Gravidanza, parto e puerperio (PDF: 118 Kb)
Gravidanza, parto e puerperio (PDF: 118 Kb)
Gravidanza, parto e puerperio (PDF: 118 Kb)
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
11<br />
COMPLICAZIONI DELLA GRAVIDANZA,<br />
DEL PARTO E DEL PUERPERIO<br />
(630-677)<br />
Le condizioni che influenzano l’evoluzione della gravidanza,<br />
del <strong>parto</strong> e del <strong>puerperio</strong> sono classificate da 630 a<br />
677, nell’ambito del capitolo 11.Anche la ICD-9-CM (come<br />
la ICD-9) riclassifica con altri codici tutte le condizioni<br />
che, pur potenzialmente presenti al di fuori di una gravidanza,<br />
siano riscontrate in una paziente in quella condizione.<br />
Solo nel caso in cui il ricovero sia stato effettuato<br />
per diversa patologia e ci sia stato un riscontro casuale di<br />
gravidanza, può essere utilizzato, tra le altre diagnosi, il<br />
codice V22.2 (reperto accidentale di gravidanza).<br />
I codici di questo capitolo hanno precedenza, nella sequenza,<br />
rispetto ai codici degli altri capitoli, ma questi<br />
ultimi possono essere utilizzati come codici secondari<br />
quando si richiede maggiore specificità. Ancora, i codici<br />
del capitolo 11 sono riferiti solo alla madre e devono<br />
essere indicati unicamente nella SDO, o nella cartella<br />
clinica materna, e non devono essere mai utilizzati nella<br />
documentazione del neonato: altri sono i codici previsti<br />
a tale proposito (soprattutto dei capitoli 14 e 15).<br />
I codici da 630 a 639 sono riferiti a gravidanza molare,<br />
gravidanza ectopica ed aborto; i codici da 640 a 676<br />
spaziano nell’ambito dell’intera storia ostetrica, dal<br />
concepimento fino a sei settimane (42 giorni) dopo il<br />
<strong>parto</strong>. La ripartizione del capitolo prevede:<br />
<strong>Gravidanza</strong> e mola vescicolare 630-633<br />
Altre gravidanze con esito abortivo 634-639<br />
Complicazioni principalmente correlate alla gravidanza 640-648<br />
Parto normale e indicazioni per ricovero in gravidanza,<br />
travaglio e <strong>parto</strong><br />
650-659<br />
Complicazioni principalmente in corso di travaglio e <strong>parto</strong> 660-669<br />
Complicazioni del <strong>puerperio</strong> 670-677
142 Guida alla ICD-9-CM<br />
Variazioni introdotte dalla ICD-9-CM 2002<br />
Le modifiche apportate a questo capitolo da parte della<br />
ICD-9-CM 2002 sono oltre 20 tra aggiunte e nuove descrizioni.<br />
Inoltre, un codice di diagnosi, il 645.0, con le<br />
tre specificazioni alla quinta cifra, viene eliminato.<br />
Di fatto viene completamente rivista la classificazione<br />
della categoria 645, relativa alla gravidanza avanzata<br />
(la descrizione corrispondente nella versione del 1997<br />
era “gravidanza protratta”). Questa viene distinta ulteriormente<br />
nelle due categorie di gravidanza post-termine<br />
(645.1) e di gravidanza protratta (645.2): la prima<br />
corrispondente alle gravidanze prolungatesi oltre<br />
la 40 a settimana di gestazione ma ancora entro la 42 a<br />
settimana (completa), la seconda riferita alle gravidanze<br />
che superano la 42 a settimana gestazionale. Per entrambe<br />
le sottocategorie di gravidanza avanzata viene<br />
inoltre introdotta la quinta cifra per distinguere il tipo<br />
di episodio di cura, l’episodio non meglio specificato<br />
(0), il <strong>parto</strong> (1) e la condizione o la complicanza antepartum<br />
(3).<br />
Nell’ambito delle anomalie fetali, conosciute o sospette,<br />
che influenzano il trattamento della madre (655), accanto<br />
a condizioni quali malformazioni congenite del<br />
SNC, anomalie cromosomiche, malattie ereditarie, sospette<br />
lesioni del feto da malattie virali, da farmaci o da<br />
radiazioni, viene aggiunta la sottocategoria relativa alla<br />
diminuzione dei movimenti fetali (655.7), ulteriormente<br />
specificata dalla quinta cifra. Questa assume, come<br />
nel caso precedente, valore 0 se si tratta di episodio di<br />
cura non specificato, valore 1 se si è in occasione del<br />
<strong>parto</strong> e 3 se si tratta di condizione o complicazione antepartum.<br />
La descrizione del codice 659.6 cambia da altre cure<br />
legate all’età materna avanzata a multigravida in età<br />
materna avanzata. Cambiano di conseguenza in modo<br />
analogo anche le descrizioni dei codici a cinque cifre<br />
659.60, 659.61 e 659.63.<br />
La categoria delle altre indicazioni per l’assistenza o<br />
l’intervento relative al travaglio e al <strong>parto</strong>, non classificate<br />
altrove (659) si arricchisce inoltre della sottocate-
Complicazioni della gravidanza, del <strong>parto</strong> e del <strong>puerperio</strong> 143<br />
goria 659.7 relativa alle anomalie del battito o della<br />
frequenza cardiaca del feto, ulteriormente dettagliata<br />
