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settembre 2012 – la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano 7<br />
Da sinistra: La Repubblica immaginaria <strong>di</strong> Ludovico Agostini contenuta nella “Collana degli Utopisti” del 1944; copertina<br />
degli Utopisti e riformatori sociali del Cinquecento, e<strong>di</strong>zione sempre a cura <strong>di</strong> Carlo Curcio (Bologna, Zanichelli, 1941)<br />
migliare piuttosto che affrontare una seria carriera <strong>di</strong><br />
lavoro. Il suo carattere si incupisce, legge questa spoliazione<br />
come punizione per i suoi peccati, e comincia a<br />
de<strong>di</strong>carsi con sempre più fervore alle pratiche devozionali.<br />
E nel suo Canzoniere (a tutt’oggi ine<strong>di</strong>to), a fianco a<br />
petrarchismi d’occasione, iniziano ad apparire composizioni<br />
<strong>di</strong> carattere religioso e politico ove auspica la<br />
concor<strong>di</strong>a fra i principi della Cristianità e la sconfitta<br />
degli infedeli e degli eretici. Nel 1565 si trasferisce<br />
presso la corte roveresca il musicista toscano Pietro Vagnoli<br />
con la figlia ventenne Virgina, ottima e bellissima<br />
cantante. Agostini si innamora perdutamente. Ne<br />
chiede la mano al padre ma dopo pochi mesi il fidanzamento<br />
viene rotto probabilmente a causa dello scarso<br />
patrimonio <strong>di</strong> Ludovico. I Vagnoli lasciano Pesaro.<br />
Rotto dal dolore Agostini si de<strong>di</strong>ca alla stesura de Le<br />
giornate soriane, «estremo tentativo della fantasia <strong>di</strong> ricreare<br />
un mondo scomparso (quello dei raffinati ozi signorili,<br />
che la povertà gli invi<strong>di</strong>ava) e <strong>di</strong> perpetuare<br />
un’effimera stagione amorosa <strong>di</strong>leguata per sempre». 4<br />
L’opera, che si ispira chiaramente al Cortegiano, descrive<br />
un<strong>di</strong>ci giornate agostane <strong>di</strong> villeggiatura sul colle<br />
San Bartolo, a nord della città, trascorse fra le ville del<br />
duca e dei suoi cortigiani. Con Agostini, gli altri principali<br />
protagonisti sono lo Stupido, lo Sventato, l’Opposito,<br />
il Volubile, il Confuso e il Vano ciascuno dei quali<br />
riflette una parte del carattere dell’Agostini stesso. Oltre<br />
a loro ov<strong>via</strong>mente compaiono i personaggi più in vista<br />
della corte roveresca fra cui il giovane Francesco<br />
Maria II, Luigi degli Angeli, Guidobaldo del Monte, i<br />
Vagnoli, Girolamo Muzio. Fra svaghi, convivi, giochi,<br />
versi poetici, battute <strong>di</strong> caccia e pesca, riflessioni e ser-