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Dicembre - Parrocchiasarnico.it

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SOMMARIO<br />

1 Copertina (foto di Silvano Marini)<br />

2 Sommario - Orario Sante messe - Numeri telefonici<br />

3 Ed<strong>it</strong>oriale: Natale con i tuoi<br />

5 Ricordo di Maria Rolli<br />

6 Nel 50° anniversario dell'indizione del Concilio Vaticano II<br />

8 Calendario - Numeri utili<br />

9 Questione di soldi - Progetto missionario in Ecuador<br />

10 Chiesa Universale e Diocesana<br />

14 Gli auguri del Parroco<br />

15 Natale non è Natale senza presepio<br />

16 L'ateo, il panettone e ...il Vangelo<br />

17 Natale 2011<br />

18 Riflettiamo: preghiera di due amici<br />

20 Fotocronaca<br />

21 Capolavori in mostra alla scuola dell'infanzia<br />

22 I fatti di Sarnico<br />

24 Una carrellata di auguri<br />

ilPorto dicembre 2011<br />

Il prossimo numero de “il Porto” sarà in distribuzione<br />

da sabato 28 gennaio 2012. Si raccomanda la consegna<br />

degli articoli in word e delle immagini in Jpeg ad alta<br />

risoluzione, entro e non oltre lunedì 16 gennaio 2012<br />

presso redazioneporto@parrocchiasarnico.<strong>it</strong>.<br />

Il materiale pervenuto oltre il lim<strong>it</strong>e stabil<strong>it</strong>o non potrà<br />

essere pubblicato se non nel mese successivo.<br />

Grazie per la collaborazione.<br />

26 L'opera compos<strong>it</strong>iva del M° Giancarlo Corna<br />

28 Santa Cecilia 2011<br />

30 Associazione Anziani e Pensionati<br />

32 Il Tennis Club Sarnico è in ascesa<br />

33 Tecnologie robotiche nella palestra dell'Ospedale<br />

34 Un cuore che ha un<strong>it</strong>o due famiglie<br />

35 Progetto "Docce di Roma"<br />

36 AVIS: Presentato il libro del 50° di fondazione<br />

37 Nozze di diamante per Giuseppe e Concetta<br />

38 Facciamo spazio al "Presepio"<br />

39 Ol me presépio (poesia dialettale)<br />

40 Le pagine del Comune<br />

46 Come eravamo<br />

47 Attiv<strong>it</strong>à dell'A.S.D. Judo Sarnico<br />

48 Elena Gallo si è laureata - Classe 1945<br />

49 Anagrafica<br />

52 Gare di motonautica (fotografia)<br />

Orario Sante Messe N. Telefonici ed E-mail utili<br />

Festivo<br />

ore 8.00 - 8.45 (Ospedale)<br />

9.30 - 11.00 - 18.00 - 20.00<br />

Feriale<br />

ore 7.00 (Osp.) 8.00 - 16.00 - 20.00<br />

Vigilia di Festa<br />

ore 16.00 (Casa di riposo) - 18.00 - 20.00<br />

(Parrocchia)<br />

Parrocchia 035 910056<br />

don Luciano 348 9049113<br />

Oratorio 035 912 078<br />

don Loris 328 3932361<br />

Sacrista 339 2087660<br />

Centro pr. ascolto 035 910916<br />

Sala Giochi (Meulì) 035 912107<br />

Cine Junior 035 910916<br />

Centro Quader 035 912420<br />

Centro Famiglia 035 911252<br />

Casa di riposo 035 4261453<br />

Il Battello 035 914421<br />

Carabinieri 035 910031<br />

Emergenza san<strong>it</strong>aria 118<br />

Guardia medica 035 914553<br />

E la Parola si fece carne e<br />

venne ad ab<strong>it</strong>are in mezzo a noi<br />

Ospedale 035 3062111<br />

Farmacia 035 910152<br />

(orari 8.30-12.30 / 15.30-19.30<br />

S<strong>it</strong>o web parrocchia<br />

www.parrocchiasarnico.<strong>it</strong><br />

E-mail s<strong>it</strong>o web:<br />

s<strong>it</strong>oweb@parrocchiasarnico.<strong>it</strong><br />

E-mail de “ilPorto:<br />

redazioneporto@parrocchiasarnico.<strong>it</strong><br />

E-mail parroco:<br />

lucianoravasio@virgilio.<strong>it</strong><br />

E-mail don Loris:<br />

loris81_F@libero.<strong>it</strong><br />

c/c postale Parrocchia:<br />

N. 49089303<br />

Direttore responsabile: GIUSEPPE VALLI<br />

Amministrazione: don LUCIANO RAVASIO - Casa parrocchiale: Tel. 035 910 056<br />

Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 1 del 14.01.1971<br />

Stampa e inserzioni pubblic<strong>it</strong>arie: Tipografia Sebina Sarnico - Tel. 035 910 292 Tipografia Sebina Sarnico<br />

Redazione: don Luciano Ravasio, don Loris Fumagalli, A. Belussi, M. Dometti (CIVIS), S. Marini.<br />

Collaboratori: don Valentino Salvoldi, A. Arcangeli, P.L. Billi, L. Cuni, G. Franco Gaspari, P. Gusmini, R. Modina, G. Schivardi<br />

Progetto grafico: Studio Példy - Ufficio abbonamenti: Segreteria Casa parrocchiale - Tel. 035 910 056


Anche quest’anno ho pensato di far riemergere<br />

quello che era quasi un r<strong>it</strong>o quand’ero<br />

bambino: scrivere una lettera a Gesù<br />

Bambino.<br />

Allora credevo ancora che i doni sotto<br />

l'albero, la notte di Natale, li portassi tu.<br />

Era proprio bello il Natale perché esprimeva la gioia<br />

della v<strong>it</strong>a, il potere delle nostre famiglie povere di soldi,<br />

ma tanto ricche di affetto e amore che riuscivano<br />

a far nascere regali dal niente e bastava che mamma<br />

e papà riadattassero un regalo scartato da altri per<br />

portare una gioia serena nel cuore.<br />

Allora sembrava che il mondo ruotasse tutto attorno<br />

a cose belle.<br />

Invece oggi ti scrivo con un pizzico di angoscia e apprensione.<br />

Ti raccomando, accogli il mio inv<strong>it</strong>o! Tu vieni,<br />

Natale con i tuoi<br />

E D I T O R I A L E<br />

a cura di Don Luciano<br />

Caro Gesù Bambino<br />

"Ti raccomando, accogli il mio inv<strong>it</strong>o! Vieni, Gesù! "<br />

Gesù! Non far caso a come noi siamo riusc<strong>it</strong>i a rovinare<br />

anche la dolce innocenza che circonda l'infanzia.<br />

Immagino te bambino, attorniato da tanti bambini che<br />

non riusciranno ad assaporare la bellezza dell’intim<strong>it</strong>à<br />

di una famiglia perché i loro gen<strong>it</strong>ori continueranno<br />

con i loro l<strong>it</strong>igi e a Natale, forse, si contenderanno<br />

anche il bambino per vedere dovrà passare la notte<br />

di Natale.<br />

Tutti parlano dei bambini e poi nessuno grida contro<br />

lo sfruttamento della moda o della televisione.<br />

Com’era bello il mio mondo da bambino quando almeno<br />

le canzoni dei bambini venivano rispettate e si<br />

leggeva sul loro volto lo stupore e la gioia, adesso la<br />

gara è tra chi “scimmiotta” meglio gli adulti sia nella<br />

voce che negli atteggiamenti e piovono applausi e<br />

premi.<br />

Dic. 2011 ilPorto - 3


Pensano di divertire, ma mi addolorano perché sono<br />

emotivo.<br />

Allora, non immaginavo neppure lontanamente che<br />

nel mondo ci potessero essere atteggiamenti tanto<br />

negativi, non immaginavo che l'essere umano, che tu<br />

hai creato a tua immagine, potesse distruggere la gioia<br />

vera che viene dal cuore.<br />

Allora, la letterina la scrivevo per ricevere un piccolo<br />

regalo, invece oggi, vorrei che tu facessi in modo che<br />

noi pensassimo a chi trascorre questo giorno in sol<strong>it</strong>udine,<br />

ammalato, povero, vecchio, abbandonato, o<br />

straniero in terra straniera, con tanta nostalgia della<br />

propria terra lontana...<br />

Il Natale dovrebbe essere la festa dove ognuno si r<strong>it</strong>rova<br />

con i propri cari, amici e parenti, una festa di<br />

gioia e allegria. Il giorno di Natale diventa più doloroso<br />

soprattutto per chi vive in s<strong>it</strong>uazioni difficili, per<br />

chi ha perso dei familiari cari, per chi deve affrontare<br />

o aspettare responsi medici che non si sa dove porteranno.<br />

Allora, caro Gesù, siccome noi facciamo fatica a trovare<br />

il modo per essere vicini a queste persone, anche<br />

se a volte basterebbe poco, anzi pochissimo per<br />

portare un sorriso sui loro volti, ti prego pensa tu, che<br />

sei così onnipotente, a trovare il modo per sopperire<br />

Gli auguri della cooperativa "il Battello"<br />

4 - ilPorto Dic. 2011<br />

alle nostre inadempienze. Noi siamo spesso distratti<br />

dal luccichio delle vetrine e preferiamo stancarci e<br />

“rimbecillire” al Centro Commerciale piuttosto che<br />

portare pazienza accanto ad un ammalato e far compagnia<br />

al nonno anziano.<br />

Caro Gesù bambino, portami un paio di occhiali, che<br />

mi aiutino a vedere ciò che di pos<strong>it</strong>ivo mi sta davanti<br />

e una lente di ingrandimento, per scorgere in ogni<br />

piccolo particolare la bellezza dei tuoi doni.<br />

Mi accorgerei meglio di ciò che tu metti in ogni mia<br />

giornata per darmi la possibil<strong>it</strong>à di gustare la v<strong>it</strong>a che<br />

tu arricchisci con la tua presenza rinnovata in questo<br />

Natale.<br />

Vedere per accogliere ed apprezzare con il tuo sguardo<br />

d’amore le diverse realtà e ogni persona che tu mi<br />

fai incontrare.<br />

Ecco, caro Gesù Bambino, che bel regalo mi aspetto<br />

da Te! Vorrei che tu, entrando nei nostri cuori, ci mettessi<br />

i semi dell'amicizia e della solidarietà, ma dacci<br />

la capac<strong>it</strong>à di innaffiarli con un’abbondante buona<br />

volontà in modo che anch’io possa fare un regalo a<br />

te: un dono d’amore della mia v<strong>it</strong>a! E la Messa che<br />

celebrerò ne sarà la consacrazione.<br />

Grazie e … Benvenuto tra noi!<br />

A tutti i nostri ragazzi, ai collaboratori, ai benefattori e a tutti quelli che ci vogliono bene, inviamo attraverso<br />

questa composizione in vetro realizzata nel nostro laboratorio, l'augurio che la notte di Natale brilli per voi<br />

di luce, di grazia e di amore.<br />

Buon Natale.


Ancora qualche minuto: ricordo di Maria Rolli<br />

O<br />

Signore, ti ringraziamo per averci concesso di essere<br />

presenti, tutti e cinque noi suoi figli, al capezzale di nostra<br />

mamma, abbiamo potuto accompagnarla fino a<br />

che l’ultimo flebile batt<strong>it</strong>o del suo cuore l’ha sostenuta.<br />

È stato bello, grazie.<br />

Un cuore buono, un cuore grande, plasmato, forgiato e temprato<br />

dalle viciss<strong>it</strong>udini della v<strong>it</strong>a.<br />

Per raccontare una v<strong>it</strong>a, una v<strong>it</strong>a così lunga e intensa ci vorrebbe<br />

un’altra esistenza. Cara mamma mi lim<strong>it</strong>o a dire che in questi giorni<br />

attraverso SMS, telegrammi, biglietti, telefonate e vis<strong>it</strong>e abbiamo<br />

potuto ascoltare frammenti di storia di v<strong>it</strong>a passata insieme a te da<br />

tante persone che ti hanno conosciuto e con le quali hai pregato,<br />

cantato, lavorato, fatto del bene, aiutato e amato.<br />

È giusto dire che eri punto di riferimento per molti, centro di distribuzione<br />

di aiuti e di amore internazionale, per l’Africa quando<br />

c’era tuo fratello Padre Romano, per l’Asia, per i missionari e le<br />

missionarie di Sarnico e non, per l’Europa e in particolare la Polonia<br />

in quei momenti molto difficili per quella nazione, per l’America<br />

per quei missionari in terre sperdute, Nord e Sud della nostra Italia<br />

e per gli amici immigrati.<br />

È doveroso per noi ringraziare tutti, i presenti e i lontani che hanno<br />

contribu<strong>it</strong>o con te a espandere l’amore di DIO insegnatoti dai tuoi<br />

in famiglia e in parrocchia.<br />

Tutto questo costru<strong>it</strong>o con le mani operose che il Signore ti ha<br />

voluto dare. In questi ultimi mesi ti ha chiesto però di affidarti ad<br />

altre mani: le buone mani dei tuoi medici, dei tuoi infermieri, dei<br />

tuoi amici più intimi, dei parenti più stretti e delle mani amorose dei<br />

tuoi figli, soprattutto quelle di Grazia.<br />

Un particolare ricordo a chi in questi ultimi giorni ti portava l’EU-<br />

CARESTIA a casa e ai tuoi piccoli pronipoti Elisa, Nicolò e Giada<br />

che riuscivano a strapparti i tuoi ultimi sorrisi.<br />

Ora noi tutti qui presenti vogliamo mettere il corpo mortale di no-<br />

stra mamma Maria nelle mani più buone, le tue o Padre Buono<br />

e Misericordioso, accoglila nel tuo regno e ricongiungila con i nostri<br />

cari, GRAZIE, grazie per avercela lasciata così, per tanto tempo.<br />

A te mamma un ultimo saluto. Noi tuoi figli che restiamo su questa<br />

terra, rimarranno nel cuore i tuoi insegnamenti, faremo del nostro<br />

meglio per continuare sulla stessa strada, non ci mancherai perchè<br />

sappiamo che insieme a papà Carletto, Rosaria e Gianni sarai<br />

sempre con noi pronta ad assisterci e consigliarci.<br />

Ciao MAMMA<br />

Il tuo Renato<br />

Dall'Associazione Anziani<br />

Non possiamo non fare uno strappo per ricordare la nostra<br />

Maria Rolli, anche perché il mese di novembre scorso<br />

è stato, per la nostra Associazione, proprio il mese dei<br />

morti con il decesso di due nostri importanti dirigenti.<br />

Ha aperto il mese la scomparsa di Franco Grena e lo ha chiuso il<br />

decesso di Maria Rolli, oltre alla scomparsa di altri nostri soci.<br />

Maria Rolli è stata funerata il pomeriggio di mercoledì 30 novembre,<br />

tra l’altro a pochi giorni di distanza dai funerali del figlio Gianni<br />

Carminati, che Maria avrà incontrato con sorpresa in Paradiso<br />

assieme all’amato mar<strong>it</strong>o Carletto ed alla figlia Rosaria morta in<br />

tenera età. Proprio da Carletto parte il nostro ricordo di Maria, in<br />

qualche modo co-fondatrice della nostra Associazione.<br />

La gente, tanta e tanta, che ha fatto vis<strong>it</strong>a alla sua salma in camera<br />

ardente e la marea di gente che ha segu<strong>it</strong>o i suoi funerali, sono la<br />

testimonianza vera di quello che è stata Maria Rolli e la riprova di<br />

quello che ella era ed ha fatto per la nostra Associazione: presenza<br />

silenziosa ma importante, presenza essenziale, presenza di riferimento<br />

per tutti.<br />

Ciao Maria<br />

Dic. 2011 ilPorto - 5


Dall'Osservatore Romano del 2 dicembre 2011<br />

Il cinquantesimo anniversario, ormai prossimo, della convocazione<br />

del concilio Vaticano II (25 dicembre 1961) è motivo di celebrazione<br />

ma anche di rinnovata riflessione sulla ricezione e applicazione<br />

dei documenti conciliari.<br />

Oltre agli aspetti più direttamente pratici di questa ricezione e applicazione,<br />

con le loro luci ed ombre, sembra opportuno ricordare<br />

anche la natura dell’adesione intellettuale dovuta agli insegnamenti<br />

del Concilio.<br />

Pur trattandosi di dottrina ben nota e sulla quale si dispone di<br />

abbondante bibliografia, non è superfluo ricordarla nei suoi tratti<br />

essenziali, tenuto conto della persistenza di perpless<strong>it</strong>à manifestatesi,<br />

anche nell’opinione pubblica, riguardo alla continu<strong>it</strong>à di alcuni<br />

insegnamenti conciliari rispetto ai precedenti insegnamenti del magistero<br />

della Chiesa.<br />

Innanz<strong>it</strong>utto non sembra inutile ricordare che l’intenzione pastorale<br />

del Concilio non significa che esso non sia dottrinale. Le prospettive<br />

pastorali si basano infatti, e non potrebbe essere diversamente,<br />

sulla dottrina. Ma occorre, soprattutto, ribadire che la dottrina è<br />

indirizzata alla salvezza, il suo insegnamento è parte integrante della<br />

pastorale. Inoltre, nei documenti conciliari è ovvio che ci sono molti<br />

insegnamenti di natura prettamente dottrinale: sulla divina Rivela-<br />

6 - ilPorto Dic. 2011<br />

Nel 50° anniversario dell'indizione<br />

del Concilio Vaticano II<br />

zione, sulla Chiesa, ecc.<br />

Come scrisse il beato Giovanni Paolo II, «con l’aiuto di Dio i Padri<br />

conciliari hanno potuto elaborare, in quattro anni di lavoro, un<br />

considerevole complesso di esposizioni dottrinali e di direttive<br />

pastorali offerte a tutta la Chiesa» (cost<strong>it</strong>uzione apostolica Fidei<br />

depos<strong>it</strong>um, 11 ottobre 1992, introduzione).<br />

L’adesione dovuta al magistero<br />

Il concilio Vaticano II non definì alcun dogma, nel senso che non<br />

propose mediante atto defin<strong>it</strong>ivo alcuna dottrina. Tuttavia il fatto<br />

che un atto del magistero della Chiesa non sia eserc<strong>it</strong>ato mediante<br />

il carisma dell’infallibil<strong>it</strong>à non significa che esso possa essere considerato<br />

«fallibile» nel senso che trasmetta una «dottrina provvisoria»<br />

oppure «autorevoli opinioni». Ogni espressione di magistero<br />

autentico va recep<strong>it</strong>a come è veramente: un insegnamento dato<br />

da Pastori che, nella successione apostolica, parlano con il «carisma<br />

della ver<strong>it</strong>à» (Dei verbum, n. 8), «rivest<strong>it</strong>i dell’autor<strong>it</strong>à di Cristo»<br />

(Lumen gentium, n. 25), «alla luce dello Spir<strong>it</strong>o Santo» (Ibidem).<br />

Questo carisma, questa autor<strong>it</strong>à e questa luce furono certamente<br />

presenti nel concilio Vaticano II; negare ciò all’intero episcopato


cum Petro e sub Petro, radunato per insegnare alla Chiesa universale,<br />

sarebbe negare qualcosa dell’essenza stessa della Chiesa (cfr.<br />

Congregazione per la Dottrina della Fede, dichiarazione Mysterium<br />

Ecclesiae, 24 giugno 1973, nn. 2-5).<br />

Naturalmente non tutte le affermazioni contenute nei documenti<br />

conciliari hanno lo stesso valore dottrinale e quindi non tutte richiedono<br />

lo stesso grado di adesione. I diversi gradi di adesione alle<br />

dottrine proposte dal magistero sono stati ricordati dal Vaticano II,<br />

nel n. 25 della cost<strong>it</strong>uzione Lumen gentium, e poi sintetizzati nei tre<br />

commi aggiunti al simbolo niceno-costantinopol<strong>it</strong>ano nella formula<br />

della Professio fidei, pubblicata nel 1989 dalla Congregazione per la<br />

Dottrina della Fede con l’approvazione di Giovanni Paolo II.<br />

Le affermazioni del concilio Vaticano II che ricordano ver<strong>it</strong>à di fede<br />

richiedono ovviamente l’adesione di fede teologale, non perché<br />

siano state insegnate da questo Concilio, ma perché già erano state<br />

insegnate infallibilmente come tali dalla Chiesa, sia con giudizio<br />

solenne sia con magistero ordinario e universale. Così come richiedono<br />

un pieno e defin<strong>it</strong>ivo assenso le altre dottrine ricordate<br />

dal Vaticano II che erano già state proposte con atto defin<strong>it</strong>ivo da<br />

precedenti interventi magisteriali.<br />

Gli altri insegnamenti dottrinali del Concilio richiedono dai fedeli il<br />

grado di adesione denominato «ossequio religioso della volontà e<br />

dell’intelletto».<br />

Un assenso «religioso», quindi non fondato su motivazioni puramente<br />

razionali. Tale adesione non si configura come un atto di<br />

fede, quanto piuttosto di obbedienza, non semplicemente disciplinare,<br />

bensì radicata nella fiducia nell’assistenza divina al magistero,<br />

e perciò «nella logica e sotto la spinta dell’obbedienza della fede»<br />

(Congregazione per la Dottrina della Fede, istruzione Donum ver<strong>it</strong>atis,<br />

24 maggio 1990, n. 23). Questa obbedienza al magistero della<br />

Chiesa non cost<strong>it</strong>uisce un lim<strong>it</strong>e posto alla libertà, ma al contrario,<br />

è fonte di libertà. Le parole di Cristo «chi ascolta voi ascolta me»<br />

(Luca, 10, 16) sono indirizzate anche ai successori degli apostoli; e<br />

ascoltare Cristo significa ricevere in sé la ver<strong>it</strong>à che rende liberi (cfr.<br />

Giovanni, 8, 32).<br />

Nei documenti magisteriali possono esserci — come di fatto si trovano<br />

nel concilio Vaticano II — anche elementi non propriamente<br />

dottrinali, di natura più o meno circostanziale (descrizioni dello stato<br />

delle società, suggerimenti, esortazioni, ecc.). Tali elementi vanno<br />

accolti con rispetto e grat<strong>it</strong>udine, ma non richiedono un’adesione<br />

intellettuale in senso proprio (cfr. istruzione Donum ver<strong>it</strong>atis, nn.<br />

