ESSERE - Maggio - Giugno 2011.pdf - CSA Arezzo
ESSERE - Maggio - Giugno 2011.pdf - CSA Arezzo
ESSERE - Maggio - Giugno 2011.pdf - CSA Arezzo
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
cambiamenti<br />
6<br />
E’ principalmente questo contesto storico/culturale che mi porta a non<br />
enfatizzare più di tanto il dato statistico e ritenere importante ed attuale l’analisi<br />
di quanti ravvisano che in questa realtà sociale con i suoi modelli di vita viva un<br />
mondo giovanile triste, con scarse prospettive future e infiacchito nello spirito.<br />
Questo per me non è meno significativo né secondario ai dati statistici sul<br />
fenomeno droga. Ciò perché viviamo in un clima in cui è prevalente l’anomia e<br />
l’apatia verso tutto ciò che riguarda il futuro, soprattutto il futuro dei giovani.<br />
Nessuna meraviglia se oggi le condizioni e le manifestazioni di disagio non ci<br />
consentono di individuare in modo netto una possibile causa di ricorso all’uso<br />
della droga. E’ sicuramente vero che oggi ci si droga di meno, ma è altrettanto<br />
vero che si rischia di più vista la fragilità di tanti giovani e l’ istinto di morte<br />
che li induce a cadere in un baratro senza fine, a vivere nella quotidianità la<br />
percezione dell’abisso. Ben diversa cosa avveniva qualche decennio fa, quando<br />
fattore scatenante nel consumo di droga era l’assenza di autostima, il vuoto<br />
derivante dalla perdita di amore in se stessi, la rottura del clima educativo fatto<br />
di relazioni, di accettazione di sé, di riconoscimento della identità propria di<br />
ciascuno, di apprezzamento da parte di coloro cui è dato il compito di assistere,<br />
guidare nei diversi momenti della loro vita una intera generazione perché a loro<br />
spetta il futuro del Paese.<br />
Non possiamo accusare in modo semplicistico e generico questa società<br />
se molti giovani appaiono così freddi e privi di “nucleo caldo”, cioè di quel<br />
“fuoco interiore” che accende non solo gli affetti, ma sostiene ed alimenta la<br />
costruzione di un progetto, l’aspettativa di vita per se stessi e per gli altri.<br />
Certamente, l’incertezza economica,il precariato, i divorzi all’ordine del giorno, non<br />
sembrano certo concorrere a formare un ambiente di vita adatto alla formazione<br />
di bambini capaci di affrontare domani con la dovuta forza le traversie della vita.<br />
Non è tuttavia la società che viene a mancare, bensì è la famiglia tutte le<br />
volte che cura i figli seguendo una propria costruzione fatta di aspettative, di<br />
eccellenza e di efficienza. Infatti, se e quando queste aspettative dovessero<br />
venire deluse il rischio che i figli corrono è di vedersi accettati non per ciò che<br />
sono, ma per ciò che non sono stati capaci di realizzare e, cosa ben più grave,<br />
vivere sulla loro pelle processi relazionali ed affettivi in cui in modo più o meno<br />
palese è presente l’amarezza, la delusione dei genitori per un sogno invano<br />
vagheggiato.<br />
Come sempre, ciò che spinge a far uso di droga è difficile dirlo. Come pure<br />
ha un valore puramente statistico e politico sapere da una indagine che la<br />
percentuale di quanti fanno uso di sostanze stupefacenti possa diminuire,<br />
mentre fuori della statistica rimane l’universo giovanile con i suoi dubbi e le<br />
sue incertezze.<br />
Per quanto oggi sia possibile scorgere anche in Italia una presa di consapevolezza<br />
maggiore rispetto al passato verso i veri problemi di questo nostro tempo,<br />
rimane il fatto tuttavia che ieri come oggi, la società, la scuola, la famiglia<br />
debbano continuare ad interrogarsi sulla sorte degli adolescenti, sul loro diritto<br />
ad essere felici. Così come non debbano trascurare né minimizzare il fatto che<br />
talvolta si giunge alla droga perché non ci si sente normali o perché la normalità<br />
è così stretta che finisce per soffocare.