dalla quinta cifra, anche in questo caso espressione dell’episodio<br />
di cura in oggetto: episodio non meglio specificato<br />
(0), <strong>parto</strong> (1) e condizione o complicanza antepartum<br />
(3).<br />
Per quanto riguarda i codici degli interventi/procedure<br />
la ICD-9-CM 2002 aggiunge le codifiche per altro monitoraggio<br />
fetale (75.34), amnioinfusione (75.37) e ossimetria<br />
fetale (75.38).<br />
<strong>Gravidanza</strong> e mola vescicolare<br />
La gravidanza ectopica e la mola vescicolare o altri<br />
anormali prodotti del concepimento sono riconducibili<br />
alle seguenti categorie, con un codice addizionale<br />
dalla categoria 639, qualora intervengano complicanze:<br />
Mola idatiforme 630<br />
Altri prodotti del concepimento anomali 631<br />
Aborto ritenuto 632<br />
<strong>Gravidanza</strong> ectopica 633<br />
La gravidanza molare sopravviene quando un uovo si<br />
trasforma in mola o tumore benigno. La mola idatiforme<br />
è un tipo particolare di mola classificata separatamente<br />
(630). Tutti gli altri tipi di gravidanza molare sono<br />
inclusi nel codice 631.<br />
Una gravidanza ectopica (633) sopravviene quando un<br />
uovo si impianta in sito diverso dall’utero. La quarta<br />
cifra indica la localizzazione extrauterina e, precisamente:<br />
• gravidanza addominale;<br />
• gravidanza tubarica;<br />
• gravidanza ovarica;<br />
• altre gravidanze ectopiche.
144 Guida alla ICD-9-CM<br />
La gravidanza tubarica è il tipo più frequente. Si ricorda<br />
che, diversamente dalle complicanze dell’aborto,<br />
quelle della gravidanza ectopica e molare sono classificate<br />
nella categoria 639, se intervengono durante un<br />
episodio di cura iniziale o durante un episodio precedente:<br />
nel primo caso un codice da 630 a 633 è posto<br />
come primo, seguito da un codice della categoria 639.<br />
Quando una complicanza interviene dopo che la gravidanza<br />
è terminata, allora viene assegnato solo il codice<br />
639. Un codice addizionale può essere assegnato per<br />
descrivere nel dettaglio il tipo di complicanza, come,<br />
ad esempio, nel caso di peritonite pelvica provocata da<br />
gravidanza tubarica (633.1+639.0) o di emorragia a seguito<br />
di rottura di gravidanza ectopica tubarica rimossa<br />
in ricovero precedente (639.1).<br />
Aborto ritenuto<br />
Il termine si riferisce alla morte fetale prima del completamento<br />
delle 22 settimane di gestazione, con ritenzione<br />
di feto per un certo periodo di tempo. Questa<br />
condizione può essere svelata da un arresto della crescita<br />
del feto o un indurimento dell’utero o diminuzione<br />
delle sue dimensioni. Il feto ritenuto può essere<br />
espulso spontaneamente, chirurgicamente o chimicamente.<br />
Ad esempio: una paziente alla 20 a settimana di<br />
gestazione riferisce di non sentire più movimenti fetali<br />
che erano presenti fino ad un mese prima. All’esame<br />
l’utero è duro e più piccolo rispetto all’ultima visita.<br />
La diagnosi di aborto ritenuto è codificata come<br />
632.<br />
Aborto e gravidanza ectopica<br />
La gravidanza con esito abortivo è classificata nelle categorie<br />
634-639. Si noti che il termine aborto nella<br />
classificazione delle malattie ICD-9-CM è riferito a<br />
morte fetale e non alle procedure utilizzate per interrompere<br />
la gravidanza. Se viene effettuata una IVG,
Complicazioni della gravidanza, del <strong>parto</strong> e del <strong>puerperio</strong> 145<br />
deve essere utilizzato il codice relativo. L’evento aborto<br />
è definito come l’espulsione o l’estrazione di parte o<br />
di tutta la placenta o membrane con o senza un feto<br />
identificabile (comunque non vivo), del peso di meno<br />
di 500 g. Se il peso non può essere determinato, allora<br />
si fa riferimento alla durata di gestazione (meno di 22<br />
settimane). Se la durata di gravidanza è superiore alle<br />
22 settimane o se il peso del feto è maggiore di 500 g o<br />
se c’è vitalità del feto, non c’è presunzione di aborto ed<br />
il codice da utilizzare è 644.21 (inizio di <strong>parto</strong> precoce,<br />
<strong>parto</strong>, con o senza menzione della condizione antepartum).<br />
Selezione della diagnosi principale<br />
Il codice di aborto è assegnato come diagnosi principale<br />
quando l’ammissione o la visita sono finalizzate a<br />
trattare un aborto spontaneo o eseguire un aborto d’elezione.<br />
1. Condizioni materne causa di aborto: può essere<br />
assegnato un codice dalle categorie 640-648 e 651-657<br />
(vedi oltre) come codice addizionale per indicare qualsiasi<br />
complicazione materna importante che possa avere<br />
reso necessario un ricovero d’elezione. La quinta cifra<br />
3, complicazioni antepartum, è utilizzata con i codici<br />
di tali categorie assieme ad un codice d’aborto; le altre<br />
