Senza titolo-1.indd - Biblioteca di via Senato
Senza titolo-1.indd - Biblioteca di via Senato
Senza titolo-1.indd - Biblioteca di via Senato
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
settembre 2012 – la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano 11<br />
NAPOLEONE E IL SUO<br />
BOTTINO IN ITALIA<br />
I preziosi co<strong>di</strong>ci, manoscritti e libri deportati a Parigi<br />
Il fenomeno delle opere d’arte trafugate non è nuovo<br />
e trova proprio negli ultimi decenni spesso richiamo<br />
nelle spettacolari restituzioni <strong>di</strong> capolavori<br />
<strong>di</strong> provenienza ebraica deportati dai nazisti e ora restituiti<br />
agli ere<strong>di</strong>. Chi non ricorda il famoso quadro<br />
Klimt, proprietà <strong>di</strong> Adele Bloch-Bauer, che dopo esser<br />
stato esposto per cinquant’anni a Vienna, al museo del<br />
Belvedere, venne contestato nel 2006 da un erede della<br />
famiglia <strong>di</strong> industriali austriaci dello zucchero e infine<br />
battuto all’asta per la stratosferica somma <strong>di</strong> 125 milioni<br />
<strong>di</strong> dollari.<br />
Del resto, va visto in questa prospettiva anche il<br />
trasferimento, nel 1623, della ricchissima Bibliotheca<br />
Palatina <strong>di</strong> Heidelberg, con 3500 manoscritti e 5000 libri<br />
rari, alla <strong>Biblioteca</strong> Apostolica Vaticana, dove peraltro<br />
se ne trova tutt’ora la maggior parte. Fu Massimiliano<br />
<strong>di</strong> Baviera, vincitore sul Palatinato durante la Guerra<br />
dei trent’anni a donare la biblioteca, ottenuta come<br />
preda bellica, a papa Gregorio XV.<br />
<br />
Durante le campagne <strong>di</strong> guerra che sconvolsero<br />
l’Europa tra il 1796 e il 1815, fu Napoleone a pianificare<br />
e realizzare la più colossale migrazione in epoca moderna<br />
<strong>di</strong> patrimonio artistico verso la Francia, più concretamente<br />
verso Parigi, ideato come cuore culturale,<br />
secondo un programma elaborato e preparato con il sostegno<br />
<strong>di</strong> una squadra <strong>di</strong> specialisti che sapevano benissimo<br />
dove e cosa andare a prendere: Bologna, Firenze,<br />
Milano, Modena, Monza, Parma, Pa<strong>via</strong>, Perugia, Roma,<br />
Torino, Venezia e Verona – con il risultato che nessuna<br />
città, nessuna opera poté sfuggire agli insaziabili<br />
BvS: il Fondo Antico<br />
<br />
ANNETTE POPEL POZZO<br />
predatori francesi. 1<br />
L’enorme portata del saccheggio iniziato nel 1796<br />
con la campagna d’Italia è rivelata da una recente acquisizione<br />
per il Fondo Antico della nostra biblioteca, intitolata<br />
Catalogo de’ capi d’opera <strong>di</strong> pittura, scultura, antichità,<br />
libri, storia naturale, ed altre curiosità trasportati<br />
dall’Italia in Francia. Compilato dall’Imperial Regio<br />
Governo Generale e stampato in prima e<strong>di</strong>zione nel<br />
1799 a Venezia presso Antonio Curti, il catalogo è<br />
estremamente preciso e istruttivo nelle sue 32 pagine in<br />
struttura tabellare, che però non sono avare <strong>di</strong> dettagli. 2<br />
In questa sede, dopo dei cenni ai quadri, alle statue e ai<br />
reperti archeologici, ci de<strong>di</strong>cheremo specialmente alle<br />
vicende <strong>di</strong> alcuni co<strong>di</strong>ci e libri predati menzionati nel<br />
Modèle des chariots ayant transporté les tableaux d’Italie<br />
en France, <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> Jean-Baptiste Cacault, conservato<br />
presso gli Archivi del Louvre