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ESSERE - Maggio - Giugno 2011.pdf - CSA Arezzo

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angolo del pensiero<br />

Nell’ultima intervista, quella che dà il titolo al libro, l’astrofisico Giovanni Bignami<br />

sostiene che abbiamo bisogno di grandi progetti, di grandi visioni e di stimolare<br />

la fantasia della gente. Dobbiamo tornare ad avere fame di avventura e di<br />

scoperte. Dobbiamo ricominciare a guardare in direzione delle stelle, perché<br />

significa alzare la testa, avere la vista lunga e immaginare altri mondi.<br />

Con questo sguardo verso le stelle Calabresi ci lascia con tanti spunti di<br />

riflessione, con alcune risposte, ma anche con tanti interrogativi, con una<br />

nota di speranza, ma con la mente ancora delusa per la visione di ciò che ci<br />

circonda. Penso comunque che, al di là della validità del libro che è piacevole<br />

leggere, l’autore con il suo impegno e i traguardi raggiunti nella sua stessa vita,<br />

iniziata con la drammatica morte del padre, ci imponga la speranza e la tenacia<br />

di riuscire. La nostra volontà non ce la può togliere nessuno.<br />

Il Tempo prende, il Tempo dà<br />

di Giuseppe Panella - Ivano Mugnaini, Il Tempo salvato, prefazione di Luigi Fontanella,<br />

Piacenza, Blu di Prussia, Editrice, 0 0<br />

Posto sotto il segno salvifico di una citazione beckettiana (da En attendant Godot<br />

– p. 9), Il Tempo salvato di Ivano Mugnaini, scrittore pisano e già autore di<br />

molti testi in verso e in prosa, si confronta con la necessità di utilizzare il tempo<br />

che rimane della vita nella prospettiva di un suo riscatto mediante la poesia.<br />

Considerare il Tempo come il nemico da sconfiggere durante la propria<br />

esistenza non è certo possibile ma non ci si può neppure affidare ad esso in<br />

modo totale, rinunciando a cercare una via di scampo o provare a gestirne<br />

l’angoscia e la sua prorompente volontà di azzerare ciò che è già accaduto<br />

confinandolo nell’oblio.<br />

«Da luoghi di sangue senza più calore, / anime morte si affollano ai margini /<br />

di centri commerciali aperti a miraggi / di saldi all’ottanta per cento, davanti /<br />

a un Caronte senegalese parcheggiatore / precario nella pupilla ferita di ferocia,<br />

/ incerto tra il riso e la nostalgia / di una terra di bellezza / assolata. Ti chiedi,<br />

da solo, se sussiste, / se respira ancora, il tempo salvato, strappato / con la vita<br />

alla vita» si legge a p. 6 del libro. La vita riservata alla poesia riscatta così la vita<br />

trascorsa nel tempo. In questi versi risuona l’esigenza – ricevuta e ripresa<br />

anche dal prefatore Fontanella – di porsi sotto il segno del comando che il<br />

Tempo esercita sulla Vita e che trasforma quest’ultima in un procedimento di<br />

continuità temporale esterna e non compresa nello scorrere dell’esistenza di<br />

ognuno. Se il Tempo può essere salvato dalla poesia questo accade non tanto<br />

perché esso è compreso nel suo dispositivo mentale ma proprio perché si<br />

dispone e si dispiega al di fuori di quest’ultima e se ne lascia avvolgere. E’ forse<br />

questo il “tempo dell’attesa” (titolo di un’altra lirica di Mugnaini a p. 76) che<br />

bisogna attraversare e conquistare per riuscire a dare senso alle parole usate<br />

per circoscrivere la vita.

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