24-31).<br />

L’interpretazione degli insegnamenti<br />

L’un<strong>it</strong>à della Chiesa e l’un<strong>it</strong>à nella fede sono inseparabili, e questo<br />

comporta anche l’un<strong>it</strong>à del magistero della Chiesa in ogni tempo in<br />

quanto interprete autentico della Rivelazione divina trasmessa dalla<br />

sacra Scr<strong>it</strong>tura e dalla tradizione. Ciò significa, tra l’altro, che una<br />

caratteristica essenziale del magistero è la sua continu<strong>it</strong>à e omogene<strong>it</strong>à<br />

nel tempo. La continu<strong>it</strong>à non significa assenza di sviluppo; la<br />

Chiesa lungo i secoli progredisce nella conoscenza, nell’approfondimento<br />

e nel conseguente insegnamento magisteriale della fede e<br />

della morale cattolica.<br />

Nel concilio Vaticano II ci sono state diverse nov<strong>it</strong>à di ordine dottrinale:<br />

sulla sacramental<strong>it</strong>à dell’episcopato, sulla collegial<strong>it</strong>à episcopale,<br />

sulla libertà religiosa, ecc. Sebbene di fronte alle nov<strong>it</strong>à in materie<br />

relative alla fede o alla morale non proposte con atto defin<strong>it</strong>ivo sia<br />

dovuto l’ossequio religioso della volontà e dell’intelletto, alcune di<br />

esse sono state e sono ancora oggetto di controversie circa la loro<br />

continu<strong>it</strong>à con il magistero precedente, ovvero sulla loro compatibil<strong>it</strong>à<br />

con la tradizione. Di fronte alle difficoltà che possono trovarsi<br />

per capire la continu<strong>it</strong>à di alcuni insegnamenti conciliari con la tradizione,<br />

l’atteggiamento cattolico, tenuto conto dell’un<strong>it</strong>à del magistero,<br />

è quello di cercare un’interpretazione un<strong>it</strong>aria, nella quale i<br />

testi del concilio Vaticano II e i documenti magisteriali precedenti<br />

s’illuminino a vicenda. Non soltanto il Vaticano II va interpretato alla<br />

luce di precedenti documenti magisteriali, ma anche alcuni di questi<br />

vengono meglio cap<strong>it</strong>i alla luce del Vaticano II. Ciò non è niente di<br />

nuovo nella storia della Chiesa.<br />

Si ricordi, a esempio, che nozioni importanti nella formulazione<br />

della fede trin<strong>it</strong>aria e cristologica (hypóstasis, ousía) adoperate nel<br />

concilio i di Nicea furono molto precisate nel loro significato dai<br />

concili posteriori.<br />

L’interpretazione delle nov<strong>it</strong>à insegnate dal Vaticano II deve perciò<br />

respingere, come disse Benedetto XVI, l’ermeneutica della discontinu<strong>it</strong>à<br />

rispetto alla tradizione, mentre deve affermare l’ermeneutica<br />

della riforma, del rinnovamento nella continu<strong>it</strong>à (discorso, 22<br />

dicembre 2005). Si tratta di nov<strong>it</strong>à nel senso che esplic<strong>it</strong>ano aspetti<br />

nuovi, fino a quel momento non ancora formulati dal magistero, ma<br />

che non contraddicono a livello dottrinale i documenti magisteriali<br />

precedenti, sebbene in alcuni casi — a esempio, sulla libertà religiosa<br />

— comportino anche conseguenze molto diverse al livello<br />

delle decisioni storiche sulle applicazioni giuridico-pol<strong>it</strong>iche, viste le<br />

mutate condizioni storiche e sociali. Un’interpretazione autentica<br />

dei testi conciliari può essere fatta soltanto dallo stesso magistero<br />

della Chiesa. Perciò nel lavoro teologico d’interpretazione dei passi<br />

che nei testi conciliari susc<strong>it</strong>ino interrogativi o sembrino presentare<br />

difficoltà, è innanz<strong>it</strong>utto doveroso tener conto del senso in cui i<br />

successivi interventi magisteriali hanno inteso tali passi. Comunque,<br />

rimangono leg<strong>it</strong>timi spazi di libertà teologica per spiegare in un<br />

modo o in un altro la non contraddizione con la tradizione di alcune<br />

formulazioni presenti nei testi conciliari e, perciò, di spiegare il<br />

significato stesso di alcune espressioni contenute in quei passi.<br />

Al riguardo, non sembra infine superfluo tener presente che è passato<br />

quasi mezzo secolo dalla conclusione del concilio Vaticano II,<br />

e che in questi decenni si sono sussegu<strong>it</strong>i quattro Romani Pontefici<br />

sulla cattedra di Pietro.<br />

Esaminando il magistero di questi Papi e la corrispondente adesione<br />

a esso dell’episcopato, un’eventuale s<strong>it</strong>uazione di difficoltà<br />

dovrebbe trasformarsi in serena e gioiosa adesione al magistero,<br />

interprete autentico della dottrina della fede. Questo dovrebbe<br />

essere possibile e auspicabile anche se rimanessero aspetti razionalmente<br />

non pienamente compresi, lasciando comunque aperti i<br />

leg<strong>it</strong>timi spazi di libertà teologica per un sempre opportuno lavoro<br />

di approfondimento. Come ha scr<strong>it</strong>to recentemente Benedetto<br />

XVI, «i contenuti essenziali che da secoli cost<strong>it</strong>uiscono il patrimonio<br />

di tutti i credenti hanno bisogno di essere confermati, compresi e<br />

approfond<strong>it</strong>i in maniera sempre nuova al fine di dare testimonianza<br />

coerente in condizioni storiche diverse dal passato» (motu proprio<br />

Porta fidei, n. 4).<br />

Dic. 2011 ilPorto - 7


Gennaio 2012<br />

DOM 1 Maria SS. Madre di Dio - Giornata della pace<br />

ore 16.00 Esposizione, preghiera per la pace e benedizione<br />

MAR 3 ore 21.00 Incontro con i gen<strong>it</strong>ori dei battezzandi<br />

MER 4 ore 20.45 Incontro Gruppo Missionario<br />

VEN 6 EPIFANIA - Giornata infanzia Missionaria<br />

ore 11.00 Messa solenne con il coro "Callido"<br />

ore 16.00 Esposizione, Vespri e benedizione<br />

SAB 7 ore 6.30 Peregrinatio a Stella Maris<br />

ore 21.00 Concerto Coro e Orchestra di Adrara S.M.<br />

DOM 8 ore 11.00 Battesimi comun<strong>it</strong>ari<br />

ore 16.00 Vespri e benedizione<br />

LUN 9 ore 20.30 Itinerario di fede per fidanzati a Villongo S.F.<br />

MAR 10 ore 20.45 Consiglio Pastorale parrocchiale<br />

MER 11 ore 20.45 Consiglio Pastorale Affari Economici<br />

GIO 12 Consiglio pastorale Vicariale<br />

VEN 13 Inizio triduo di San Mauro<br />

ore 20.30 - 21.30 Adorazione con musica e immagini<br />

SAB 14 Triduo di San Mauro<br />

ore 21.00 Elevazione musicale Coro il Castello<br />

Presentazione <strong>it</strong>inerario fidanzati<br />

DOM 15 San Mauro<br />

UFFICI COMUNALI<br />

tel. 035 924111 - fax 035 924165<br />

Uffici Amministrativi (anagrafe)<br />

tel. 035 924126<br />

da lunedì a venerdì 9.00 -12.30<br />

lunedì martedì giovedì 17.30 -18.30<br />

Ufficio Tecnico Urbanistica<br />

tel. 035 924145<br />

mercoledì venerdì 9.00 -12.30<br />

Ufficio Tecnico Comunale<br />

Urbanistica/Edilizia Privata tel. 035 924145<br />

Lavori Pubblici/manutenzione tel. 035 92414<br />

NUMERI UTILI<br />

Polizia municipale tel. 035924 114 - 335 5454846<br />

da lunedì a venerdì 9.00-12.30 /15.00 - 18.00<br />

Ufficio assistente sociale tel. 035 924152<br />

lunedì 17.30-18.30 mercoledì/giovedì 9.00 12.30<br />

Ufficio tributi tel. 035 924112<br />

lunedì mercoledì venerdì 9.00 -12.30 giovedì 17.30-18.30<br />

ore 8.00 Santa Messa<br />

ore 10.30 Santa Messa solenne con il "Coro Callido"<br />

ore 16.00 S. Messa, benedizione e bacio della reliquia<br />

del Santo<br />

ore 18.00 e ore 20.00 Santa Messa<br />

ore 21.00 Concerto del Corpo Musicale C<strong>it</strong>tadino<br />

al cinema teatro Junior<br />

MER 18 ore 16.45 redazione de "il Porto"<br />

ore 20.00 Ufficio comun<strong>it</strong>ario<br />

SAB 21 Itinerario fidanzati a Sarnico<br />

MAR 24 ore 17.00 Ministri straordinari Eucarestia<br />

ore 20.45 Commissione l<strong>it</strong>urgica<br />

MER 25 Preparazione alla festa degli anniversari<br />

GIO 26 Scuola Vicariale 1<br />

DOM 29 Giornata parrocchiale della famiglia<br />

ore 16.00 Catechesi e benedizione:<br />

Alla ricerca delle virtù perdute<br />

ore 18.00 Festa degli anniversari di matrimonio<br />

anni 5-10-15-20<br />

MAR 31 ore 20.45 Commissione annuncio<br />

PROTEZIONE<br />

CIVILE<br />

tel. 035 911893 - 342-5632110 (attivo 7 giorni su 7)<br />

Responsabile operativo tel. 338 5467160<br />

Vice responsabile operativo tel. 338 2404173<br />

e.mail: protezionecivilesarnico@gmail.com<br />

BIBLIOTECA<br />

COMUNALE<br />

tel. 035 912134 lunedì chiuso<br />

Martedì 14.30-19.00 Mercoledì 15.00-19.00<br />

Giovedì 09.00-12.30 15.00-19.00 Venerdì 15.00-19.00<br />

Sabato 09.00-12.30 / 15.00-17.00<br />

Foto di Andrea Volpi


Questione di soldi<br />

C O M U N I T À<br />

a cura del C.P.A.E.<br />

Durante il mese di NOVEMBRE le offerte pervenute per il restauro e la<br />

conservazione della chiesa registrano l’importo di<br />

Euro 15.080,00<br />

che aggiunte a quelle pervenute dall’inizio dei lavori di restauro di Euro 1.030.916,00<br />

ammontano complessivamente al 30 NOVEMBRE 2011 a: Euro 1.045.996,00<br />

Alla stessa data risultano spesi<br />

coperti dalle suddette offerte, dal deb<strong>it</strong>o bancario, dalle disponibil<strong>it</strong>à iniziali e dai<br />

risparmi accumulati.<br />

Euro 2.975.609,00<br />

Ringraziamo di cuore tutti coloro che hanno contribu<strong>it</strong>o con qualsiasi<br />

somma: oltre ai parrocchiani anonimi ci sono quelli che hanno<br />

offerto per commemorare il parente defunto e chi per festeggiare<br />

l'anniversario del matrimonio.<br />

di Maria Cadei nell’organizzazione<br />

Mato Grosso dura da 16<br />

anni, vissuti da sposa e da madre ol-<br />

L’impegno<br />

tre che da laica missionaria. Si trova<br />

da tempo in Ecuador, dove è recentemente<br />

morto il mar<strong>it</strong>o Ivano, insieme ad altri laici<br />

della stessa organizzazione attivi nelle comun<strong>it</strong>à<br />

locali in diverse aree del paese: tra loro<br />

anche Fabio, part<strong>it</strong>o da Sarnico per lavorare<br />

sei mesi nella costruzione di case, impianti<br />

idrici e tutto quanto possa servire non tanto<br />

a migliorare la qual<strong>it</strong>à della v<strong>it</strong>a delle famiglie<br />

più povere, quanto a dare loro concrete<br />

Restauro e conservazione della nostra chiesa parrocchiale<br />

Una c<strong>it</strong>azione di grande mer<strong>it</strong>o e un particolare ringraziamento mer<strong>it</strong>ano<br />

tutte le signore che lavorano appassionatamente tutto l'anno,<br />

con fantasia e creativ<strong>it</strong>à e con iniziative benefiche aiutano molto la<br />

Chiesa.<br />

2012: Progetto missionario in Ecuador<br />

possibil<strong>it</strong>à di vivere.<br />

In una e-mail Maria ha segnalato al Gruppo<br />

missionario l’avvio di una nuova iniziativa da<br />

parte del Mato Grosso: la costruzione di una<br />

casa di accoglienza nella c<strong>it</strong>tà di Qu<strong>it</strong>o, cap<strong>it</strong>ale<br />

dell’Ecuador, destinata ai malati e ai loro<br />

accompagnatori che devono recarsi presso<br />

strutture san<strong>it</strong>arie specializzate. Il “viaggio<br />

della speranza” nella metropoli presenta notevoli<br />

difficoltà, non solo economiche: molti<br />

ammalati necess<strong>it</strong>ano di un sostegno psicologico<br />

e affettivo onde affrontare l’incertezza<br />

delle cure e il disagio di un ambiente sconosciuto,<br />

dalle dimensioni assai più ampie<br />

rispetto al piccolo villaggio di provenienza,<br />

caratterizzato da molte presenze umane<br />

estranee. Per questo la casa di accoglienza<br />

vuol essere in primo luogo un alloggio attrezzato<br />

ad accogliere i pazienti e chi viaggia<br />

con loro e un riferimento di carattere “famigliare”<br />

per ogni necess<strong>it</strong>à che essi segnalano,<br />

sia pratica che psicologica e spir<strong>it</strong>uale. Essa<br />

inoltre si farà carico delle spese relative a vis<strong>it</strong>e<br />

mediche, trattamenti, esami e quant’altro<br />

richiederanno le condizioni degli ammalati.<br />

Sarà condotta da volontari del Mato Gros-<br />

A cura del Gruppo Missionario<br />

so, nello spir<strong>it</strong>o di servizio che caratterizza<br />

l’organizzazione e verrà int<strong>it</strong>olata a Ivano, a<br />

lungo attivo nell’ospedale di Zumbahua.<br />

L’edificio a Qu<strong>it</strong>o esiste già, deve essere ora<br />

adattato alle nuove funzioni e l’iniziativa, per<br />

essere avviata, deve inoltre disporre dei<br />

fondi idonei a sostenere i costi san<strong>it</strong>ari dei<br />

pazienti: questi sono i due obiettivi ai quali<br />

abbiamo deciso di destinare quanto raccoglieremo<br />

nell’anno 2012 con le attiv<strong>it</strong>à del<br />

nostro Gruppo missionario.<br />

Prevediamo di proporre il progetto ai gruppi<br />

di ragazzi che seguono i corsi del catechismo<br />

in preparazione della S. Comunione e della<br />

S.Cresima; di allestire in primavera un banco<br />

per assaggiare una special<strong>it</strong>à locale (sarà<br />

una sorpresa, non anticipiamo nulla ora); di<br />

organizzare in giugno la cena presso la Chiesa<br />

degli Alpini, tradizionale appuntamento di<br />

riflessione e convivial<strong>it</strong>à. E stiamo pensando<br />

anche ad altro…<br />

Comunicheremo per tempo sul “Porto” le<br />

date e i luoghi degli appuntamenti, confidando<br />

nel vostro entusiasmo per l’aiuto che<br />

potremo offrire.<br />

Grazie<br />

Dic. 2011 ilPorto - 9


CHIESA UNIVERSALE<br />

da “Avvenire"<br />

«Qui si trovano autentici valori capaci di ammaestrare il mondo»<br />

Uno dopo l’altro, i presidenti delle Conferenze episcopali dell’Africa sfilano<br />

davanti al Papa, al quale rivolgono una parola, un saluto, la richiesta di<br />

una benedizione particolare, oppure semplicemente un «grazie». E con<br />

loro, nello «Stadio dell’amicizia», sfila in pratica tutta l’Africa, alla quale Benedetto<br />

XVI consegna l’Esortazione apostolica Africae munus e un comp<strong>it</strong>o<br />

nuovo, per alcuni versi addir<strong>it</strong>tura sorprendente. Essere una guida,<br />

10 - ilPorto Dic. 2011<br />

La certezza di Benedetto XVI:<br />

l’Africa è terra di speranza<br />

Bagnasco: l’Europa non si perda<br />

«Le scelte economiche senza un’etica mettono a rischio tutto»<br />

«È la questione antropologica» la sfida «decisiva» che si trova ad affrontare<br />

oggi la Chiesa in Europa. Lo ha ribad<strong>it</strong>o il cardinale Angelo Bagnasco,<br />

arcivescovo di Genova e presidente della Cei, nel corso della conferenza<br />

stampa tenuta dal vertice del Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa<br />

(Ccee). «La sfida principale per l’Europa di oggi riguarda proprio<br />

l’uomo», ha spiegato il porporato. «C’è - ha aggiunto - un elemento<br />

unificante e un cr<strong>it</strong>erio-guida per affrontare i problemi che abbiamo dinanzi,<br />

ed è proprio l’uomo». Infatti le domande «sull’umano interrogano<br />

al contempo la cultura del nostro tempo, l’economia, le legislazioni». E «la<br />

sfida antropologica non è altro rispetto all’evangelizzazione, all’annuncio<br />

di Cristo, ma ne è una derivazione, un aspetto essenziale» Le comun<strong>it</strong>à<br />

cristiane del Continente Europeo, ha sottolineato il cardinale Bagnasco,<br />

«vorrebbero rappresentare una coscienza cr<strong>it</strong>ica e propos<strong>it</strong>iva entro i<br />

processi in atto, rispondendo alla loro missione di essere sale della terra<br />

e luce del mondo». E in questo la Chiesa Cattolica «non è sola», ma si<br />

trova in armonia con le Chiese ortodosse e anche con «uomini di buona<br />

volontà e retto sentire».<br />

Di qui la sottolineatura dei “grandi temi” sui quali le Chiese rappresentate<br />

nel Ccee vorrebbero portare il loro contributo: la v<strong>it</strong>a «nei suoi vari amb<strong>it</strong>i»,<br />

la famiglia come «cellula portante» della società, la «libertà religiosa<br />

e di educazione», dai quali derivano altri temi di fondo, come il lavoro, la<br />

pol<strong>it</strong>ica, la cultura, il tempo libero. La Chiesa continuerà - ha sottolineato il<br />

una luce - oltre che «un polmone spir<strong>it</strong>uale» come l’ha più volte defin<strong>it</strong>a<br />

- anche per gli altri continenti. La Messa celebrata davanti a 80mila persone,<br />

che gremiscono il principale impianto sportivo di Cotonou e gli ampi<br />

parcheggi (i fedeli vengono anche da Niger, Burkina Faso, Nigeria e Togo).<br />

Diventa così non tanto l’ultimo atto corale di un viaggio che ha ribaltato<br />

l’approccio al continente, quanto il primo passo di una nuova stagione di<br />

impegno della Chiesa in Africa, per l’Africa e dall’Africa. Benedetto XVI<br />

non ignora i grandi problemi di questa grande porzione dell’uman<strong>it</strong>à. Ma<br />

li legge alla luce del Vangelo. «Il giudice ultimo delle nostre v<strong>it</strong>e ha voluto<br />

prendere il volto di quanti hanno fame e sete, degli stranieri, di quanti<br />

sono nudi, malati o prigionieri, insomma di tutte le persone che soffrono<br />

o sono messe da parte; il comportamento che noi dobbiamo nei loro<br />

confronti sarà considerato come il comportamento che abbiamo nei<br />

confronti di Gesù stesso».<br />

Anche sul fronte dell’evangelizzazione il Papa incoraggia i vescovi a susc<strong>it</strong>are<br />

vocazioni missionarie in risposta al grande dono ricevuto dai missionari<br />

di ieri e di oggi e che hanno sparso e continuano a spargere la Buona<br />

novella nelle diverse regioni del continente.<br />

…«Ho l’intima convinzione che questa sia una terra di speranza. Autentici<br />

valori, capaci di ammaestrare il mondo, si trovano qui e non chiedono<br />

che di sbocciare con l’aiuto di Dio e la determinazione degli africani».<br />

Comp<strong>it</strong>o certamente grande e impegnativo. Ma non una missione impossibile.<br />

presidente della Cei - a dare il suo contributo perché l’Europa non perda<br />

se stessa ». Rispondendo ai cronisti il cardinale Bagnasco ha inoltre ribad<strong>it</strong>o<br />

come «la crisi del lavoro» che sta vivendo oggi l’Europa «ha messo in<br />

grande evidenza la necess<strong>it</strong>à del rapporto con l’etica» e «quando questo<br />

rapporto viene meno tutto quanto si sfalda». E ha aggiunto «Certi valori,<br />

come quelli di partecipazione, non si possono esportare nelle stesse forme<br />

ma vanno costru<strong>it</strong>i in loco».