quinte cifre non sono utilizzate. Non è necessario<br />
assegnare un codice per specificare la causa dell’aborto<br />
perché non sempre è individuabile. Ad esempio:<br />
• Una paziente è ammessa per aborto d’elezione poiché<br />
il medico curante ritiene che la sua severa cardiopatia<br />
può essere precipitata e complicarsi a causa<br />
di una gravidanza. La diagnosi principale in tal caso<br />
sarà 635.92 (aborto legale) e 648.63, insieme ad un<br />
altro codice che identifica il tipo di problema cardiaco.<br />
• Una paziente contrae rosolia alla terza settimana di<br />
gestazione e chiede l’induzione di aborto per pericolo<br />
di malformazioni fetali. Il codice 635.92 è scelto
146 Guida alla ICD-9-CM<br />
come diagnosi principale con codice addizionale<br />
655.33 (sospetta lesione del feto da malattia virale<br />
della madre, condizione o complicazione antepartum).<br />
• Una paziente è ammessa con placenta previa. Non richiede<br />
aborto ma il medico nel valutare le eventuali<br />
alternative conclude che l’aborto è l’unica soluzione<br />
possibile. Viene effettuato aborto con il consenso<br />
della paziente. In tal caso il codice della placenta<br />
previa è scelto come primo nella sequenza, seguito<br />
da quello dell’aborto.<br />
2. Aborto da altre cause: un aborto improvviso a volte<br />
può sopravvenire quando la paziente subisce qualche<br />
trauma oppure quando viene operata per altri motivi. In<br />
tale situazione viene assegnato come diagnosi principale<br />
il codice relativo alla situazione improvvisa, con<br />
un codice addizionale per indicare l’aborto. Quando<br />
l’aborto è provocato da un intervento chirurgico sull’utero<br />
effettuato per cause non legate alla gravidanza, il<br />
codice per la condizione che ha richiesto l’intervento è<br />
di norma codificato per primo, con un secondo codice<br />
addizionale per indicare l’aborto tra quelli compresi<br />
nella categoria 637 (aborto non specificato). Ad esempio:<br />
• Viene effettuato un intervento di isterectomia per<br />
carcinoma uterino e quando l’utero viene inciso si<br />
scopre un feto di sei settimane di vita. Diagnosi principale:<br />
carcinoma utero (182.8); diagnosi secondaria:<br />
aborto non specificato, completo (637.92).<br />
• Se l’aborto è conseguenza di un trauma o intervento<br />
chirurgico su organo non uterino, il codice relativo al<br />
trauma o alla causa dell’intervento va posto come<br />
diagnosi principale. Sarà assegnato un codice dalla<br />
categoria 634 (aborto spontaneo) come codice addizionale.<br />
• Viene effettuata appendicectomia per appendicite<br />
acuta con peritonite. Al secondo giorno di post-intervento<br />
la paziente va incontro ad aborto improvviso<br />
completo. Diagnosi principale: appendicite con peritonite<br />
(540.0); altra diagnosi: aborto spontaneo<br />
(634.92).
Complicazioni della gravidanza, del <strong>parto</strong> e del <strong>puerperio</strong> 147<br />
Tipo di aborto<br />
Il primo asse di codifica dell’aborto riguarda la tipologia,<br />
nel seguente senso indicato:<br />
• aborto spontaneo, che avviene<br />
senza interventi strumentali o chimici 634<br />
• aborto provocato legalmente (IVG) 635<br />
• aborto provocato illegalmente 636<br />
• aborto non specificato 637<br />
• tentativo fallito di aborto<br />
(la paziente continua la gravidanza) 638<br />
Complicazioni associate all’aborto<br />
Una quarta cifra è utilizzata nell’ambito delle categorie<br />
634-639 per indicare se una complicazione sia associata<br />
con aborto. La quarta cifra da 0 a 6 indica il tipo generale<br />
di complicazione, mentre il valore 7 si usa quando sia<br />
documentata altra specifica complicazione. Una codifica<br />
dettagliata non è prevista ma, qualora si voglia dare più<br />
specificità alla complicazione, si può utilizzare, se appropriato,<br />
un codice addizionale di un altro capitolo. La<br />
quarta cifra 8 si usa quando l’aborto è descritto come<br />
complicato senza altra specificazione, il 9 è assegnato se<br />
non vi è menzione di complicazione. Una lista delle condizioni<br />
incluse in ciascuna delle quarte cifre è presente<br />
come nota nel manuale alla categoria 634. Ad esempio:<br />
• Una paziente è ammessa con diagnosi di aborto spontaneo<br />
e viene effettuata una dilatazione con raschiamento<br />
per rimuovere i prodotti del concepimento, ma<br />
non viene trovato nulla. Per evidenza di una infezione<br />
pelvica, la paziente è rimasta in ospedale per il<br />
trattamento, ed è stata dimessa il quarto giorno con<br />
l’infezione risolta. La diagnosi principale è 634.02<br />
(aborto spontaneo, complicato da infezione del tratto<br />
genitale e pelvico, completo). Ulteriori codici devono<br />
essere assegnati per specificare il tipo di microrganismo<br />
e l’intervento di dilatazione e raschiamento.
