fosi. Una nuova temporal<strong>it</strong>à gover na le<br />
cose naufragate su questa spiaggia. La luce, i colori, gli odori, i tepori e le molte<br />
percezioni che si addensano nel prisma dello sguardo dell'artista acquistano la<br />
forza <strong>di</strong> un'emozione originaria<br />
È la celebrazione <strong>di</strong> un nuovo sangue che torna a palp<strong>it</strong>are nella brusca effettual<strong>it</strong>à<br />
della rinasc<strong>it</strong>a. Le trasfor mazioni <strong>di</strong>ventano epifanie della mor te e della v<strong>it</strong>a.<br />
Tutto è fin<strong>it</strong>o, tutto ricomincia. Il r el<strong>it</strong>to portato dal mar e, strappato alla sua terra<br />
lontana, <strong>di</strong>venta il nuovo principe <strong>di</strong> un r egno in cui la r ealtà visibile e palpabile<br />
muta ogni cosa.<br />
L'artista non ha altra scelta allora che lasciare rivelare sul supporto del quadro la<br />
scena <strong>di</strong> un sacrificio o <strong>di</strong> una r edenzione. Gli elementi f<strong>it</strong>omor fi, saldamente<br />
ancorati alla spiaggia su cui sono ar enati, sembrano a poco a poco muoversi.<br />
Una mo<strong>di</strong>ficazione si realizza sotto gli sguar<strong>di</strong> degli spettatori. Le forme lisce dell'albero,<br />
levigato dalle maree, acquistano la dolcezza <strong>di</strong> un'epidermide giovanile.<br />
Le posture dell'albero e del Kouros insieme si confondono.<br />
Si realizza un evento straor <strong>di</strong>nario, irrazionale. Le tensioni con sempr e maggior<br />
regolar<strong>it</strong>à scorrono lungo le forme che l'occhio accarezza. Sono sussulti <strong>di</strong> forze<br />
psichiche, <strong>di</strong> pulsioni a tratti interrotte e riprese: come il r<strong>it</strong>mo scan<strong>di</strong>to <strong>di</strong> un cuore<br />
che torna a pulsare.<br />
È una metamor fosi del r eale e delle sue leggi. È soprattutto la pr esenza <strong>di</strong> una<br />
sacral<strong>it</strong>à oscura e affascinante che afferma a sua volta il carattere tragico e delirante<br />
della trasformazione degli esseri.<br />
Per Scarpante il piacere dell'immaginario e il contrasto <strong>di</strong> colori luminosi e attivi<br />
danno l'avvio ad una sor ta <strong>di</strong> polifonia <strong>di</strong> modal<strong>it</strong>à <strong>di</strong> avvicinamento e <strong>di</strong> allontanamento<br />
dei dati del r eale. L'occhio può ingran<strong>di</strong>r e a <strong>di</strong>smisura, entrando fin<br />
dentro le fibre più segrete, oppure può allontanarsi tanto da confonder e forme e<br />
parvenze. Le une e le altre ormai non più surrogate dalle certezze <strong>di</strong> un pensiero<br />
cartesiano ma bene ancorate nelle seducenti r egioni dell'arte.<br />
Le due opere <strong>di</strong> p<strong>it</strong>tura hanno la stessa narrazione <strong>di</strong> fondo: l'albero antropomorfo<br />
è insieme un corpo f<strong>it</strong>omorfo. Il giovane che si nasconde <strong>di</strong>etro il bucranio<br />
<strong>di</strong>venta il sacer dote <strong>di</strong> una celebrazione dell'ombra e della luce. Il r el<strong>it</strong>to che<br />
mo<strong>di</strong>fica il suo statuto insegna come <strong>di</strong>ventar e oscuri a se stessi. L'esperienza<br />
dell'opac<strong>it</strong>à si r<strong>it</strong>rova proprio nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> uno sguardo lanciato all'in<strong>di</strong>etro e<br />
riportato a saggiare il fragile ponte che viviamo tra passato e pr esente. Occorre<br />
dunque riconoscere la zona d'ombra che ci por tiamo dentro per uscire rinnovati<br />
alla luce. A quei movimenti totalmente <strong>di</strong>namici e oscillanti a cui ci chiama il<br />
futuro.<br />
63
L'esaltazione del corpo giovanile <strong>di</strong>venta figura della separazione da un'infanzia<br />
che <strong>di</strong>viene oscura e stravolta dall'incommensurabile esaltazione del corpo che<br />
vive le trasfor mazioni del suo esser e. Nel pr ocedere della v<strong>it</strong>a la gioventù è un<br />
momento magico <strong>di</strong> grazia totale. Non è più l'inizio e la fine <strong>di</strong> avvenimenti <strong>di</strong><br />
trasformazione del corpo e della psiche lim<strong>it</strong>ati nel tempo, ma è il procedere <strong>di</strong><br />
un ciclo che va oltre le fasi con cui la v<strong>it</strong>a si sud<strong>di</strong>vide.<br />
La xilografia aggiunge un tassello ulteriore alla nostra storia. Come farfalla usc<strong>it</strong>a<br />
dal bozzolo il giovane principe guar da la spoglia che lo conteneva, pr onto a lasciarla<br />
ai capricci dell'onda, al respiro delle maree. È un continuo <strong>di</strong>namismo. I<br />
contorni esteriori dei corpi che escono dalla metamor fosi e le spinte della lor o<br />
natura interna danno origine ogni volta ad una rappresentazione <strong>di</strong> vissuti, <strong>di</strong> sentimenti,<br />