L’Azione Cattolica festeggia la “Festa dell’Adesione”<br />

Il nostro «sì» al vangelo un impegno per l’Italia<br />

Annunciamo la sant<strong>it</strong>à sui passi di Toniolo<br />

Molti cristiani oggi vivono una v<strong>it</strong>a di buon senso, di pol<strong>it</strong>icamente corretto,<br />

di sane ab<strong>it</strong>udini e di tradizioni acquis<strong>it</strong>e che non permettono più<br />

di farsi le domande vere di v<strong>it</strong>a. La v<strong>it</strong>a di ogni giorno ha bisogno solo<br />

di sopportazione, chiamano creativ<strong>it</strong>à i capricci, i dialoghi fra le persone<br />

sono più dei processi che delle ricerche e alla fine anche le preghiere<br />

prendono la piega dei lamenti.<br />

E sì che si era part<strong>it</strong>i con tanta voglia di cambiare il mondo, di mettere<br />

al centro della v<strong>it</strong>a la Parola di Dio. Poi è subentrata la legge del minimo<br />

necessario e si è spenta la fede. L’Avvento ne è la prova: l’attesa è fare<br />

la spesa, le domeniche che preparano il Natale sono molto commerciali<br />

e il festeggiato è solo l’inutile. È questo il Vangelo, la buona notizia? Non<br />

sono di questa idea i nostri grandi maestri, i Papi. Basti pensare al Beato<br />

Giovanni Paolo II e alle continue esortazioni di Benedetto XVI; puntate<br />

in alto, vivere la sant<strong>it</strong>à, il regalo più bello che l’Azione Cattolica può fare<br />

alla Chiesa è la formazione alla sant<strong>it</strong>à… la sant<strong>it</strong>à è la v<strong>it</strong>a quotidiana di<br />

un vero cristiano. L’Azione Cattolica questo propone come scelta e dono<br />

da accogliere dalla sua fede.<br />

Non si accontenta di numeri di organizzazione, ma punta al calendario<br />

della sant<strong>it</strong>à. Ne ha avuti molti nelle sue fila e oggi non di meno ci sono<br />

ragazzi, giovani, adulti, coppie di gen<strong>it</strong>ori che quotidianamente si misurano<br />

sul Vangelo, sulle mete alte della v<strong>it</strong>a del credente . È una sant<strong>it</strong>à che dà sapore<br />

alla storia personale e del mondo. Un passo decisivo per proporre<br />

Un<strong>it</strong>à e car<strong>it</strong>à vie dell’evangelizzazione<br />

È dalla testimonianza dell’un<strong>it</strong>à che le Chiese devono dare e dalla<br />

«qual<strong>it</strong>à della car<strong>it</strong>à» che «dipende il futuro dell’evangelizzazione».<br />

Impegno, questo, che discende dall’insegnamento che «il Signore ci<br />

ha lasciato nella preghiera: “Che tutti siano uno, perché il mondo<br />

creda”». Lo ha scr<strong>it</strong>to Benedetto XVI nel messaggio inviato come<br />

ogni anno al patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, in<br />

occasione del 30 Novembre giorno della ricorrenza di Sant’Andrea,<br />

patrono della Chiesa Ortodossa. Per Benedetto XVI «le circostanze<br />

attuali, siano esse di ordine culturale, sociale, economico, pol<strong>it</strong>ico o<br />

la sant<strong>it</strong>à è di formare le coscienze, che devono avere chiare le domande<br />

fondamentali della v<strong>it</strong>a: qual è il centro della nostra v<strong>it</strong>a cristiana? La fede<br />

in Gesù è più di un ideale, è una concezione di v<strong>it</strong>a, è un insieme di pensieri<br />

e di sentimenti, di gesti e di relazioni, ma alla fine è soprattutto avere<br />

una relazione forte, decisiva con Gesù Figlio di Dio, un amore sicuro, a<br />

tutta prova, da parte sua assolutamente fedele e senza ripensamenti.<br />

Questo siamo chiamati anche oggi a scoprire, a vivere, a definire nella<br />

nostra società e nelle nostre coscienze.<br />

Per superare la crisi economica che ancora ci attanaglia e di cui non vediamo<br />

la fine, che contributo può dare un cristiano se non una fede che<br />

gli permetta di andare all’essenziale, che lo convinca a cambiare stile di<br />

v<strong>it</strong>a, che lo riporti alle cose della v<strong>it</strong>a, alla solidarietà, alla seren<strong>it</strong>à di una<br />

v<strong>it</strong>a di famiglia, fatta di rinunce e di sacrifici per custodire la forza e compagnia<br />

impareggiabile dell’amore e non il prur<strong>it</strong>o dell’avventura, le illusioni<br />

del benessere, le superficial<strong>it</strong>à dell’apparire.<br />

L’Azione cattolica tende solo a questo, a formare un popolo santo. Il<br />

prossimo beato Giuseppe Toniolo ne è un esempio. Un padre di famiglia,<br />

uno studioso, un pol<strong>it</strong>ico, un uomo delle ist<strong>it</strong>uzioni che ha serv<strong>it</strong>o egregiamente,<br />

mettendo al centro della sua esistenza il Vangelo e traducendo<br />

in principio di v<strong>it</strong>a personale, familiare e sociale.<br />

Domenico Sigalini (Assistente ecclesiastico generale dell’A. Cattolica Italiana)<br />

Benedetto XVI a Bartolomeo I: insieme affinché il<br />

mondo creda<br />

Dalla ricerca sincera di Dio e della ver<strong>it</strong>à, la pace e<br />

la giustizia.<br />

ecologico, pongono ai cattolici e agli ortodossi esattamente la stessa<br />

sfida. L’annuncio del mistero della salvezza attraverso la morte e la<br />

risurrezione di Gesù Cristo ha oggi bisogno di essere rinnovato con<br />

forza in quelle numerose regioni che per prime hanno accolto la<br />

luce e subiscono oggi gli effetti di una secolarizzazione che rischia di<br />

impoverire l’uomo nella sua dimensione più profonda». Per questo<br />

dunque «di fronte all’urgenza di un simile comp<strong>it</strong>o - afferma il Papa<br />

nel suo messaggio - abbiamo il dovere di offrire all’uman<strong>it</strong>à intera<br />

l’immagine di persone che hanno acquis<strong>it</strong>o una matur<strong>it</strong>à di fede, capaci<br />

di incontrarsi nonostante le tensioni umane, grazie alla ricerca<br />

comune della ver<strong>it</strong>à». Un’un<strong>it</strong>à, appunto, da ricercare incessantemente<br />

«affinché il mondo creda». A consegnare a Bartolomeo I il messaggio<br />

di Benedetto XVI è stata la delegazione della Santa Sede che,<br />

come ormai avviene ogni anno, ha preso parte alla solenne Divina<br />

L<strong>it</strong>urgia presieduta dal patriarca ecumenico nella chiesa patriarcale<br />

del Fanar. Quest’anno, tra l’altro, le celebrazioni ortodosse hanno<br />

avuto un carattere particolarmente solenne, per la ricorrenza del XX<br />

anniversario della elezione di sua sant<strong>it</strong>à Bartolomeo I quale arcivescovo<br />

di Costantinopoli e patriarca ecumenico.<br />

Dic. 2011 ilPorto - 11


CHIESA DIOCESANA<br />

da “L’Eco di Bergamo”<br />

In Costa d’Avorio tra fede e car<strong>it</strong>à<br />

Il vescovo Francesco Beschi ha vis<strong>it</strong>ato la missione diocesana: un Paese tormentato da guerra e povertà.<br />

Una danza, una stretta di mano, un impegno di condivisione nella fede<br />

e di vicinanza nella preghiera, un gesto di prossim<strong>it</strong>à nella car<strong>it</strong>à: questa<br />

potrebbe essere la sintesi di un’incontro significativo della comun<strong>it</strong>à<br />

di Assemienkro, un piccolo villaggio della parrocchia di Agnilekrou in<br />

Costa d’Avorio.<br />

Il vescovo Francesco Beschi, dal 14 al 24 novembre, ha incontrato l’esperienza<br />

della missione diocesana nata nel 1976 su iniziativa del vescovo<br />

Clemente Gaddi nel pieno fermento missionario del post Concilio.<br />

Il vescovo ha vis<strong>it</strong>ato per la prima volta la missione diocesana in Costa<br />

d’Avorio, ma l’’Africa fa da sempre parte dei suoi orizzonti e lo si capisce<br />

anche nello sforzo di parlare in francese.<br />

Il viaggio di monsignor Beschi in Costa d’Avorio, accompagnato da don<br />

Giampietro Masseroli, suo segretario e don Giambattista Boffi, direttore<br />

del Centro Missionario Diocesano, era iniziato da alcuni giorni e<br />

soprattutto voleva inserirsi con discrezione nella storia missionaria della<br />

nostra Chiesa. L’inizio della cooperazione con la Chiesa Boliviana nel<br />

1962 si è arricch<strong>it</strong>o via via di tanti e diversi percorsi che hanno portato<br />

la diocesi di Bergamo per il mondo attraverso sacerdoti, religiose e laici<br />

impegnati nell’evangelizzazione e nel servizio a chiese sorelle. Oggi la<br />

Costa d’Avorio presenta il volto tormentato di un Paese segnato dalla<br />

guerra e da una povertà sempre più crescente. La popolazione vive<br />

davvero nel dramma della povertà e i tentativi di soluzione mostrano<br />

molto spesso la loro debolezza e inconsistenza piuttosto che una prospettiva<br />

per il futuro.<br />

Di certo la Chiesa vive in questo Paese un tempo di fior<strong>it</strong>ura. Il traguardo<br />

dei cento anni di evangelizzazione si accompagna con la cresc<strong>it</strong>a<br />

della scelta di v<strong>it</strong>a cristiana alla quale si arriva, da giovani o adulti, dopo<br />

un lungo e esigente cammino catecumenale. Il vescovo ha presieduto<br />

tre solenni l<strong>it</strong>urgie. Dapprima a Tanda, con circa 2800 persone, nella<br />

nuova grande chiesa. Non poteva che essere dedicata al Beato Gio-<br />

vanni XXIII. Il giorno seguente nella chiesa "vecchia" della parrocchia<br />

di nostra Signora del Carmelo a Bondoukou, perché il nuovo tempio<br />

è attualmente in costruzione e sta impegnando don Francesco Orsini,<br />

parroco da un paio d’anni. La domenica, solenn<strong>it</strong>à di Cristo Re è la<br />

chiesa di Saint Morisse in Agnibilekrou a accogliere 3000 fedeli , molti<br />

dei quali sistemati all’esterno.<br />

Monsignor Beschi ha avuto modo di rinnovare l’impegno della nostra<br />

Chiesa a servizio di queste comun<strong>it</strong>à, confermandole nella fede e manifestando<br />

il desiderio di voler continuare questa esperienza di comunione<br />

e corresponsabil<strong>it</strong>à. L’incontro fraterno con i due vescovi locali ha<br />

segnato ulteriormente questa collaborazione.<br />

La vis<strong>it</strong>a al centro di spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à "St. Kiz<strong>it</strong>ò" affidato alla cura di don Elvio<br />

Nicoli, ha permesso l’incontro con tutti i sacerdoti della diocesi di<br />

Abengourou riun<strong>it</strong>i per un r<strong>it</strong>iro spir<strong>it</strong>uale.<br />

Famiglie, Bergamo scalda i motori per «Milano 2012»<br />

All’incontro mondiale attese 800 mila persone. Presentazione alla Fiera del turismo religioso.<br />

Il vescovo: Riscoprire il significato dell’accoglienza<br />

«L’incontro mondiale delle famiglie a Milano sarà soprattutto un pellegrinaggio<br />

di famiglie che avrà al suo cuore la presenza di Papa Benedetto XVI.<br />

Ogni viaggio e pellegrinaggio sono una immagine dell’epoca contemporanea<br />

e luoghi di significato esistenziale che vanno ben al di là del consumo di<br />

una esperienza». Il vescovo Francesco Beschi è intervenuto negli spazi della<br />

Fiera nuova, al convegno «Famiglia, lavoro e festa. Presentazione dell’incontro<br />

mondiale delle famiglie, Milano 2012». L’iniziativa - organizzata da<br />

«Il cammino dello Spir<strong>it</strong>o», organismo che si occupa di turismo religioso,<br />

ha voluto presentare il 7° incontro mondiale delle Famiglie, in programma<br />

a Milano dal 30 maggio al 3 giugno del prossimo anno. «L’incontro mondiale<br />

delle famiglie - ha detto il vescovo - coinvolge nell’accoglienza anche<br />

12 - ilPorto Dic. 2011<br />

la nostra diocesi. Sarà un evento che farà scoprire anche modal<strong>it</strong>à e significato<br />

dell’accoglienza di tante famiglie, che vedranno il nostro vivere, la c<strong>it</strong>tà<br />

e i nostri paesi. Monsignor Beschi ha ricordato che il tema dell’incontro<br />

mondiale si inserisce nel programma pastorale diocesano. «L’attenzione<br />

pastorale alla famiglia viene coniugata con il lavoro e la festa, dando un<strong>it</strong>à a<br />

queste tre dimensioni che sono caratterizzate da problematiche ecclesiali<br />

ed esistenziali».All’incontro mondiale parteciperanno 80 Conferenze episcopali,<br />

una delegazione ufficiale dell’episcopato <strong>it</strong>aliano e 36 movimenti e<br />

associazioni del cattolicesimo mondiale. Il 3 giugno alla Messa presieduta<br />

dal Papa si ipotizzano 800.000 persone presenti.


«Agricoltore, lavoro duro ma ancora ricco di valori»<br />

Alla Madonna della Castagna la Festa del ringraziamento.<br />

Il vescovo Belotti: Fate germogliare semi di giustizia e pace<br />

«Nonostante i mezzi agricoli moderni, il vostro lavoro è duro e impegnativo.<br />

Con la vostra opera, mostrate a tutti cosa significa amare e rispettare<br />

la natura, renderla più feconda e accogliente per il bene comune, far<br />

germogliare i semi nella terra, ma anche i semi della pace e della giustizia».<br />

Sono le parole del vescovo ausiliare emer<strong>it</strong>o Luigi Belotti, che all’esterno<br />

del Santuario della Madonna della Castagna, nella parrocchia di Fontana<br />

sui Colli di C<strong>it</strong>tà Alta, ha presieduto la Messa per l’annuale Festa del Ringraziamento<br />

degli agricoltori della Media pianura bergamasca. «Questa<br />

zona - sottolinea Tomaselli funzionario della Coldiretti bergamascsa - è<br />

caratterizzata da una elevata presenza di agricoltori di giovane età, che<br />

sono una speranza per il futuro del comparto agricolo. Nonostante le<br />

difficoltà, tutti gli operatori sono impegnati a investire energie, risorse,<br />

passione e intelligenza nel loro lavoro». Il mondo agricolo è ancora una<br />

Festa dell’Immacolata<br />

«Maria simbolo di ascolto»<br />

Il senso dell’ascolto, il vivere la religione come una relazione, quella fra Dio e l’uomo, una relazione tra due<br />

soggetti che si parlano, che si ascoltano.<br />

Nella narrazione evangelica, Dio manda l’angelo per annunciare a Maria<br />

che è stata prescelta, che è piena di Grazia. Il brano del vangelo di Luca<br />

è stato letto in occasione della celebrazione solenne in Santa Maria Maggiore,<br />

celebrazione dell’Immacolata Concezione di Maria, presieduta dal<br />

vescovo Francesco Beschi.<br />

Disse l’angelo a Maria: «Concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai<br />

Gesù. Sarà grande e chiamato figlio dell’Altissimo…» Maria è turbata,<br />

e risponde all’angelo con una domanda: «Come è possibile? Non<br />

conosco uomo». Il dialogo va avanti fino a quando Maria dichiara la sua<br />

disponibil<strong>it</strong>à. Il vescovo Francesco Beschi nella sua omelia ha sottolineato<br />

l’importanza del dialogo, cioè del clima di «attenzione e di ascolto<br />

che rende le parole ancora più rilevanti», le parole che intercorrono fra<br />

la divin<strong>it</strong>à e la donna. Dialogo che in realtà riguarda Dio e le creature<br />

celesti e tutti gli uomini. Il vescovo Beschi ha affrontato questo tema in<br />

una Santa Maria Maggiore che era piena di luce, con i suoi ori e i suoi<br />

turchesi barocchi che brillavano, con le navate grem<strong>it</strong>e di fedeli. A segui-<br />

frontiera di valori. «La Festa del Ringraziamento - aggiunge Tomaselli - non<br />

è un evento superato dal progresso, perché il mondo agricolo conserva<br />

valori che la società rimpiange e vuole recuperare».<br />

«Grazie per i doni della terra».<br />

«Da trent’anni siete fedeli alla Festa del Ringraziamento - ha detto il vescovo<br />

Belotti all’omelia -. È un momento per ringraziare il Signore per<br />

i frutti e i doni del lavoro della terra. Carissimi agricoltori, testimoniate<br />

sempre una v<strong>it</strong>a di onestà e laborios<strong>it</strong>à, di fede e di opere buone, dove<br />

la famiglia resta sana e fedele. È di questi valori che ha urgente bisogno<br />

la coscienza della nostra società, tentata di accantonare Dio per contare<br />

soltanto sulle proprie forze». Al termine, per il 30° della Festa del Ringraziamento,<br />

è stato fatto anche un dono particolare al vescovo Belotti e al<br />

parroco don Filippo Paravicini Bagliani.<br />

re la Messa c’era il Sindaco in rappresentanza di tutta la c<strong>it</strong>tadinanza e<br />

le infermiere della Croce Rossa Italiana. Una Santa Messa solenne, resa<br />

tale anche per la partecipazione della Cappella musicale di Santa Maria<br />

Maggiore. L’immacolata Concezione, il ruolo della donna, la relazione con<br />

Dio. Il dialogo dell’Annunciazione. Ha detto il vescovo che questo aspetto<br />

fa pensare «Al dono della sua Parola che noi ascoltiamo, ma rispetto alla<br />

quale siamo comunque chiamati a dare una risposta, a comunicare una<br />

decisione». Dio che parla con la Parola, Dio che parla nella v<strong>it</strong>a di ogni<br />

giorno, l’uomo può ascoltare e rispondere, può accettare un’alleanza nella<br />

direzione della propria autentic<strong>it</strong>à, del bene. Oppure no. Comunque si<br />

tratta di relazione, di dialogo. «La grande sorpresa del cristianesimo - ha<br />

detto il vescovo - è rappresentata anche da questa relazione con Dio<br />

fondata sul dialogo».<br />

«Perché nel dialogo, in fondo, scopriamo soprattutto noi stessi». Al termine<br />

mons. Bertuletti ha ringraziato il vescovo per avere presieduto la<br />

celebrazione nella chiesa che rappresenta la comun<strong>it</strong>à civile di Bergamo.<br />

Dic. 2011 ilPorto - 13


«Sta’ sereno: è Natale! Dio ti sorride,<br />

ti dona la sua pace e ti benedice.<br />

L’Amore ti fa amore».<br />

Auguri! Don Luciano


In via Alpini, local<strong>it</strong>à Portù del Diaol, quattro bambini<br />

e un adulto hanno allest<strong>it</strong>o un bel presepio,<br />

unico nel suo genere, che secondo noi mer<strong>it</strong>a di<br />

essere vis<strong>it</strong>ato. Inoltre, in un locale interno ne abbiamo<br />

costru<strong>it</strong>o un altro e come "gruppo familare"<br />

teniamo una piccola collezione, se tale si può definire,<br />

di altri sette esemplari.<br />

«Praticamente per noi "Natale non è Natale senza<br />

presepio».<br />

Augurandoci che il Santo Natale torni ad essere la<br />

Natale non è Natale<br />

senza presepio<br />

C O M U N I T À<br />

a cura di Marco Belussi<br />

festa vera e propria della Nativ<strong>it</strong>à che si sta dimenticando<br />

a favore di uno spreco economico, noi con i<br />

nostri presepi speriamo di valorizzare e sentire sempre<br />

più la nasc<strong>it</strong>a di quel bambinello nella mangiatoia.<br />

Auguri a tutti di Buon Natale.<br />

Marco Belussi sta inoltre preparando il presepio che<br />

verrà posto all'altare della Sacra Famiglia nella Chiesa<br />

Parrocchiale per tutto il tempo di Natale.<br />

Dic. 2011 ilPorto - 15


R I F L E T T I A M O<br />

a cura di don Valentino Salvoldi<br />

L’ateo, il panettone e … il Vangelo<br />

"Dio non mi chiama ad avere successo, ma ad essere fedele"<br />

Piange una dodicenne mentre<br />

ascolta l’omelia della messa in<br />

commemorazione di tutti i defunti.<br />

Il tema ruota attorno all’intuizione<br />

che vado ribadendo un po’ ovunque:<br />

“Una tomba è troppo piccola per contenere<br />

il mio amore. Risorgerò”. Quelle lacrime<br />

mi turbano e m’incuriosiscono, per<br />

cui, al termine dell’eucarestia, rivest<strong>it</strong>o dei<br />

paramenti l<strong>it</strong>urgici, accosto la ragazza. Sua<br />

madre s’illumina il viso e suggerisce alla<br />

figlia d’inv<strong>it</strong>armi a bere un caffè.<br />

Le lacrime sono legate al fatto che suo<br />

padre è ateo. Benestante, un buon lavoro,<br />

quattro figli naturali ed uno adottato,<br />

car<strong>it</strong>atevole e impegnato in varie forme<br />

di volontariato …, ma non riesce a credere<br />

in Dio. Ciò angoscia questa ragazza:<br />

“Vedi, mio papà è buono, ma non crede<br />

in Gesù. Anzi, crede in Gesù come un<br />

bravo uomo, ma r<strong>it</strong>iene impossibile che<br />

16 - ilPorto Dic. 2011<br />

sia risorto. Ma se non è risorto non è<br />

Dio. E se non è risorto lui, non risorgeremo<br />

neppure noi. E quindi …”.<br />

Tornano alla mente le parole di Cristo:<br />

“Beati voi che piangete, perché sarete<br />

consolati”. Non tutte le lacrime saranno<br />

consolate. Se uno piange per motivi<br />

sciocchi o perché è bocciato, in quanto<br />

non ha studiato, quelle lacrime non saranno<br />

consolate, ma se soffre perché<br />

Dio non è amato, perché il suo regno<br />

non si diffonde sulla terra o … per paura<br />

che il padre vada all’inferno, perché non<br />

crede, quelle lacrime benedette e sacrosante<br />

saranno consolate e formeranno<br />

un diadema per la gloria nei cieli.<br />

Racconto a quella ragazza la storia dei<br />

fratelli Karamazof, di Dostoevskij: sublime<br />

storia di una fede presentata come bacio<br />

che brucia. Ricorro ad Ermann Hesse,<br />

per narrare l’esperienza di fede di Sid-<br />

darta e Gavinda, che antepongono la ricerca<br />

di Dio alla loro strettissima amicizia,<br />

per cui si separano e diventano monaci,<br />

per essere un dono a vantaggio dei più<br />

bisognosi. Accenno all’incontro della volpe<br />

con il piccolo principe, di Saint-Exupery,<br />

là dove viene adombrata l’idea che<br />

bisogna vivere nel deserto, cercando nel<br />

silenzio “quelle cose essenziali che sono<br />

invisibili agli occhi. Si vede bene solo con<br />

il cuore”.<br />

Tutto questo per rafforzare la fede che,<br />

mentre va cercata, rimane pur sempre un<br />

dono immer<strong>it</strong>ato. Nessuno si dà la fede<br />

da solo. Bisogna vivere bene, amando il<br />

prossimo. E l’amore verso i nostri simili<br />

porterà prima o poi alla fonte dell’Amore,<br />

Dio. Perciò, concludo inv<strong>it</strong>ando questa<br />

ragazza a fare leva sulla bontà di suo padre,<br />

ma soprattutto sulla bontà del Padre<br />

che è nei cieli: Egli vuole che tutti gli uomini<br />

siano salvi, giungendo alla conoscenza<br />

della ver<strong>it</strong>à.<br />

Questo colloquio mi frutta l’inv<strong>it</strong>o a cena:<br />

la mia giovane interlocutrice vuole che<br />

suo papà senta questi discorsi, cerchi Dio<br />

e impari ad andare a messa.<br />

Ed eccomi davanti al padre. Lo affronto<br />

dopo aver med<strong>it</strong>ato per due mesi Qohelet<br />

e Giobbe, con la coscienza che se noi<br />

cristiani credessimo veramente nel mistero<br />

di Dio, comprenderemmo quanto<br />

sia difficile parlare di lui in maniera appropriata.<br />

Ci renderemmo conto come<br />

“le parole sono usate, sfilacciate e vuote”,<br />

per ciò “vane”, secondo l’Ecclesiaste. Ma<br />

soprattutto ci vergogneremmo di essere<br />

come gli “amici” di Giobbe, che difendono<br />

Dio ad ogni costo, usando parole e<br />

immagini atte a rafforzare i motivi per cui<br />

non credere.<br />

“Se comprendi, non è Dio”, diceva S.<br />

Agostino. E se si parla con leggerezza di<br />

lui, si porta il non credente ad allontanarsi<br />

sempre di più dalla ver<strong>it</strong>à. Non devo


presentare quel Dio che è il prodotto del pensiero, ma il Dio<br />

che mi ha sedotto, là al cim<strong>it</strong>ero, quella notte, per un istante. Là<br />

