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settembre 2012 – la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano 61 Il Fondo <strong>di</strong> Fantascienza che la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> conserva vanta al proprio interno una cospicua raccolta <strong>di</strong> fanzine (Fondo Sandro Sandrelli), composta <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse centinaia <strong>di</strong> pubblicazioni amatoriali che costituiscono una preziosa testimonianza <strong>di</strong> quell’attività e<strong>di</strong>toriale non professionistica che ha contribuito, a partire dagli anni Sessanta, a <strong>di</strong>ffondere nel nostro Paese il genere fantascientifico, per lungo tempo considerato secondario e <strong>di</strong> scarso rilievo. Parole come fan club, fandom e fanzine gravitano all’interno dell’ampia famiglia semantica della più ricorrente parola fan e rimandano tutte all’idea <strong>di</strong> una passione, <strong>di</strong> un forte interesse verso un particolare argomento (per esempio, la musica o i fumetti) o verso un genere letterario (nel nostro caso specifico, la fantascienza) che entusiasma più persone. Il sostantivo invariabile fanzine, <strong>di</strong> derivazione inglese, nasce proprio dalla contrazione dei termini fan e magazine e sta a in<strong>di</strong>care un tipo <strong>di</strong> pubblicazioni amatoriali, a tiratura limitata, realizzate da una o più persone che con<strong>di</strong>vidono gli stessi interessi: fanzine è, dunque, una rivista <strong>di</strong> e per appassionati. 1 Tre sono, <strong>di</strong> fatto, le peculiarità BvS: il Fondo <strong>di</strong> Fantascienza L’universo parallelo delle fanzine <strong>di</strong> fantascienza Un percorso tra le pubblicazioni della stampa amatoriale PAOLA MARIA FARINA Sopra: primo numero de “Il Re in giallo” (anno I, n. 1), fanzine triestina nata dalla passione <strong>di</strong> Fabio Calabrese e del gruppo G.A.N.D.A.L.F.; tratta <strong>di</strong> letteratura fantastica e in particolare <strong>di</strong> narrativa gotica. Nella pagina accanto: una delle principali fanzine romane de<strong>di</strong>cate alla letteratura fantastica: “SF..ere”, anno II, n. 8, settembre 1979 che connotano alla base questa produzione e<strong>di</strong>toriale alternativa e contribuiscono a definire la natura del “fanzinaro” (ovvero <strong>di</strong> colui che crea una fanzine e collabora alla sua com- pilazione): 2 una fortissima passione per un determinato ambito, il desiderio irrefrenabile <strong>di</strong> comunicare e con<strong>di</strong>videre questo interesse, e l’esigenza <strong>di</strong> confronto con altri appassionati animati dalla medesima sete <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento. 3 Le fanzine sono pubblicazioni che si pongono al <strong>di</strong> fuori dell’e<strong>di</strong>toria tra<strong>di</strong>zionale sotto più punti <strong>di</strong> vista; risulta arduo definire in maniera univoca un elenco specifico <strong>di</strong> caratteri comuni, in quanto tale produzione è estremamente variegata e magmatica, ma è comunque utile in<strong>di</strong>viduare quantomeno alcuni tratti caratterizzanti ricorrenti. Come detto, si tratta <strong>di</strong> fascicoli autoprodotti, frutto del lavoro entusiasta <strong>di</strong> non professionisti; nella maggior parte dei casi, infatti, chi collabora alla realizzazione <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong> riviste è un auto<strong>di</strong>datta, non un giornalista, e non ha intenzione <strong>di</strong> trarre alcun profitto da tale attività, coltivata, tra l’altro, in estrema economia, se non ad<strong>di</strong>rittura penuria, <strong>di</strong> mezzi. 4 I fanzinari, infatti, solitamente non lavorano in tipografie o redazioni tra<strong>di</strong>zionali, quanto piuttosto in ambienti casalinghi e con strumenti non professionali (macchina da scrivere, ciclostile, xerografia e, negli ultimi decenni, compu-