148 Guida alla ICD-9-CM<br />
• Se la paziente viene ricoverata per disturbi insorti dopo<br />
la dimissione relativa ad un ricovero per aborto, la<br />
categoria 639 viene assegnata con la quarta cifra usata<br />
per indicare il tipo di complicazione, come nel caso<br />
di una paziente dimessa dall’ospedale in terza<br />
giornata a seguito di aborto completo con riammissione<br />
una settimana più tardi per endometrite correlata<br />
all’aborto: andrebbe assegnato il codice 639.0 (infezione<br />
del tratto genitale e della pelvi). Si può aggiungere<br />
un ulteriore codice per l’endometrite e per<br />
indicare il tipo di microrganismo, se riconosciuto.<br />
• Una paziente è ammessa con insufficienza renale a<br />
seguito di aborto effettuato una settimana prima. Il<br />
codice 639.3 (insufficienza renale) può indicare la<br />
diagnosi principale, con eventuale codice ulteriore<br />
per definire il tipo di insufficienza renale.<br />
Occasionalmente un tentativo di aborto può avere come<br />
esito la nascita di un bambino vivo. Si ribadisce che<br />
la situazione di un feto che abbia battito cardiaco, respirazione<br />
o movimenti involontari dei muscoli dopo<br />
l’espulsione è considerato nato vivo, a prescindere da<br />
quanto tempo possa sopravvivere. In tal caso è assegnato<br />
il codice 644.21 (inizio di <strong>parto</strong> precoce, <strong>parto</strong><br />
con o senza menzione della condizione antepartum) assieme<br />
al codice V27.0 (<strong>parto</strong> semplice: nato vivo). La<br />
quinta cifra è utilizzata per le categorie 634-637 per indicare<br />
se l’aborto è completo o incompleto. Se si tratta<br />
di aborto spontaneo, la quinta cifra indicherà se l’aborto<br />
era incompleto al momento dell’ammissione. La<br />
quinta cifra ha il seguente significato:<br />
• 0: non specificato se completo o incompleto;<br />
• 1: incompleto;<br />
• 2: completo.<br />
Morte di feti con ritenzione di altro feto<br />
Si verifica occasionalmente, quando una paziente con<br />
gravidanza gemellare ha principio di aborto durante il
Complicazioni della gravidanza, del <strong>parto</strong> e del <strong>puerperio</strong> 149<br />
quale un feto viene espulso ma un altro rimane in utero.<br />
In tal caso non verrà assegnato alcun codice dalle<br />
categorie 634-639, ma uno relativo alle seguenti complicanze<br />
della categoria 651:<br />
• gravidanza gemellare con perdita fetale<br />
e ritenzione di un feto 651.3-<br />
• gravidanza trigemina con perdita fetale<br />
e ritenzione di uno o più feti 651.4-<br />
• gravidanza quadrigemina con perdita fetale<br />
e ritenzione di uno o più feti 651.5-<br />
• altra gravidanza multipla con perdita<br />
di uno o più feti 651.6-<br />
Complicazioni principalmente correlate<br />
alla gravidanza<br />
Regole generali di codifica: le condizioni patologiche<br />
classificate in altri capitoli dell’ICD-9-CM debbono essere<br />
codificate con codici di questo capitolo qualora complichino<br />
lo stato di gravidanza o siano esse stesse complicate<br />
dal fatto che la paziente sia in stato di gravidanza.<br />
L’ipertensione, ad esempio, è classificata nella categoria<br />
642 se viene diagnosticata durante gravidanza, <strong>parto</strong> o<br />
<strong>puerperio</strong>. Altre specifiche condizioni come infezione del<br />
tratto urinario o disturbi epatici sono classificati nella categoria<br />
646 quando complichino la gravidanza. Alcune<br />
infezioni come la rosolia, la malaria, la TBC e le infezioni<br />
veneree sono classificate nella categoria 647, mentre<br />
condizioni come il diabete mellito, l’anemia e le disfunzioni<br />
della tiroide sono riclassificate nella categoria 648.<br />
Per condizioni classificate nelle categorie 642 e 646-648,<br />
si assume che esse possano complicare la gravidanza,<br />
salvo che il medico non constati il contrario. Sebbene i titoli<br />
di codice indichino che tali condizioni sono prevalentemente<br />
associate alla gravidanza, questi sono utilizzati<br />
quando si presentino, oltre che in gravidanza, anche durante<br />
il <strong>parto</strong> o il <strong>puerperio</strong>. Alcuni codici per determinate<br />
complicanze sono molto specifici, mentre altri sono<br />
molto generici. Quando un codice del capitolo 11 descri-
150 Guida alla ICD-9-CM<br />
ve una condizione adeguatamente, deve essere assegnato<br />
solo tale codice. È comunque appropriato assegnare un<br />
codice aggiuntivo quando questo provveda a dare maggiore<br />
specificità. Ad esempio, una diagnosi di diabete<br />
mellito insulino-dipendente con chetoacidosi complicante<br />
la gravidanza è codificata come 648.0-, ma questo codice<br />
indica soltanto che la paziente è diabetica. In questo<br />
modo non si dà alcuna informazione circa il tipo di diabete<br />
o di complicazioni ad esso associate, rendendo così<br />
necessario aggiungere un altro codice della categoria 250<br />