ho cap<strong>it</strong>o e … penso che trascorrerò il resto della mia v<strong>it</strong>a a<br />

med<strong>it</strong>are su quel rapido incontro che dopo quaranta anni ancora<br />

mi fa tremare i polsi e mi prostro in ginocchio, ad adorare<br />

il Mistero.<br />

A quel bravo papà ateo chiedo scusa se noi, teologi, abbiamo<br />

parlato di Dio in modo sbrigativo, con troppi dogmatismi e<br />

siamo stati “spudorati” infrangendo quel silenzio che introduce<br />

all’Eterno ed è guardiano dell’anima.<br />

Chiedo scusa se abbiamo fatto leva più sugli argomenti che<br />

sulla testimonianza. Chiedo scusa se abbiamo cercato di stravincere<br />

con le nostre idee chiare e distinte e con la pretesa di<br />

imporci usando la logica terrena del successo, contravvenendo<br />

all’intuizione di Madre Teresa: “Dio non mi chiama ad avere successo,<br />

ma ad essere fedele”.<br />

Ora, accarezzando con gli occhi i suoi figli assisi a mensa come<br />

polloni d’olivo, il papà mi chiede che cosa possa fare per non<br />

danneggiare ulteriormente la fede dei suoi cari, soprattutto per<br />

far sì che la figlia smetta di soffrire, temendo per la sua salvezza<br />

Natale 2011<br />

Quel neonato, concep<strong>it</strong>o fuori<br />

dal matrimonio, è un irregolare,<br />

illeg<strong>it</strong>timo secondo le<br />

regole del mondo. Invece è<br />

eccezionale, perché accettato e voluto, nonostante<br />

le difficoltà, anziché sub<strong>it</strong>o come<br />

spesso accade oggi nelle migliori famiglie.<br />

Il suo dir<strong>it</strong>to alla v<strong>it</strong>a è stato garant<strong>it</strong>o dalla<br />

donna che lo ha allattato. Quando Maria<br />

riceve l’annuncio della sua matern<strong>it</strong>à, non<br />

Nellla foto: scena dalla nativ<strong>it</strong>à - Notre Dame - Parigi<br />

sa ancora quale sarà l’atteggiamento di Giuseppe.<br />

Però è decisa ad affrontare tutte le<br />

conseguenze della sua accettazione, anche il<br />

disonore e la vergogna che marchiano una<br />

ragazza-madre. E’ pronta a portare l’infame<br />

peso della colpa e dell’emarginazione iniquamente<br />

messo in carico soltanto alla donna.<br />

Maria è una donna vera, non quell’idolo<br />

di gesso che, più tardi, una superstizione<br />

idolatrica degraderà spesso la sua immagi-<br />

eterna.<br />

Inv<strong>it</strong>o tutta la famiglia a leggere una pagina di Vangelo al giorno,<br />

tutti assieme, usando anche il libro scr<strong>it</strong>to in propos<strong>it</strong>o: “Uno di<br />

noi è Dio”. E poi, visto che il padre ha un’azienda, chiedo che<br />

prenda un bel numero di copie – e glielo offro a prezzo di costo,<br />

non di copertina – e darlo agli operai e agli amici, in modo<br />

da rafforzare la loro conoscenza delle nostre radici cristiane.<br />

Risposta: “E lei, reverendo, vorrebbe che un ateo faccia, come<br />

omaggio natalizio, un vangelo, a gente che è al corrente del mio<br />

ateismo e si aspetta da me il panettone?”. Interviene la sposa:<br />

“Quando uno fa fatica a credere, nell’aiutare gli altri a cercare<br />

Dio, rafforza in sé la fede o per lo meno la determinazione a<br />

cercare”. E rivolta a me con riconoscente determinatezza: “padre,<br />

mi mandi duecento copie di quel libro.<br />

Sono sicura che, assieme al panettone, ci sarà il Vangelo”.<br />

Ora la ragazza “S’illumina d’immenso”.<br />

a cura di Alessandro Arcangeli<br />

ne. San Giuseppe poi si è comportato da<br />

vero uomo, libero da tutte le prepotenze,<br />

convenzioni e insicurezze maschili (anche<br />

per questo si attirerà le pacchiane barzellette<br />

di tanti cretini … anch’io fra loro!!!).<br />

In quella capanna di Betlemme ci sono un<br />

padre, un figlio e una madre. Non arriva<br />

alcun parente, arrivano alcuni pastori. Sono<br />

loro, in quel momento, la sua famiglia. Poi arriveranno<br />

i Magi, seguaci e maestri di un’altra<br />

religione-quella di Zoroastro, la prima a proclamare<br />

l’immortal<strong>it</strong>à dell’anima individuale.<br />

Quella capanna è il tempio di tre grandi<br />

religioni mondiali; la quarta arriverà secoli<br />

dopo, l’Islam, si richiamerà ad esse<br />

e soprattutto alla prima, quella ebraica.<br />

Quel Bambino non ha portato una nuova<br />

religione. Non ce n’era bisogno.<br />

E’ venuto a cambiare la v<strong>it</strong>a: ama il prossimo<br />

tuo, il dir<strong>it</strong>to di nascere e di morire. La v<strong>it</strong>a è<br />

sempre sacra, quando la si riceve e quando<br />

la si rest<strong>it</strong>uisce. Il rispetto per ognuno, anche<br />

per l’avversario. Non ci chiede di essere<br />

perfetti, ma almeno non crudeli o indecenti.<br />

E’ venuto per lavare ciò che è sordido ed a<br />

piegare ciò che è rigido. Soprattutto mi ha<br />

insegnato che la morte, senza la speranza e<br />

la certezza di una successiva v<strong>it</strong>a ultraterrena,<br />

segnerebbe la “v<strong>it</strong>toria dell’assurdo”.<br />

Dic. 2011 ilPorto - 17


R I F L E T T I A M O<br />

a cura di Pier Luigi Billi<br />

Sempre alla ricerca del dialogo,<br />

avendo come fine una<br />

visione attenta ed alta della<br />

ver<strong>it</strong>à, è successo che un<br />

mio conoscente amico di Sarnico,<br />

un ottantenne di nome Mario, persona<br />

buona e onesta ma un po’ t<strong>it</strong>ubante<br />

nelle questioni di fede, so-<br />

18 - ilPorto Dic. 2011<br />

Riflettiamo:<br />

Preghiera di due amici<br />

Foto Silvano Marini<br />

stiene di ammirare e rispettare la<br />

mia fede ma allo stesso tempo lui<br />

rimane piuttosto perplesso perché<br />

dall’aldilà non è venuto nessuno a<br />

dirgli come ci si trova e si chiede<br />

se veramente esista un Dio che è<br />

onnipotente, cioè che può tutto. Al<br />

mio amico rispondo di rileggere nel<br />

Fiducia nella potenza di Dio<br />

Gesù Bambino che nasce non ci<br />

abbandoni e ci consoli con il suo<br />

infin<strong>it</strong>o sorriso<br />

Santo Vangelo la parabola del ricco<br />

Epulone (Luca 19-31). A questo<br />

propos<strong>it</strong>o mi torna alla mente ciò<br />

che mi raccontò una volta una matura<br />

signora, che ben conosceva le<br />

mie convinzioni cristiane, per farmi<br />

capire come la pensa anche altra<br />

gente. Mi disse che due suoi amici<br />

stavano discutendo circa il modo<br />

di pregare l’eterno Dio; pregavano<br />

in dialetto ma la signora tradusse in<br />

<strong>it</strong>aliano, presentandomi la preghiera<br />

del suo primo amico. “Signore<br />

Dio, se ci siete, perché io non<br />

vi ho mai visto, mandatemi<br />

o mio Dio in Paradiso se c’è,<br />

perché non ho visto neppure<br />

quello, poi a me non occorre<br />

altro”. Questa è una spicciola filosofia<br />

che anche oggi molti accettano.<br />

L’altro amico, il secondo, che<br />

era stato ad ascoltare, rispondeva<br />

che era un po’ lungo nelle sue preghiere<br />

mentre la sua era più corta<br />

in quanto si segnava con la croce<br />

e diceva: “Signore sono nelle<br />

tue mani”. Sempre in vena di<br />

contraddire il primo amico, sosteneva<br />

che non bisogna pregare di<br />

essere nelle mani di Dio perché se<br />

fossimo nelle sue mani ne avrebbe<br />

combinate delle belle, mentre<br />

se l’avessimo nelle nostre mani saremmo<br />

noi a comandare. Ora noi<br />

ci chiediamo che cosa vogliamo<br />

veramente e dove siamo diretti. È<br />

giusto avere fede o dub<strong>it</strong>are? Può<br />

un lavoro o uno sport qualsiasi appagare<br />

l’uomo inquieto che ricerca


un’ultima spiegazione alla sua v<strong>it</strong>a? È lec<strong>it</strong>o dub<strong>it</strong>are?<br />

Perché la morte prende a volte il sopravvento sull’uomo<br />

in maniera troppo facile e repentina? Sono interrogativi<br />

inquietanti che l’uomo pone a se stesso.<br />

La preghiera del primo amico della signora tende alla<br />

util<strong>it</strong>à immediata ed a una realtà spicciola.<br />

Affermo che quel suo amico non è cattivo, è soltanto<br />

un sempliciotto bonaccione che non arriva a vedere<br />

al di là del suo naso e si ferma. La sua è una morale<br />

util<strong>it</strong>arista, anche se non si dimentica di metterci di<br />

mezzo Dio.<br />

Cari amici di Sarnico, la ver<strong>it</strong>à è un’altra, cioè che Dio<br />

esige da parte nostra una dedizione totale, la fede più<br />

profonda e può richiederla perché è Dio. Penso che<br />

in questa nostra epoca la maggior parte degli uomini<br />

siano contro la loro condizione ed il loro creatore ed<br />

affermano, senza volerlo, la sol<strong>it</strong>udine della creatura e<br />

la null<strong>it</strong>à di ogni morale. La dimostrazione di ciò che<br />

affermo è la nostra s<strong>it</strong>uazione attuale. So che la speranza<br />

è l’ultima a morire, ma se l’uomo non cambia il<br />

suo modo di pensare e non ci mette la buona volontà,<br />

mutando l’egoismo in car<strong>it</strong>à consapevole verso il<br />

prossimo, sarà dura. Non bisogna essere in contrasto<br />

con Dio e ribellarsi; però l’uomo in rivolta chiede le<br />

ragioni della v<strong>it</strong>a e onestamente quest’uomo in rivolta<br />

è nelle speranze di Dio. Bisogna ostacolare gli ateisti<br />

mil<strong>it</strong>anti, i senza Dio, non la rivolta bonaria. Nella v<strong>it</strong>a<br />

non ha valore il vivere il più a lungo possibile, quanto<br />

il vivere più intensamente possibile, interrogandoci. Il<br />

filosofo Cartesio diceva: “Cog<strong>it</strong>o, ergo sum”. (Penso,<br />

dunque io sono, io esisto). Nella sua rivolta l’uomo<br />

bonario dice: “Je me revolte, donc je suis”. (Io mi rivolto,<br />

dunque io sono). Nella loro semplice rivolta,<br />

nel loro parlare quotidiano si sono posti dei problemi,<br />

essi dunque, pur sbagliando, esistono. Non sono<br />

come gli ignavi dell’inferno dantesco che vissero senza<br />

infamia e senza lode, sono persone che per pigrizia<br />

non hanno saputo dare un significato alla propria esistenza<br />

e ad una propria scelta di v<strong>it</strong>a. Dobbiamo però<br />

ricordarci che Dio lascia all’uomo la decisione dell’accoglienza<br />

o del rifiuto, Dio ama e rispetta anche chi<br />

lo crocifigge.<br />

Noi cristiani non la pensiamo come lo storico scozzese<br />

David Hume, che considerava la v<strong>it</strong>a sulla terra regolata<br />

da un Dio severo e poco generoso e che a volte<br />

ha lo sguardo altrove. Non è così, Dio è provvidenza e<br />

amore, bisogna pregare Dio che alla fine ci conservi la<br />

certezza della sua esistenza, rafforzi la nostra fragil<strong>it</strong>à e<br />

sostenga la nostra fede, affinchè non si debba perderla<br />

o scalfirla a causa della nostra apatia e insensibil<strong>it</strong>à.<br />

Fiducia nella potenza di Dio. Gesù Bambino che nasce<br />

n o n c i a bb a n d o n i e c i c o n s o l i c o l s u o i n fi n i t o s o r r i s o.<br />

Auguri a tutti, specialmente a coloro che soffrono e<br />

sono soli, per un felice e Santo Natale.<br />

Dic. 2011 ilPorto - 19


Fotocronaca a cura di Silvano Marini<br />

Presentazione bambini della prima Confessione I bimbi delle Elementari che hanno assist<strong>it</strong>o al r<strong>it</strong>o del Battesimo<br />

Centenario della Manifattura Colombo<br />

Sistemazione del sagrato: i pensionati assistono e ...commentano Festa natalizia dei bambini della Scuola dell'Infanzia<br />

20 - ilPorto Dic. 2011


Capolavori in mostra<br />

alla Scuola dell’Infanzia<br />

Martedì 29 novembre i bambini della Scuola dell’Infanzia di<br />

Sarnico hanno aperto le porte alle mamme, papà, nonni<br />

e parenti per un evento assolutamente eccezionale che,<br />

visto il grande successo ottenuto, si ripeterà presto.<br />

“Capolavori in mostra” è stata una bellissima esposizione delle<br />

opere, uniche al mondo, realizzate dai piccoli artisti della Scuola<br />

dell’Infanzia.<br />

Tema della mostra: i colori sperimentati con i cinque sensi,<br />

che i bambini hanno conosciuto con diverse attiv<strong>it</strong>à e l’aiuto della<br />

loro amica/mascotte Gina la sardina.<br />

Nelle aule un’esplosione di colori e sfumature: rosso, giallo, blu,<br />

arancione e tutte le tonal<strong>it</strong>à dell’autunno espresse dai bambini con<br />

tutta la loro fantasia.<br />

S C U O L A<br />

a cura del Collegio Docenti<br />

Moltissime le tecniche utilizzate: il collage, la carta bagnata, lo spruzzo<br />

con le cannucce e la schiuma da barba, la stampa di oggetti,<br />

“sculture di pongo”, semplice color<strong>it</strong>ura e disegni liberi.<br />

L’entusiasmo mostrato dai gen<strong>it</strong>ori ma soprattutto dai bambini nel<br />

mostrare il risultato del loro lavoro a chi gli sta accanto, non è facile<br />

da dimenticare ed è per questo che tutta la Scuola dell’Infanzia,<br />

bambini e maestre, si è riproposta di ripetere l’esperienza per dare<br />

ancora più importanza a quelle piccole opere che rendono questi<br />

bambini immensamente grandi.<br />

La nostra Scuola è una realtà importante del nostro terr<strong>it</strong>orio e<br />

non vogliamo essere solo spettatori, ma vogliamo essere parte attiva<br />

della comun<strong>it</strong>à aprendo le porte a tutti coloro che vogliono<br />

condividere qualcosa con noi.<br />

Dic. 2011 ilPorto - 21


S T O R I A<br />

a cura di Giusi Dossi<br />

L'arresto dei volontari<br />

I fatti di Sarnico - cap. IX<br />

Francesco Nullo, Giuseppe Ambiveri di Bergamo, il veneziano Luigi De Chiari e il mantovano Giuseppe Pasquali furono tutti<br />

arrestati dagli uomini della Questura alla stazione ferroviaria di Palazzolo<br />

La storia d’Italia si presta in molti periodi a diverse interpretazioni, a seconda<br />

degli equivoci e della documentazione più o meno riportata alla luce.<br />

E gli equivoci tra Casa Savoia, i governi della Destra ed il Part<strong>it</strong>o d’Azione<br />

(radicali e mazziniani) erano all’ordine del giorno all’indomani dell’Un<strong>it</strong>à.<br />

Malgrado ciò, è immaginabile che i volontari di Francesco Nullo afflu<strong>it</strong>i a Sarnico<br />

all’ordine di Garibaldi, avessero deciso di attaccare il Tirolo senza una certa<br />

connivenza governativa e reale? No, perché si sarebbe trattato di un’aggressione<br />

vera e propria dell’Italia all’Austria e la Francia, nostra alleata, non sarebbe intervenuta<br />

in nostro appoggio perché la Russia avrebbe con ogni probabil<strong>it</strong>à dato<br />

man forte agli Austriaci.<br />

La conseguenza? Il rischio di un confl<strong>it</strong>to europeo. E Francesco Cucchi, a conoscenza<br />

di questa possibile escalation internazionale per essere stato mandato<br />

proprio da V<strong>it</strong>torio Emanuele II in missione segreta l’anno prima, aveva messo in<br />

guardia, insieme al generale Türr, il re.<br />

Una mossa errata sullo scacchiere mil<strong>it</strong>are avrebbe causato enormi danni alla<br />

causa <strong>it</strong>aliana.<br />

A questo punto il governo di Rattazzi, visto che i volontari si ammassavano sem-<br />

22 - ilPorto Dic. 2011<br />

Francesco Nullo (scultura)<br />

pre più in Sarnico, e nonostante le assicurazioni<br />

di Garibaldi al messo reale<br />

che non avrebbe impugnato le armi,<br />

fece precip<strong>it</strong>are la s<strong>it</strong>uazione e procedette<br />

con “inaud<strong>it</strong>a violenza” contro i<br />

garibaldini sospettati di sedizione.<br />

Siamo all’apice della vicenda passata<br />

alla storia come “I fatti di Sarnico”. Il<br />

giorno 14 maggio le Prefetture di Brescia<br />

e di Bergamo ricevono l’ordine<br />

da Torino di intervenire con la forza<br />

e alle ore 10 della sera un corpo del<br />

22° reggimento di fanteria procede<br />

all’arresto di 55 giovani che si trovano<br />

nelle locande e trattorie del paese.<br />

Altri 44 sono arrestati da uno squadrone<br />

di cavalleria ad Alzano mentre<br />

stavano r<strong>it</strong>irandosi in c<strong>it</strong>tà.<br />

Ma quel che fece enorme scalpore<br />

nel corso di quella fatidica giornata fu<br />

l’arresto dell’eroe garibaldino di Palermo,<br />

Francesco Nullo, la mente della<br />

rivolta. Egli si trovava in compagnia di<br />

Giuseppe Ambiveri di Bergamo, del<br />

veneziano Luigi De Chiari e del mantovano<br />

Giuseppe Pasquali, alla stazione<br />

ferroviaria di Palazzolo sull’Oglio<br />

per controllare l’arrivo delle armi<br />

e il rifornimento dei viveri. Furono<br />

tutti immediatamente arrestati dagli<br />

uomini della Questura ad eccezione<br />

dell’attendente di Nullo, Luigi Testa,<br />

che riuscì a fuggire e a portare la notizia<br />

a Garibaldi in quel di Trescore.<br />

L’improvvisa e dura decisione del governo<br />

accresciuta, come scrive il Malinverni,<br />

“dalle solerzie interessate del<br />

funzionalismo burocratico statale, notoriamente<br />

ostile al Part<strong>it</strong>o d’Azione”,<br />

e per di più dalla consapevolezza che


fino a quel momento si era lasciato fare di tutto ai “congiurati”,<br />

non poteva lasciare indifferente Garibaldi, consapevole<br />

degli accordi presi con il re e con il capo del governo.<br />

Così egli protestò con una nobile lettera pubblicata sull’”Un<strong>it</strong>à<br />

d’Italia”, assumendosi tutta la responsabil<strong>it</strong>à dei concentramenti.<br />

“Miei cari amici – scrisse ai prigionieri – io vi consiglio di lasciarvi<br />

condurre e vi autorizzo a dire che siete stati chiamati<br />

a Bergamo da me.<br />

La nazione poi, non ne dub<strong>it</strong>o, vi sarà grata del vostro slancio<br />

patriottico e della vostra abnegazione”.<br />

Quindi lascia la local<strong>it</strong>à termale, raggiunge la Prefettura di<br />

