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settembre 2012 – la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano 17<br />

<strong>di</strong> Subjaco 1465. e Sant’Agostino <strong>di</strong> Roma 1467” e che<br />

tra “i manoscritti moderni sono l’Erbolajo, e le figure<br />

degli animali colorati dall’Aldrovan<strong>di</strong>” (p. XXIV).<br />

L’Erbario <strong>di</strong> Ulisse Aldrovan<strong>di</strong>, iniziato probabilmente<br />

nel 1551 e ampliato fino alla morte dell’autore nel<br />

1605, comprende più <strong>di</strong> 5000 campioni <strong>di</strong> piante essiccate<br />

e agglutinate su fogli <strong>di</strong> carta. Sud<strong>di</strong>viso in 15 volumi<br />

rilegati “costituisce la raccolta <strong>di</strong> maggior valore che<br />

egli [Aldrovan<strong>di</strong>] abbia lasciato. Esso oggi rappresenta<br />

nella storia della Botanica il più antico e il più importante<br />

documento <strong>di</strong> questo genere.” 10 Le “figure degli<br />

animali colorati” si riferiscono invece ai 18 volumi <strong>di</strong><br />

tavole <strong>di</strong> piante, fiori, animali, e “mostri umani”, commissionate<br />

da Ulisse Aldrovan<strong>di</strong> per un totale <strong>di</strong> quasi<br />

3000 <strong>di</strong>pinti, che rappresentano forse la più completa<br />

pinacoteca del tardo Rinascimento del mondo naturale<br />

mai realizzata, l’espressione più efficace del “teatro<br />

della natura” aldrovan<strong>di</strong>no. L’opera a stampa del naturalista<br />

e botanico bolognese, definito da Buffon il più<br />

laborioso e più eru<strong>di</strong>to tra gli scienziati moderni, venne<br />

inserita tra i fon<strong>di</strong> della Bibliothèque Nationale, mentre<br />

le tavole colorate finirono al Jar<strong>di</strong>n des Plantes <strong>di</strong> Parigi,<br />

dove rimasero fino al 1815, quando furono restituite<br />

in ottemperanza del trattato <strong>di</strong> Vienna. 11<br />

Particolarmente grave (ma sanzionato dal trattato<br />

<strong>di</strong> Tolentino del febbraio del 1797) fu quanto accadde<br />

a Roma e nello Stato della Chiesa, giustamente con-<br />

siderati la vera tesoriera italiana. Nel febbraio 1798,<br />

occupata la città senza aver trovato resistenza e proclamata<br />

la Repubblica Romana nello stesso mese, il generale<br />

Louis-Alexandre Berthier <strong>di</strong>ede inizio al saccheggio<br />

dei tesori d’arte. Questo lavoro venne completato<br />

grazie all’aiuto <strong>di</strong> una schiera <strong>di</strong> alti ufficiali abili e colti,<br />

quali Rodolphe-Emmanuel de Haller, André Masséna,<br />

principe <strong>di</strong> Essling e dei commissari Jacques-Pierre Tinet,<br />

Jean-Baptiste Wicar, Pierre-Claude-François<br />

Daunou e Giuseppe Vala<strong>di</strong>er (quest’ultimo, nominato<br />

“agent de l’argenterie des églises” fu temuto in tutta<br />

Italia), che formarono la commissione responsabile per<br />

le prede belliche a Roma. Una simile commissione <strong>di</strong><br />

esperti d’arte venne formata pochi mesi dopo anche a

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