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PAGINE CHE PARLANO DI LIBRI<br />
Dal <strong>di</strong>ritto al rifiuto, passando<br />
dai manoscritti: nuovi libri per amare i libri<br />
<strong>di</strong> annette popel pozzo, luigi mascheroni e matteo noja<br />
LE FONTI DEL DIRITTO<br />
NEL FONDO ENNIO CORTESE<br />
Primo volume del Catalogo a<br />
stampa del Fondo Ennio Cortese<br />
contenente complessivamente<br />
quattrocentotre schede, relative a<br />
cinque manoscritti, cinque incunaboli e<br />
trecentonovantatre cinquecentine <strong>di</strong><br />
storia del <strong>di</strong>ritto, comprese nella<br />
biblioteca privata del professore a<br />
supporto della sua attività <strong>di</strong>dattica e<br />
scientifica, e recentemente acquisita<br />
dalla <strong>Biblioteca</strong> del <strong>Senato</strong>. Il deposito<br />
del Fondo Cortese (dal punto <strong>di</strong> vista<br />
dell’importanza paragonabile al primo<br />
nucleo del “Fondo degli statuti” del<br />
1870) “permette <strong>di</strong> considerare la<br />
<strong>Biblioteca</strong> del <strong>Senato</strong> come depositaria<br />
del più completo sistema <strong>di</strong> fonti del<br />
<strong>di</strong>ritto per la storia italiana tardo<br />
me<strong>di</strong>evale e moderna: i tre livelli<br />
normativi (<strong>di</strong>ritto statutario locale,<br />
legislazione delle signorie e degli antichi<br />
stati, <strong>di</strong>ritto comune) sono presenti<br />
contemporaneamente con un grado <strong>di</strong><br />
organicità assai elevato e con un<br />
accurato corredo catalografico”. Oltre<br />
all’aspetto meramente bibliografico,<br />
viene dato grande risalto agli aspetti<br />
legati specificamente all’esemplare che<br />
comprende la descrizione della legatura,<br />
la ricerca sugli eventuali possessori e<br />
sulle provenienze, il riconoscimento<br />
delle note manoscritte e delle postille e<br />
la segnalazione <strong>di</strong> eventuali tracce<br />
censorie. Il volume <strong>di</strong> oltre quattrocento<br />
pagine è corredato da sei in<strong>di</strong>ci, da una<br />
corposa bibliografia finale, e da un DVD<br />
con la fotoriproduzione dei frontespizi<br />
delle e<strong>di</strong>zioni censite. Seguirà un<br />
secondo tomo de<strong>di</strong>cato alle e<strong>di</strong>zioni dei<br />
secoli XVII-XIX, per un totale <strong>di</strong> oltre<br />
mille e<strong>di</strong>zioni, che costituiscono la<br />
sezione antica del Fondo Cortese.<br />
<strong>Biblioteca</strong> del <strong>Senato</strong> della<br />
Repubblica. “Catalogo del Fondo<br />
Ennio Cortese. Manoscritti,<br />
Incunaboli e Cinquecentine.”<br />
A cura <strong>di</strong> Alessandra Casamassima,<br />
prefazione <strong>di</strong> Renato Schifani,<br />
presentazione <strong>di</strong> Marcello Dell’Utri,<br />
introduzioni <strong>di</strong> Sandro Bulgarelli,<br />
Emanuele Conte, Ennio Cortese<br />
(apparato iconografico a cura<br />
<strong>di</strong> Spazio Visivo).<br />
Firenze, Leo S. Olschki, 2012,<br />
p. xx-428, € 120,00<br />
PERICOLOSISSIMO,<br />
QUINDI DA LEGGERE<br />
Èun saggio che racconta,<br />
incastrandolo in un tempo<br />
lunghissimo che va dal mondo<br />
greco-romano alla modernità, un<br />
evento apparentemente <strong>di</strong> poco conto,<br />
non certo roboante come una guerra,<br />
una rivoluzione o una invenzione<br />
scientifica, ma in realtà capace <strong>di</strong><br />
cambiare silenziosamente con la forza<br />
<strong>di</strong> un’idea la sotria del mondo<br />
occidentale. Il ritrovamento <strong>di</strong> un libro<br />
perduto e pericolosissimo, imitato dai<br />
poeti, me<strong>di</strong>tato dai filosofi, avversato<br />
dalla Chiesa e inseguito dai bibliofili: il<br />
De Rerum Natura <strong>di</strong> Lucrezio. Un poema<br />
la cui dolcezza dei versi è potente tanto<br />
quanto le idee che contiene.<br />
la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano – settembre 2012<br />
Scritto dallo storico e critico<br />
americano Stephen Greenblatt, questo<br />
libro ha vinto il premio Pulitzer per la<br />
saggistica nel 2012. Un libro molto<br />
curioso, quello <strong>di</strong> Greenblatt, su un libro<br />
assolutamente straor<strong>di</strong>nario, quello <strong>di</strong><br />
Lucrezio. Un libro che con quella<br />
capacità narrativa tipica degli storici<br />
anglosassoni e che spesso manca a<br />
quegli italiani, troppo accademici e dalla<br />
penna pesante, ci racconta tra abbazie,<br />
misteri, furti e omici<strong>di</strong>, eretici arsi vivi, il<br />
potere rivoluzionario <strong>di</strong> un testo scritto<br />
cambiando il pensieri <strong>di</strong> interi popoli per<br />
interi secoli.<br />
Questa storia racconta dunque <strong>di</strong><br />
come improvvisamente il mondo abbia<br />
de<strong>via</strong>to in una nuova <strong>di</strong>rezione. Agente<br />
<strong>di</strong> questa trasformazione non fu una<br />
rivoluzione, un esercito implacabile<br />
davanti alle porte <strong>di</strong> una città o la<br />
scoperta <strong>di</strong> un continente sconosciuto.<br />
Qunado il momento chiave arrivò, quasi<br />
600 anni fa, fu attutito e quasi<br />
impercettibile nascosto <strong>di</strong>etro spesse<br />
mura in un luogo remoto. Non ci furono<br />
gesta eroiche, osservatori impegnati a<br />
registrare il grande evento per I posteri,<br />
né segni celesti o terrestri a in<strong>di</strong>care che<br />
le cose erano cambiate per sempre. Un<br />
giorno un uomo esile, affabile e sagace<br />
allungò il braccio, prese un manoscritto<br />
vetusto dallo scaffale <strong>di</strong> una biblioteca,<br />
si rese conto con un brivido <strong>di</strong> ciò che<br />
aveva scoperto e or<strong>di</strong>nò che il testo<br />
venisse copiato. Fu tutto qui.<br />
Tra poeti antichi, monaci<br />
me<strong>di</strong>evali, artisti rinascimentali e politici<br />
moderni, Il Manoscritto racconta <strong>di</strong><br />
come l’umanista italiano Poggio<br />
Bracciolini, segretario <strong>di</strong> otto papi,<br />
raffinato collezionista <strong>di</strong> manoscritti, nel<br />
1417, in un’epoca in cui per un co<strong>di</strong>ce si<br />
poteva anche uccidere, ritrovò<br />
nell’abbazia tedesca <strong>di</strong> Fulda l’unica<br />
copia sopravvissuta del De Rerum<br />
Natura, il poema <strong>di</strong> 7400 esametri<br />
scritto nel primo secolo avanti Cristo