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settembre 2012 – la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano 9<br />

non si mostri impreparato e su cui non fornisca la sua<br />

opinione e le sue soluzioni, argomentandole con dovizia<br />

<strong>di</strong> particolari. Mosso da sincero filantropismo verso<br />

i più poveri e da amore per la religione in<strong>via</strong> memoriali<br />

anche a papi (Gregorio XIII, Sisto V, Clemente VIII,<br />

Paolo V), car<strong>di</strong>nali (Aldobran<strong>di</strong>ni, Caffarelli Borghese)<br />

e principi (Fer<strong>di</strong>nando de’ Me<strong>di</strong>ci, Gian Andrea<br />

Doria).<br />

Nel 1584, <strong>di</strong>laniato da forti <strong>di</strong>ssi<strong>di</strong> interiori, Agostini<br />

parte per un lungo pellegrinaggio in Terra Santa,<br />

ove sosta, con trasporto devozionale, un mese. Come<br />

scrive in una lettera avrebbe voluto stabilirsi definitivamente<br />

a Betlemme ma i Turchi, sospettando fosse una<br />

spia, lo costringono ad andarsene. Il vicario generale e<br />

commissario apostolico <strong>di</strong> Palestina, fra’ Cristoforo da<br />

Trento, lo nomina sindaco e procuratore <strong>di</strong> Terra Santa<br />

e gli affida l’incarico, sulla strada del ritorno, <strong>di</strong> fermarsi<br />

presso il pontefice per esporgli le precarie con<strong>di</strong>zioni<br />

e i tanti pericoli a cui erano sottoposti i pellegrini e i religiosi<br />

addetti al culto dei sacri luoghi. Il 3 aprile 1585, a<br />

Roma, consegna nelle mani <strong>di</strong> papa Gregorio XIII il<br />

memoriale che, nel frattempo, aveva steso. Di questo<br />

<strong>via</strong>ggio Agostini scrive anche un vivace e fresco resoconto<br />

intitolato Viaggio <strong>di</strong> Terra Santa e <strong>di</strong> Gerusalemme<br />

che non manca <strong>di</strong> in<strong>via</strong>re, in copia autografa, a Francesco<br />

Maria II.<br />

Tornato a Pesaro riprende la sua solitaria vita e lavora<br />

a L’infinito, <strong>di</strong>alogo fra due simbolici interlocutori,<br />

Finito e Infinito, che trae spunto dalla lettura della Genesi<br />

e dell’Esodo: nella quarta parte <strong>di</strong> quest’opera si trovano<br />

le pagine della Repubblica immaginaria. Francesco<br />

Maria II, forse impietosito dalla <strong>di</strong>gnitosa ma povera<br />

solitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Agostini, gli affida, nell’ottobre del 1604,<br />

il primo incarico pubblico della sua vita: il governo dell’ormai<br />

vetusta rocca <strong>di</strong> Gradara. Agostini <strong>di</strong>ligentemente<br />

attende al suo lavoro, restaurando le fortificazioni<br />

e <strong>di</strong>rimendo le liti del contado. Continua a de<strong>di</strong>carsi<br />

alla poesia e alle pratiche religiose, nell’attesa della<br />

morte che ogni giorno sente più vicina.<br />

<br />

Come detto nessuna delle opere <strong>di</strong> Agostini vede<br />

la luce delle stampe se non a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> secoli. La prima,<br />

Viaggio <strong>di</strong> Terra Santa e <strong>di</strong> Gerusalemme, solo nel<br />

1886. Nei decenni successivi iniziano ad apparire alcuni<br />

brevi saggi su questo ‘solitario sconosciuto’ fino a<br />

che, nel 1941, Carlo Curcio (1898-1971) inserisce am-<br />

pi stralci della Repubblica immaginaria nell’antologia<br />

Utopisti e riformatori sociali del Cinquecento (Bologna,<br />

Zanichelli), <strong>di</strong>ciannovesimo volume della collana<br />

“Scrittori politici italiani”, pubblicazione promossa<br />

dall’Istituto nazionale <strong>di</strong> Cultura Fascista. Or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong><br />

Storia delle dottrine politiche e preside della facoltà <strong>di</strong><br />

Scienze Politiche a Perugia dal 1938 al 1943, Carlo<br />

Curcio coglie in Agostini e nelle sue opere, caratteristiche<br />

tipiche del filone utopistico cinquecentesco, «impregnato<br />

<strong>di</strong> spiriti insieme ascetici e rivoluzionari, anche<br />

quando la rivoluzione voleva farsi in senso teocratico<br />

e reazionario». 5 Tre anni più tar<strong>di</strong> ripubblica la Repubblica<br />

immaginaria nel volume miscellaneo Utopisti<br />

italiani del Cinquecento (Roma, Colombo e<strong>di</strong>tore),<br />

quarto <strong>titolo</strong> della “Collana degli utopisti”. Entrambi i<br />

tomi (oltre all'e<strong>di</strong>zione completa, curata da Firpo nel<br />

1957) sono presenti nel vasto Fondo dell’Utopia conservato<br />

presso la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong>, rappresentando<br />

Agostini, il suo pensiero e la sua opera. La Repub-<br />

Bronzino (1503-1572), Ritratto <strong>di</strong> Guidobaldo II della Rovere,<br />

duca <strong>di</strong> Urbino, (Firenze, Palazzo Pitti, Galleria Palatina)

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