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68 la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano – settembre 2012<br />
Disegno <strong>di</strong> Fulvio Bianconi<br />
Il volume continua con il capitolo<br />
La vita, <strong>di</strong>viso in Chi produce,<br />
Chi compera e vende, La Rinascente.<br />
Segue con La gente: Come<br />
veste, Come mangia, Come <strong>via</strong>ggia,<br />
Come legge.<br />
Come mangia è scritto da Indro<br />
Montanelli. Racconta il suo approccio<br />
con la cucina milanese, prima<br />
per sentito <strong>di</strong>re, e poi <strong>di</strong> persona<br />
quando nel 1938 viene chiamato a<br />
collaborare con Il Corriere. Molto<br />
<strong>di</strong>vertente l’incipit: “Io, toscano,<br />
son cresciuto con rispetto e nella riverenza<br />
della cucina milanese. Non<br />
la conoscevo <strong>di</strong> persona e <strong>di</strong> palato;<br />
ma da un anno all’altro aspettavo<br />
con impazienza i giorni della Fiera,<br />
quando mio nonno, che era cotoniere,<br />
riempita la sua valigia marrone<br />
degli abiti più belli e la sua borsa<br />
nera <strong>di</strong> misteriosi documenti, partiva<br />
per la metropoli lombarda.”<br />
Il libro prosegue con Tre vie –<br />
Tre mon<strong>di</strong> ossia Via Montenapoleone<br />
, raccontata da Raffaele Calzini,<br />
Via Cappuccio, vista da Gian Piero<br />
Bognetti, ed infine Corso Buenos<br />
Aires, descritta da Giuseppe Marotta.<br />
Il capitolo Case e persone illustra<br />
Dieci case e racconta <strong>di</strong> Personaggi<br />
e persone.<br />
Il volume si conclude con Milano<br />
domani e dopo illustrando il suo<br />
Sviluppo urbanistico e il Piano regolatore.<br />
Al Colophon: “Questo libro,<br />
pubblicato per illustrare mezzo secolo<br />
<strong>di</strong> strenua vita e <strong>di</strong> attività della<br />
nuova Milano, fu curato nella sua<br />
veste e<strong>di</strong>toriale da G. Vitrotto.<br />
Uno stesso fervore animò quanti<br />
contribuirono a crearlo: scrittori,<br />
artisti, fotografi, tipografi”. Gli<br />
stampatori e i coloritori furono:<br />
Amilcare Pizzi (Milano), Cesare<br />
Pezzini (Milano), A. Lucini (Milano),<br />
M. Nervet (Parigi), Ugo Serafin<br />
(Milano), Fecquet e Bau<strong>di</strong>er<br />
(Parigi).<br />
Nel 1954 la Rinascente fonda<br />
il premio Compasso d’Oro, il più<br />
antico ma soprattutto il più autorevole<br />
premio mon<strong>di</strong>ale <strong>di</strong> design.<br />
Nato da un’idea <strong>di</strong> Gio Ponti fu per<br />
anni organizzato dai gran<strong>di</strong> magazzini<br />
la Rinascente, allo scopo <strong>di</strong><br />
mettere in evidenza il valore e la<br />
qualità dei prodotti del design italiano<br />
allora ai suoi albori. Successivamente<br />
esso fu donato all’ADI che<br />
dal 1964 ne cura l’organizzazione.<br />
La Fondazione possiede due preziosi<br />
volumi: Premio la Rinascente<br />
compasso d’oro 1955 e Premio la Rinascente<br />
compasso d’oro 1956, nei<br />
quali vengono illustrati tutti i prodotti<br />
vincitori del premio e i loro<br />
<strong>di</strong>segnatori con la relativa motivazione<br />
del premio.