per descrivere con maggiore specificità le condizioni del<br />
paziente. D’altro canto, il codice delle vene varicose delle<br />
gambe complicanti la gravidanza o il <strong>puerperio</strong> (671.0)<br />
soddisfa tutte le informazioni, cosicché l’aggiunta di un<br />
ulteriore codice sarebbe superflua.<br />
Altri esempi dell’uso appropriato di questi codici sono<br />
desumibili dalla descrizione di questi tre casi:<br />
• gravidanza a termine, spontanea; cistite ante<strong>parto</strong>,<br />
acuta, ancora presente al <strong>parto</strong> 646.61+595.0<br />
• batteriuria asintomatica, gravidanza vicina al termine<br />
senza <strong>parto</strong> 646.53<br />
• diabete mellito tipo I, scompensato e con coma;<br />
gravidanza intrauterina di 28 settimane, senza<br />
<strong>parto</strong> 648.03+250.33<br />
Ipertensione in gravidanza<br />
L’ipertensione preesistente è sempre considerata un<br />
fattore complicante la gravidanza, il <strong>parto</strong> o il <strong>puerperio</strong><br />
ed è classificata nella categoria 642 come segue:<br />
• ipertensione essenziale benigna 642.00-642.04<br />
• ipertensione secondaria<br />
a disturbo renale 642.10-642.14<br />
• altra ipertensione preesistente 642.20-642.24<br />
Alcune pazienti senza ipertensione preesistente frequentemente<br />
sviluppano ipertensione transitoria durante<br />
la gravidanza. Questa condizione si risolve in genere
Complicazioni della gravidanza, del <strong>parto</strong> e del <strong>puerperio</strong> 151<br />
velocemente dopo la gravidanza ed è codificata nella<br />
serie 642.30-642.34. L’ipertensione in gravidanza a volte<br />
porta ad una condizione descritta come eclampsia o<br />
pre-eclampsia, descritta nelle sottocategorie 642.4-<br />
642.6, quando si sviluppano in assenza di ipertensione<br />
preesistente; in caso contrario è descritta nelle sottocategorie<br />
642.7-. Se l’ipertensione gestazionale è associata<br />
con albuminuria o edema oppure entrambe, è comunque<br />
classificata come eclampsia o pre-eclampsia. Ad<br />
esempio: pre-eclampsia lieve o non specificata (642.40-<br />
642.44); pre-eclampsia grave (642.50-642.54); eclampsia<br />
(642.60-642.64); pre-eclampsia o eclampsia sovrapposta<br />
a preesistente ipertensione (642.70-642.74).<br />
Questi codici comunque non vanno mai assegnati sulla<br />
base di un semplice rialzo pressorio o aumento del livello<br />
di albumina o presenza di edema, ma devono essere<br />
supportati da una chiara indicazione diagnostica<br />
del medico curante.<br />
Uso della quinta cifra<br />
Le categorie da 640 a 648 e da 651 a 676 utilizzano una<br />
quarta cifra per offrire maggiori informazioni circa l’episodio<br />
in corso, così come segue:<br />
• 0: episodio di cura non specificato (da non utilizzare<br />
per ricoveri ospedalieri);<br />
• 1: <strong>parto</strong>, con o senza menzione della condizione antepartum;<br />
• 2: <strong>parto</strong>, con menzione di complicazioni postpartum;<br />
• 3: condizione o complicazione antepartum;<br />
• 4: condizione o complicazione postpartum (<strong>parto</strong><br />
espletato in ricovero precedente).<br />
Si tenga presente che alcune categorie di questo capitolo<br />
(645, 650, 657, 670, 672, 677) non prevedono né una<br />
quarta né una quinta cifra. Inoltre, poiché alcune complicanze<br />
incorrono solamente in uno specifico momento<br />
nel corso della gravidanza, non tutte le quinte cifre<br />
possono essere ritenute di norma appropriate. Ad esem-
152 Guida alla ICD-9-CM<br />
pio, placenta previa, distacco di placenta ed emorragia<br />
ante-<strong>parto</strong> incorrono soltanto nel periodo ante-<strong>parto</strong>,<br />
diversamente dall’emorragia post-<strong>parto</strong> che è, al contrario,<br />
evento puerperale.<br />
La codifica multipla è comune in questo capitolo e perciò<br />
bisognerà assicurarsi che i codici siano coerenti rispetto<br />
all’uso della quinta cifra. Infatti, alcune combinazioni<br />
di quinte cifre sono illogiche nell’ambito dello<br />
stesso episodio di cura, ed in generale: lo 0 non può essere<br />
usato con nessun altra quinta cifra, è inappropriato<br />
nel ricovero per acuti, laddove sussistano informazioni<br />
che permettono un assegnazione più specifica; 1 e 2<br />
possono essere utilizzati insieme per lo stesso episodio<br />
ma non con altre quinte cifre, mentre 3 e 4 non possono<br />
essere usati insieme o con altre quinte cifre.<br />
Parto normale e altre indicazioni<br />
per ricovero in gravidanza, travaglio e <strong>parto</strong><br />
e complicazioni del travaglio e del <strong>parto</strong><br />
Selezione della diagnosi principale<br />
La selezione della diagnosi principale di ammissione<br />
per <strong>parto</strong> normale ed altre cure ostetriche è basata, di<br />
norma, sui seguenti criteri:<br />
1. Ammissione per <strong>parto</strong> normale. È utilizzato quando<br />