Bergamo e costringe il rappresentante del governo a spedire<br />

un telegramma a Torino per chiedere il rilascio immediato<br />

dei fermati. Sostiene che Nullo e i suoi compagni hanno<br />

ag<strong>it</strong>o per conto loro.<br />

Quindi si sposta in casa del sindaco Camozzi e dal balcone<br />

si rivolge ad una folla di giovani, sub<strong>it</strong>o accorsi con bandiere<br />

tricolori non appena si era diffusa la voce sulla presenza del<br />

Generale in c<strong>it</strong>tà.<br />

Parla di Nullo e del suo arresto, la folla tumultua e al grido<br />

“Vogliamo libero Nullo”, marcia verso il palazzo prefettizio.<br />

Nullo invece, da Palazzolo era stato tradotto a Brescia<br />

la sera stessa del giorno 15 e rinchiuso nelle carceri,<br />

insieme ai tre ex ufficiali dell’eserc<strong>it</strong>o meridionale.<br />

Manoscr<strong>it</strong>to di Francesco Crispi, difensore di F. Nullo che<br />

fu arrestato per i "fatti di Sarnico":<br />

Caro Nullo<br />

Nulla dovrai rispondere alla comunicazione del Procuratore<br />

di Stato.<br />

Coraggio e pazienza<br />

3 giugno [1862 n.d.r] (martedì)<br />

Tuo sempre<br />

F. Crispi<br />

La notizia dell’arresto e della dimostrazione fatta a Bergamo<br />

la mattina del giorno 16, spinse i bresciani ad im<strong>it</strong>are l’esempio.<br />

Si improvvisa così una dimostrazione pacifica di inermi<br />

c<strong>it</strong>tadini che, dopo aver gridato “Viva Garibaldi, vogliamo<br />

Nullo” sotto le finestre del Prefetto, si recano davanti alle<br />

carceri della Pretura.<br />

A quel punto avviene l’irreparabile, perché i soldati di guardia<br />

all’ingresso del carcere cominciano a sparare e sul terreno<br />

si contano alla fine quattro morti e quattro fer<strong>it</strong>i, due<br />

dei quali gravi. Il giorno dopo Nullo viene tradotto nelle<br />

carceri di Alessandria con gli altri arrestati, ma il I° giugno i<br />

prigionieri vengono liberati con dichiarazione di non luogo<br />

a procedere “per mancanza di azione penale”. Infatti, scrive<br />

il Volpi, “non si potevano condannare quei giovani se non<br />

condannando prima Garibaldi, e Garibaldi non poteva esserlo,<br />

senza compromettere il Ministero”. E, logicamente, la<br />

Corona.<br />

Intanto a Trescore è un andirivieni di uomini pol<strong>it</strong>ici della<br />

Destra e della Sinistra.<br />

“Una prova di cattiva coscienza – scrive D.M. Sm<strong>it</strong>h – questi<br />

incontri, come quello di Brofferio e Türr che certamente<br />

portarono a Garibaldi messaggi di Rattazzi e del re”<br />

...Continua<br />

Lettera dell’avv. Andrea Parigi, Sindaco di Sarnico,<br />

inviata all’on. suo amico Camozzi Vertova, Sindaco<br />

di Bergamo, dopo i “Fatti di Sarnico” del 14 maggio<br />

1862, scr<strong>it</strong>ta in occasione dell’apertura del Parlamento<br />

allo scopo di aiutare i prigionieri che dovevano<br />

essere sottoposti al Tribunale Mil<strong>it</strong>are.<br />

“Il giorno 13 dell’andante mese, in varie riprese<br />

giungevano in paese diversi giovani sconosciuti, il<br />

cui numero totale poteva ammontare a circa sessanta.<br />

Nel mattino del giorno dopo giungeva il Colonn.<br />

Corte del segu<strong>it</strong>o del Generale Garibaldi, il<br />

quale, a nome del Generale stesso dava le più lusinghiere<br />

informazioni. La sera del 14 alle ore 10 circa<br />

dal Bresciano arriva un corpo del 22.o reggimento<br />

Fanteria che circondò il paese. A tarda sera del<br />

15 entra uno squadrone di cavalleggeri per porsi<br />

agli ordini del Sindaco e dell’Autor<strong>it</strong>à di pubblica<br />

sicurezza, mandati da Brescia. I giovani tennero un<br />

contegno dign<strong>it</strong>oso e riservato, una condotta irreprensibile.<br />

Il contegno della forza pubblica nell’adempimento<br />

al suo mandato fu abbastanza urbano<br />

e lodevole.<br />

Sarnico, li 29 maggio 1862<br />

Firmato A. Parigi”<br />

Dic. 2011 ilPorto - 23


A U G U R I<br />

a cura della Redazione<br />

A<br />

tutti il mio augurio con la certezza del mio ricordo e della mia preghiera.<br />

Il Natale porta sempre ricordi, tanti bei ricordi, anche quello della neve.<br />

E da noi invece il caldo, caldo... e quest’anno niente pioggia. Niente<br />

pioggia, niente raccolto. Ecco il dono che chiediamo a Natale...Buon Gesù<br />

mandaci la pioggia.<br />

Il Natale e l’anno Nuovo che si avvicina, mi porta a ringraziare il Signore per<br />

avermi condotto fino a questo giorno, ma a ringraziare anche voi e con particolare<br />

affetto quelli che nel silenzio e nella generos<strong>it</strong>à hanno steso la mano<br />

nel dono rendendo possibile sostenere i miei poveri. Sono tanti coloro che<br />

avete sfamato... ogni mese 62 nuclei familiari, complessivamente 395 persone<br />

fra grandi e piccoli, lascio alla mia nipote Augusta fare i conti, io mi lim<strong>it</strong>o a dire:<br />

Tutti voi siete le mani della Provvidenza di Dio che ha cura di tutti<br />

i suoi figli. Ho ora un messaggio da parte di Rosalyn una giovane mamma<br />

di 38 anni vedova e ammalata; mi dice: «I tuoi amici sono i nostri benfattori,<br />

con il loro -essere- ci donano la v<strong>it</strong>a. Noi siamo perchè loro ci sono e nonostante<br />

le loro difficoltà economiche e sofferenze della v<strong>it</strong>a diventano per noi<br />

segno che Dio non è un essere lontano, ma un Padre che si china su di noi. Che<br />

il Natale porti a tutti tante benedizioni». Di nuovo rinnovo il mio augurio e<br />

grazie di cuore. Sr. Giovanna Giupponi<br />

24 - ilPorto Dic. 2011<br />

Una carrellata di auguri<br />

Buon Natale e Felice Anno Nuovo da parte di Sr. Giovanna Giupponi<br />

Carissimi Soci A.I.D.O. e Simpatizzanti,<br />

Nell’imminenza delle festiv<strong>it</strong>à di fine anno, con il Consiglio Direttivo del nostro Gruppo A.I.D.O., di cuore<br />

porgo a tutti Voi e Famiglie il più cordiale e sincero augurio di seren<strong>it</strong>à e prosper<strong>it</strong>à per l’Anno Nuovo 2012. Colgo<br />

inoltre l’occasione per inv<strong>it</strong>arvi a partecipare alla prossima Assemblea annuale che si terrà Domenica 29 Gennaio<br />

2012 alle ore 10,00 presso l’Aud<strong>it</strong>orium Comunale (sotto il Municipio di Sarnico). Trattandosi di Assemblea elettiva,<br />

rivolgo un caloroso inv<strong>it</strong>o agli iscr<strong>it</strong>ti a proporsi per la candidatura alle elezioni onde poter formare un rinnovato Direttivo per il<br />

prossimo quadriennio, assicurando un ottimo proseguo della nostra prestigiosa Associazione. Le votazioni verranno effettuate durante<br />

l’Assemblea e proseguiranno anche nel pomeriggio dalle ore 14.00 alle ore 18.00.<br />

Nel contempo desidero richiamare la Vostra sensibile attenzione sulla necess<strong>it</strong>à di partecipare al sostegno delle spese associative, con un<br />

contributo finanziario di ent<strong>it</strong>à assolutamente libera, secondo le proprie possibil<strong>it</strong>à e lasciato, comunque, alla Vostra nota generos<strong>it</strong>à.<br />

Ringrazio anticipatamente per quanto farete, sottolineando che la nostra richiesta è indispensabile per la gestione del Gruppo, per far<br />

fronte alle iniziative ed interventi nei vari settori sociali ed educativi (scuole), allo scopo di sensibilizzare ed estendere il messaggio di<br />

solidarietà e cultura civica alla donazione.<br />

Rinnovando di cuore i migliori Auguri e certo di incontrarVi, cordialmente saluto.<br />

Il Presidente Leandro Mora<br />

Gli operatori del Centro di Primo Ascolto Parrocchiale di Sarnico<br />

e Vicariale di Villongo augurando un<br />

Sereno Natale<br />

ringraziano la comun<strong>it</strong>à di Sarnico per la sensibil<strong>it</strong>à e la continua disponibil<strong>it</strong>à<br />

a sostenere i bisogni materiali delle numerose famiglie del nostro terr<strong>it</strong>orio<br />

che sono sempre di più nelle necess<strong>it</strong>à.


La troverete in contrada anche nel periodo natalizio. Perché non dare un'occhiata?<br />

La bancarella del libro solidale<br />

augura a tutti buone<br />

feste. Un particolare ringraziamento<br />

a chi contribuisce<br />

acquistando, donando e<br />

vendendo libri.<br />

"Hai mai fatto sorridere un bambino?<br />

Non c’è sentimento che ti possa ripagare<br />

e quando ci riesci pregherai il destino<br />

che nel corso della v<strong>it</strong>a tu lo possa raccontare!"<br />

ll Presidente Marco Orefice, il Consiglio Direttivo e tutti i soci del Kiwanis del Sebino<br />

augurano ai lettori del "il Porto", alla redazione e a tutta la comun<strong>it</strong>à di Sarnico,<br />

i più sent<strong>it</strong>i auguri di Buon Natale e Felice anno Nuovo.<br />

Gli auguri dei Marinai<br />

Marinai di Sarnico<br />

augura a tutti i Soci e Simpatizzanti,<br />

L'Associazionee<br />

alle Autor<strong>it</strong>à, Mil<strong>it</strong>ari, Civili, Religiose,<br />

alla Redazione de “il Porto”ed ai suoi<br />

lettori un<br />

“Buon Natale e Felice Anno 2012”<br />

Nella foto: cerimonia per 150 anni dell’Un<strong>it</strong>à d’Italia<br />

Dic. 2011 ilPorto - 25


M U S I C A<br />

a cura di Civis<br />

L'opera compos<strong>it</strong>iva del<br />

M° Giancarlo Corna<br />

Gusto melodico volto alla massima e naturale cantabil<strong>it</strong>à<br />

Sono stati pubblicati dalla casa musicale<br />

“Edizioni Carrara” di Bergamo<br />

gli spart<strong>it</strong>i di alcune opere prodotte<br />

del Maestro Giancarlo Corna,<br />

brani di musica sacra che lo stesso ha<br />

composto dal 1996 ad oggi.<br />

La pubblicazione da parte della casa<br />

ed<strong>it</strong>rice bergamasca, attiva dal 1912 e<br />

conosciuta a livello internazionale, è indubbiamente<br />

un t<strong>it</strong>olo di mer<strong>it</strong>o che giustamente<br />

il direttore della Corale Callido<br />

vanta con orgoglio.<br />

«Ho voluto dedicare – dice il M° Corna – i<br />

brani a quelle persone che hanno rappresentato<br />

qualcosa di importante nella mia<br />

v<strong>it</strong>a. Non posso non c<strong>it</strong>are, a questo propos<strong>it</strong>o,<br />

don Giovanni Ferraroli per il quale<br />

nel 1995, registrai un’improvvisazione che<br />

int<strong>it</strong>olai “Preludiando” la trascrissi in musica<br />

e inviai il brano ai musicisti della Carrara.<br />

L’appos<strong>it</strong>a commissione di esperti la valutò<br />

r<strong>it</strong>enendola degna di essere pubblicata. Era<br />

il 2000 e il parroco don Giovanni era morto<br />

da alcuni mesi».<br />

La sua non comune padronanza tecnica<br />

improvvisativa, coltivata in anni di pratica<br />

organistica continuativa, è senza dubbio<br />

uno degli aspetti che caratterizzano la<br />

sua tecnica musicale.<br />

Una capac<strong>it</strong>à inventiva estemporanea<br />

supportata da un personale linguaggio<br />

espressivo che mette sempre a servizio<br />

della l<strong>it</strong>urgia e dei suoi r<strong>it</strong>i.<br />

Una seconda serie di brani musicali, prodotti<br />

dallo stesso M° Giancarlo Corna<br />

dal 1996 ad oggi, è stata pubblicata recentemente,<br />

ancora dalle edizioni Carrara.<br />

Si tratta di undici opere sacre e prima<br />

fra tutte, l’”Ave Maria” dedicata alla figlia<br />

Maria Elisabetta poi, “È risorto” dedicata<br />

al suo coro Callido, “Esultate” e un “Salve<br />

Regina” dedicato alla moglie Carla, “Elegia”<br />

offerta a Mons. Mario Morosini, par-<br />

26 - ilPorto Dic. 2011<br />

roco di Ghedi.<br />

Degne di nota sono anche due ”Alleluia”,<br />

uno dedicato a Mons. Francesco Beschi e<br />

l’altro al novello sacerdote don Giovanni<br />

Mongodi, e poi ancora “Vest<strong>it</strong>a di ombre”<br />

e “Momento musicale”, rispettivamente<br />

per gli amici Giacomo Ferrari e Gianni<br />

Cadei e infine il “Sanctus” e il bellissimo<br />

“Benedictus” dedicati all’attuale Parroco<br />

don Luciano Ravasio.<br />

E sarà proprio il "Benedictus" per coro<br />

e organo che verrà esegu<strong>it</strong>o nel corso<br />

della Santa Messa della notte di Natale.<br />

Trattandosi di un brano molto complesso<br />

il Maestro Corna, essendo impegnato<br />

all'organo, farà dirigere il suo coro "Callido"<br />

al Maestro Luca Belotti.<br />

Paolo Ugoletti, compos<strong>it</strong>ore e insegnante<br />

di composizione, a propos<strong>it</strong>o del brano<br />

“Pleludiando” ebbe a dire: «[...] dalle ricche<br />

sonor<strong>it</strong>à dell’organo, vediamo sorgere la<br />

drammatic<strong>it</strong>à dei temi di questa composizione,<br />

che cavalcano sulle orme di un’armo-<br />

nia sempre ricca e spumeggiante. Il solenne<br />

andamento improvvisatorio è denso di essenzial<strong>it</strong>à».<br />

Alcuni brani per organo solo e coro del<br />

M° Corna, nati per sottolineare momenti<br />

particolari della l<strong>it</strong>urgia, sono oggi esegu<strong>it</strong>i<br />

in tante chiese della nostra penisola ed<br />

anche all'estero.<br />

L'"Ave Maria" per pianoforte e soprano,<br />

dedicata alla figlia, è stata cantata nel<br />

corso della Santa Messa nel Duomo di<br />

Milano dal celebre soprano giapponese<br />

Satoko Shikama il 7 dicembre 2005, giorno<br />

del patrono Sant'Ambrogio.<br />

Il cr<strong>it</strong>ico musicale Andrea Rosa nella sua<br />

prefazione alle undici composizioni del<br />

M° Corna ha scr<strong>it</strong>to: « [...] Giancarlo Corna<br />

ha saputo trasmettere l'amore per l'arte<br />

musicale a innumerevoli allievi negli anni e<br />

anche per questo può essere posto nel novero<br />

di coloro che, con tenacia, mantengono<br />

viva più che mai la feconda civiltà musicale<br />

cui ci onoriamo di appartenere».


• CONSERVATIVA<br />

CENTRO DENTALE<br />

di Besenzoni Fausto<br />

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Dic. 2011 ilPorto - 27


Santa Cecilia 2011<br />

È<br />

toccato a Nadia Buelli il riconoscimento che il corpo musicale<br />

assegna annualmente a uno dei giovani che, per serietà,<br />

impegno e continu<strong>it</strong>à, ha offerto il proprio contributo alla<br />

nostra Banda. Un premio mer<strong>it</strong>atissimo per Nadia, 16 anni,<br />

percussionista e xilofonista, che sottolinea come non sia vero che<br />

le bande musicali sono un soggetto “vecchio” che non parla ai giovani.<br />

I dati del nostro sodalizio musicale smentiscono coloro che<br />

fanno queste affermazioni.<br />

La premiazione di Nadia da parte del presidente Alessandro Bellini,<br />

si è svolta nel corso del pranzo conviviale tenutosi domenica 27<br />

novembre presso l’agr<strong>it</strong>urismo “Cascina Oglio”, in occasione della<br />

festa di Santa Cecilia protettrice della musica, alla presenza del sindaco<br />

Franco Dometti, dell’assessore alla cultura Romy Gusmini, del<br />

presidente della pro Loco Lorenzo Bellini e ovviamente di musicisti,<br />

famigliari e sosten<strong>it</strong>ori.<br />

Le Bande Musicali sono, da sempre, espressione culturale caratteristica<br />

del terr<strong>it</strong>orio <strong>it</strong>aliano, centri di aggregazione sociale per diverse<br />

generazioni e in grado di avvicinare un vasto pubblico all’apprendimento<br />

della musica. Insieme ai cori e ai gruppi folcloristici sono<br />

inoltre parte integrante della storia popolare, eredi della grande<br />

tradizione musicale <strong>it</strong>aliana e per questo vanno opportunamente<br />

valorizzate.<br />

Contrariamente allo scorso anno quando la pioggia imperversò, la<br />

bellissima giornata quasi primaverile ha dato l’opportun<strong>it</strong>à al Corpo<br />

Musicale c<strong>it</strong>tadino di sfilare in mattinata per le vie del paese<br />

portando quel tocco di allegria che solo la banda sa offrire, prima<br />

di assistere alla Santa Messa officiata dal parroco don Luciano<br />

«Anche il 2011 è un anno estremamente pos<strong>it</strong>ivo- ha detto il presidente<br />

Bellini - la Banda ha assolto con serietà tutti gli impegni religiosi<br />

e civili che si è assunta. Da segnalare, oltre ai consueti concerti,<br />

la partecipazione ai festeggiamenti per il 150° dell’un<strong>it</strong>à d’Italia, allo<br />

spettacolo “Scior Picaprede e pescadur” e la presenza a Cameri<br />

28 - ilPorto Dic. 2011<br />

(Novara) in occasione della locale festa patronale. Notevole è stata<br />

anche l’esibizione degli ottoni del corpo musicale c<strong>it</strong>tadino in occasione<br />

della Messa in onore a Santa Cecilia e grande soddisfazione<br />

dei partecipanti infine alla bellissima g<strong>it</strong>a in Alsazia».<br />

Alla fine del suo discorso, dopo aver ringraziato tutti i bandisti e il<br />

maestro Pino Magistri, ha ribad<strong>it</strong>o il suo orgoglio di essere presidente<br />

del Corpo Musicale di Sarnico ed ha presentato la nov<strong>it</strong>à del<br />

2011. Un’idea originale che darà l’opportun<strong>it</strong>à a Giuseppe Polini di<br />

trascorrere il periodo natalizio accanto ai suoi nipotini senza l’assillo<br />

di vendere i consueti biglietti della sottoscrizione a premi. Un<br />

calendario fotografico (chiaramente virtuoso), creato con le immagini<br />

realizzate dai concorrenti del concorso fotografico “Fotografa<br />

la Banda”, recentemente vinto dalla sarnicese Daniela Zanchi che<br />

ha superato il padre Luigi e Andrea Bossola.<br />

I calendari sono in vend<strong>it</strong>a a 5 euro e sarebbe bello che ogni famiglia<br />

ne avesse uno appeso alla parete. Chi fosse interessato li<br />

può r<strong>it</strong>irare alla pro Loco, presso la scuola di Banda il giovedì sera<br />

oppure chiederli ovviamente al signor …Giuseppe Polini.<br />

Civis<br />

Nadia Buelli con il Presidente Alessandro Bellini


A S S O C I A Z I O N I<br />

a cura di Gianfranco Gaspari<br />

Natale 2011 - Capodanno 2012<br />

È<br />

passato anche quest’anno non certo felice per l’Italia nostra<br />

e per la nostra pol<strong>it</strong>ica.<br />

Allora ecco che arriva il Natale con la sua atmosfera che<br />

tutti abbraccia, credenti e non, carica di seren<strong>it</strong>à, stracolma<br />

di bontà, tutta di certezze, oscurando per il suo periodo quel gravame<br />

di disonestà, di turbolenza, di iniqu<strong>it</strong>à che sembra castigare i<br />

buoni e premiare gli iniqui. Quasi non bastasse, i disastri atmosferici<br />

impensabili che tanti hanno travolto, ucciso e lasciato senza niente.<br />

Il nostro primo augurio è per loro: che Gesù onnipotente provveda,<br />

li consoli e li benedica!<br />

A noi dia la forza e la gioia di vestire gli ignudi, di aiutare tutti i fratelli<br />

in sofferenza, perché crediamo fermamente che tutto quello<br />

che facciamo a questi “piccoli” è come se lo facessimo a Lui.<br />

Altro augurio a tutti i governanti nel mondo, perché, deposti i rancori<br />

e le l<strong>it</strong>i, si mettano a disposizione dei fratelli, perché cessino le<br />

guerre, le lotte e le morti.<br />

E Lui in questo Santo Natale benedica il nostro Papa Benedetto, il<br />

Vescovo Francesco, il Prevosto Don Luciano e tutti i consacrati e dispensi<br />

a tutti noi la sua Pace in questa nostra terra, trasformandoci<br />

in uomini di buona volontà.<br />

Sì, pace, pace a tutti gli uomini ricchi della sua buona volontà.<br />

Questo sia anche per l’anno 2012 che ,immerso nella riscoperta<br />

della nostra Fede, faccia sorgere finalmente sul mondo tutto la sua<br />

Associazione Anziani<br />

e pensionati:<br />

Natale 2011 - Capondanno 2012 - Attiv<strong>it</strong>à dell'Associazione<br />

30 - ilPorto Dic. 2011<br />

aurora di Pace.<br />

Buon Natale allora e Buon Anno a tutte le nostre Autor<strong>it</strong>à, alle<br />

nostre Associazioni e alla Comun<strong>it</strong>à di Sarnico, con un particolare<br />

pensiero agli anziani, ammalati, soli e bisognosi.<br />

Gara di scopone<br />

Come avevamo anticipato, si è svolta la gara di scopone che si è<br />

chiusa il 19 novembre scorso con questi risultati:<br />

1°classificato: coppia Belussi Ugo - Frattini Mario, premiata con un<br />

cesto di alimentari.<br />

2°classificato: coppia Perletti Costantio - Giudici Antonio, premiata<br />

con confezione di vini.<br />

A tutti gli altri partecipanti è stata offerta una bottiglia di Calepino.<br />

Tombolata pomeridiana<br />

Come preannunciato, il 25 Novembre si è svolta presso la sala comun<strong>it</strong>aria<br />

la tombolata pomeridiana che ha visto la partecipazione<br />

di una cinquantina di soci.<br />

Si sono giocate 7 part<strong>it</strong>e e sono stati distribu<strong>it</strong>i, oltre agli altri, 4<br />

premi speciali offerti dalla Concessionaria F.lli Bellini di Villongo, che<br />

hanno messo a disposizione “due revisioni auto e due bollini blu”.<br />

Si ringraziano anche tutte le altre persone che, oltre ai premi,<br />

hanno offerto la loro collaborazione per la buona riusc<strong>it</strong>a delle<br />

iniziative.