<strong>di</strong> speranze e <strong>di</strong> sogni. La struttura si anima par tendo dall'interior<strong>it</strong>à dei<br />
soggetti per cr eare un contrasto <strong>di</strong>namico e ar monioso. È ancora una volta la<br />
<strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> lasciarsi liberamente aper ti ad ogni possibil<strong>it</strong>à.<br />
LUCIANO SCARPANTE<br />
Dal 1973 ad oggi ha tenuto trentuno personali. Tra le collettive degne <strong>di</strong> nota sono le mostre: "Quaranta incisori veneti per Tono",<br />
1985 Abano Terme; "Nati sotto Fetonte: 50 ar tisti polesani contemporanei" organizzata a Rovigo, a T orino e in altre local<strong>it</strong>à <strong>it</strong>aliane<br />
dall'Accademia dei Concor <strong>di</strong> <strong>di</strong> Rovigo; "Cinque ar tisti per il Delta", Accademia dei Concor <strong>di</strong> <strong>di</strong> Rovigo in collaborazione<br />
con la Regione Veneto e il Consorzio <strong>di</strong> Bonifica Delta Po A<strong>di</strong>ge. Nel 1982, insieme ad altri 25 ar tisti, ha contribu<strong>it</strong>o alla cos t<strong>it</strong>uzione<br />
del Museo Storico della Resistenza <strong>di</strong> S.Anna <strong>di</strong> Stazzema. Tra le mostre personali: Galleria Roda <strong>di</strong> Rovigo presentata<br />
da Sandro Zanotto (1976), Galleria Santo Stefano <strong>di</strong> V enezia presentata da V irgilio Gui<strong>di</strong> e Mario Stefani (1979), Pinacoteca<br />
dell'Accademia dei Concor <strong>di</strong> <strong>di</strong> Rovigo pr esentata da Giuseppe Mar chiori (1980), Fondazione Boldrin <strong>di</strong> Len<strong>di</strong>nara (1985 e<br />
1989); Municipio <strong>di</strong> Porto Tolle presentata da Sandro Zanotto (1995), Palazzo Vendramin-Calergi <strong>di</strong> Fiesso Umbertiano presentata<br />
da Luciano Zerbinati (1998). E' autor e delle decorazioni nella sala riunioni del Centr o <strong>di</strong> For mazione Professionale San<br />
Giuseppe Artigiano <strong>di</strong> Donada (RO), dei <strong>di</strong>segni per il Monumento ai Caduti <strong>di</strong> Donada, del marchio dell'A.P.T. Delta del Po, <strong>di</strong><br />
una Pala d'altar e nella Chiesa "Il Buon Pastor e" <strong>di</strong> Sottomarina <strong>di</strong> Chioggia, della "V ia Crucis" nella Chiesa Parr occhiale <strong>di</strong><br />
Rosolina. Ha realizzato illustrazioni e la copertina <strong>di</strong> numerosi libri <strong>di</strong> carattere letterario o scientifico, fra questi la collana de<strong>di</strong>cata<br />
al giacimento paleol<strong>it</strong>ico <strong>di</strong> Iser nia "La Pineta" e il libro "HOMO Viaggio alle origini della storia", e<strong>di</strong>to da Marsilio ne l 1985.<br />
Per la Rai Ra<strong>di</strong>otelevisione Italiana ha r ealizzato la sigla grafica <strong>di</strong> un pr ogramma de<strong>di</strong>cato al Delta del Po.<br />
64<br />
Luciano Scarpante<br />
Il figlio del sole, 2009<br />
Olio su tela cm 70x50
Luciano Scarpante<br />
Dialogo misterioso, 2009<br />
Xilografia su carta cm 70x50<br />
66<br />
Luciano Scarpante<br />
Misteri e presenze a <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>, 2009<br />
Olio su tela cm 70x50
Gunther Wolf<br />
Xe sta da le par te de Sant'Elena,<br />
che gò imparà el segreto<br />
de star al mondo senza<br />
danarse l'anima.<br />
Su un cartelo inciodà a un piopo,<br />
gera scr<strong>it</strong>o in color rosso:<br />
“Tutto va e vien e gnente se mantien”…<br />
G. A. Cibotto, Bassa marea<br />
Nello sguar do dell'ar tista vi è come un'o<strong>di</strong>ssea <strong>di</strong> sensazioni tutte rivolte alle<br />
descrizioni della natura e al recupero esistenziale <strong>di</strong> quei “rottami”, segnati da un<br />
destino <strong>di</strong> pover tà, dalla fatica <strong>di</strong> viver e, dalle sconf<strong>it</strong>te, giunti tra le sabbie <strong>di</strong><br />
<strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>. La poetica dell'andare verso la memoria <strong>di</strong> una v<strong>it</strong>a coglie sempr e il<br />
fragile movimento <strong>di</strong> osmosi che circola tra i personaggi e l'isola in cui si trovano.<br />
È il loro deserto cim<strong>it</strong>ero della memoria che il p<strong>it</strong>tore vuole salvare.<br />
Le due oper e p<strong>it</strong>toriche sembrano uscir e dallo schema della tecnica pr opria <strong>di</strong><br />
tante inquadratur e della cinematografia espr essionista, che caratterizza molta<br />
della produzione precedente, per mettere in scena il gioco dei contrasti e della<br />
v<strong>it</strong>a in continua fuga.<br />
La scala cr omatica è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da gruppi <strong>di</strong> tonal<strong>it</strong>à decise, <strong>di</strong>stribu<strong>it</strong>e in modo<br />
tale per cui ogni personaggio, ogni luogo abbia la “sua” aura ben riconoscibile<br />