il <strong>parto</strong> è completamente normale, con un neonato singolo.<br />
Non devono esservi complicazioni post-<strong>parto</strong>, ed<br />
eventuali complicazioni pre-<strong>parto</strong> comparse durante la<br />
gravidanza devono essersi risolte prima del momento del<br />
<strong>parto</strong>. Il codice 650 è sempre utilizzato come diagnosi<br />
principale; può non essere usato quando si richieda di descrivere,<br />
con uno degli altri codici del capitolo, una complicazione<br />
antenatale, del periodo post-<strong>parto</strong> o del <strong>parto</strong><br />
stesso. Si ricordi che l’uso della categoria 650 è condizionato<br />
dalla soddisfazione delle seguenti situazioni:<br />
• la presentazione al momento del <strong>parto</strong> può essere cefalica<br />
od occipitale, ma non, ad esempio, di spalla,<br />
faccia o podalica;
Complicazioni della gravidanza, del <strong>parto</strong> e del <strong>puerperio</strong> 153<br />
• non devono essere presenti anomalie legate al travaglio<br />
o al <strong>parto</strong>;<br />
• non devono essere presenti al momento complicazioni<br />
ante-<strong>parto</strong>;<br />
• le procedure ostetriche correlate ammissibili sono:<br />
episiotomia senza forcipe, epissiorrafia, rottura artificiale<br />
delle membrane, assistenza manuale al <strong>parto</strong><br />
senza uso di forcipe, utilizzo di analgesici o anestetici,<br />
monitoraggio fetale;<br />
• il <strong>parto</strong> deve essere singolo (con indicazione di esito<br />
di <strong>parto</strong>, V27.0, vedi oltre).<br />
Alcuni esempi:<br />
• Una paziente che ha <strong>parto</strong>rito spontaneamente soffre<br />
di una emorragia postpartum diverse ore dopo il <strong>parto</strong>.<br />
Va utilizzato il codice 666.12 (altra emorragia<br />
postpartum immediata, <strong>parto</strong> con menzione delle<br />
complicazioni postpartum). Si noti che il codice 650<br />
non può essere usato con nessuno dei codici delle categorie<br />
630-676.<br />
• Una paziente ha <strong>parto</strong>rito spontaneamente un bambino<br />
vivo con una storia prenatale di infezione del tratto<br />
urinario sopravvenuta al terzo mese di gravidanza.<br />
Trattamento farmacologico tempestivo e assenza di<br />
recidiva nei mesi successivi di gravidanza e al momento<br />
del <strong>parto</strong>. Il codice 650 (<strong>parto</strong> normale) può<br />
essere assegnato.<br />
2. Ammissione per altre cure ostetriche. Le circostanze<br />
legate all’ammissione o assistenza per altre cure<br />
ostetriche possono essere utilizzate come diagnosi<br />
principali quando non c’è stato nessun <strong>parto</strong> e allora la<br />
diagnosi principale deve corrispondere alla principale<br />
complicazione che ha reso necessario il ricovero. Se<br />
sono presenti più complicazioni, tutte trattate o monitorate,<br />
uno qualsiasi dei codici complicanti può essere<br />
scelto come primo nella sequenza. Nel caso invece che<br />
sia stato espletato il <strong>parto</strong>, la diagnosi principale deve<br />
corrispondere alla principale complicazione del <strong>parto</strong>.<br />
Se c’è stato <strong>parto</strong> cesareo, la diagnosi principale usual-
154 Guida alla ICD-9-CM<br />
mente corrisponde all’indicazione clinica che ha reso<br />
necessario il cesareo. Ad esempio:<br />
• Una paziente presenta una diagnosi di presentazione<br />
podalica ed il tentativo di versione cefalica non ha<br />
successo, cosicché dopo diverse ore la paziente viene<br />
operata con taglio cesareo. La diagnosi principale<br />
sarà: ostacolo al <strong>parto</strong> per malposizione fetale nel canale<br />
del <strong>parto</strong> (660.01) e la presentazione podalica<br />
senza versione cefalica sarà assegnata come diagnosi<br />
secondaria (652.21).<br />
Quando la madre ha <strong>parto</strong>rito in ricovero precedente<br />
e viene quindi ammessa per cure di routine post-<strong>parto</strong><br />
senza particolari complicazioni, il codice V24.0<br />
(cure ed esami postpartum subito dopo il <strong>parto</strong>) è assegnato<br />
come diagnosi principale. Quando sia presente<br />
una complicazione postpartum, il codice relativo<br />
a tale condizione insieme alla quarta cifra 4 è scelto<br />
come diagnosi principale e non si utilizza V24.0.<br />
Ad esempio:<br />
• Una donna è trattenuta in ospedale dopo il <strong>parto</strong> poiché<br />
all’ammissione è stato notato un principio di lacerazione<br />
perineale. Il codice 664.04 (lacerazione<br />
perineale di primo grado, condizione o complicazione<br />
postpartum) risulta essere più adeguato del codice<br />
V24.0.<br />
Per le visite di routine prenatali se non sono presenti<br />
complicazioni, il codice V22.0 (controllo di prima gravidanza<br />
normale), o V22.1 (controllo di altra gravidanza<br />
normale), può essere utilizzato come diagnosi principale.<br />