La "chioccia" con le nuove promesse<br />

Ci siamo lasciati lo scorso Giugno con un Tennis Club tinto<br />

di rosa ed oggi lo scenario non sembra mutare colore.<br />

L’avventura è continuata nell’attiv<strong>it</strong>à agonistico-amatoriale<br />

del Circolo, iscrivendo sia una squadra maschile che una<br />

femminile al Campionato Regionale Indoor per il periodo invernale.<br />

Dopo l’appassionante esibizione nella stagione primaverile (le nostre<br />

ragazze sono le Campionesse Regionali 4.6 e 4.n.c. anno 2011)<br />

e quella estiva (tenace D3 maschile e soprattutto fantastica D3<br />

femminile), la passione che ha pervaso le squadre dilettanti ha fatto<br />

crescere il numero degli “atleti” sia nella squadra maschile che in<br />

quella femminile, con l’ingresso di nuovi giocatori e giocatrici. Da<br />

sottolineare in particolare l’esaltante debutto della “nonna” Olga, la<br />

quale, in barba all’emozione, ha tranquillamente vinto un incontro<br />

di doppio contro una più agguerr<strong>it</strong>a e rodata coppia di avversarie.<br />

Mentre le ragazze hanno già praticamente superato la fase a gironi,<br />

pronte ad affrontare le prossime avversarie, i maschi stanno lottando<br />

strenuamente per poter raggiungere i risultati della nostra<br />

squadra femminile ed accedere alla fase ad eliminazione diretta.<br />

L’affermazione di questi splendidi teams ha avuto la sua logica con-<br />

La squadra di Serie A festeggia<br />

32 - ilPorto Dic. 2011<br />

Il Tennis Club Sarnico è in ascesa<br />

Un nuovo propellente lancia il Tennis Club Sarnico: l'entusiasmo<br />

Da destra: Daiana e Stefania, il duetto che ha strappato la<br />

qualifica al Guidizzolo<br />

seguenza: buona parte degli atleti ha migliorato la propria classifica<br />

FIT, mentre quasi tutte le giocatrici hanno fatto un balzo di due<br />

posizioni nella classifica FIT.<br />

Il collante di questa magnifica s<strong>it</strong>uazione è facilmente identificabile:<br />

l’ENTUSIASMO.<br />

Basta presenziare, anche per poco, sia agli allenamenti che alle competizioni<br />

per riscontrare il calore di gruppo, la simpatia nei rapporti,<br />

il reciproco sprone e, oserei dire, l’affetto che avvolge le squadre.<br />

Questo entusiasmo ha prodotto il suo risultato: per l’edizione del<br />

Campionato Indoor Provinciale - inizierà il prossimo gennaio – un<br />

nuovo “atleta” (fatti salvi problemi burocratici di trasferimento) entrerà<br />

nel gruppo, mentre un’altra socia del circolo (l’a<strong>it</strong>ante Raffaella)<br />

si è un<strong>it</strong>a alla “banda” e c’è più di un sospetto (si tratta ovviamente<br />

di un eufemismo) che altre tre ragazze vogliano giocare per<br />

e con il nostro Circolo, due delle quali sono già state coccolate da<br />

“chioccia” Olga. A questo punto (parafrasando il t<strong>it</strong>olo di un noto<br />

film) non ci resta che sorridere, confidando che la sorte, che sinora<br />

ci ha accompagnato, non muti e che non manchi il tifo entusiasta<br />

dei soci del Circolo per le prossime manifestazioni. (Ivor Volpi)<br />

Anche quest’anno l’obiettivo di rimanere in SerieA<br />

è stato raggiunto.<br />

Nonostante un girone assai difficile i nostri ragazzi<br />

non hanno trad<strong>it</strong>o le attese regalandoci una mer<strong>it</strong>ata<br />

salvezza che ci consentirà di partecipare, per<br />

il settimo anno consecutivo, all’edizione del 2012.<br />

L’inserimento dei giovani del vivaio, Bergomi Gianluca,<br />

Marini Ayrton e Marini Alessandro, nonostante<br />

le difficoltà in una competizione di così alto livello,<br />

è stato pos<strong>it</strong>ivo e ci dà speranza per il futuro che ci<br />

vedrà impegnati non solo in Serie A, ma anche nel<br />

campionato di Serie C.<br />

Grazie a tutti i nostri sosten<strong>it</strong>ori, senza il loro aiuto<br />

non sarebbe possibile partecipare a manifestazioni<br />

così prestigiose. (Fausto Marini)


Tecnologie robotiche nella<br />

palestra dell’ospedale di Sarnico<br />

Un’altra nov<strong>it</strong>à, segno del continuo processo di potenziamento<br />

in atto presso l’Ospedale di Sarnico,<br />

è la realizzazione di una palestra attrezzata con<br />

tecnologie robotiche. Una di queste è il Lokomat,<br />

un’ortesi di deambulazione che assiste, mediante un sofisticato<br />

sistema robotizzato, il movimento degli arti inferiori<br />

nel cammino e permette di aumentare le potenzial<strong>it</strong>à della<br />

riabi<strong>it</strong>azione motoria nell’amb<strong>it</strong>o del recupero della deambulazione.<br />

Un altro macchinario altamente tecnologico è il<br />

Ga<strong>it</strong> Trainer, utile nel riapprendimento di un più corretto<br />

pattern del passo.<br />

Una macchina utilizzata per la riabil<strong>it</strong>azione neuromotoria<br />

e neurologica, efficace nei casi di ictus è Erigo, un tavolo<br />

basculante con passo robotizzato che utilizza tecnologie di<br />

nuova generazione in grado di adattarsi alle esigenze dei<br />

singoli pazienti.<br />

Il Balance System Biodex è una piattaforma circolare libera<br />

di muoversi contemporaneamente in direzione anteroposteriore<br />

e latero – laterale che misura e registra l’abil<strong>it</strong>à<br />

dell’individuo di mantenere la stabil<strong>it</strong>à di fronte ad uno<br />

stress dinamico.<br />

Un'altra apparecchiatura in dotazione della nuova palestra<br />

S A N I T À<br />

a cura della dott.ssa Elena Raspini<br />

Il dott. Taveggia: «La tecnologia è fondamentale ma il livello della struttura è<br />

dato anche dalla qual<strong>it</strong>à professionale e umana dei medici e del personale»<br />

Il Ga<strong>it</strong> Trainer Il Lokomat<br />

è Somno, un sistema di acquisizione di dati cardio - respiratori<br />

e neurofisiologici con caratteristiche avanzate, ideale<br />

per l’utilizzo in amb<strong>it</strong>o riabil<strong>it</strong>ativo e per stati vegetativi.<br />

Per la riabil<strong>it</strong>azione degli arti superiori l’Ospedale di Sarnico<br />

offre due strumenti riabil<strong>it</strong>ativi all’avanguardia: Armeo, che<br />

supporta la terapia per pazienti che hanno perso (o ridotto)<br />

la funzional<strong>it</strong>à degli arti superiori a causa di danni cerebrali,<br />

neurologici, spinali, muscolari od ortopedici e Gloreha,<br />

un cyberguanto per la mobilizzazione passiva della mano.<br />

Le prime fasi della riabil<strong>it</strong>azione - soprattutto nei pazienti<br />

mielolesi o traumatizzati cranici o colp<strong>it</strong>i da stroke – sono<br />

caratterizzate da un complesso di problematiche la cui<br />

gestione è centrale per perseguire precocemente tutto il<br />

potenziale di recupero possibile, per migliorare la qual<strong>it</strong>à<br />

di v<strong>it</strong>a del paziente e dei suoi familiari e, non ultimo, per<br />

ottimizzare il suo percorso, lungo e oneroso, all’interno del<br />

sistema san<strong>it</strong>ario. La robotica in riabil<strong>it</strong>azione si inserisce in<br />

maniera qualificata e qualificante.<br />

La tecnologia è fondamentale - spiega il dr. Taveggia - ma il<br />

livello della struttura è dato anche dalla qual<strong>it</strong>à professionale<br />

e umana dei medici e del personale, due aspetti costanti<br />

nella realtà dell’Ospedale di Sarnico.<br />

Dic. 2011 ilPorto - 33


C O M U N I T À<br />

a cura di Silvano Marini<br />

lo scorso settembre sono stato ricoverato<br />

agli Ospedali Riun<strong>it</strong>i di Bergamo per un<br />

intervento chirurgico.<br />

Entrai in una stanza del reparto di cardiochirurgia<br />

dove era già ricoverato un giovane<br />

che se ne stava seduto al tavolo intento a<br />

fare le parole crociate, senza nemmeno accorgersi<br />

che un altro paziente era venuto a<br />

condividere la stanza con lui.<br />

Io, per ab<strong>it</strong>udine, cerco sempre di parlare<br />

con le persone e di stabilire un rapporto<br />

cordiale specialmente se si devono condividere<br />

alcune cose. Giunto il momento del<br />

pranzo si alzò e notai che era alto, con i capelli<br />

neri schiacciati sulla fronte, il viso cupo<br />

e sofferente. Sorridendo lo salutai e gli chiesi<br />

come si chiamasse e per quale problema<br />

fosse ricoverato. Quasi con timidezza<br />

e a bassa voce disse di chiamarsi Pietro,<br />

di essere pugliese, di avere molti problemi<br />

di salute e in attesa di essere operato alla<br />

cistifellea. Non era la prima volta che veniva<br />

ricoverato ai Riun<strong>it</strong>i di Bergamo, 18 anni<br />

prima gli era stato trapiantato il cuore di<br />

un giovane deceduto a segu<strong>it</strong>o di incidente.<br />

A quel tempo, dopo una lunga attesa, lo<br />

chiamarono dall'ospedale; era quasi notte e,<br />

considerata l'urgenza, venne trasportato da<br />

34 - ilPorto Dic. 2011<br />

Un cuore che ha un<strong>it</strong>o<br />

due famiglie<br />

Nella foto: Silvano con Pietro, il papà Rocco e Simona Zani<br />

Bari a Bergamo con un aereo mil<strong>it</strong>are e nella<br />

stessa notte, con un intervento lunghissimo,<br />

gli fu impiantato il nuovo cuore che<br />

sub<strong>it</strong>o ricominciò a battere, dandogli nuova<br />

possibil<strong>it</strong>à di v<strong>it</strong>a.<br />

Dopo una lunga degenza Pietro desiderò<br />

conoscere di chi fosse quel cuore ricevuto.<br />

Suo padre cercò notizie in mer<strong>it</strong>o e le<br />

trovò in un articolo pubblicato da L'eco di<br />

Bergamo. Il donatore era un giovane di 25<br />

anni, di nome Francesco, caduto con il parapendio.<br />

Anch'io mi presentai e gli dissi che mi chiamavo<br />

Silvano, ab<strong>it</strong>avo a Sarnico e da 56<br />

anni facevo il fotografo e che mi trovavo<br />

in ospedale per una operazione alle coronarie.<br />

Proseguendo poi nei nostri discorsi,<br />

Pietro mi chiese se da una foto in bianco e<br />

nero fosse possibile ottenerne una a colori,<br />

perchè lui ne aveva una alla quale teneva<br />

molto, specialmente se fosse stata colorata.<br />

Gli risposi che oggi con i computer si fanno<br />

con facil<strong>it</strong>à questi lavori.<br />

Pietro, abbandonando un po' la sua espressione<br />

malinconica e turbata, mi raccontò<br />

che la foto in bianco e nero era quella del<br />

povero giovane caduto con il parapendio e<br />

pubblicata all'epoca dal giornale bergama-<br />

sco, ma che a forza di tenerla con sè ed<br />

essendo stata fotocopiata più volte, era ormai<br />

tutta sciupata e il suo desiderio era di<br />

averne un'altra di buona qual<strong>it</strong>à.<br />

R<strong>it</strong>ornato a Bergamo, accompagnato dal<br />

padre Rocco, passando da viale Papa Giovanni<br />

XXIII vide la sede de "L'Eco di Bergamo";<br />

entrarono negli uffici del giornale<br />

chiedendo ciò che cercavano.<br />

L'addetto, nel sentire che si trattava di una<br />

notizia stampata sul giornale 18 anni prima,<br />

rispose che purtroppo nel tempo molti<br />

articoli venivano eliminati. Però dopo aver<br />

ascoltato le motivazioni addotte da Pietro,<br />

si attivò e in breve tempo riuscì a stampare<br />

la copia dell'articolo dell'epoca, con grande<br />

gioia di entrambi.<br />

A questo punto, incurios<strong>it</strong>o, gli chiesi se ne<br />

avesse una con sè per poter valutare la fotografia<br />

che desideravano colorare. Lui mi<br />

aprì il cassetto del comodino, prese un foglio<br />

e me lo porse; con grande sorpresa vidi<br />

che sull'articolo veniva riportato il nome<br />

del giovane, donatore di quel cuore che ora<br />

batteva nel petto di Pietro e che io avevo<br />

conosciuto. Il ragazzo infatti ab<strong>it</strong>ava a Paratico.<br />

All'epoca della morte fui proprio io a<br />

stampare le foto ricordo a colori. Lo dissi<br />

a Pietro che sub<strong>it</strong>o si commosse e anche i<br />

miei occhi erano umidi di lacrime pensando<br />

come il Signore combina le cose e guida<br />

l'uomo nelle vicende della v<strong>it</strong>a.<br />

Dissi al giovane che avrei potuto fornirgli la<br />

foto a colori che tanto desiderava ed anche<br />

metterlo in contatto con la famiglia.<br />

Il padre di Pietro, Rocco, arrivato lì poco<br />

dopo venne informato di questa meravigliosa<br />

notizia. Telefonai sub<strong>it</strong>o a Sarnico e<br />

chiesi a mia figlia di fornirmi il recap<strong>it</strong>o telefonico<br />

della famiglia Zani e di cercare in<br />

archivio la foto del povero Francesco.<br />

Avuto il numero telefonico, chiamai sub<strong>it</strong>o<br />

la famiglia; mi rispose la mamma Anna che<br />

sorpresa mi chiese il perchè della chiamata.<br />

Le spiegai che ero in ospedale a Bergamo e<br />

che il mio compagno di stanza era un giovane<br />

trentanovenne che 18 anni prima era<br />

stato trapiantato, ricevendo un cuore nuo-


vo e il cuore era proprio quello di suo figlio Francesco.<br />

Il desiderio di questo giovane barese era di avere almeno una foto<br />

a colori di suo figlio e, se possibile, un incontro con i suoi famigliari.<br />

Anna mi disse che per il momento non si sentiva pronta ad affrontare<br />

questa realtà, ma avrebbe mandato sub<strong>it</strong>o la figlia Simona.<br />

Nel pomeriggio del giorno dopo, con grande emozione da entrambe<br />

le parti, avvenne l'incontro.<br />

Parlando, Simona ci disse che fu proprio lei a convincere la madre<br />

Anna ad accettare l'espianto degli organi, perchè il fratello Francesco<br />

le aveva espresso più volte la volontà di donare i suoi organi<br />

per salvare altre v<strong>it</strong>e in caso di morte.<br />

Durante l'incontro il papà Pietro prese la mano di Simona e la pose<br />

Progetto "docce" di Roma<br />

a cura di suor Maria Carla Belussi<br />

Carissimi tutti.<br />

Nell'approssimarsi delle feste natalizie, sento la necess<strong>it</strong>à di farmi<br />

presente con questo breve scr<strong>it</strong>to per esprimervi, con i volontari<br />

che collaborano con me, i più sent<strong>it</strong>i ringraziamenti per la vostra<br />

generos<strong>it</strong>à nell’aiutare a mandare avanti il servizio d'accoglienza e<br />

docce per i senza fissa dimora a Roma.<br />

Molti di voi conoscono già questa missione di attenzione ai più<br />

poveri, ma per quanti non ne siano ancora al corrente, una breve<br />

presentazione.<br />

Per meglio capire l'importanza del servizio che offriamo a questi<br />

nostri fratelli bisogna collocarsi nella zona di Roma in cui operiamo.<br />

La local<strong>it</strong>à è il comprensorio Colle Oppio, Piazza V<strong>it</strong>torio, Santa<br />

Maria Maggiore, Stazione Termini. Il servizio è collocato presso la<br />

Parrocchia di San Martino ai Monti, locali messi a disposizione dai<br />

frati Carmel<strong>it</strong>ani.<br />

Le local<strong>it</strong>à c<strong>it</strong>ate sono punti di riferimento per quanti non hanno<br />

dove andare a dormire. La Stazione Termini, ove per tradizione e<br />

necess<strong>it</strong>à, grav<strong>it</strong>a la maggior parte dei senza fissa dimora, dista circa<br />

300 metri dal nostro servizio. Tutto questo per spiegare il grande<br />

afflusso dei poveri nei due giorni possibili che dedichiamo a loro.<br />

In concreto, come si svolge il nostro servizio?<br />

Abbiamo dovuto scegliere due giorni (martedì e mercoledì), aggiungere<br />

altri giorni sarebbe materialmente impossibile, per l'esiguo<br />

numero dei volontari e per la spesa che comporta tale servizio.<br />

Riusciamo a soddisfare la richiesta di 100 persone al giorno.<br />

Il giorno prima dello svolgimento del servizio, alcuni volontari preparano<br />

tutta la biancheria ed ab<strong>it</strong>i pul<strong>it</strong>i (spesso la biancheria che i<br />

poveri hanno addosso non è riutilizzabile). I giorni di servizio effettivo<br />

iniziano molto presto. Alle ore 6 alcuni di noi sono già sul posto<br />

e quando arriviamo ci sono già molte persone che attendono in<br />

fila. Con un minimo di ordine si fanno entrare, quattro o cinque<br />

per volta, si accolgono e quindi si inv<strong>it</strong>ano ad andare nel reparto<br />

docce, intanto si prepara tutto il cambio necessario perché possano<br />

rivestirsi decentemente. Abbiamo anche attivato un servizio di<br />

colazione con caffè, thè, latte, biscotti o paste che i commercianti<br />

del vicinato ci offrono a questo scopo. Tutto questo per dirvi che<br />

fare del bene ha anche un costo e come lo risolviamo ?<br />

1 Con il vostro aiuto<br />

2 Per la biancheria e prodotti d'igiene, con fondi di magazzino<br />

concessi a prezzo stracciato dai commercianti.<br />

sul petto del figlio dicendole: «Senti, questo è il cuore di tuo fratello<br />

che da 18 anni batte nel petto di mio figlio. GRAZIE!». Per la commozione<br />

i presenti piansero e io che ero stato l'artefice dell'incontro,<br />

immortalai tutto scattando delle fotografie.<br />

Alla fine dissi a Pietro, a suo padre e a Simona: «Questo non è un<br />

traguardo, ma l'inizio di un'amicizia speciale, cara a tutti».<br />

Pietro è stato operato qualche giorno dopo; purtroppo nella fase<br />

post-operatoria sono sorti altri problemi e si trova tuttora in ospedale,<br />

assist<strong>it</strong>o dai famigliari.<br />

Simona si è recata ancora a fargli vis<strong>it</strong>a perché Pietro è come un<br />

fratello e quel cuore che batte unisce le due famiglie. Grazie Signore,<br />

tu solo guidi i passi e la v<strong>it</strong>a dei tuoi figli che ami e che ti amano.<br />

3 Con attiv<strong>it</strong>à di mercatini, mostra mercato, preparati ed allest<strong>it</strong>i da<br />

un gruppo di bergamaschi residenti a Roma.<br />

4 Con qualche offerta di benefattori che vengono a conoscenza<br />

dell'attiv<strong>it</strong>à.<br />

Viviamo come tutte le realtà che si occupano di solidarietà in un<br />

momento di tanta incertezza e precarietà, poichè la v<strong>it</strong>a diventa<br />

difficile per tutti e sono sempre meno le persone che dedicano<br />

tempo e attenzione a queste realtà.<br />

Però non ci scoraggiamo perché sono certa che il Signore e la Vergine<br />

Santa ci accompagnano e ci danno coraggio per continuare.<br />

Per me in modo particolare, sento che rispondo pienamente alla<br />

vocazione a cui sono chiamata nella famiglia monfortana.<br />

Montfort dice alle sue figlie: "non abbandonate mai i poveri". Quando<br />

nella sua v<strong>it</strong>a di missionario, dopo una giornata di predicazioni<br />

rientra nella canonica presso cui era osp<strong>it</strong>e, per la strada incontra<br />

un povero mezzo moribondo, se lo carica sulle spalle e rientrando<br />

bussa alla porta dicendo "apr<strong>it</strong>e a Gesù Cristo".<br />

Ecco perché continuo a credere di essere sulla buona strada e del<br />

resto è Gesù stesso che ci dice: "quello che fate al più piccolo dei<br />

miei fratelli lo avete fatto a me".<br />

A voi che con me contribu<strong>it</strong>e a dire sì a quanto ci dice Gesù, non<br />

posso che esprimervi tutta la mia riconoscenza con la preghiera<br />

e con I'affetto, ma soprattutto un grande grazie da parte di tante<br />

persone che possono vivere con più dign<strong>it</strong>à grazie alla vostra generos<strong>it</strong>à.<br />

