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Fenomenologia dell'esperienza di Paolo Quattrini - Istituto Gestalt ...

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Manifestare il proprio mondo interno è sia il mezzo che lo scopo: l’espressione conduce<br />

alla pienezza della vita sensoriale e alla libertà della coscienza e allo stesso tempo mo<strong>di</strong>fica il<br />

mondo perché partecipa all’azione. La gestalt in<strong>di</strong>rizza la ricerca su ciò che è funzionale più che su<br />

ciò che è vero o giusto, e per scoprire se una certa cosa è gra<strong>di</strong>ta o no, è più semplice basarsi sui<br />

parametri <strong>di</strong> piacere e dolore che non su quelli <strong>di</strong> “vero – falso” o “giusto – ingiusto”. In <strong>Gestalt</strong> poi<br />

sono assolutamente aperte le modalità <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfacimento, e <strong>di</strong> nuovo torna in ballo la creatività:<br />

se il modo in cui si raggiunge la sod<strong>di</strong>sfazione non è un sentiero obbligato, si tratta <strong>di</strong> cambiare<br />

strada <strong>di</strong> fronte all’impossibilità e in un modo o nell’altro una persona può arrivare a sod<strong>di</strong>sfarsi. E’<br />

una de-­‐mitizzazione della verità in nome <strong>di</strong> ciò che funziona e che piace in modo che le persone<br />

non si limitino a reagire alle pressioni dell’ambiente ma orientino le loro scelte in funzione dei<br />

bisogni etici, estetici e logici, utilizzando le capacità creative per risolvere i problemi che le varie<br />

istanze conflittuali pongono. Il determinismo cede le armi <strong>di</strong> fronte alla creatività che cambiando<br />

le premesse rende del tutto impreve<strong>di</strong>bili gli sviluppi futuri <strong>di</strong> qualsiasi situazione.<br />

Abbiamo la possibilità in un modo o in un altro <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzare la nostra vita; appare<br />

evidente l’importanza della consapevolezza e della creatività come strumenti fondamentali<br />

dell’esistenza che permettono al terapeuta <strong>di</strong> porsi in termini possibilisti senza pregiu<strong>di</strong>zi o<br />

previsioni negative, verso chiunque e in qualsiasi modo si presenti. Se <strong>di</strong> fronte alla vita l’uomo<br />

non è onnipotente, in realtà non è neanche impotente e anche se con sforzo, <strong>di</strong>fficoltà e limitazioni<br />

egli può esercitare un’opera <strong>di</strong> trasformazione del mondo che rende la vita, un’avventura che non<br />

si ferma mai, e che in nessun modo può essere ritenuta banale.<br />

Nella <strong>Gestalt</strong> anche il significato <strong>di</strong> “inconscio” muta il suo senso rispetto alla psicanalisi.<br />

Perls non ritiene possibile l’atto inconscio: “l’atto è in sé presenza e inevitabilmente coscienza”.<br />

L’atto ha una sua intenzionalità cosciente e non ci si accorge <strong>di</strong> quello che non si vuole percepire.<br />

Si può far <strong>di</strong>venire inconscio non guardando quello che, al vaglio delle <strong>di</strong>fese interne, risulta<br />

pericoloso. Il conflitto non è fra conscio e inconscio, ma fra assumersi la responsabilità <strong>di</strong><br />

affrontare ciò che si percepisce o non prendersela: la responsabilità <strong>di</strong>venta la chiave <strong>di</strong> volta. In<br />

gestalt l’attenzione va posta sul sentire prima che sul pensiero: dal sentire si parte per dare un<br />

senso alle situazioni e alle scelte e rivela anche l’intenzione della persona. Nella pratica non<br />

sempre l’espressione conduce al senso ma è ed efficace <strong>di</strong> per sé semplicemente perché è<br />

espressione.<br />

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