Questi codici, ambulatoriali, non sono utilizzati<br />
di norma in associazione a quelli del capitolo 11. Diverso<br />
è il caso della categoria V23 (controllo di gravidanza<br />
ad alto rischio) che può indicare il motivo del ricovero.<br />
La quarta cifra indica il tipo di rischio implicato<br />
e i codici di questo capitolo possono essere usati in<br />
associazione, ma va sempre attuata un’attenta revisione<br />
delle eccezioni in nota, riportate nel manuale della
Complicazioni della gravidanza, del <strong>parto</strong> e del <strong>puerperio</strong> 155<br />
ICD-9-CM. Le altre sottocategorie di V23 sono a volte<br />
ingannevoli e l’interpretazione corretta è la seguente:<br />
• V23.8 (controllo di altra gravidanza ad alto rischio):<br />
controllo di altre gravidanze ad alto rischio con storia<br />
di altre condizioni specifiche non classificate (come<br />
V23.0-V23.5);<br />
• V23.9 (controllo di gravidanza ad alto rischio non<br />
specificato): controllo di gravidanza ad alto rischio<br />
con ragione di sostenere tale rischio aspecifico.<br />
Se il ricovero o la visita riguarda una complicazione<br />
della gravidanza, <strong>parto</strong> o <strong>puerperio</strong>, nessun codice delle<br />
categorie V22-V23 può essere assegnato, ad eccezione<br />
del codice V23.7 (controllo di gravidanza ad alto<br />
rischio con insufficiente cura prenatale), che può essere<br />
usato come codice addizionale.<br />
Esito del <strong>parto</strong><br />
Poiché i codici del capitolo 11 non danno indicazioni<br />
sull’esito del <strong>parto</strong>, un codice della categoria V27 può<br />
essere assegnato come codice aggiuntivo per soddisfare<br />
tale informazione ogni volta che la paziente <strong>parto</strong>risce<br />
in ospedale. Le quarte cifre indicano sia se il <strong>parto</strong><br />
è stato singolo o multiplo, sia se il bambino è nato vivo<br />
o morto. Questi codici vanno utilizzati solo per la SDO<br />
materna e non per quella del neonato, e soltanto per il<br />
ricovero relativo al <strong>parto</strong>.<br />
Esempi di uso appropriato dei codici V27 includono:<br />
gravidanza a termine, <strong>parto</strong> spontaneo, presentazione<br />
di vertice; nato vivo maschio (650+V27.0); gravidanza<br />
a termine con <strong>parto</strong> spontaneo; gemellarità con un gemello<br />
nato vivo ed uno nato morto (651.01+V27.3).<br />
Condizioni fetali che influenzano la gravidanza<br />
I codici della categoria 655 (anomalia fetale conosciuta<br />
o sospetta che influenza il trattamento della madre) e
156 Guida alla ICD-9-CM<br />
656 (altri problemi fetali o placentari che interferiscono<br />
con il trattamento della madre) sono assegnati alla<br />
cartella clinica materna solo se le condizioni fetali sono<br />
in quel momento responsabili di modifiche dello<br />
stato di salute della madre. Ad esempio, quando una<br />
sindrome da distress respiratorio del feto porta alla decisione<br />
di effettuare taglio cesareo o induzione precoce<br />
di travaglio, è assegnato il codice 656.3-. Al contrario,<br />
se il disturbo respiratorio del neonato è stato evidenziato<br />
ma non ha portato a nessuna conseguenza all’assistenza<br />
alla madre, non è corretto utilizzare questo codice,<br />
dal momento che le uniche procedure effettuate sono<br />
state l’eventuale somministrazione di fluidi od ossigeno<br />
e il riposo della madre.<br />
Complicazioni del <strong>puerperio</strong><br />
Il periodo post-<strong>parto</strong> include le sei settimane successive<br />
al <strong>parto</strong>. I codici del capitolo 11 possono essere<br />
usati per problemi incorsi entro tale termine se viene<br />
documentata la correlazione con la gravidanza. Ad<br />
esempio, una cardiomiopatia post-<strong>parto</strong> può essere<br />
diagnosticata se la cardiomiopatia insorge entro sei<br />
mesi dal <strong>parto</strong>. In tal caso il codice 674.84 (altre,<br />
condizione e complicazione postpartum) si usa assieme<br />
al codice 425.4 (altre cardiomiopatie primitive)<br />
come codice addizionale per indicare la condizione<br />
post-<strong>parto</strong>.<br />
Le complicanze post-<strong>parto</strong> che insorgono durante lo<br />
stesso ricovero del <strong>parto</strong> sono identificate dalla quinta<br />
cifra 2. La quarta cifra 4 è usata per una complicazione<br />
post-<strong>parto</strong> che è insorta dopo la dimissione, ma entro<br />
sei settimane dal post-<strong>parto</strong>. Ad esempio, una paziente<br />
si ricovera nuovamente, tre settimane dopo il <strong>parto</strong> e<br />
viene trattata per pielonefrite acuta da Escherichia coli.<br />
Si utilizza il codice 646.64 (infezione dell’apparato genitourinario<br />
in gravidanza, condizione o complicazione<br />
postpartum) come diagnosi principale. I codici 590.1<br />
(pielonefrite acuta) e 041.4 possono essere aggiunti per<br />
dare maggiore specificità all’evento.