Il Natale sia per tutti un momento di tanta seren<strong>it</strong>à e gioia<br />

poiché ogni giorno contribu<strong>it</strong>e a far rinascere Cristo nei poveri.<br />

Con affetto e riconoscenza<br />

Dic. 2011 ilPorto - 35


E V E N T I<br />

Gli auguri dall'Avis Sarnico<br />

e Basso Sebino<br />

a cura del presidente V<strong>it</strong>torio Marconi<br />

Presentato il libro "Donare è amare e chi ama dona"<br />

E martedì 27 dicembre risate in bergamasco: c'è la Crazy col derby dè l'Oi<br />

L’Avis Sarnico e Basso Sebino nel rivolgere a tutti i migliori auguri per le prossime Festiv<strong>it</strong>à Natalizie e di Capodanno,<br />

inv<strong>it</strong>a i donatori di sangue e i simpatizzanti ad assistere alla commedia dialettale “Brèsa - Atalanta<br />

ol derby dè l’Oi”, presentata dalla “Crazy Company” di Sarnico, che si terrà martedì 27 dicembre alle ore<br />

20.30 presso il Cine Teatro Junior.<br />

Al termine della manifestazione il Gruppo Giovani dell’Avis sarà lieto di offrire ai partecipanti panettone,<br />

pandoro e vin brulé.<br />

Il “Centro culturale Sebinia” di Sarnico ha osp<strong>it</strong>ato, sabato 17 dicembre, la presentazione del libro di Mario Dometti “DONARE E’<br />

AMARE e chi ama dona”, dedicato al 50° anniversario di fondazione della locale sezione Avis.<br />

Erano presenti: il sindaco rag. Franco Dometti, l’assessore alla Cultura e vice sindaco sig.na Romy Gusmini, l'assessore all'ambiente della<br />

Comun<strong>it</strong>à Montana e sindaco di Foresto Sparso, Gennaro Bellini e il direttore san<strong>it</strong>ario Avis dott. Giovanni Paris, che sono intervenuti<br />

con appropriate parole di circostanza. Buona l’affluenza di pubblico, soprattutto donatori di sangue.<br />

Le relatrici, dott.ssa Claudia Mangili, caposervizio de “l’Eco di Bergamo” e prof.ssa Margary Frassi, giornalista della stessa testata, hanno<br />

spiegato che il libro riassume gli avvenimenti più importanti e rievoca le figure più significative della storia cinquantennale della sezione<br />

Avis Sarnico e Basso Sebino, che ha dato ottimi risultati e continua, nella tradizione consolidata, in questa grande e mer<strong>it</strong>oria attiv<strong>it</strong>à di<br />

volontariato.<br />

In memoria dei presidenti defunti e raffigurati nella copertina del libro, erano presenti la signora Cinzia Branchini, vedova del prof. Giorgio<br />

Arezio, il dott. Cesare Preti, nipote del dott. Giovanni Preti e la signora Osvalda Manfredi, vedova del dott. Serafino Tambuscio.<br />

A loro, cui va il ringraziamento per la significativa partecipazione, è stato fatto omaggio di copia del libro con dedica particolare dell’autore.<br />

Nel corso della presentazione del libro la figlia dell'autore, Benedetta, e la nipotina Francesca Chiara hanno letto alcuni passi significativi<br />

mentre il "cantore" di Sarnico, G. Franco Gaspari, ha rec<strong>it</strong>ato la sua poesia in dialetto, presente anche all’interno del libro, dedicata ai 50<br />

anni di AVIS.<br />

Il prezioso lavoro che ha impegnato l'autore per diversi mesi, ha ottenuto unanimi consensi e apprezzamenti per il valore anche storico<br />

dell'opera a cui hanno contribu<strong>it</strong>o diversi sponsor.<br />

Il Comune di Sarnico l’ha inclusa tra i “Quaderni della Biblioteca”.<br />

A nome dell’Avis di Sarnico, il Presidente V<strong>it</strong>torio Marconi ha infine ringraziato il prof. Mario Dometti per aver realizzato un lavoro unico<br />

nella storia dell’Avis, che resterà a perenne testimonianza dei tanti donatori che dimostrando negli anni grande spir<strong>it</strong>o di solidarietà e<br />

altruismo, hanno contribu<strong>it</strong>o a salvare diverse v<strong>it</strong>e umane.<br />

36 - ilPorto Dic. 2011


Nozze di diamante<br />

per Giuseppe e Concetta<br />

E V E N T I<br />

A cura di Sabrina De Nardi<br />

Si sono sposati l'1 dicembre 1951 a Forenza in provincia di Potenza<br />

Nipoti, pronipoti, figlie, generi, parenti ed<br />

amici si uniscono alla felic<strong>it</strong>à di Giuseppe<br />

e Concetta Saluzzo nel ricordare<br />

quel primo dicembre 1951, giorno in cui si celebrò<br />

il loro matrimonio.<br />

Da allora sono passati sessant'anni ed oggi li vogliamo<br />

ringraziare per essere stati un esempio<br />

per tutti di come l'AMORE sia il vero motore<br />

per camminare insieme sulla strada della v<strong>it</strong>a.<br />

60 anni di matrimonio! Quanta strada!<br />

Anche dalla redazione de "il Porto" carissimi<br />

Giuseppe e Concetta, vi giungano le più<br />

affettuose felic<strong>it</strong>azioni per le vostre nozze<br />

di diamante, con la certezza che la vostra<br />

unione è ben più preziosa della pietra che<br />

la rappresenta. CVS<br />

Dic. 2011 ilPorto - 37


T R A D I Z I O N I<br />

a cura di nonna Olga Giudici<br />

Il Presepe è il simbolo per eccellenza del Santo Natale<br />

Facciamo spazio al Presepe<br />

“Il presepe è qualcosa di molto semplice, che tutti i bambini capiscono. E’ composto magari da molte figurine<br />

disparate, di diversa grandezza e misura: ma l’essenziale è che tutti in qualche modo tendono e guardano<br />

allo stesso punto, alla capanna dove Maria e Giuseppe, con il bue e l’asino, attendono la nasc<strong>it</strong>a di Gesù<br />

e lo adorano nei primi momenti della sua nasc<strong>it</strong>a” (Card. Martini).<br />

Prendendo spunto dalle belle parole del Card. Martini<br />

quest’anno sono stata ancora più invogliata ad allestire il Presepe<br />

in casa quale vero simbolo del S. Natale.<br />

Ho coinvolto i miei nipotini facendo spazio, oltre che nel<br />

mio cuore, anche nella mia casa, spostando mobiletti, poltrone e<br />

soprammobili per aprire le porte al Salvatore e preparargli la culla.<br />

38 - ilPorto Dic. 2011<br />

Prendere dalla soff<strong>it</strong>ta gli scatoloni e r<strong>it</strong>rovare la capanna, le pecorelle,<br />

gli alberelli e le statuine, mi ha aiutata a spiegare ai nipotini<br />

quanto è grande l’amore di Dio per ogni uomo. Se qualcuno poi è<br />

riusc<strong>it</strong>o a conservare le sue vecchie statuine di quand’era bambino<br />

e costruisce il Presepe ora che è diventato nonno, trova un modo<br />

speciale per parlare ai propri nipoti delle persone care che non ci<br />

sono più e con le quali si sono costru<strong>it</strong>i tanti Presepi.<br />

E’ bello ripetere loro la storia di ogni singola statuina così come<br />

ci è stata tramandata e raccontare con quanta cura anche la loro<br />

mamma la poneva nel Presepe così come ora stanno facendo loro.<br />

Per alcuni giorni ogni casa ha un centro diverso e speciale: davanti al<br />

Presepe si può dire insieme una preghiera, fare un segno di croce,<br />

un saluto, rec<strong>it</strong>are una poesia…<br />

Cap<strong>it</strong>a poi che il Presepe si presti ad utilizzi un po’ più “profani”:<br />

quante volte, infatti, le stradine, le caverne e le montagne sono state<br />

irresistibili attrazioni per Barbie, macchinine o soldatini…è bello<br />

anche così!<br />

Ecco perché il Presepe mer<strong>it</strong>a di essere presente nelle nostre case:<br />

ci inv<strong>it</strong>a a pensare, a pregare, a dialogare e soprattutto a star bene<br />

insieme e vivere un Natale cristiano.<br />

Che Gesù Bambino porti a tutte le famiglie ogni bene!<br />

Generazioni diverse si sono alternate davanti al "Presepe". Le persone cambiano ma le statuine sono sempre le stesse.


L’è sà l’Immacolata e per töcc l’è tradissiù<br />

das de fà per preparà ol presépio in chèl cantù<br />

de la cà piö bèl per fa per Te ol so figürù:<br />

töcc i la spèta e i me neudì i la arda coi lacrimù.<br />

Che bèl: San Giosep e la so Madonina<br />

e ‘n mès Lü picinì co le manine spalancade per brasat fò,<br />

apéna sura la stéla töta illuminada<br />

e zò ‘n del prat le statüine la capanna a ardà.<br />

Ma ghéla amò ‘sta üsansa dè salvà?<br />

‘n ‘sto mond pié de béghe e adoma i fradèi a copà<br />

e fra nòter an gh’à fresa e cor i regai a comprà:<br />

sé, gh’è la crisi, ma ergü ai poarecc i gh’à dè pensà!<br />

Al so mia che tép per Nedal al farà<br />

'ntat basta begà perché ol sul ‘n del cör li scioperà<br />

e Te picinì, padrù del mond, dal presépio amò arda zò<br />

dam a töcc la pace e ü cör pié de buna olontà.<br />

Gh’è la crisi forta ‘n töt ol mond a fam patì,<br />

ma i è i om de ‘n cö a tirala longa amo ü falì;<br />

Signur del me presépio öna grassia nòter an t’à domanda:<br />

donsa töcc la ma per fa öna cadena sensa fì per sèmper ‘n bé cambià!<br />

G. Franco Gaspari<br />

Ol me presépio<br />

Dic. 2011 ilPorto - 39


D A L C O M U N E<br />

a cura di Sara Venchiarutti<br />

Ufficio Stampa del Comune<br />

Carissimi c<strong>it</strong>tadini, ringrazio la Direzione de "il Porto" per l’opportun<strong>it</strong>à<br />

che mi viene offerta ogni anno di rivolgermi a<br />

tutti voi in occasione delle festiv<strong>it</strong>à natalizie.<br />

Un altro anno è passato, un anno certamente difficile per<br />

tanti, che però ci r<strong>it</strong>rova qui, ancora tutti insieme, per festeggiare il<br />

Santo Natale.<br />

Anche durante quest’anno che ci sta lasciando, abbiamo fatto del<br />

nostro meglio, sicuramente con tanto impegno, per continuare ad<br />

amministrare con scrupolo ed attenzione, cercando come sempre<br />

di rendere migliori i servizi ed in generale la nostra c<strong>it</strong>tadina.<br />

Grazie alla disponibil<strong>it</strong>à della Direzione, sulle pagine de "il Porto"<br />

abbiamo voluto tenervi informati su quanto stiamo facendo e su<br />

quanto si ha in animo di fare per la nostra c<strong>it</strong>tadina.<br />

Sarnico è un paese bellissimo, lavoriamo tutti insieme per renderlo<br />

ancora migliore. Noi, per quanto ci compete, ce la metteremo tutta.<br />

L’augurio per il prossimo anno è quello di continuare ad essere<br />

fiduciosi ed ottimisti, cercando di superare le difficoltà con quella<br />

caratteristica che non ci manca, la tenacia, e poter così vivere con<br />

tranquill<strong>it</strong>à gli impegni lavorativi e con seren<strong>it</strong>à i momenti famigliari.<br />

Il mio augurio più caro, più sent<strong>it</strong>o e più sincero vada a tutti voi, cari<br />

c<strong>it</strong>tadini, alle vostre famiglie ed ai vostri figli.<br />

Un affettuoso e sent<strong>it</strong>o augurio di buon Natale a don Luciano,<br />

parroco ed amico, ai sacerdoti, ai religiosi ed a tutti i collaboratori<br />

della Parrocchia, alle forze dell'ordine ed a tutte le associazioni che<br />

operano sul nostro terr<strong>it</strong>orio.<br />

Buon Natale e felice Anno Nuovo.<br />

Un abbraccio forte dal vostro Sindaco<br />

Franco Dometti<br />

Gli auguri del Sindaco<br />

«Sarnico è un paese bellissimo... lavoriamo<br />

tutti insieme per renderlo ancora migliore»<br />

40 - ilPorto Dic. 2011


Sarnico serve ai giovani un futuro<br />

“su un piatto d’argento”<br />

I<br />

giovani e il mondo del lavoro. Un binomio difficile, soprattutto in<br />

momenti di recessione economica, come quelli che sta attraversando<br />

il nostro paese.<br />

La nostra amministrazione comunale, sempre in movimento<br />

per quanto riguarda l’attenzione alle nuove generazioni, ha quindi<br />

pensato di proporre, per l’anno scolastico 2012/2013, un nuovo<br />

indirizzo professionale dell’Ist<strong>it</strong>uto Serafino Riva, che aiuti i ragazzi<br />

ad avvicinarsi alla realtà del terziario, in forte sviluppo sul terr<strong>it</strong>orio<br />

Sebino. Una decisione condivisa all’unanim<strong>it</strong>à anche da tutte le altre<br />

amministrazioni rivierasche, oltre che dalla Comun<strong>it</strong>à Montana<br />

dei Laghi Bergamaschi.<br />

Sarnico avvierà quindi un ist<strong>it</strong>uto professionale alberghiero dedicato<br />

ai servizi per l’enogastronomia e l’osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à alberghiera: un<br />

ist<strong>it</strong>uto che potrà formare i nuovi albergatori e ristoratori, responsabili<br />

di agr<strong>it</strong>urismi, bed and breakfast, cantine v<strong>it</strong>ivinicole e,<br />

perché no, i grandi chef del domani. Senza dimenticarsi di coloro<br />

che desiderano proseguire il percorso di studi post-diploma: l’alberghiero<br />

consentirà infatti una preparazione idonea all’iscrizione<br />

univers<strong>it</strong>aria.<br />

Insomma l’ist<strong>it</strong>uto sarnicese mira a formare personale altamente<br />

qualificato nei diversi settori dell'industria alberghiera e del turismo,<br />

con competenze tecniche, economiche e normative<br />

nelle filiere dell’enogastronomia e dell’osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à alberghiera, nei cui<br />

amb<strong>it</strong>i interviene in tutto il ciclo di organizzazione e gestione dei<br />

servizi.<br />

I giovani diplomati potranno, da un lato, riscontrare una maggiore<br />

facil<strong>it</strong>à di inserimento lavorativo in un terr<strong>it</strong>orio a forte espansione<br />

turistica come il nostro mentre dall’altro potranno contribuire allo<br />

sviluppo e alla promozione della zona del Sebino come zona di un<br />

turismo di qual<strong>it</strong>à.<br />

Il nuovo indirizzo prevede un biennio comune in cui gli studenti,<br />

oltre allo studio delle discipline di base, intraprendono lo studio<br />

degli aspetti generali dell’enogastronomia, dei servizi di sala e di<br />

vend<strong>it</strong>a e dell’accoglienza turistica.<br />

Nel secondo biennio invece gli studenti acquisiscono oltre alle abil<strong>it</strong>à<br />

e conoscenze generali, anche le competenze tecniche, economiche<br />

e normative dell’articolazione prescelta. Il quinto ed ultimo<br />

anno gli studenti sostengono l’Esame di Stato conclusivo.<br />

«Tutti i comuni del Basso Lago d’Iseo- ha precisato la nostra Vice Sindaco-<br />

sono particolarmente interessati a lanciare questo nuovo indirizzo<br />

che su un terr<strong>it</strong>orio come il nostro, fortemente ad espansione turistica,<br />

lascia intravedere importanti sbocchi lavorativi per i nostri giovani.<br />

La nostra realtà è fatta di alberghi, ristoranti, agr<strong>it</strong>urismi, bed and breakfast,<br />

agenzie di informazioni turistiche: insomma, si propone di incrementare<br />

questa vocazione, convinta che nel prossimo futuro il turismo<br />

farà la parte del leone in questa zona. Dobbiamo renderci conto che<br />

il Basso Sebino non è più soltanto il regno delle guarnizioni bensì un<br />

terr<strong>it</strong>orio con una vocazione chiara nel terziario. Ecco perché abbiamo<br />

deciso tutti insieme di formare una nuova generazione affinchè svolga<br />

questo lavoro in maniera qualificata e appassionata, senza perdere il<br />

contatto con il proprio terr<strong>it</strong>orio».<br />

Il nuovo ist<strong>it</strong>uto verrà osp<strong>it</strong>ato all’interno dell’edificio scolastico del<br />

Serafino Riva: le lezioni teoriche si svolgeranno nelle aule del Riva<br />

mentre i laboratori e tutta la parte pratica si terranno in un nuovo<br />

complesso che verrà realizzato dietro all’ist<strong>it</strong>uto con una cucina<br />

professionale ed una sala vera e propria.<br />

Per maggiori informazioni è possibile consultare il s<strong>it</strong>o dell’ist<strong>it</strong>uto<br />

Serafino Riva www.ist<strong>it</strong>utoriva.<strong>it</strong>, dove è consent<strong>it</strong>a anche la preiscrizione<br />

telematica.<br />

Dic. 2011 ilPorto - 41


Tutto il Basso Sebino al taglio<br />

del nastro del “Battello”<br />

"Un lavoro, una casa; un futuro". Un'altra sfida vinta dalla Cooperativa<br />

Ogni volta che vengo al Battello respiro<br />

qualcosa di diverso: un’atmosfera<br />

e un calore che vanno oltre l’affetto,<br />

la solidarietà, la condivisione. Al Battello<br />

si respira proprio l’amore: l’amore per gli<br />

altri.<br />

E’ con queste parole che il nostro Sindaco<br />

ha commentato lo scorso 3 dicembre l’inaugurazione<br />

della nuova sede della cooperativa<br />

Il Battello.<br />

Una folta platea composta da tutti i Sindaci<br />

e dagli amministratori del Basso Sebino, da<br />

autor<strong>it</strong>à religiose, volontari, collaboratori e<br />

anche da tanti c<strong>it</strong>tadini ha assist<strong>it</strong>o alla benedizione<br />

di Don Luciano Ravasio e al taglio<br />

del nastro, per poi vis<strong>it</strong>are le sale della nuova<br />

struttura, respirando con piacere il grande<br />

spir<strong>it</strong>o solidaristico alla base di questo nuo-<br />

42 - ilPorto Dic. 2011


vo edificio.<br />

«Devo confessare che, quando ho proposto a tutti i Sindaci<br />

del Basso Sebino di supportare, anche economicamente,<br />

questo importante progetto - ha continuato il nostro<br />

primo c<strong>it</strong>tadino- non ho avuto alcun bisogno di convincerli<br />

o persuaderli: i Sindaci hanno condiviso da sub<strong>it</strong>o l’iniziativa,<br />

dimostrandosi entusiasti e coinvolti, così come sempre<br />

fanno quando c’è bisogno di condividere iniziative a favore<br />

del sociale.<br />

E oggi possiamo davvero toccare con mano l’util<strong>it</strong>à di questa<br />

iniziativa: l’inaugurazione di questa nuova struttura è<br />

davvero un evento importante, il nostro Battello può con-<br />

tinuare a navigare, aiutando sempre più persone e divenendo<br />

sempre più una struttura utile e fondamentale non<br />

solo per Sarnico ma per tutto il nostro terr<strong>it</strong>orio».<br />

Grande commozione anche nel discorso della Presidente<br />

della Cooperativa Carmen Vigani: «E’ stata una grande<br />

sfida per la nostra cooperativa, come scrisse il nostro<br />

progettista-volontario Sergio Berlendis, quando l’anno<br />

scorso sottopose il corposo ed ambizioso piano di lavoro<br />

all’attenzione degli amministratori pubblici, nostri partner<br />

finanziatori, ma soprattutto persone che hanno creduto<br />

nella bontà dell’iniziativa.<br />

Quando i bisogni sono reali si toccano con mano giorno<br />

per giorno, si fanno pressanti, timori e t<strong>it</strong>ubanze passano in<br />

secondo piano, lasciando che siano l’ottimismo e la fiducia<br />

a prevalere. Così è stato per noi, pur tra le tante difficoltà<br />

che ha comportato la realizzazione di un’opera di questo<br />

genere.<br />

Ancora una volta privato e pubblico hanno dato prova di<br />

capac<strong>it</strong>à di collaborazione, nel comune intento di rispondere<br />

ai bisogni di lavoro e di ab<strong>it</strong>azione di tante persone<br />

che vivono gravi s<strong>it</strong>uazioni di disagio e che faticosamente<br />

cercano di superarle».<br />

Un breve saluto è arrivato anche dal Presidente della Comun<strong>it</strong>à<br />