attorno. Tutte le cose organiche ed inorganiche per W olf hanno una sensibil<strong>it</strong>à,<br />
tutte sentono e vivono. V i è in lor o una sensibil<strong>it</strong>à <strong>di</strong>f fusa, una vibrazione sottile<br />
che le r ende capaci <strong>di</strong> coglier e le per cezioni degli elementi ester ni, persone o<br />
cose, in<strong>di</strong>pendentemente da ogni contatto fisico r eale. Legger e nell'altr o allo<br />
stesso modo con cui gli animali sentono la pr eda o il pericolo o, più semplicemente,<br />
colgono l'occhio <strong>di</strong> uno sguardo estraneo posarsi su <strong>di</strong> loro.<br />
Il nostro artista mostra una totale empatia con questa società <strong>di</strong> <strong>di</strong>ser edati alla<br />
deriva. Nelle loro v<strong>it</strong>e in fuga l'artista coglie il segno <strong>di</strong> un destino comune. Egli si<br />
mette in ascolto e per cepisce il grido silenzioso <strong>di</strong> quelle anime fer<strong>it</strong>e. Il senso<br />
della per<strong>di</strong>ta che essi pr oclamano viene “compensato” dall'azione dell'ar te che<br />
riesce a testimoniar e e a incider e sulla violenza <strong>di</strong> eventi appar entemente “normali”,<br />
mettendo <strong>di</strong> nuovo in circolo i confini e i significati dei sentimenti, nascosti<br />
dai r<strong>it</strong>uali del vivere.<br />
Alla v<strong>it</strong>a palp<strong>it</strong>ante del sangue e della car ne dei <strong>di</strong>pinti, la xilografia oppone un<br />
grande occhio r etrospettivo. C'è lo sguar do del vecchio in primo piano, che si<br />
specchia dentr o le nostr e pupille che lo guardano, raddoppiato dal grande<br />
occhio proiettato dal sole al tramonto. La grande fascia <strong>di</strong> luce alle spalle del vecchio<br />
è dunque l'epifania della morte. Nel momento in cui la carne e il sangue<br />
<strong>di</strong>ventano cose, il passato scopr e la ver<strong>it</strong>à del mister o e <strong>di</strong> tutto quello che era<br />
inaccessibile e impreve<strong>di</strong>bile.<br />
69
Questo momento è il riconoscimento non solo <strong>di</strong> esser e un'ent<strong>it</strong>à in cui ab<strong>it</strong>ano<br />
forze cieche ma anche <strong>di</strong> essere un groviglio <strong>di</strong> risorse esistenziali non attuate. È<br />
un le<strong>it</strong>motiv emozionale <strong>di</strong> nostalgie e <strong>di</strong> memorie che Wolf riesce ad esorcizzare<br />
attraverso l'arte. Un mondo <strong>di</strong> desolazione si unisce inscin<strong>di</strong>bilmente ad un v<strong>it</strong>alismo<br />
inarrestabile. Il flusso della v<strong>it</strong>a è impr en<strong>di</strong>bile più degli storioni. I suoi personaggi<br />
non sono più er e<strong>di</strong> <strong>di</strong> nessun r egno, ma risultano comunque capaci <strong>di</strong><br />
costruirsi un ethos nella loro missione <strong>di</strong> inesausta resistenza all'esistere.<br />
GUNTHER WOLF<br />
Dopo la scuola d'ar te drammatica <strong>di</strong> V ienna ha fatto l'attor e lavorando anche con Str ehler a Salisburgo. A tr ent'anni, dopo lo<br />
stu<strong>di</strong>o d'arte alla "Pedagogischen Hochschule" <strong>di</strong> Ludwigsburg in Ger mania, si è trasfer<strong>it</strong>o in Italia e si è inse<strong>di</strong>ato nell'isola <strong>di</strong><br />
Pellestrina (Venezia). Ha par tecipato a numer ose esposizioni in Italia e all'ester o presentando i suoi <strong>di</strong>pinti e tanti <strong>di</strong>segni a<br />
inchiostro <strong>di</strong> china. Non è <strong>di</strong>fficile incontrarlo a Firenze e nelle sale del celebre caffè "Giubbe Rosse" dove, nel 1999, ha all est<strong>it</strong>o<br />
una mostra personale ricevendo stima e apprezzamenti. Rilevante la sua partecipazione al museo <strong>di</strong> Baia Mare, in Romania<br />
(1998), e una mostra a Johannesburg (1998). Da quando ha ader<strong>it</strong>o al movimento "Ar te Sentimentale", la sua pr oduzione ha<br />
assunto le caratteristiche più vicine al suo modo <strong>di</strong> vedere le cose della v<strong>it</strong>a, superando in questo senso la sua naturale origine<br />
espressionista. Nel 2000 a Backnang ha esposto "Der blaue Engel" che M. Wolz ha inser<strong>it</strong>o nel Kreisze<strong>it</strong>ung. Ha lavorato<br />
a tre importanti cicli: la "Via Crucis", "Giuseppe e i suoi fratelli" <strong>di</strong> Thomas Mann e il "Faust" <strong>di</strong> Wolfgang Goethe. Il ciclo della "Via<br />
Crucis", con catalogo a cura <strong>di</strong> Renzo Ravagnan, 1997, è stato pr esentato nel Duomo <strong>di</strong> Chioggia e nella Scuola Grande San<br />
Giovanni Evangelista <strong>di</strong> Venezia ed è esposto in per manenza alla Stiftskirche <strong>di</strong> Backnang in Germania. L'opera "Giuseppe e i<br />
suoi fratelli" è stata pr esentata per la prima volta alla Scuola dei Calegari a V enezia (1997). Il "Faust" è stato pr esentato a<br />
