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settembre 2012 – la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano 15<br />

A sinistra: Sisto V approva il progetto <strong>di</strong> Domenico Fontana per la Nuova <strong>Biblioteca</strong> Vaticana (ca. 1588), Salone<br />

Sistino. Sopra: I cavalli bronzei <strong>di</strong> san Marco vengono in<strong>via</strong>ti in Francia su or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Napoleone (incisione in rame <strong>di</strong><br />

Charles Vernet, Campagnes des Français sous le consulat & l’empire, Parigi, ca. 1869), dove trionfalmente furono<br />

portati per le vie <strong>di</strong> Parigi nei giorni del 27 e 28 luglio del 1798<br />

<strong>di</strong>cina e botanica. Il fondo era stato acquistato nel 1778<br />

dagli austriaci per la neo fondata <strong>Biblioteca</strong> Braidense<br />

<strong>di</strong> Milano, ma una parte si trovava collocata in quel periodo<br />

per varie vicende a Pa<strong>via</strong>. L’Erbario, un unicum<br />

nella sua specie, del quale nel Catalogo si legge che è arricchito<br />

“<strong>di</strong> note <strong>di</strong> mano dell’autore stesso” (p.<br />

XXVII), viene portato <strong>via</strong> da Pa<strong>via</strong> già il 29 maggio del<br />

1796, ma i volumi destinati al Musée National d’Histoire<br />

Naturelle <strong>di</strong> Parigi raggiunsero la capitale francese<br />

soltanto nel novembre dello stesso anno – e non ritornarono<br />

mai più in Italia. 7<br />

<br />

Le in<strong>di</strong>cazioni del Catalogo danno una vivida impressione<br />

delle <strong>di</strong>mensioni dello spoglio napoleonico.<br />

A proposito della <strong>Biblioteca</strong> del Capitolo <strong>di</strong> Monza, si<br />

apprende che “tra i manuscritti 91 sono scritti prima<br />

del secolo tre<strong>di</strong>cesimo, ed uno è scritto sovra una pergamena<br />

purpurea a caratteri d’oro” (p. XXVI). Sui furti<br />

nella <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> San Marco a Venezia il Catalogo informa<br />

che “i manoscritti greci, tra li quali ve n’hanno<br />

molti anteriori al secolo decimo terzo, provenienti<br />

pressoché tutti dalla biblioteca del Card. Bessarion sono<br />

benissimo conservati” (p. XXIX). Immaginabili anche<br />

i danni provocati nei conventi veneziani. La biblioteca<br />

dominicana delle Zattere pianse la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> 320<br />

volumi, la biblioteca <strong>di</strong> San Francesco de’ Frari 109 volumi,<br />

e i padri somaschi della Salute reclamarono 325<br />

volumi (tra l’altro 20 tomi contenenti 6175 tavole e 11<br />

tomi con 3000 <strong>di</strong>segni). Nonostante la quantità totale<br />

dei libri deportati superasse <strong>di</strong> molto il limite dei 500<br />

volumi concordati, i commissari napoleonici Claude

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