Complicazioni della gravidanza, del <strong>parto</strong> e del <strong>puerperio</strong> 157<br />
Effetti tardivi di complicazioni legate alla gravidanza,<br />
<strong>parto</strong> o <strong>puerperio</strong><br />
Il codice 677 (effetto tardivo della complicazione della<br />
gravidanza, del <strong>parto</strong>, del <strong>puerperio</strong>) è assegnato quando<br />
una complicanza insorta in gravidanza lascia sequele che<br />
richiedono cure e trattamenti in tempi successivi. Il codice<br />
può essere usato relativamente in ogni momento successivo<br />
al periodo post-<strong>parto</strong> ed in successione a quello<br />
che descrive la condizione residua. Ad esempio: una paziente<br />
è ammessa per trattare un prolasso uterino secondario<br />
a trauma durante il <strong>parto</strong>, cinque anni più tardi. Il<br />
codice 618.1 (prolasso uterino senza menzione di prolasso<br />
delle pareti vaginali) è assegnato insieme al codice<br />
677, come codice addizionale. Oppure: una paziente presenta<br />
debolezza e intolleranza al freddo. La sua anamnesi<br />
riferisce di una grave emorragia durante il <strong>parto</strong> che si<br />
è svolto normalmente, sei mesi prima. È stata dimessa<br />
con diagnosi di sindrome di Sheenan e trattata con ormoni.<br />
Si usa il 253.2 come diagnosi principale, seguito dal<br />
codice 677, per la correlazione all’evento <strong>parto</strong>.<br />
Altri codici V correlati alla problematica<br />
della riproduzione<br />
Servizi di assistenza correlati alla riproduzione<br />
La categoria V25 riguarda in generale i problemi legati<br />
alla riproduzione e comprende servizi come le misure<br />
contraccettive (V25.0-), l’inserzione di dispositivo contraccettivo<br />
intrauterino (V25.1), il controllo di metodi<br />
contraccettivi prescritti in precedenza (V25.4-), l’inserzione<br />
di dispositivo contraccettivo impiantabile sotto il<br />
derma (V25.5) e la sterilizzazione (V25.2). A proposito<br />
di quest’ultimo codice, si rammenta che esso può essere<br />
usato sia come diagnosi principale che come diagnosi<br />
secondaria. Il V25.2 si usa sia per i maschi che per le<br />
femmine. Se il motivo del ricovero è la sterilizzazione a<br />
scopo contraccettivo, il codice V25.2 è assegnato come<br />
diagnosi principale. Se vi fossero invece condizioni mediche<br />
o psicologiche responsabili della decisione di sot-
158 Guida alla ICD-9-CM<br />
toporsi a tale intervento, i codici di tali condizioni possono<br />
essere inseriti come diagnosi secondarie.<br />
Nel caso di sterilizzazione effettuata durante un episodio<br />
di <strong>parto</strong>, il codice V25.2 può essere assegnato come<br />
diagnosi secondaria con un codice del capitolo 11 assegnato<br />
come diagnosi principale. Da notare che sia il codice<br />
di sterilizzazione V25.2 che quello relativo alla<br />
procedura possono essere assegnati con diagnosi principale<br />
di <strong>parto</strong> normale (650), poiché non modificano<br />
l’attribuzione al DRG.<br />
Nel caso invece di sterilizzazione derivante da altro trattamento,<br />
il codice V25.2 non può essere assegnato né come<br />
diagnosi principale né come diagnosi secondaria, ma<br />
andranno codificate tutte le condizioni, complicanze o<br />
procedure svolte durante il ricovero. Ad esempio, in caso<br />
di isterectomia effettuata a causa di lesione grave dell’utero<br />
durante il <strong>parto</strong>, verranno codificate solamente la<br />
diagnosi ostetrica e la procedura, anche se tale procedura<br />
ha portato a sterilità (il codice V25.2 indica lo scopo contraccettivo<br />
della procedura di sterilizzazione).<br />
Misure procreative<br />
L’ammissione per misure volte a correggere problemi<br />
legati alla difficoltà di procreare è classificata nella categoria<br />
V26, come ad esempio il ricovero per correggere<br />
una precedente sterilizzazione con intervento di tuboplastica<br />
o vasculoplastica o la visita per effettuare la<br />
conta spermatica o l’insufflazione tubarica (V26.2).<br />
Ricerche prenatali<br />
Le pazienti gravide sono a volte controllate per effettuare<br />
screening prenatale se si sospetta una anomalia<br />
del feto. Tali ricerche sono classificate nella categoria<br />
V28, con la quarta cifra che indica il tipo di problema<br />
sospettato. Ad esempio: paziente visitata per ricerche<br />
prenatali con ultrasuoni per sospetta malformazione fetale<br />
(V28.3); paziente in gravidanza visitata per screening<br />
per isoimmunizzazione (V28.5).