Montana dei Laghi Bergamaschi Simone Scaburri,<br />

presente all’inaugurazione: «Condividere con gli altri Comuni<br />

la scelta di sposare questo progetto è stato davvero<br />

semplice. Mi rendo conto oggi che l’entusiasmo con cui<br />

tutti i collaboratori del Battello ci avevano descr<strong>it</strong>to questa<br />

iniziativa si è tradotto in tempi brevissimi in una struttura<br />

assolutamente utile per tutta la nostra area, oltre che esteticamente<br />

notevole.<br />

Non posso che augurarmi che il nostro terr<strong>it</strong>orio continui<br />

a lavorare in questa direzione».<br />

Tutti i presenti alla cerimonia del taglio del nastro, che è<br />

stato tagliato tra l’entusiasmo generale dai ragazzi della cooperativa,<br />

hanno potuto ammirare, al primo piano, i lavori<br />

creati all’interno della bottega del vetro: cornici, orologi,<br />

specchi, termometri, bomboniere, orecchini, collane e tanta<br />

oggettistica per Natale hanno infatti stup<strong>it</strong>o tutti in un<br />

clima di entusiasmo, condivisione e grande solidarietà.<br />

Dic. 2011 ilPorto - 43


La nuova pista ciclopedonale prende forma<br />

Collegherà il Lido Nettuno al Comune di Predore<br />

Sono part<strong>it</strong>i nei giorni scorsi i lavori di realizzazione della<br />

pista ciclopedonale che collegherà il Lido Nettuno fino<br />

al Comune di Predore.<br />

Si tratta di oltre 1 km di pista ciclopedonale particolarmente<br />

importante perché, oltre a proseguire il lavoro dell’amministrazione<br />

per rendere tutta la c<strong>it</strong>tadina sarnicese a misura<br />

di pedoni e ciclisti, trasforma un’area pericolosa del paese, da<br />

punto di vista viabilistico, in una zona completamente riqualificata<br />

che potrà essere goduta da tutti, c<strong>it</strong>tadini, turisti e amanti<br />

dello sport, in totale sicurezza.<br />

La pista, come detto, sarà lunga oltre un km e avrà una larghezza<br />

minima di 2.5 metri, in modo da consentire la doppia<br />

circolazione sia per i pedoni che per le biciclette. Tutti i punti<br />

attraversati dalla nuova pista garantiranno la massima sicurezza,<br />

anche quelli che attualmente risultano particolarmente stretti,<br />

grazie alla preziosa collaborazione tra l’amministrazione e numerosi<br />

privati che hanno consesso l’utilizzo pubblico di parte<br />

delle loro proprietà che si affacciano proprio sulla nuova pista<br />

ciclopedonale.<br />

Sul tratto di pista verranno create alcune nuove aree di sosta<br />

fronte lago, in alcuni casi riqualificando (come nel caso del tratto<br />

in local<strong>it</strong>à Cocca ) zone attualmente inutilizzate e in forte<br />

stato di degrado. A disposizione di tutti quindi ci saranno nuove<br />

Continuano le iniziative natalizie in piazza<br />

44 - ilPorto Dic. 2011<br />

aree verdi attrezzate con panchine, fontanelle e altri elementi di<br />

arredo per permettere a tutti di godere di alcune zone particolarmente<br />

suggestive, soprattutto per il meraviglioso panorama<br />

sul Sebino.<br />

«L’importanza di questi lavori- ha sottolineato il nostro Sindaco- è<br />

davvero molteplice: da un lato quest’opera ci consente di proseguire<br />

il nostro sforzo per rendere Sarnico una c<strong>it</strong>tadina sostenibile<br />

e quindi facilmente percorribile a piedi o sulle due ruote: arrivano<br />

infatti a 9 i km di pista ciclopedonale realizzati dalla nostra amministrazione<br />

in questi anni; dall’altro lato ci permette di continuare<br />

anche il nostro lavoro a favore della sicurezza, rendendo alcuni<br />

punti attualmente pericolosi della zona verso Predore totalmente<br />

sicuri, sia per chi decide di passeggiare nella zona a lago o chi invece<br />

preferisce utilizzare la bicicletta; per ultimo, ma non per importanza,<br />

con questi lavori contribuiamo a sostenere la filosofia che<br />

ha guidato le nostre scelte in questi anni, ovvero la riqualificazione<br />

dell’intero paese, con un’attenzione particolare per il recupero delle<br />

aree verdi e per la promozione delle zone non proprio centrali della<br />

nostra c<strong>it</strong>tadina».La nuova pista ciclopedonale, che dovrebbe<br />

essere pronta per la primavera 2012, sarà dotata di un nuovo<br />

impianto di illuminazione ad hoc con pali ad ottica stradale e<br />

sarà di colore rosso, in conform<strong>it</strong>à con le altre piste realizzate<br />

negli anni passati.<br />

Ci sono tanti eventi in programma nella nostra c<strong>it</strong>tadina per le festiv<strong>it</strong>à natalizie.<br />

Il Villaggio di Natale allest<strong>it</strong>o dall’amministrazione, dalla Pro Loco e dalle tante associazioni coinvolte<br />

propone infatti molti nuovi eventi che si svolgeranno nelle prossime giornate sotto la tensostruttura<br />

di Piazza Umberto I.<br />

Dopo le letture animate, lo spettacolo di Santa Lucia e le numerose esibizioni sportive delle scorse giornate<br />

infatti, c’è ancora posto per iniziative per tutti i gusti.


Nei giorni prima di Natale il fil rouge del calendario di manifestazioni sarà la musica: si parte dai Canti di<br />

Natale del 22 <strong>Dicembre</strong> con il Baby Chorus Effatà, per proseguire con la musica tradizionale dei Bagheter il<br />

giorno seguente, fino alle note del Corpo Musicale c<strong>it</strong>tadino che allieteranno la vigilia in piazza.<br />

Il 30 dicembre invece l’appuntamento è per tutti i più piccoli: torna infatti, come nel 2009, il divertentissimo<br />

“ Rabattabaratto”, il mercatino dei ragazzi organizzato dall’amministrazione comunale. I bambini e ragazzi<br />

partecipanti potranno esporre giocattoli, libri, fumetti, disegni, album di figurine, pupazzi, peluche e in generale<br />

qualsiasi oggetto o qualsiasi cosa vogliano scambiare o vendere.<br />

Anche se gli organizzatori incoraggiano naturalmente ogni forma di baratto o di scambio, i prodotti che i<br />

bambini esporranno potranno essere liberamente venduti, con un’unica condizione: per ogni oggetto esposto<br />

la richiesta non deve superare i 10 €.<br />

Ma le manifestazioni non terminano con il 2011. In calendario per il 5 gennaio del nuovo anno la Lunga<br />

Notte dei saldi invernali con apertura serale dei negozi: oltre allo shopping conveniente si potranno passare<br />

parecchie ore (dalle 17 fino alle 24) in compagnia con l’animazione del gruppo Cicia Oe e la musica di Dj<br />

Edo. Senza dimenticarsi l’ormai ricorrente appuntamento con la sfilata delle Befane!<br />

Il 15 gennaio inoltre non mancheranno i festeggiamenti per il nostro patrono San Mauro e il tradizionale<br />

concerto del corpo musicale c<strong>it</strong>tadino al Cine Junior di Sarnico.<br />

Dal comune un aiuto per i nostri amici animali<br />

I<br />

migliori amici dell’uomo, i cani, e<br />

i felini più diffusi in Italia, i gatti,<br />

sono al centro delle attenzioni<br />

della nostra amministrazione comunale<br />

che ormai da qualche anno<br />

si prende cura dei nostri amici a 4<br />

zampe.<br />

In collaborazione con la sezione di<br />

Brescia dell’OIPA (l’organizzazione<br />

internazionale della protezione<br />

animali) la nostra amministrazione<br />

si è infatti presa cura di un centinaio<br />

di gatti che vivevano in colonie<br />

in Via Lombardia, in Via Faletto, in<br />

Via Predore, in via Caverniga e in<br />

Via dei Mille: ha riconosciuto le co-<br />

lonie per identificarle e localizzarle<br />

e soprattutto ha offerto un contributo<br />

per permettere ai preziosissimi<br />

volontari di sterilizzare i felini.<br />

In tutto, dal 2009, sono stati aiutati<br />

ben oltre 100 gatti: ogni settimana<br />

i volontari dell’OIPA, in collaborazione<br />

con l’Assessore Cadei, controllano<br />

le colonie per verificare<br />

che gli animali godano di ottima<br />

salute, come prevede la legge.<br />

A tal propos<strong>it</strong>o, se qualche c<strong>it</strong>tadino<br />

volesse segnalare la presenza di<br />

una colonia vicino alla propria ab<strong>it</strong>azione<br />

può contattare i volontari<br />

al numero 34771871134.<br />

Ma l’attenzione non è rivolta solo<br />

al mondo felino bensì anche ai cani.<br />

Su proposta della Comun<strong>it</strong>à Montana<br />

dei Laghi bergamaschi infatti<br />

il nostro Comune si doterà di un<br />

lettore di microchip per il riconoscimento<br />

di cani abbandonati o<br />

scappati dai padroni: con questo<br />

apparecchio, che sarà disponibile<br />

a partire dalle prossime settimane<br />

presso l’ufficio della Polizia Municipale,<br />

sarà possibile risalire all’ident<strong>it</strong>à<br />

del proprietario dell’amico a 4<br />

zampe. Inoltre, tutti coloro che dai<br />

prossimi mesi adotteranno un cagnolino<br />

a cui, come previsto dalla<br />

legge per i cani acquistati dopo il<br />

2004, avranno inser<strong>it</strong>o un microchip,<br />

potranno recarsi presso l’ufficio<br />

dei vigili per la procedura di<br />

registrazione.<br />

L’iniziativa adottata dal nostro comune<br />

mira a garantire che la popolazione<br />

canina sia correttamente<br />

registrata ed identificata, riducendo<br />

anche gli interventi dell’accalappiacani,<br />

o la permanenza degli animali<br />

presso canili rifugio.<br />

L’amministrazione provvederà nelle<br />

prossime settimane ad inviare a<br />

tutti i c<strong>it</strong>tadini una lettera che riassume<br />

tutti gli obblighi previsti dalla<br />

legge proprio per i nostri amici a<br />

4 zampe.<br />

Dic. 2011 ilPorto - 45


COME ERAVAMO<br />

a cura della redazione<br />

Come eravamo...<br />

Tempi in cui si "volava" in acqua<br />

Azione Cattolica Femminile<br />

Anni '40. Congresso dell'Associazione Cattolica.<br />

Associazione femminile Santa Giovanna d'Arco<br />

Sarnico (fondata nel 1921)<br />

Nella foto, oltre a Mons. Pietro Bonassi (a destra dei tre sacerdoti),<br />

si riconoscono:<br />

Bepa Foresti, Virginia Belussi, Maria Giudici, Foresti (Magiòna),<br />

Teresina Tengattini, Irma Vaini, Teresina Parigi, Santina Bellini,<br />

Dossi (Caàgnina), Angelina Valli, Antonietta Baldelli, Lina Paris,<br />

Cecilia Buelli e Maria Buelli.<br />

Se qualcuno riconosce altre persone lo comunichi alla redazione<br />

in casa parrocchiale o invii un e-mail a:<br />

redazioneporto@parrocchiasarnico.<strong>it</strong><br />

Antichi proverbi bergamaschi nella tradizione<br />

"ZÖbia ègnida, setimana finida, chi gà negòt de maià i gà tre dé dè laurà".<br />

Proverbio rifer<strong>it</strong>o ai "picaprede" che venivano pagati al sabato per il lavoro<br />

svolto da giovedì al giovedì successivo (zÖbia - dal dialetto veneto).<br />

"Ol casadùr al gà dè iga: gamba dè legor, pansa dè fÜrmiga, maià poc e<br />

durmì miga. (il cacciatore deve avere: gamba di lepre, pancia di formica ,<br />

magiare poco e non dormire).<br />

"Chi suna la lira, chi tira la mira, chi pesca co l'am i crepa dè fam" (Musicisti,<br />

cacciatori e pescatori muoiono di fame).<br />

46 - ilPorto Dic. 2011<br />

La fotografia mostra tre campioni di nuoto Sarnicesi che presero parte ai Campionati<br />

Italiani di Bari. Sono, da sinistra: Nino V<strong>it</strong>ali (per anni nella redazione de "il Porto") Mario<br />

Fanti e Diamato Capelli. Sul retro della foto c'e scr<strong>it</strong>to: "Bari. Capelli Fanti V<strong>it</strong>ali ...<br />

Tempi che si volava in acqua".<br />

Nel 1988 il sindaco Angelo Baracchi e il Cav. Pietro Marini consegnarono ad Augusta, figlia di<br />

Diamato, un "Attestato di Benemerenza" per il 45° anniversario della battaglia di Nikolajewka<br />

(Russia) dove Diamato mori.<br />

La battaglia di Nikolajewka, combattuta il 26-1-1943, fu uno degli scontri più importanti durante<br />

il caotico ripiegamento delle residue forze dell'Asse nella parte meridionale del fronte orientale, a<br />

segu<strong>it</strong>o del crollo del fronte sul Don, dopo la grande offensiva dell'Armata Rossa iniziata il 12-1.<br />

Le perd<strong>it</strong>e <strong>it</strong>aliane furono altissime. Le truppe dell'Asse, pur decimate e disorganizzate, riuscirono a<br />

raggiungere Shebekino il 31-1-1943, local<strong>it</strong>à al di fuori della "tenaglia" russa.<br />

Il 16-1-1943, giorno di inizio della r<strong>it</strong>irata, il Corpo d'Armata Alpino contava 61.155 uomini. Dopo<br />

Nikolajewka si contarono 13.400 uomini, più altri 7.500 fer<strong>it</strong>i o congelati. Circa 40.000 uomini morirono<br />

nella neve o dispersi e fra essi Il caporal maggiore Diamato Capelli, nato nel 1916 e part<strong>it</strong>o<br />

per la guerra nel 1940. Migliaia di soldati vennero presi prigionieri durante la r<strong>it</strong>irata e radunati<br />

dai sovietici in vari campi. Solo una percentuale minima di questi prigionieri farà r<strong>it</strong>orno in Italia a<br />

partire dal 1945.<br />

Civis


Attiv<strong>it</strong>à dell’A.S.D.<br />

Judo Sarnico<br />

Gli ultimi giorni di novembre sono stati impegnativi per<br />

i nostri atleti.<br />

Il 20 novembre l’Asd Libertas Mon Club ha organizzato<br />

il 6° Trofeo Mon Club di Judo - edizione 2011.<br />

Oltre 500 atleti delle classi Eso A (12 anni), Eso B (13-14 anni),<br />

Cadetti (15-16 anni) e Juniores (17-19 anni) in rappresentanza<br />

delle migliori società di nord e centro Italia, Svizzera, Francia e<br />

altre nazioni europee, si sono contese l'amb<strong>it</strong>o T<strong>it</strong>olo del Trofeo.<br />

I risultati dei nostri atleti sono stati buoni; eccoli:<br />

Oro per Giuliano Ferrari; Argento per Francesco Cadei; Bronzo<br />

per Arianna Valente; 5° posto per Andrea Tengattini.<br />

La domenica successiva, 27 Novembre, si è svolta al Palasport di<br />

Ciserano, la prova valida per il Gran Premio cinture nere 1°/2°<br />

Dan. Anche in questo caso i nostri atleti hanno ben figurato:<br />

Marco Cinoni si aggiudica la v<strong>it</strong>toria nella categoria 73 Kg vincendo<br />

3 incontri per ippon; nella categoria 81 kg Andrea Tengattini<br />

si aggiudica il 5° posto vincendo tre incontri e perdendone due.<br />

Il 4 <strong>Dicembre</strong> infine si è svolto, sempre a Ciserano, il Cr<strong>it</strong>erium<br />

Giovanile: questa è stata l’occasione per gli atleti più piccoli per<br />

cimentarsi.<br />

Hanno raggiunto il gradino più alto del podio Elisa Aloisi, Gabriele<br />

Rossi e Leonardo Pozzaglio. Argento per Lorenzo Poli e Benedetta<br />

Belotti. Bronzo per Claudia Arcangeli. Da segnalare infine il<br />

5° posto di Demis Pasinelli ed il 7° di Luca Trapletti.<br />

A S S O C I A Z I O N I<br />

a cura di Giovanni Cadei<br />

Un novembre impegnativo per il sodalizio di Sarnico<br />

Festeggiati i 45 anni di v<strong>it</strong>a<br />

I piccoli partecipanti al Cr<strong>it</strong>erium di Ciserano I saluti del presidente Enrico Cancelli<br />

Terminata la cronaca sportiva segnaliamo un evento molto importante<br />

per la nostra società. Il giorno 8 <strong>Dicembre</strong> ci siamo r<strong>it</strong>rovati<br />

presso la Cascina Oglio per festeggiare il 45° compleanno<br />

dell’associazione: un traguardo importante.<br />

Il pranzo è stata l’occasione per r<strong>it</strong>rovare tanti atleti che nella<br />

storia hanno dato lustro all’associazione, dirigenti che hanno<br />

contribu<strong>it</strong>o alla sua organizzazione, amici e sosten<strong>it</strong>ori.<br />

Maestri di Judo di palestre bergamasche, bresciane e milanesi<br />

che insieme alla nostra associazione hanno fatto la storia del judo<br />

lombardo, hanno accettato l’inv<strong>it</strong>o di festeggiare con noi questa<br />

importante ricorrenza.<br />

Anche il nostro Sindaco Dometti, gli assessori Gusmini, Savoldi e<br />

Facchinetti, il presidente della Polisportiva Mussinelli ed il curato<br />

Don Loris ci hanno onorato della loro presenza.<br />

Gli onori di casa sono stati fatti dal presidente Enrico Cancelli e<br />

dal Maestro Mario Galimberti. La festa è trascorsa in modo molto<br />

piacevole alternando l’ottima musica di Gianluca, con i saluti<br />

di r<strong>it</strong>o e con la proiezione di un montaggio delle fotografie con i<br />

momenti più significativi di questi 45 anni di storia.<br />

E’ stata infine un’occasione per ricaricarci e per rilanciare le attiv<strong>it</strong>à<br />

in vista del prossimo obbiettivo ….. il giubileo del 50°.<br />

Approf<strong>it</strong>tiamo infine dell’osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à delle pagine de "Il Porto" per<br />

porgere a tutti i migliori auguri di Buon Natale e di un felice<br />

2012.<br />

Dic. 2011 ilPorto - 47


C O M U N I T À<br />

a cura di Civis<br />

Siamo felici di comunicare che l'11 novembre<br />

2011 la conc<strong>it</strong>tadina Elena Gallo si è brillantemente<br />

laureata in Lettere all'Univers<strong>it</strong>à degli<br />

Classe 1945 in festa<br />

48 - ilPorto Dic. 2011<br />

Elena Gallo si è laureata<br />

studi di Bergamo, con la tesi<br />

"L'Assedio di Brescia di Cipriano<br />

Pontoglio, esempio di un<br />

topos lirico drammatico Risorgimentale".<br />

Vivissime congratulazioni alla<br />

neo Dottoressa da famiglia,<br />

parenti e amici.<br />

Anche la redazione de "il Porto"<br />

vuole condividere con te e la<br />

tua famiglia la gioia per questo<br />

nuovo traguardo brillantemente<br />

raggiunto.<br />

I bene informati ci hanno detto<br />

che alla commissione esaminatrice<br />

...gliele hai cantate di santa ragione.<br />

Auguri Dottoressa e niente ...arie, mi raccomando!<br />

Una folta schiera di allegri sessantaseienni si è data appuntamento per la festa della classe. Un raduno allegro e composto, all’insegna<br />

dei ricordi, dei sorrisi e del: «Sa regordet quando…?» «A te se amò chèla!». Dopo il pranzo presso il ristorante "al Tram", al richiamo<br />

del fotografo e senza farsi pregare troppo, hanno posato “fieri” per una foto di gruppo da mettere sul “Porto”.<br />

Queste persone sono la generazione chiamata “figli del dopoguerra”. Uomini e donne anche loro protagonisti della rinasc<strong>it</strong>a e della cresc<strong>it</strong>a<br />

economica della nostra nazione. Mettendo da parte i timori della guerra appena conclusa, con tante difficoltà, lavorando a testa bassa e<br />

con impegno, hanno formato le loro famiglie e poi ancora con sacrifici, hanno dato ai propri figli la possibil<strong>it</strong>à di studiare, cosa che ai loro<br />

tempi non tutti avevano avuto l’opportun<strong>it</strong>à di fare. E adesso che sono in pensione... purtroppo ancora sacrifici per loro. Ma non si finirà<br />

mai prof. Mario Monti?


41) Matteo<br />

di Alberto Lev<strong>it</strong>o e di Moleri Cinzia<br />

Nato a Iseo (BS) 17.03.2011<br />

Battezzato in questa Parrocchia il 13.11.2011<br />

Madrina: Moleri Michela<br />

Matteo<br />

Rinati alla v<strong>it</strong>a<br />

della Grazia<br />

Giorgia<br />

A N A G R A F E<br />

a cura di Modina Rosalia<br />

42) Ferrari Giorgia<br />

di Giorgio e di Cominardi Simona<br />

Nata a Brescia il 18.07.2011<br />

Battezzata in questa Parrocchia il 13.11.2011<br />

Padrino: Cominardi Giovanni<br />

Madrina: Ferrari Laura<br />

Dic. 2011 ilPorto - 49


A N A G R A F E<br />

a cura di Rosalia Modina<br />

61) Foiadelli Giud<strong>it</strong>ta<br />

di anni 96<br />

Deceduta il 2.11.2011<br />

62) Grena Francesco (Franco)<br />

di anni 88<br />

Deceduto il 3.11.2011<br />

63) Carminati Gianbattista<br />

(Gianni) di anni 68<br />

Deceduto il 6.11.2011<br />

Giud<strong>it</strong>ta<br />

50 - ilPorto Dic. 2011<br />

Franco Maria Paris<br />

Liliana Guido Francesco<br />

E il cuore quando d’ un ultimo batt<strong>it</strong>o<br />

avrà fatto cadere il muro d’ ombra,<br />

per condurmi, Madre, sino al Signore,<br />

come una volta mi darai la mano...<br />

G. Ungaretti<br />

Nella casa del Padre<br />

64) Paris Maria<br />

di anni 83<br />

Deceduta il 17.11.2011<br />

65) Boffelli Quinto<br />

di anni 88<br />

Deceduto il 17.11.2011<br />

66) Faccanoni Liliana<br />

di anni 92<br />

Deceduta il 19.11.2011<br />

Gianni<br />

67) Gaspari Guido<br />

di anni 79<br />

Deceduto il 26.11.2011<br />

68) Scattini Francesco<br />

di anni 48.<br />

Deceduto il 27.11.2011<br />

69) Rolli Maria<br />

di anni 97<br />

Deceduta il 28.11.2011<br />

Quinto<br />

Il Corpo Musicale C<strong>it</strong>tadino<br />

è vicino al maestro Pino<br />

Magistri e alla sua Famiglia<br />

per la morte del papà<br />

Achille avvenuta mercoledì<br />

7 dicembre.<br />

Anche la redazione de “il<br />

Porto” si associa nel porgere<br />

al maestro Magistri le<br />

più sent<strong>it</strong>e condoglianze.<br />

Maria Rolli


Fine anni '50. Era l'evento dell'anno: la gara di motonautica sullo specchio d'acqua davanti<br />

al lungolago. Migliaia di persone assistevano alle gare del m<strong>it</strong>ico "Bepi Coca"

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