Backnang nella galleria Art Mondo Art (2000). Nel 2006 ha par tecipato alla mostra “L'arte una strada verso Dio” che si è tenuta<br />
a Chioggia ed ha allest<strong>it</strong>o una personale a Montreux (Svizzera) presso la “Galleria Picpus”. Della sua attiv<strong>it</strong>à artistica si sono<br />
occupati tra gli altri: Jane Robinson, Mario Stefani, T . Alexa, Nicola Coccia, Enzo <strong>di</strong> Mar tino, Alberto Severi, Giorgio Segato,<br />
Mireille Schorf.<br />
70<br />
Gunther Wolf<br />
La notte dei cavalli bianchi, 2009<br />
Olio su tela cm 70x50
Gunther Wolf<br />
Sopra il nido dello storione, 2009<br />
Xilografia su carta cm 70x50<br />
72<br />
Gunther Wolf<br />
Quando parte la corriera per Pila?, 2009<br />
Olio su tela cm 70x50
Il Progetto<br />
I fantasmi <strong>di</strong> <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>
Il progetto<br />
L'idea era quella <strong>di</strong> realizzare ed esporre una serie <strong>di</strong> <strong>di</strong>pinti ispirati dai fantasmi<br />
che spesso popolano le misteriose isole del Delta, alcuni dei quali si celano fra<br />
le pagine del libro “<strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>” <strong>di</strong> Gianantonio Cibotto e gli scr<strong>it</strong>ti <strong>di</strong> Mario Stefani,<br />
facendo partecipare all'iniziativa un gruppo <strong>di</strong> allievi dell'Accademia <strong>di</strong> Belle Ar ti<br />
<strong>di</strong> Firenze, ai quali si è voluto far conoscer e la realtà degli scanni del Delta, inv<strong>it</strong>andoli<br />
a realizzare opere che si ispirano a questi ambienti.<br />
La proposta, nata da un'intuizione del prof. Amedeo Lanci, docente del Corso <strong>di</strong><br />
Xilografia e <strong>di</strong> T ecniche dell'Incisione dell'Accademia <strong>di</strong> Belle Ar ti <strong>di</strong> Fir enze, è<br />
stata presentata dal gruppo Arte Sentimentale, Falchini Lanci Scarpante W olf, al<br />
Comune <strong>di</strong> Por to Tolle e dallo stesso pr of. Lanci all'Accademia <strong>di</strong> Belle Ar ti,<br />
facendola inserire nel “Progetto Accademia” 2008/2009.<br />
L'Assessore alla Cultura del Comune <strong>di</strong> Por to T olle (RO), Dott.ssa Silvana<br />
Mantovani, si è resa promotrice dell'iniziativa includendo il percorso <strong>di</strong>dattico tra<br />
le attiv<strong>it</strong>à culturali del Comune <strong>di</strong> Por to Tolle.<br />
77
Obiettivo del pr ogetto era il coinvolgimento <strong>di</strong> giovani studenti, scelti dal pr of.<br />
Lanci, per un laboratorio pratico-teorico in luoghi che rappresentano aspetti particolari<br />
della realtà umana e culturale dei pescatori veneti.<br />
Il programma prevedeva che gli allievi dell'Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> Firenze fossero<br />
accompagnati in un'escursione a <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong> per un contatto con l'ambiente<br />
dell'estremo delta del Po. Sull'isola, attualmente pr otetta e inclusa nel Par co<br />
Regionale Veneto del Delta del Po, era possibile cercare un connubio tra il romanzo<br />
“<strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>” <strong>di</strong> Gianantonio Cibotto, la v<strong>it</strong>a delle genti del Delta, le suggestive<br />
immagini della natura e i rumori (la musica) <strong>di</strong> queste zone quasi fuori dal mondo.<br />
Il film <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong> del r egista Renato dall'Ara, r ealizzato nel 1961, interpr etato<br />
dalla celebre attrice Carla Gravina e tratto dall'omonimo r omanzo <strong>di</strong> Gianantonio<br />
Cibotto, pellicola r ecentemente r estaurata e trasfer<strong>it</strong>a in DVD dalla Regione<br />
Veneto, è stato inteso come tram<strong>it</strong>e per conoscere la v<strong>it</strong>a dei pescatori che ab<strong>it</strong>avano<br />
l'isola <strong>di</strong> <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong> negli anni Cinquanta del Novecento attraverso immagini<br />
originali e coeve al romanzo.<br />
Durante la permanenza a Porto Tolle è stato organizzato un incontro degli studenti<br />
con il gruppo Ar te Sentimentale, sui temi della grafica e p<strong>it</strong>tura, aper to alla libera<br />
<strong>di</strong>scussione sull'ar te; un secondo incontr o ha avuto come pr otagonista il<br />
dott. Raffaele Peretto, già <strong>di</strong>rettore del Museo dei Gran<strong>di</strong> Fiumi <strong>di</strong> Rovigo, il quale<br />
ha parlato degli antichi m<strong>it</strong>i legati al Delta del Po.<br />
Da questa esperienza ognuno dei giovani artisti dell'Accademia <strong>di</strong> Firenze trarrà<br />
ispirazione per realizzare successivamente, a Firenze, opere <strong>di</strong> p<strong>it</strong>tura matrici per<br />
xilografie da esporre a Porto Tolle.<br />
L' attiv<strong>it</strong>à pr esso l'Accademia <strong>di</strong> Belle Ar ti <strong>di</strong> Fir enze si inquadra all'inter no del<br />
