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Soller), g 4 deriva dall’assorbimento ei raggi X da parte del campione,<br />

g 5 è relativa alla slit ricevente, 6<br />

disallineamento della configurazione strumentale.<br />

65<br />

g è dovuto al possibile<br />

Figura 4.1. Funzioni che definiscono la funzione strumentale g.<br />

Come è visibile in Figura 4.1, solamente g 1,<br />

5 g e 6<br />

g allargano il<br />

profilo simmetricamente, le altre tre funzioni generano uno spostamento<br />

del picco dalla posizione ideale.<br />

Gli effetti deleteri dovuti alle aberrazioni strumentali possono essere<br />

minimizzati utilizzando funzioni analitiche appropriate nell’affinamento<br />

o tramite un attento allineamento strumentale, realizzato con dei<br />

campioni standard di riferimento.<br />

I limiti del metodo risiedono negli aspetti strumentali (preparazione del<br />

campione, risoluzione, etc.) e dai modelli strutturali di partenza. [Giacovazzo,<br />

1992]<br />

4.2.3 Software di calcolo<br />

Prima di effettuare un‘analisi quantitativa è necessaria un’indagine qualitativa,<br />

facilmente realizzabile con un software commerciale tipo quello utilizzato in<br />

questo studio (EVA ® , Bruxer Axs). Il software è di tipo manuale, occorre<br />

indicare quali elementi chimici sono presenti nel campione (è possibile<br />

etichettare i vari elementi come sicuramente o probabilmente presenti); il<br />

software individuerà all’interno delle combinazioni di tali elementi le fasi

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