ESSERE - Maggio - Giugno 2011.pdf - CSA Arezzo
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ene il proprio tempo sta, anche per ciascuno di noi, la differenza fra il lasciarsi<br />
vivere e il gusto di costruire ora per ora una umanità che rimane.<br />
Cari lettori, ovunque voi siate, al mare o in montagna, al lago o in campagna<br />
o a casa vostra, vi auguro di cuore un meritato riposo che senz’altro è stato<br />
tanto atteso e sospirato. Chissà, forse è stato anche programmato più volte<br />
fin nei dettagli. Finalmente giunge il momento di fare le valigie, i biglietti, le<br />
prenotazioni, i passaporti... Tutto ordinato, tutto a posto, come previsto,<br />
controllato e ricontrollato. Ma a questo punto dopo tante verifiche di piani,<br />
progetti, costi, qualcuno comincia ad avvertire una sorta di disagio. Tutto<br />
troppo calcolato, preciso, così meccanicamente scandito, dal sapore così<br />
insoddisfacente da far invocare l’imprevisto.<br />
E’ andata proprio così a Eugenio Montale che nella poesia da titolo “Prima del<br />
viaggio” scrive:<br />
“Prima del viaggio si scrutano gli orari,<br />
le coincidenze, le soste, le pernottazioni<br />
e le prenotazioni (di camere con bagno<br />
o doccia, a un letto o due o addirittura un flat);<br />
E poi si parte e tutto è O:K. E tutto<br />
è per il meglio e inutile.<br />
E ora che ne sarà<br />
del mio viaggio?<br />
Troppo accuratamente l’ho studiato<br />
senza saperne nulla.<br />
Un imprevisto<br />
è la sola speranza.<br />
Ma mi dicono<br />
ch’è una stoltezza dirselo”.<br />
Amici di “Essere”, molte volte l’imprevisto accade nella nostra vita di uomini<br />
attenti e sensibili, che squarcia il cielo come un fulmine, è una benedizione, un<br />
miracolo tanto atteso. Pensate, duemila anni fa la storia ha conosciuto la novità<br />
più stupefacente. Nulla è mai accaduto di così assolutamente improgrammabile,<br />
e nello stesso tempo così radicato nel cuore dell’uomo che l’attendeva, della<br />
decisione di Dio di farsi uomo e di rendersi incontrabile agli uomini. Che cosa<br />
ci si può augurare più di questa, di incontrare Dio? Eppure “dicono ch’è una<br />
stoltezza dirselo”, che è meglio accontentarsi, meglio stare tranquilli. Accogliere<br />
la novità può portare lo scompiglio nella vita, ma potrebbe anche condurci sul<br />
sentiero che arriva a scoprire ciò che attendevamo! E allora auguro davvero a<br />
tutti di incontrare sulla propria strada questa novità!<br />
Magari in una splendida serata d’estate. E chissà non si torni a guardar le stelle<br />
e, forse, anche a commuoverci del miracolo che è la nostra vita.<br />
spazio aperto<br />
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