Corso <strong>di</strong> Xilografia tenuto dal pr of. Amedeo Lanci, che così descrive il lavor o<br />
svolto:<br />
“Argomento del corso è stata la xilografia (o silografia) intesa come tecnica <strong>di</strong><br />
incisione con stampa in rilievo.<br />
Le linee guida del corso, che <strong>di</strong> fatto sono state anche gli obiettivi dello stesso,<br />
si sono tradotte nel far e arte con la xilografia, de<strong>di</strong>cando molto tempo al <strong>di</strong>segno,<br />
realizzando immagini proprie, ed ev<strong>it</strong>ando <strong>di</strong> copiar e per favorire la cresc<strong>it</strong>a<br />
negli studenti <strong>di</strong> una personal<strong>it</strong>à ar tistica.<br />
Le lezioni si sono svolte in pr evalenza in laboratorio con l'appr ofon<strong>di</strong>mento e la<br />
pratica delle varie tecniche della xilografia, non trascurando però, anzi appr ofondendo<br />
attraverso l'insegnamento e il <strong>di</strong>batt<strong>it</strong>o, gli aspetti teorici, con riferimento<br />
particolare alla presenza della xilografia nel mondo, e alla conoscenza <strong>di</strong> alcuni<br />
artisti che hanno praticato o praticano questa bella arte.<br />
In questa esperienza sono stati usati sistemi <strong>di</strong> stampa manuale, senza strumenti<br />
meccanici e senza mor denti chimici, riducendo così totalmente le esalazioni<br />
degli aci<strong>di</strong>, i vapori dei <strong>di</strong>luenti e <strong>di</strong> altri materiali nocivi.<br />
Tutto questo è stato possibile perché il taglio, l'incisione, lo scar tare il materiale,<br />
avviene utilizzando i tra<strong>di</strong>zionali utensili metallici: sgorbie, lancette, coltelli, completando<br />
il lavoro con l'aiuto <strong>di</strong> carte abrasive. Alcune tecniche particolari sono<br />
state concordate <strong>di</strong> volta in volta.<br />
Oltre ai classici legni <strong>di</strong> testa e <strong>di</strong> filo, sono stati anche utilizzati linoleum e nuovi<br />
materiali derivati dalla plastica o altro.<br />
78
Firenze 13 giugno 2009<br />
il prof. Amedeo Lanci inchiostra la matrice usando un rullo <strong>di</strong> caucciù.<br />
Firenze 13 giugno 2009<br />
Stampa della xilografia.<br />
79
Con lo scopo <strong>di</strong> ottener e delle opere in perfetta armonia con alcune espressioni<br />
d'arte fra le più attuali, si è provato a stampare su collage e materiali incollati sulla<br />
carta. Sono state anche realizzate stampe <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni, dopo la pr esentazione<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>segni e bozzetti idonei alle gran<strong>di</strong> xilografie.<br />
A mio parere è sbagliato usare termini come linoleumgrafia, che si riferiscono unicamente<br />
alla natura del suppor to usato come matrice: il linoleum o altri materiali<br />
simili non hanno una propria tecnica incisoria, ma per essi viene utilizzata la tecnica<br />
della xilografia. In modo analogo e in<strong>di</strong>pendentemente dal fatto che<br />
vengano adoperate lastre <strong>di</strong> rame, zinco, acciaio o altr o materiale, vengono defin<strong>it</strong>e<br />
calcografiche tutte le incisioni in cavo su metallo.<br />
Il Corso <strong>di</strong> Xilografia presso l'Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> Firenze, è frequentato da<br />
numerosi studenti <strong>it</strong>aliani e stranieri. T ra essi, ai fini della r ealizzazione del pr ogetto<br />
“I fantasmi <strong>di</strong> <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>” ho dovuto operar e una selezione, in modo da<br />
avere un numero <strong>di</strong> partecipanti adeguato al finanziamento assegnato all'iniziativa,<br />
pur sapendo che molti altri studenti mer<strong>it</strong>evoli avrebbero potuto partecipare.”<br />
A settembre, in un incontr o pubblico, pr esso il Comune <strong>di</strong> Por to Tolle, saranno<br />
presentati i risultati del progetto I fantasmi <strong>di</strong> <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>, i protagonisti e le opere<br />
prodotte.<br />
Nella mostra, oltr e agli studenti, sono coinvolti anche gli ar tisti <strong>di</strong> Ar te<br />
Sentimentale e il musicista Federico Mengoni che si è fatto carico <strong>di</strong> ricavar e<br />
rumori e musica dall'escursione a <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>, con la r ealizzazione <strong>di</strong> un DVD da<br />
usare come speciale allestimento nel complesso della manifestazione.<br />
Le opere saranno successivamente esposte a Firenze, presso il Caffè storico-letterario<br />
Giubbe Rosse, pr esso la galleria Flor ence Ar t, presso la stamperia E<strong>di</strong><br />
Grafica e nei locali dell'Accademia <strong>di</strong> BelleAr ti<br />
Firenze 13 giugno 2009<br />
Stampa delle xilografie. Giovanni Mazzi, Umberto Falchini, Amedeo Lanci, Luciano Scarpante.<br />
