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Fenomenologia dell'esperienza di Paolo Quattrini - Istituto Gestalt ...

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Possiamo invece <strong>di</strong>re che il passato ha ripercussioni sul presente, ma è me<strong>di</strong>ato dalle<br />

scelte della persona. I fatti accaduti nel passato non determinano il presente ma permettono alle<br />

nostre vite e alle nostre potenzialità <strong>di</strong> prendere forma: in altre parole non è importante quello<br />

che ci accade ma come reagiamo a ciò che accade. Se l’uomo ha la possibilità attraverso i suoi<br />

comportamenti <strong>di</strong> superare se stesso, allora non è il destino che lo determina ma la sua capacità <strong>di</strong><br />

scegliere, <strong>di</strong> gestire il suo organismo psicofisico; in altre parole il “libero arbitrio”, un concetto<br />

appartenente alla tra<strong>di</strong>zione filosofica e religiosa e alla cultura umanistica. Nell’approccio<br />

gestaltico non si può attribuire l’origine <strong>di</strong> un problema a un agente esterno e neppure fare delle<br />

connessioni biunivoche <strong>di</strong> causa-­‐effetto attraverso deduzioni; il passato va considerato l’occasione<br />

che ha consentito al mondo interno <strong>di</strong> una persona <strong>di</strong> prendere forma.<br />

Sul piano psichico la cosa importante è il senso e il valore che gli avvenimenti prendono<br />

nella vita <strong>di</strong> ognuno che <strong>di</strong>pendono dalle singole persone e dalle circostanze. Il passato determina<br />

il presente solo nel caso in cui la persona si lascia condurre dalle proprie coazioni, dai propri “vizi”<br />

e dall’edonismo in una vita senza speranza, troppo facile per potersene liberare in nome della<br />

libertà, che va invece perseguita attraverso strade <strong>di</strong>fficili e dolorose.<br />

Non essendo il passato un fattore oggettivo, la verità narrativa risulta essere più<br />

importante <strong>di</strong> quella storica ed è da come una persona ha vissuto che si può comprendere la sua<br />

realtà in <strong>di</strong>venire; importante è trovare i nessi, il senso, la congruenza per addentrarsi nelle storie<br />

<strong>di</strong> vita delle persone e capirci qualcosa.<br />

La libertà è a portata <strong>di</strong> mano <strong>di</strong> ognuno ma va <strong>di</strong> pari passo con la responsabilità <strong>di</strong> scelta<br />

che è sempre a proprio rischio e pericolo, data l’impossibilità <strong>di</strong> conoscere il futuro, e quin<strong>di</strong> anche<br />

l’effetto delle proprie scelte. Ricalcare il passato, e non affacciarsi al nuovo, placa le ansie ma<br />

rende monotona l’esistenza. La storia è utile quando da essa si apprende per fare scelte <strong>di</strong> valore,<br />

non quando la si ripete pe<strong>di</strong>ssequamente.<br />

Uno scoglio che si trova in psicoterapia è che la mente umana tende ad aggrapparsi al<br />

passato bello o brutto che sia e le situazioni traumatiche possono <strong>di</strong>ventare scogli insuperabili. In<br />

<strong>Gestalt</strong> questi attaccamenti sono considerati delle gestalt incompiute che si ripetono in attesa <strong>di</strong><br />

concludersi. Quando la situazione si considera conclusa? Quando non ci si aspetta più nulla né <strong>di</strong><br />

buono né <strong>di</strong> cattivo; aggrapparsi coincide con una situazione <strong>di</strong> attesa, una mancanza, qualcosa <strong>di</strong><br />

non ancora avvenuto. Giacché le situazioni inconcluse appartengono in genere a un passato<br />

perduto nel tempo, la conclusione può avvenire con la riutilizzazione dell’esperienza o tramite il<br />

teatro per cui si entra in contatto con le emozioni che sono state evitate e che definiscono in<br />

modo inequivocabile la situazione e si esprime ciò che non era mai stato espresso. Ovunque si<br />

arrivi: amore, o<strong>di</strong>o, vita o morte del legame, l’importante è arrivare al <strong>di</strong>stacco e all’in<strong>di</strong>pendenza.<br />

Gli esseri umani tendono da un lato a cambiare per realizzarsi e influenzare l’ambiente,<br />

dall’altro a mantenere le cose invariate per bisogno <strong>di</strong> conservazione. Perls, un ebreo berlinese<br />

profondamente toccato dagli orrori della guerra e del razzismo, in<strong>di</strong>ca come unica via <strong>di</strong> salvezza<br />

l’essere congrui a se stessi. Così nasce per Perls l’idea dell’autoregolazione organismica; da un<br />

punto <strong>di</strong> vista biologico il dolore è un campanello d’allarme che avverte l’organismo della<br />

necessità <strong>di</strong> intervenire sulla situazione in corso; il dolore e il piacere <strong>di</strong>ventano gli in<strong>di</strong>catori delle<br />

<strong>di</strong>rezioni da prendere per arrivare alla salute e al benessere.<br />

Ogni essere umano sano per mantenersi in salute psichica e fisica deve seguire<br />

l’emergere spontaneo del bisogno. Se la funzione organismica è offuscata e le persone non sanno<br />

riconoscere i propri bisogni fondamentali o non sanno farvi fronte appare un malessere <strong>di</strong> base.<br />

Qui la creatività assume un ruolo basilare nell’invenzione <strong>di</strong> comportamenti congrui alle situazioni<br />

in corso. Scelta e creatività hanno possibilità <strong>di</strong> esistere solo nel “qui ed ora” cioè in un momento<br />

determinato nel tempo e nello spazio dove esistono specifiche situazioni e specifiche emozioni. Il<br />

“qui ed ora” assume una importanza fondamentale nella gestalt visto che non c’è possibilità <strong>di</strong><br />

prendere decisioni fuori dal contesto specifico.<br />

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