80
Arte Sentimentale è stata pr esentata ufficialmente alle autor<strong>it</strong>à, alla stampa e al<br />
pubblico il 4 ottobre 2000 nella Sala Lorenzo <strong>di</strong> Palazzo Vecchio a Firenze.<br />
In segu<strong>it</strong>o le opere degli artisti appartenenti a questo movimento sono state presentate<br />
in <strong>di</strong>verse c<strong>it</strong>tà del mondo ed impor tanti cr<strong>it</strong>ici d'arte e numerosi giornalisti<br />
hanno scr<strong>it</strong>to e pubblicato per Ar te Sentimentale, che è stata anche l'argomento<br />
<strong>di</strong> due tesi <strong>di</strong> Laurea all'Accademia <strong>di</strong> Belle Ar ti <strong>di</strong> Firenze.<br />
Le prime intuizioni per il movimento risalgono al 1996 e sono state raccolte in una<br />
seria <strong>di</strong> appunti. Pr oprio da queste note ha pr eso ampio spunto Alber to Severi<br />
per il volume «Arte Sentimentale».<br />
I contatti tra i componenti del gruppo sono iniziati nel 1999; in questi incontri e<br />
scambi d'opinioni è stata elaborata la possibil<strong>it</strong>à <strong>di</strong> dar e v<strong>it</strong>a ad un movimento<br />
artistico.<br />
Oggi «Arte Sentimentale» è rappresentata da:<br />
Umberto Falchini - Amedeo Lanci - Luciano Scarpante - Gunther W olf<br />
Questi p<strong>it</strong>tori, mossi dall'esatta in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un valor e comune, si<br />
riconoscono negli obiettivi dell'Arte Sentimentale. Tutti si r<strong>it</strong>rovano in questa<br />
filosofia e, arricch<strong>it</strong>i dalle precedenti esperienze personali, puntano decisamente<br />
a <strong>di</strong>pinger e soggetti che tr ovano nell'azione sentimentale la pr opria ragione<br />
d'essere. Una caratteristica delle oper e <strong>di</strong> questi ar tisti, è quella <strong>di</strong> raf figurare<br />
comunque e sempre, una "scena" sentimentale che si svolge all'interno dell'opera<br />
stessa.<br />
«Arte Sentimentale» si rivolge a tutte quelle persone che avver tono l'urgenza <strong>di</strong><br />
un coinvolgimento emotivo nell'opera d'arte e la possibil<strong>it</strong>à <strong>di</strong> far coincidere il proprio<br />
mondo interiore con quello che l'opera racconta.<br />
81
Mostre del gruppo Arte Sentimentale<br />
• Arte Sentimentale (presentazione e mostra), Sala Lor enzo, Firenze, Palazzo<br />
Vecchio, 4 ottobre 2000.<br />
• Arte Sentimentale, Rivasinistra, Fir enze, Borgo San Fr e<strong>di</strong>ano 131/R, dal 10<br />
marzo all'11 aprile 2001.<br />
• Arte Sentimentale, Accademia Musicale <strong>di</strong> Fir enze, Firenze, Via Adriani 27,<br />
dall'8 marzo al 6 maggio 2001.<br />
• Arte Sentimentale, Art Mondo Art, Backnang (Germania), Sulzbacher Strasse<br />
60, dal 19 maggio al 30 giugno 2001.<br />
• Docimasia, Rivasinistra, Firenze, Borgo San Fre<strong>di</strong>ano 131/R, dal 10 al 29 maggio<br />
2001.<br />
• Rognone e Sentimento , con Dario Cecchini e Alberto Severi (pr esentazione<br />
del libro ARTE SRNTIMENTALE e mostra), Panzano (FI), 3 giugno 2001.<br />
• Arte Sentimentale, Pescheria Nuova, Rovigo, Corso del Popolo 140, dal 16<br />
giugno al 1 luglio 2001.<br />
• Arte Sentimentale , Atelier Frédérich D'Ar d, Würzbur g (Germania),<br />
Frankfurterstrasse 87, dal 7 al 26 luglio 2001.<br />
• Arte Sentimentale, Galleria dell'Accademia <strong>di</strong> Belle Arti, Ürümqi, Xinjiang<br />
(Cina), agosto 2001.<br />
• Arte Sentimentale, Sala Piergiorgio Bassan, Porto Viro (RO), dal 4 al 16 agosto<br />
2001.<br />
• Arte Sentimentale, Galleria della Normal Univers<strong>it</strong>y , Ürümqi, Xinjiang (Cina),<br />
settembre 2001.<br />
• Arte Sentimentale , motonave “V enere” (mostra con pr esentazione del libr o<br />
ARTE SENTIMENTALE <strong>di</strong> Alberto Severi), Porto Tolle (RO), 1 settembre 2001.<br />
• Arte Sentimentale, Giubbe Rosse, Firenze, Piazza della Repubblica 14/R, dal<br />
13 ottobre al 20 novembre 2001.<br />
• Arte Sentimentale, Il Patio, Porto Viro (RO), Strada Statale Romea Km 68, dal<br />
13 ottobre 2001 al 5 maggio 2002.<br />
• Rassegna AR TISTI CONTEMPORANEI, Gadarte (il gruppo Arte<br />
Sentimentale è osp<strong>it</strong>ato per l'inaugurazione dei nuovi locali espos<strong>it</strong>ivi), Firenze,<br />
Via S. Egi<strong>di</strong>o 27/r, dal 17 al 21 febbraio 2002.<br />
• Presentazione <strong>di</strong> ARTE SENTIMENTALE, Il Patio, Strada Statale Romea Km<br />
68, Porto Viro, 23 febbraio 2002.<br />
• Arte Sentimentale , Sala Perla, Pellestrina (VE), dal 28 luglio all'11 agosto<br />
2002.<br />
• Arte Sentimentale, Firenze, Via del Corso 11, febbraio 2003.<br />
• Arte Sentimentale , Palazzo dei Priori (mostra con pr esentazione del libr o<br />
ARTE SENTIMENTALE <strong>di</strong> Alberto Severi), Volterra (PI), dall'1 al 16 marzo 2003.<br />
• Disegni della Cina, Sede Arte Sentimentale, Sala della Ban<strong>di</strong>era, Via del<br />
Corso 11, Firenze, dal 7 marzo al 10 aprile 2003.<br />
82
• Arte Sentimentale , circolo culturale “Il far o” (il gruppo Arte Sentimentale è<br />
osp<strong>it</strong>ato per l'inaugurazione del cir colo stesso), Sottomarina (VE), dal 15 al 30<br />
giugno 2003.<br />
• Le stagioni, Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> Firenze, Firenze, Via Ricasoli 66, dal 29<br />
novembre al 21 <strong>di</strong>cembre 2003.<br />
• Arte Sentimentale, sala consiliare <strong>di</strong> Porto Tolle (mostra con presentazione<br />
della Tesi <strong>di</strong> Laur ea NASCITA E PROTAGONISTI DEL MOVIMENTO AR TE SEN-<br />
TIMENTALE, <strong>di</strong> Cristiana Freguglia), Porto Tolle (RO), 7 maggio 2004.<br />
• Arte Sentimentale , sala Cor della, (mostra con pr esentazione della T esi <strong>di</strong><br />
Laurea NASCITA E PROTAGONISTI DEL MOVIMENTO ARTE SENTIMENTALE, <strong>di</strong><br />
Cristiana Freguglia), Adria (RO), 24 settembre 2004.<br />
• Rive sentimentali <strong>di</strong> Adria, Rassegna d'arte curata dal circolo culturale “Rami<br />
del Po”, Adria (RO), Corso V <strong>it</strong>torio Emanuele II, dal 24 settembr e al 3 ottobr e<br />
2004.<br />
• Preghiere su tolèle , Museo Diocesano d'Arte Sacra, Chioggia (VE), V ia<br />
Sagrato, dal 16 <strong>di</strong>cembre 2004 al 3 aprile 2005, pr orogata al 11 giugno 2005.<br />
• Cecchini <strong>di</strong> Arte Sentim entale, Giubbe Rosse, Fir enze, Piazza della<br />
Repubblica 14/R, dal 1 al 14 luglio 2006.<br />
• Arte Sentimentale - La Danza del Marinaio , Museo Civico “San Francesco<br />
fuori le mura “, piazza Marconi, Chioggia (VE), dal 16 al 30 settembr e 2006.<br />
• Arte Sentimentale al Lions Club , Galleria Cair oli, Pontassieve, <strong>di</strong>cembr e<br />
2006.<br />
• Arte Sentimentale - La Danza del Marinaio , sede Cooperativa Pescatori<br />
dell'Adriatico, Scardovari (RO), <strong>di</strong>cembre 2006.<br />
• Arte Sentimentale - La Finestra, Bottini dell'Olio, viale Caprera, Livorno, dal<br />
23 giugno all'8 luglio 2007.<br />
• Se fosse già domani , Art Gallery Renessans, via Ghibellina 152/r -154/r,<br />
Firenze, dal 10 novembre al 15 <strong>di</strong>cembre 2007.<br />
• Arte Sentimentale espone Le Stagioni, Libera Repubblica delle Arti, Teatro<br />
Chille de la balanza, Firenze dal 18 al 29 settembre 2008.<br />
• I fantasmi <strong>di</strong> <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong> , Comune <strong>di</strong> Porto T olle (mostra con pr esentazione<br />
dell'iniziativa pr omossa dall'Assessorato alla Cultura in collaborazione con<br />
l'Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> Fir enze e con il gruppo Arte Sentimentale) dal 3 al 6<br />
settembre 2009.<br />
La mostra I fantasmi <strong>di</strong> <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong> sarà successivamente pr esentata nelle<br />
seguenti se<strong>di</strong>:<br />
• Galleria Florence Art, Via Gor<strong>di</strong>giani 56/A, Firenze dal 3 al 14 ottobre 2009.<br />
• Caffè Letterario Giubbe Rosse, Piazza della Repubblica 13/R, Firenze, dal 24<br />
ottobre al 6 novembre 2009.<br />
• Stamperia E<strong>di</strong> Grafica , V ia San Niccolò 14/R, Fir enze dal 31 ottobr e al 8<br />
novembre 2009.<br />
• Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> Firenze, Firenze, Via Ricasoli 66, novembre 2009.<br />
83
Il musicista<br />
Federico Mengoni nasce nel 1979 a Firenze. Verso la metà degli anni novanta<br />
inizia a suonar e in alcune band locali (SMG, NEMA KLEBA, ICEHENGE,<br />
GESTORBEN BANHOF ecc...) svolgendo attiv<strong>it</strong>à live e par tecipando alla r ealizzazione<br />
<strong>di</strong> alcuni nastri e cd autopr odotti.<br />
Dal 2000 lavora come solista sotto <strong>di</strong>versi pseudonimi e pr ogetti (PRODVKT,<br />
CORPOMORTO, TZUNAMI FANCOIL ORCHESTRA, SWEETCOLDDEATH ecc...)<br />
con i quali collabora con ar tisti, etichette e <strong>di</strong>stribuzioni nazionali ed inter nazionali<br />
sempre inerenti alla sfera della musica sperimentale ed industriale.<br />
Parallelamente nel 2003 fonda, insieme a Giovanni Mazzi, il gruppo “Il Cafè degli<br />
Zeri” intraprendendo una contaminazione stilistica fra musica e arte grafica (principalmente<br />
p<strong>it</strong>tura ed incisione).<br />
Breve elenco della sua vasta produzione <strong>di</strong>scografica:<br />
2009 I fantasmi <strong>di</strong> <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong> , cdr autoprodotto (Porto Tolle-Italia)<br />
Serie H nastro su TurgidAnimasl records (Massa-Italia)<br />
2008 Seduction, Slavery, Sacrifice Album MP3 su Okkulth records (Drenthe-Olanda)<br />
A march for Leigh traccia inclusa nella compilation Unholy Matrimony File MP3 su Smell<br />
the stench records (Melbourne-Australia)<br />
The other face of pleasure cdr su Bone Structure records (Namur-Belgio)<br />
Corpomorto+To<strong>by</strong> Damm<strong>it</strong> cdr autoprodotto (Firenze-Italia)<br />
Arch<strong>it</strong>ecture(CM04) cdr su Spatter records (Torino-Italia)<br />
2007 Hindemburg cdr su Clinical Archivies records (Mosca-Russia)<br />
No men’s eyes traccia inclusa nella compilation Clinical Sounds 4cdr su Clinical<br />
Archivies (Mosca-Russia)<br />
“Espanol24”, musiche per il corso <strong>di</strong> lingua spagnola e<strong>di</strong>to da Il Sole 24 or e in collaborazione<br />
con il Corriere della Sera.<br />
2006 Dead Body cdr autoprodotto (Firenze-Italia)<br />
2005 First Act cdr autoprodotto (Firenze-Italia)<br />
2004 Test report about activ<strong>it</strong>ies of corrupted minds cdr autoprodotto (Firenze-Italia).<br />
2003 Bad Result cdr autoprodotto (Firenze-Italia)<br />
2002 Sezione cdr autoprodotto (Firenze-Italia)<br />
1999 Armonie Minimali cdr autoprodotto (Firenze-Italia)<br />
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Gli allievi dell’Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> Fir enze<br />
I nove studenti che hanno par tecipato al progetto I fantasmi <strong>di</strong> <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong> sono<br />
stati riun<strong>it</strong>i una prima volta a Fir enze, il 14 marzo 2009, nello stu<strong>di</strong>o del p<strong>it</strong>tor e<br />
prof. Amedeo Lanci.<br />
Grande è stato l'entusiasmo dei giovani per ché, essendo stati scelti per questa<br />
attiv<strong>it</strong>à, avr ebbero vissuto un'esperienza unica e irripetibile contribuendo,<br />
insieme al gruppo Ar te sentimentale, a <strong>di</strong>vulgar e, attraverso l'ar te, la conoscenza,<br />
la storia, la cultura del delta del Po e la v<strong>it</strong>a della gente che lo ab<strong>it</strong>a.<br />
Al centro seduto il prof. Amedeo Lanci; attorno a lui:<br />
Yasmine Dainelli, Livorno - Marco Colella, Firenze - Serena Cestari, San Nicola La Strada (Caserta)<br />
- Ilaria Leganza, Fir enze - V eronica Pr ete, T rivigno (Potenza) - V alentina Branchi, Desenzano<br />
(Brescia) - Federico Mengoni, musicista, Sesto Fior entino (Firenze) - Leonar do Zecchi, Fir enze -<br />
Giovanni Mazzi, Scan<strong>di</strong>cci (Firenze) - Yari Sacco, Cleto (Cosenza)<br />
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Ringraziamenti<br />
Si ringraziano tutti coloro che, a t<strong>it</strong>olo <strong>di</strong>verso, hanno contribu<strong>it</strong>o alla realizzazione<br />
dell'iniziativa “I <strong>Fantasmi</strong> <strong>di</strong> <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>”.<br />
In particolare:<br />
• Biblioteca Comunale<br />
• Pro Loco <strong>di</strong> Porto Tolle<br />
• Associazione MagnaCharta<br />
• Associazione ArdeaCultura<br />
• Navigazione Marino Cacciatori snc<br />
• Cooperativa Pescatori Delta Padano<br />
E i signori:<br />
• Giuliana Tessarin<br />
• Ilido Zerbin<br />
Speciale riconoscenza viene espr essa alla Fondazione Cassa <strong>di</strong> Rispar mio <strong>di</strong><br />
Padova e Rovigo, il cui gener oso contributo ha consent<strong>it</strong>o la pubblicazione del<br />
presente libro.<br />
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89<br />
E' inutile cercare sulla carta geografica<br />
le local<strong>it</strong>à nominate…<br />
L'esattezza geografica<br />
non è che un'illusione.<br />
Il Delta Padano, per esempio, non esiste.<br />
Lo stesso <strong>di</strong>casi,<br />
a maggior ragione, per <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>.<br />
Io lo so, ci sono vissuto.<br />
G.A. Cibotto, <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>, Avvertenza
INDICE<br />
<strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>: solo il nome fa immaginare chissà quale luogo...<br />
Silvana Mantovani<br />
• <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong>: solo il nome fa immaginar e chissà quale luogo... pag. 11<br />
Lacrime d’ambra per il figlio del sole<br />
Raffaele Peretto<br />
• Lacrime d’ambra per il figlio del sole - M<strong>it</strong>i nell’antico Delta pag. 19<br />
Presenze fantasmatiche dell’arte a <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong><br />
Gianni Cerioli<br />
• Presenze fantasmatiche dell’arte a <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong> pag. 29<br />
• Gli allievi dell’Accademia <strong>di</strong> Belle Ar ti <strong>di</strong> Firenze pag. 33<br />
• Gli artisti del gruppo Arte Sentimentale pag. 47<br />
• Umberto Falchini pag. 51<br />
• Amedeo Lanci pag. 57<br />
• Luciano Scarpante pag. 63<br />
• Gunther Wolf pag. 69<br />
Il progetto I <strong>Fantasmi</strong> <strong>di</strong> <strong>Scano</strong> <strong>Boa</strong><br />
• Il progetto pag. 77<br />
• Arte Sentimentale pag. 81<br />
• Il musicista pag. 84<br />
• Gli allievi dell’Accademia <strong>di</strong> Belle Ar ti <strong>di</strong> Firenze pag. 85<br />
• Ringraziamenti pag. 87<br />
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